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La parola che inizia con la consonante “ Hfà” ha una f molto aspirata e nella maggior parte dei dialetti calabresi è impercettibile e si pronuncia “à” soffiata in gola. È un suono gutturale: bocca aperta, lingua a riposo e dalla gola esce un alito fonetico particolare, vagamente simile all’arabo dai fonemi aulici. Anche quando segue una consonante, la pronuncia, è solitamente tronca, atona. I fonemi si differenziano. La pronuncia denota contaminazioni lessicali dei conquistatori sui nativi. Ad esempio, la doppia elle in alcune aree è pronunciata “ gl’ ” o doppia elle “ ll tronca ” dal sapore vagamente spagnolo o francese. La zeta, eccessivamente marcata, tradisce l'origine della nostra calabresità. Se aggiungiamo le lettere aspirate e le consonanti atone o rafforzate a secondo dei casi, senza ombra di dubbio, l'origine bruzia è consacrata. Le mille e una cadenza indicano le origini territoriali e la gente che le parla. Mille e più sfumature colorano la Calabria. Sfumatur...
Testo e immagine: Manuela Iannino © Dall’oblò variopinto tutto sembra Più tranquillo, più calmo, ma vivo. Prende vita e soffia piano il vento In una carezza amorevole e morbida, avvolge le paure e le culla. Fa pensare che andrà tutto bene. Il mare e le sue onde blu,il cielo libero E i fiori intersecati e annodati stretti, le vele spiegate e tese, e te, che mi guardi con lo sguardo stesso di sempre, gli stessi occhi ancora una volta entusiasti. E ancora tu sei la mia àncora, anche quando sono stanca e voglio staccare da tutto. Con te sono sempre a casa.
Testo e immagine: Manuela Iannino © Ho portato con me un ombrello Per ripararmi dalle parole Ghiacciate o bollenti. Ho portato con me qualche nota Annodata con cura Tra le corde del mio cuore. Ho portato con me le mie radici Come un perfetto abito da sposa Cucito invisibilmente sulla pelle. Ho portato con me un po’ d’abitudine Dicendole di andare via Quando il prato sarà interamente fiorito. Ho portato sulle labbra un sorriso Perché dentro è tutto vivo in me.
La bellezza opaca Di chi ha visto morire qualcosa dentro sé. La bellezza ingombrante Delle rose appassite, tristi e vissute. Di chi ha visto il tempo correre veloce E gli ha chinato il capo in segno di riflessione. La bellezza regina dell’imperfezione Della natura morta che ci ricorda Che il tempo passa e lascia costanti solo le spine. La bellezza di chi appoggia la testa alla tua E si abbandona al tempo che scorre. La bellezza di chi prende il tempo E se lo tiene e lo vive come viene. La bellezza di chi da rosa appassita E gelata è divenuta un girasole caldo e dritto Che lascia le riflessioni agli specchi E sorride. (A me e mia sorella, e ai nostri quasi 25 anni pensierosi, più che spensierati.)
Ph: Valentina Iannino. L’avevano cucito addosso e con cura Il cappio al collo su misura Con parole amare e temperate Intangibili e forti, prodotte in fabbrica in serie. Come catene e anelli incastrati l’uno all’altro Ma ancora intangibili e a primo impatto infrangibili. La mente certe volte non mente e non ascolta bugie Sradicando erbacce che crescono nei punti mal curati E trascurati, portano a monte l’argilla che non permette che il giardino cresca rigoglioso. Ma problemi alla mano e scienza, coscienza e conoscenza Spezzano tutto ciò che uccide e soffoca E regala l’ossigeno vitale: pace interiore. Manuela Iannino.
Cosa sarà mai un attimo di debolezza In un momento d’eternità, Che con una folata di vento porta via tutto. L’eternità è leggera, passa e fa passare ogni cosa, Il bello e il brutto tempo. Eternità di attimi profondi e intensi Eternità di coriandoli psichedelici Eternità di cielo e mare Angolo di paradiso e punta d’inferno insieme Che ci ricorda che insieme siamo tutto: Una cascata di polvere di stelle.
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.