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martedì 31 marzo 2015

Renzi i partiti e l'arroganza del potere

All'epoca dell'unità d'Italia la lingua più parlata in campo nazionale era il dialetto, i dialetti. Forse per le troppe differenze linguistiche, negli anni, alla classe dirigente non riuscì quello che Massimo D'Azeglio pare avesse intenzione di fare e cioè “fare gli italiani”.
"bianco" per gentile concessione dell'autore M.Iannino

Secondo gli storici fu lui, Massimo Taparelli, marchese d'Azeglio nonché scrittore, pittore, patriota e politico torinese a dire “abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani”.
Da buon torinese, pare abbia detto anche “... la fusione coi napoletani mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso!”.

sabato 22 febbraio 2014

Governo Renzi. Chi scrive e chi corregge

Renzi fa la sua formazione. Berlusconi la corregge. Napolitano corregge e ratifica.


Oggi, possiamo dire che è un gran bel giorno:

in Ucraina il Parlamento sfiducia e caccia Yanukovich mettendo fine alla guerra sanguinaria in atto. Il popolo, quindi lo Stato, si riappropria della democrazia e, solo ora, alla luce di quanto si vede dalle foto postate nel web, ci possiamo chiedere a che gli servisse un galeone parcheggiato nel laghetto del giardino. ...
Va be', possiamo comprendere le macchine e le moto d'epoca, le monete d'oro e persino il cesso a forma di trono d'oro, ma il galeone proprio no!

Comunque, tornando alla giornata speciale, anche noi in Italia siamo spettatori di un altro piccolo golpettino tutto nostrano dettato dalla democrazia che si preoccupa della crescita del popolo sovrano.
Dal già tanto chiacchierato #staiserenoenrico a #fattipiùinlàenrico il passo è stato breve. Anzi brevissimo. Il tempo necessario per organizzare le truppe ed ecco il cambio del campanello ceduto da un freddo Enrico Letta ad un adrenalinico Matteo Renzi che sprigiona felicità da tutti i pori.

Tante cose si sono dette e molte di queste sono state smentite. Per esempio, pare che il giudice Gratteri fosse lì lì per essere Ministro della Giustizia in virtù del suo chiaro cv ma all'ultimo minuto è stato sostituito. Qualcuno dice da Napolitano per evitare tensioni. Altri dicono che il veto sia venuto da Berlusconi..

Per me queste sono cose inspiegabili; lontane dal mio modesto pensiero.

Non so capire neanche come un Alfano che è andato davanti al tribunale di Milano per protestare, se non sbaglio era anche ministro, comunque, un parlamentare che ha protestato contro la Giustizia, quindi, per capirci meglio, ha contestato platealmente un organo dello Stato mentre celebrava un processo in ossequio alle leggi in vigore, come può essere riconfermato al Viminale? Alfano Angelino Ministro!

Cioè, mi chiedo, fino a quando questo urlatore di vento farà squadra con Renzi e fino a quando terrà fede al giuramento dei Ministri?



venerdì 21 febbraio 2014

Renzi e Alfano, quelli della notte

La notizia del massacro di Yanukovich in Ucraina rimbalza sui media. Lo sdegno è profondo.

Cosa possiamo fare noi che viviamo nelle democrazie emancipate oltre che indignarci?

A sentire alcuni nomi e volti noti delle “notizie” sembra che possiamo fare ben poco o nulla. L'influenza dell'Europa Unita è misera difronte la colosso sovietico Putin che salva la nazione Ucraina con oltre 15miliardi di dollari e altri aiuti strategici.

Gli ucraini sono coscienti di questo.
Sono consapevoli che nessuno andrà a dare loro una mano sulle barricate. Ma devono anche sapere di non essere soli. I cittadini dei Paesi democratici sono solidali con loro pur impegnati essi stessi in una battaglia che non ricorre alle armi e non sparge sangue per mantenere la libertà.

Non è tutto rose e fiori neanche in Italia, che sembra infetta dall'indolenza e dalla sfiducia.


Un'Italia che si vede governata dalle smanie di potere di giovani bellocci e videoti che sanno come porsi davanti al video, che raccontano quello che il popolino vuole sentirsi dire e che fanno i vertici alla vecchia maniera per ritagliarsi posizioni di potere.

Nulla di diverso dunque tra chi muore sulle barricate colpito da armi da fuoco e chi muore perché affamato dalle logiche di potere economico che soverchia le menti dei dirigenti e rende ciechi le orde dei seguaci ignoranti.

Ancora. E forse fino al 2018, saremo governati dai “soliti inutili idioti” (nel senso politico, il termine è stato ormai sdoganato da Alfano) che fin qui hanno saputo solo sparlare e sbagliare.

