Mancavo da diverso tempo da Cosenza. Dall'ultima volta sono cambiate molte cose e tra queste il senso di marcia. Non lo sapeva neanche il sistema di navigazione dell'automobile!, che mi ha portato nella zona pedonale. Tra divieti e sensi di marcia obbligati raggiungere la meta è stato un po' problematico.
L'autostrada è sempre la stessa, inutile cambiarle il nome e la sigla, non è cambiato nulla da quando era definita “A3, l'autostrada del sole!”. Cantieri, deviazioni e neve!
La neve, nonostante i possibili pericoli che potrebbe causare agli automobilisti sprovveduti, col suo manto biancastro, riesce sempre ad emozionare.
"Cosenza" |
Nel cuore della città, Piazza Bilotti, l'area destinata all'arte contemporanea è transennata: vietato avvicinarsi alle opere d'arte installate e, naturalmente, anche il parcheggio è off-limits.
Ho tempo! Aspetto in macchina. Osservo la gente passare. Tutti con la mascherina e con un itinerario ben prefissato.
Le casalinghe hanno buste con verdure. Alcune giovani mamme trascinano carrozzine e bimbi accompagnate dai papà.
Alcuni pensionati, pochi, non più di dieci o quindici, sfilano con le bandiere di una sigla sindacale.
Il cameriere di un bar porta due coppe gelato in vetro da qualche cliente. Andata e ritorno. Sempre con mascherina incollata diligentemente sulle vie respiratorie.
Conto tre, quattro attività commerciali chiuse. Sulle saracinesche abbassate c'è affisso il cartello “vendesi” “affittasi”. Uno di questi esercizi andati in malora cattura la mia attenzione: l'insegna dai caratteri datati, in netto contrasto con le attività commerciali limitrofe, sembra uno scherzo: Pasticceria Quirinale, dal 1955.
Colpa del covid?