Video estrapolato dal tardo pomeriggio di ieri, 21 giugno 2019, in
cui al museo MARCA di Catanzaro, c’è stata la variazione sul mito di Medea (di Euripide come di Alvaro).
Il video in questione espone un tema di rilievo: l’amore che
muove una donna maga, senza più magia, e il suo uomo dapprima visto come eroe e
successivamente come nullità di sentimenti.
Sono poche parole,quelle del video, antiche parole, ma che celano l’andamento
quasi ripetitivo e intramontabile dell’universo tutto: l’amore che, seppur
fuggevole, tormentato e terminabile, in realtà viene ricordato e si rivela
quasi come una preghiera dannata nel tempo, nei secoli.
In questo breve seppur intenso esempio si racchiude il
lavoro del Teatro Di Calabria A. Tieri di Catanzaro, un quadro emozionale che
dona sempre quella sfaccettatura in più, quella sfumatura di colore che la
volta prima non eri riuscita a cogliere.
Perché questo è davvero il teatro: coinvolgimento, come
direbbe il maestro Camilleri “persona e personaggio si sono finalmente riuniti” e io questo
nel teatro di Calabria lo ritrovo ogni volta. E ogni volta anche avendo già
visto una performance, ci vedo del nuovo non colto la volta prima.
Grazie al professor Gigi La Rosa, al maestro Aldo Conforto,
alla mia splendida amica “Medea” ( persona e personaggio si unisce come un
perfetto abito) Mariarita Albanese, Salvatore Venuto, Marta Parise, Anna Maria
Corea, Alessandra Macchioni, alla dottoressa Anna Melania Corrado; ai miei colleghi dello staff e a chi rende
possibile il sogno reale del TdC.
Manuela Iannino.
Mariarita Albanese, Salvatore Venuto, Anna Maria Corea, Alessandra Macchioni e Marta Parise. Manuela Iannino foto© |
Anna Maria Corea, Alessandra Macchioni, Marta Parise e Mariarita Albanese
Manuela Iannino video©