L'aspettavo. L'aspettavo con una certa
curiosità, Riccardino, il racconto postumo del maestro Andrea
Camilleri.
L'ultimo “Montalbano”,
scritto nel 2005 e rivisitato nel 2016 con pochissimi aggiusti mi ha
fatto venire una sorta di emicrania.
Ignoro la lingua vigatese inventata
dal Maestro Camilleri. Alcuni vocaboli li associo alla lingua
italiana intuitivamente ma altre sono davvero indecifrabili e per
niente comprensibili.
La mia curiosità di lettore mi ha
portato a leggere la prima stesura, quella del 2005. Risultata
ostica, dopo le prime pagine, vado all'inizio del libro, all'ultima versione del 2016. Penso: sarà in italiano almeno nelle parti descrittive salienti. Invece no. ...
il vigatese criptico è un ostacolo.
Un ostacolo che mi fa desistere.
Chiudo il libro. Lo riprendo dopo qualche ora ma niente! Peccato.
lo ripongo, sconfitto, almeno fino a che non avrò colmato la mia lacuna lessicale.
Un ostacolo che mi fa desistere.
Chiudo il libro. Lo riprendo dopo qualche ora ma niente! Peccato.
lo ripongo, sconfitto, almeno fino a che non avrò colmato la mia lacuna lessicale.
In compenso il libro ha una bella veste grafica. Curato nei particolari. Copertina rigida e doppio segnalibro in tessuto incorporato come si usava un tempo in ossequio alla tradizionale rilegatura artigianale di alta qualità.
Ottimo oggetto cult da collezione.
Ottimo oggetto cult da collezione.