La Costituzione demolita a colpi di spot

Quando, in qualsiasi campo, per vincere una partita ci si rivolge alla pubblicità e si fa leva sulle paure collettive pittosto che dire la verità e spiegare le intenzioni senza nascondere nulla, allora, si è ad un passo dalla dittatura.


Ma Benigni non diceva, in uno show dove vestiva i panni del docente e spiegava calorosamente i principi fondamentali della nostra Costituzione, che la Costituzione della Repubblica italiana è la più bella del mondo? E nel frattempo cosa è successo? Perché si schiera apertamente e caldeggia le modifiche rattoppate da un parlamento discutibile per i modi e i metodi coi quali è lì a governare i cambiamenti e sbeffeggia quanti la pensano in maniera diversa?

Sarà per l'aria di toscanità che regna ai vertici?

La Costituzione non è un vestito da dismettere quando è passato di moda. E sì! Pare che la moda attuale preferisca schierarsi coi più forti. Con gli imprenditori d'assalto che intra/prendono commesse nel mondo globalizzato fottendosene delle persone e delle esigenze primarie dei cittadini.

È una logica che fa prevalere le esigenze del mercato, i soldi di chi investe, il capitale impegnato e quello da incassare coi relativi interessi a discapito degli aspetti umani predicati da papa Francesco.


Divagazioni a parte.
Ci troviamo difronte a dei cambiamenti epocali e le migrazioni obbligate di cui l'Italia è teatro preferenziale per via della posizione geografica devono farci riflettere.

Dobbiamo riflettere attentamente in prima persona e non lasciare deleghe in bianco a nessuno. Tanto meno ai politici! A quei politici che vogliono cambiare le fondamenta della nostra identità sostituendola con una serie di slogan pubblicitari come quello che mi è apparso oggi mentre ero in macchina. “CARA ITALIA, vuoi tu ridurre i costi delle regioni? Basta un sì”.

Siamo davvero alla frutta! Se si pensa che alcune decisioni politiche siano state demandate, a suo tempo, al potere decisionale dei governi regionali affinché questi, in funzione della conoscenza del territorio , legiferino a favore del miglior risultato e li facciano decollare, adesso, con il referendum del 4 dicembre, qualcuno si è accorto che non è più cosa buona e giusta.

Qualcuno che vuole accentrare pericolosamente il potere. Sì, qualcuno che pensa di dovere decidere nell'immediatezza alle numerose velocissime problematiche dettate dal web e dalla globalizzazione. È una mostruosità!

Basterebbe che si istruissero i governatori e i governati. Basterebbe un minimo di quella cultura che sgorga insieme alla bava dei presunti opinion leader sparsi nei social.
Basterebbe mettere al centro dei pensieri l'essere umano. Le sue esigenze!
Abbandonare la dittatura del pil e le assurde imposizioni economiche del mercato globale che è stato e resta l'incriminato per eccellenza di tutti mali che stiamo subendo. Migranti e guerre incluse!

CARA ITALIA VUOI CRESCERE? RAGIONA PACATAMENTE! E manda a cagare, quando è il caso, i venditori di fumo che alimentano le paure.

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Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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