Catanzaru e 'na vota.
Le vie d'accesso nel capoluogo della Calabria sono, da sud, due: Catanzaro sala, vecchia sede, e ponte Morandi.
Alla fine del ponte Morandi/Bisantis ci troviamo davanti ad un delta: se si opta di andare a destra si imbocca via Carlo V, “pratica” per i catanzaresi, che sfocia all’inizio del rione “fhundacheddhu”, “a la porta marina", che prende il nome dell'antica porta di mare a guardia della città affacciata sul mare. Ai piedi "da scinduta e santu Roccu, dal nome dall'omonima chiesa che sta in cima, al lato di piazza Roma e alu fhjiancu da "trambia": la chiesa di San Rocco, appunto. Si continua a scendere verso "stratò".
Mentre, continuando dritto, davanti a noi, la striscia d'asfalto del ponte buca la galleria e s'immette nella rotatoria intitolata a Gualtieri che fu stimato sindaco della città. La rotatoria ha 3 uscite. La prima per via Acri, quindi, vecchio ospedale civile e l’Umberto primo, casa di ricovero «u spizziu» una volta per indigenti e oggi sede sanitaria territoriale.
La seconda uscita porta nel quartiere di Siano e la terza immette gli automobilisti sul viadotto F. Kennedy, in pieno centro, che abbraccia “u tribbunala vecchhjiu” , “u spitala militara”, ‘na vota, e mmò, trasformato per volontà del procuratore Nicola Gratteri, in sede della Procura della Repubblica. Scendendo, a sinistra si imbocca via Indipendenza, quindi “flora e portu” piazza Matteotti con il cavatore, l'istituto tecnico industriale, e poi, il San Giovanni, complesso monumentale e museale che prende il nome della chiesa allocata. E poi, “u carceru”, affianco alla chiesa, “u corsu Mazzini ” e subbra u corsu a sinistra trovamu u portuna do’ teatro comunale, e poi, a destra, sempa scindendu u cumbittu Galluppi, a posta, a chiesa da Mmaculata, a prehettura… e mi ricordo, u scarparu all’angulu mpaccia all’upim nta piazzetta e sangiuanni chi gestia a machinetta de fhotografiji: centuliri quattru scatti.
Tornando arretu, nta chiazza do tribunala, a destra, si scinda verso u ponta, e ddhà, duva na vota nc'era l’istitutu de surdi, mò nc'è nu museu.
Imboccata l'uscita si torna sul viadotto e, in base alle proprie esigenze, si imbocca la strada verso il mare oppure quella per la montagna, la Sila, Gaggiano, tiriolo, grigliato e la Madonna di porto.
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