Il federalismo fiscale è subito messo
in atto da 37 province italiane che fanno lievitare i costi delle
assicurazioni imposte per legge sulle automobili.
Le stesse amministrazioni locali che
secondo la “manovra” per il contenimento dei costi pubblici
avrebbero dovuto non esistere più insieme ai piccoli comuni
inferiori a 1000 abitanti aumentano le tasse dei cittadini costretti
a possedere una macchina; ricordiamo che in alcune zone d'Italia,
possedere un mezzo proprio nasce da necessità congetturali e non da altro, come, poter raggiungere i luoghi di lavoro o di studio ma anche
per fare la spesa o portare i figli all'asilo, data la carenza
congenita dei mezzi pubblici (che le suddette amministrazioni dovrebbero mettere a disposizione dei cittadini; ma anche questo è un tasto dolente che influirebbe sulle spese del cittadino).
Ed ecco che, buona pace per i leghisti,
le amministrazioni provinciali continuano a sopravvivere, anzi
approfittano del federalismo varato con decreto legislativo n° 68 il
6 maggio 2011, in base al quale aumentano i punti percentuali delle
imposte sulla Rca. C'è da chiedersi, però, come mai, visto che il
succitato decreto legge prevede anche la possibilità per il ribasso
delle imposte, le amministrazioni locali partono con i rincari? Tra
l'altro neanche detraibili nella dichiarazione dei redditi!
In Calabria tutte le province ad
eccezione di Reggio Calabria hanno imposto l'aumento:
La Provincia di
Catanzaro con Wanda Ferro (pdl) porta l'aliquota al 15%; Crotone, con Zurlo (pdl), al 16; Cosenza con Oliverio (pd) 16%; Vibo V.
Hanno approfittato immediatamente! la polizza schizza dal 12.5 fino al 16%. Prima si pagava il 12.5% all'erario sotto forma di imposte e il 10.5% di contributo al servizio sanitario nazionale per un totale del 23%. adesso, nelle province che applicano il massimo aumento si paga il 26.5%. tradotto in soldoni, chi rinnova in questi giorni la polizza auto paga di più una quarantina di euro l'anno!