Si muore anche da noi, in Italia, per mano delle persone asservite ai grandi interessi specifici delle lobby.  

domenica 2 febbraio 2014

Pierferdy il ritorno del figliol prodigo

Il disegno di legge in discussione alle camere per il nuovo modo di governare il Paese ha fatto le sue prime vittime.


Pierferdinando Casini è il primo. Essendo lui stato ripescato alle precedenti elezioni come "miglior perdente" con gli sbarramenti del porcellum.

Pirferdy è un politico di vecchia data e sa bene che se non si allea con qualcuno forte, questa volta, rimarrà fuori dalla politica attiva.
Per questo ha decretato la morte del centrismo che, bontà sua, aveva tentato di mettere su.

L'orgoglio residuo di vecchio lupo della politica dovrebbe indurlo a non allearsi con Berlusconi in virtù dello strappo che fece qualche legislatura fa ma con Alfano (sempre che Alfano sia in grado di tenere in vita il NcD e non smetterà anche lui di credere nel nuovo centrodestra non appena il vecchio capo fa un fischio e chiama a raccolta le sue truppe).

Ma come abbiamo avuto modo di vedere, in Italia, quando si parla di politica mai dire mai.

D'altronde che altra attività può inventarsi uno che della politica ha fatto mestiere?

… beh... all'orizzonte potrebbe esserci una poltrona blindata in qualche sigla partecipata dallo Stato. Non si sa mai!

venerdì 17 gennaio 2014

Renzi, riforma elettorale. L'assedio continua

Cosa uscirà dal cilindro della politica condominiale? E chi è l'amministratore Letta il vecchio, Berlusconi, Renzi o Napolitano? E chi il segretario? Alfano, Casini, Cesa, Monti...
L'assemblea si terrà? e con quale odg?
Sarà un'altra porcata?

I presupposti ci sono tutti!
Renzi, democraticamente, insiste. Vuole le riforme. Anche gli altri dicono, a parole, che vogliono il bene del Paese. Ma visti i retroscena politici e giudiziari, saranno in grado di sviluppare una legge elettorale che tuteli le minoranze e la democrazia? Insomma cercheranno formule per migliorare le condizioni delle rappresentanze o infileranno cavilli per mantenere in vita i privilegi della casta?

L'assedio delle istituzioni continua. I partiti dettano le regole. Impongono uomini e donne manovrabili nelle istituzioni che, guarda caso, ricadono nel titolo V della Costituzione che dicono di voler riformare per ridurre le spese della politica e snellirne le burocrazie.
Mah...

venerdì 19 aprile 2013

RODOTA' PRESIDENTE! E BASTA TATTICISMI

C'è ancora un senso parlare delle caste e della politica che venera se stessa?

Dalle recentissime eloquenti immagini si è visto con occhi quanto i cittadini hanno sempre saputo e contestato.

I tatticismi della politica sono lontani anni luce dalle esigenze di chi soffre per la perdita del lavoro insieme alla famiglia gli stenti derivanti dalla povertà.

Gli omicidi della politica, questo il vero termine da adottare quando qualcuno si uccide per vergogna o perché è allo stremo, si susseguono e mentre la disperazione avanza nel paese i partiti politici non riescono a eleggere il Presidente della Repubblica.

Eppure, dalla rete sono usciti nomi di tutto rispetto. La gente comune ha espresso preferenze che fanno la differenza tra quanto accade nelle stanze dei poteri e le esigenze vere dei cittadini.

Gabanelli, Strada, Rodotà! Ma anche Prodi e molti altri che non godono di fama riflessa dai mass media fanno la differenza qualitativa nei confronti di una classe politica allevata a strategia e inciuci.

Non è più tempo di machiavellici compromessi! 
chist' è ammico amme! (questo è amico mio)

mercoledì 23 gennaio 2013

la commedia infinita dei politici senza vergogna

ballarò, floris, e la doppia, inclemente satira di crozza
Sfogliando i giornali mi convinco di aver fatto bene ieri sera a spegnere la tv e mandare tutti mentalmente a quel paese.
Ballarò riproponeva il solito format coi soliti ospiti. Destra sinistra e centro a volte schierati sui loro convincimenti e a volte no. Hanno litigato e ripetuto fino alla noia le solite stronzate. Si sono lanciate accuse. Hanno tirato slide (un tempo si chiamavano grafici) dalle borse portate dai portaborse ma nessuno, tranne Vendola e Camusso, ha ricordato i problemi veri della gente comune.

Leggo che Monti, intervistato da Floris, pare sia stato l'unico a toccare l'acqua bollente. Ha detto, sempre ché vincerà le elezioni, di impegnarsi per ridurre la spesa pubblica eliminando il 50% dei parlamentari e rivedere concretamente la legge sul finanziamento ai partiti.
Se ci riuscisse, lui o chiunque altro, per noi cittadini sarebbe una boccata d'ossigeno.

