Manca l'acqua!
È domenica ma il supermercato vicino casa è ancora aperto. Cinque minuti e sono lì. Tra gli espositori una donna di mezza età osserva la merce esposta. Legge le indicazioni. Confronta il peso e mette nel carrello quella che costa di meno.
Il carrello della donna è semivuoto: biscotti per la prima colazione, direbbe qualcuno, anche perché c'è un bric di latte da litro tra le poche mercanzie che non si vedono tra gli spot in tv e nemmeno tra i consueti costosi spazi pubblicitari dei mass-media. Una bottiglia in plastica verde contenente detersivo multiuso. Una confezione di pasta e qualche merendina.
Il discount è semivuoto. Non c'è fila alle casse. La signora mette la spesa sul nastro. Il commesso passa il codice dei prodotti sullo schermo e: sono 7€ e50 signora. Lei porge la carta prepagata ma il sistema non l'accatta: transazione fallita! Signora non ricorda il pin? Chiede il commesso. vuole riprovare?
La carta non ha credito.
E mò come faccio? Mi serve sta roba! … non ho soldi con me … senta posso lasciare qui la spesa? Arrivo un attimo a casa e torno subito, tanto abito qua vicino. Sì signora non si preoccupi. Intanto la poggi lì. Lascio il suo scontrino in sospeso altrimenti mi blocca la cassa.
Ha mani ruvide e unghie rotte la signora; mani screpolate messe a dura prova dall'inflessibile lavoro domestico! Non un filo di trucco sul volto emaciato.
È una donna che si dà da fare. Una donna che forse sbriga anche qualche lavoretto in nero per potere arrotondare il tanto criticato “reddito di cittadinanza”. Una donna che forse va a fare servizi domestici o che lava le scale per 5€ l'ora.
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