Sergio Abramo “il” sindaco.
Qualcuno ha fatto della facile satira
sulla scelta strategica operata da Abramo e sull'autodeterminazione
nel definirsi, senza se e senza ma, “il sindaco”, come se fosse
designato da potenze divine, per condurre la sua campagna elettorale
nel capoluogo di regione. Alla luce dei fatti pare sia davvero così:
il sindaco, dopo il ballottaggio di domenica 25 giugno non potrà
risultare che lui!
Dato che Ciconte, il cardiologo,
nonché consigliere regionale, ha pensato di defilarsi dal confronto
diretto preferendo alle schermaglie dialettiche, surrogate dai
progetti politici e dalla fattibilità degli stessi, il soliloquio e
ripetere il poco convincente refrain.
Nicola Fiorita,
unica novità, simile ad un marziano, rimane fedele al suo assunto:
farà opposizione. Definizione desueta nello scenario politico
italiano ormai da molti decenni, ma necessaria!
Figura
intellettualmente onesta, la immagino presente e attenta ai temi
legati al vivere civile e alla crescita culturale della città in
ogni aspetto amministrativo e decisionale.
Non
potrà decidere. A prendere decisioni sarà il sindaco e l'assise che
lo affiancherà, però, sicuramente potrà apportare una visione
differente, propositiva rispetto all'attuale modo di pensare.
Sergio Abramo
ha dimostrato di saperci fare. Forte dell'esperienza imprenditoriale
sa come muoversi nei meandri burocratici e come far fruttare le leggi
per il bene della città.
È un
buon manager! E se a questo suo essere lascerà spazio alla voce
cuore e si accosterà ai problemi senza calcolatrice, alcune pecche
causate dal “bilancio” comunale potranno essere corrette. Una tra
tutte “la questione corvo”, la sua vivibilità igienica e
ambientale, la cui soluzione potrebbe risultare semplice ed elementare mediante una più attenta presenza sul territorio.