L'indignazione corre sul web. I social
net sono pieni di rabbia per l'esplosione avvenuta stamattina
difronte alla scuola brindisina dove ha perso la vita una ragazzina
di sedici anni e ferito l'intera nazione. Una bambina, tutto sommato,
che aveva ancora chissà quanti traguardi da raggiungere.
Il suo profilo si fb mostra la foto di
un angelo dalla dolcezza infinita e dal volto pulito, sereno,
illuminato dal sorriso che è un inno alla vita!
La vita di Melissa, purtroppo,
interrotta bruscamente in una normale mattina, mentre aspettava con
le amiche il suono della campanella per entrare a scuola, sedersi al
solito banco, sorridere, combinare qualche marachella e iniziare le
lezioni come sempre, fino al giorno prima, nell'attesa del tempo per
le cose da grandi: un lavoro, la famiglia e le preoccupazione per le
insicurezze dei figli che sono state anche sue molti anni prima.
Qualcuno ha deciso di troncare,
recidere di netto le aspettative e i sogni di chissà quante ragazze.
Chi e perché ha costruito la
rudimentale bomba?
Alcune fonti, per le modalità,
escludono la matrice mafiosa nonostante la deflagrazione sia avvenuto
nei pressi del tribunale e una scuola intestata alla moglie di
Giovanni Falcone.
È forse frutto di qualche pazzo?
Se è così, avremmo a che fare con un
pazzo lucido che ha nozioni tali da permettergli di costruire una
bomba rudimentale e farla esplodere in un'ora prestabilita, quando,
appunto sarebbero arrivati i pullman con gli studenti dai paesi
della provincia di Brindisi. Insomma una testa di cazzo che voleva
avere il suo momento di gloria come quel tale norvegese Anders
Behring Brevik che ammazzò a colpi di mitra i giovani socialisti
riuniti per la scuola estiva sull’isola di Utoya?
Se è così, allora dobbiamo
interrogarci tutti, capire dove abbiamo sbagliato e cercare di
rimediare ripensando insieme la vita.