Ma ormai siamo, la maggior parte dei cittadini, diventati abulici e qualsiasi cosa dicano la lasciamo cadere a terra come acqua sporca. Ci hanno fatto perdere la fiducia! Perciò, anche il presidente della cei, cardinale Bagnasco, si inserisce nella disputa e da buon pastore esorta i fedeli a non disertare le urne.
Andare ai seggi per votare chi? Casini, l'udc e quello che rappresenta? Fini, fli e le strategie della destra? Bersani & C.? Oppure figli, parenti e portaborse guidati dai soliti burattinai che hanno sempre saputo farla franca?

In due parole: siamo difronte al solito modello politico elettorale. Siamo difronte al porcellum! Cose, queste, buone per la pletora politica e quanti orbitano attorno ad essa; ma che diventano cattivi esempi, agenti inquinanti che avvelenano il presente e il futuro del Paese.

Che fare, quindi, per evitare la deriva? Andare alle urne e votare secondo coscienza! Tenendo presente quanto è accaduto in Italia e in Europa. E se per qualcuno è un percorso difficile da seguire, basta che si concentri sugli avvenimenti pilotati nella propria terra, nella città e nei quartieri. Osservare il degrado ambientale, il cumulo dei rifiuti urbani, gl'incarichi politici privi assegnati agli ignoranti o servi sciocchi, come dir si voglia, e la mortificazione della tanto conclamata MERITOCRAZIA urlata nei convegni.

domenica 23 dicembre 2012

Monti ne ha per tutti, specie per Berlusconi

aore12
Mario Monti alla conferenza di fine anno

È tempo di bilanci.

Il presidente tecnico Mario Monti li fa nella sala polifunzionale del consiglio dei ministri. Lui sul palco insieme al presidente dell'ordine dei giornalisti che fa da apripista e, nel ringraziarlo per la legge sull'equo compenso messa in atto da qualche mese ma ancora non pubblicata nella gazzetta ufficiale, punta l'accento sulla libertà d'espressione con chiari riferimenti al caso Sallusti.
Il rituale è simile a quello che si fa dopo ogni impresa, come potrebbe essere un viaggio organizzato, un piano di studi o, nello specifico, l'impegno per transitare strategie politiche oltre gli ostacoli eretti dal qualunquismo personalistico di comitati d'affari.

Monti si dice soddisfatto del suo lavoro e quello dei suoi ministri. Fa il punto sulla maggioranza anomala che ha appoggiato il suo governo e cita Bersani, Casini e Alfano evidenziandone pregi e difetti condizionati dalle ideologie di destra e sinistra ma tira fuori Casini in quanto moderato di centro (anche se Monti disdegna l'appellativo di moderato se rivolto a lui).
Meno tenero è con Berlusconi che, pur ringraziandolo per averlo indicato nel 94 commissario europeo per il mercato interno, oggi non riesce a seguirlo nel suo filo illogico (causata da demenza senile o strategia politica?).
È spedito e convinto nella sua analisi il Professor Monti. Un po' meno convinto nelle risposte circa una sua probabile candidatura a premier nelle imminenti elezioni. Tituba parecchio e pesa a lungo le risposte fino a quando non è messo alle strette e dice chiaramente che lui si metterebbe alla testa di una coalizione forte e convinta della sua agenda. Ma chissà se dopo tutti i tagli e le tasse imposte e pagate dai soliti noti una coalizione che porta il nome o l'agenda Monti riuscirebbe a piazzarsi bene nella competizione elettorale. Comunque gli italiani non sono sciocchi e non si faranno incantare dal suono delle sirene che cantano in falsetto e annunciano l'abolizione dell'imu o l'assunzione di un milione di giovani e che sarà festa tutto l'anno... o forse sì?

sabato 8 dicembre 2012

sfiducia a Monti? non ce la beviamo!

Togliendo la fiducia al governo Monti pensano di riacquistare la verginità perduta?
Brutta mossa!

Dopo aver fatto fare il gioco sporco ai tecnici i politici si riappropriano del campo per evitare che passi il dl sull'ineleggibilità dei condannati e, peggio, prima che si approvi una legge elettorale che rispetti la democrazia rappresentativa del popolo (parola eccessivamente e impropriamente adoperata dai saltimbanchi della cattiva politica) della Repubblica Italiana.

Questa è la sintesi degli ultimi avvenimenti in casa Italia.

Le accuse si sprecano tra i banchi del transatlantico. E Alfano, fine oratore, lancia affondi chiari e ben strutturati a Bersani e Casini. Rivendica leggi del governo Monti come sue e afferma che i tecnici non hanno fatto altro che mandare avanti il programma di Berlusconi.
Brunetta si riprende gli spazi televisivi e smentisce tutti e tutto, anche l'indifendibile del passato governo Berlusconi.

