Per Vasco, il mio cane, oggi è un giorno come un altro.
Sveglia alle 6. Passeggiata lunga. Rientro a casa. Bocconcino.
Feste per il bocconcino (una bella fetta di pandoro senza zucchero). E pennichella
al sole.
I messaggi d’auguri si sprecano. Tra copia e incolla e tentativi
non sempre andati a buon fine i social fanno la loro parte in quella ch’è
diventata la giostra dell’effimero duplice, forse è più indicato dire “molteplice
e insondabile” aspetto degli animi.
Eppure gli auguri tendono tutti al bene. Nessuno che dice
apertamente quello che sente davvero. Sorrisi di circostanza. Inviti forzati
come se qualcuno puntasse armi di distruzione di massa.
Gli unici a ridere soddisfatti sono i commercianti nuovi
dell’e-commerce ma anche quelli storici che per le occasioni illuminano le vetrine
ed espongono merci da acchiappo.
Regali.
Regali inutili come gli affanni delle vecchie donne di
Calabria in cucina avvolte in nuvole odorose a sfornare “crespelle”. Pulire pesce.
Soffriggere carne di maiale per il soffritto.
Tavole imbandite che si trasformano in schiaffi di questi
tempi. Brindisi a speranze che saranno disattese come sempre. E in questo clima
la politica imbastisce strategie. Finge di litigare. Fa accordi sottobanco. Cambia
strategie. Risvolta bandiere pur di mantenere anche un esile legame col potere.
Ecco il clima del ss Natale. Comunquemente auguroni ai
buoni! E siccome io mi sento buono (è natale): Auguroni a tutti, belli, brutti, buoni e
cattivi