Grillo, da parte sua ha floppato con le parlamentarie; il sistema da lui scelto per selezionare i rappresentanti per il parlamento e il senato ha dimostrato di avere molte falle che cozzano con il non programma del M5S.

Unico fuori dal coro che ancora mantiene un certo decoro istituzionalmente corretto è Di Pietro.

Ai cittadini che stanno affondando nei debiti, vessati da un sistema balordo di fare cassa e nell'incertezza di vedere rappresentanti degni di nota alla guida del Paese tutte queste sfumature non credo siano sfuggite.  

mercoledì 28 novembre 2012

Bersani Renzi Alfano: serietà!

Italiani? Popolo di Tifosi!


Siamo abituati a tifare e questo piccolo difetto ci distrae da problemi ben più importanti del risultato che può raggiungere la nostra squadra del cuore o il nostro eroe del giorno. È un dato di fatto ben noto e gli opinion leader lo sfruttano a loro favore. Spesso per distrarci dalla legnata politicamente scorretta tutta tesa a fare macelleria sociale. Sì, decisamente è macelleria sociale quella che sta attuando l'agenda Monti. E come se non bastassero i tagli inflitti ai pochi occupati in lavori bene o male remunerati, il lapsus montiano sulla sanità pubblica lascia presagire cupe manovre per i più poveri.
''Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento''. Cosa significa, dare la sanità totalmente in mano privata? Giacché ''Il momento e' difficile e la crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti'' come chiarisce il nostro Monti da Palermo?

Non intendo imbastire assurdità su frasi estrapolate da un discorso che fa l'analisi a un sistema malato molto complesso qual è il servizio sanitario nazionale. Anzi. Ben venga qualche strumento utile per pianificare le spese.
Quello che risulta rumorosamente, questa sì, antipolitica è la disputa chiamata primarie del centro sinistra che non designa un segretario di partito, quello del pd, ma il candidato a premier. Da ciò si spiega l'accozzaglia di pretendenti, 5 dei quali 3 con la tessera del PD e due spuri. Allora perché chi vince tra Bersani e Renzi deve governare anche il PD?
Comunque l'evento mediatico ha saputo distrarci da una serie di manovre parlamentari che peseranno, come al solito, nel futuro di ogni cittadino anche di quelli che ancora devono nascere. E noi, continuiamo a tifare Vendola (che è il meno peggio) Casini (che dice tutto e il contrario di tutto) Bersani ( che col suo fare dimesso da falso paternalista, pur avendo fatto qualcosina di positivo, è un uomo che non ha saputo fronteggiare il malgoverno) Renzi (con la sua padronanza mediatica non dà sicurezza a quanti vorrebbero un welfare serio che vinca sulla teorie vessatorie di fantomatiche spending review che dipendono da freddi compiti di ragioneria bancaria) Tabacci, che è l'uomo di Rutelli. Etc etc etc.

Analogamente anche il centro destra, con i circa 15 pretendenti al trono che Berlusconi aveva ceduto al suo delfino Alfano per far rièpartire il PdL, ha la sua tifoseria distratta dai guai politici e legali dei suoi condottieri.

Tifosi che si fronteggiano e si scontrano per questioni di pancia, non intesa come sensibilità emotivamente epidermica ma per squallidi motivi di interessi.

sabato 22 ottobre 2011

Pannella e la politica delle tre carte


La politica delle tre carte dei radicali italiani.

Avevo accantonato l'intenzione di pronunciarmi sulla questione spinosa di Pannella e i suoi. Intenzionalmente volevo evitare di parlare della cena a palazzo Grazioli con Berlusconi Alfano e
Letta, per non dare importanza a questioni che ritengo politicamente scorrette, anche se, nelle trame dei rapporti strategici, le cene di lavoro sono usanze consolidate tra vertici di partito, impresari e dirigenti. In una situazione politica rabberciata e con i cittadini sull'orlo di una crisi di nervi, ben documentata, non si può pensare di portare avanti i propri piani, anche se giusti per certi versi, davanti a un piatto di pastasciutta o caviale. Per presentare proposte politiche c'è un luogo preposto: il Parlameto!

Il parlamento, la camera dei deputati è il luogo consacrato dal Popolo della Repubblica Italia, dove si dibatte e si espongono i concetti per il bene nazionale, presentare proposte e leggiferare in funzione del bene comune.
Se i cittadini hanno esaurito la pazienza e non delegano più è proprio a giochetti simili. Giochetti strategici di gente che della politica ha fatto cattivo mestiere e lascia intendere che non ci sono diritti ma concessioni fatte da chi detiene il potere temporale.



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