In Calabria si dovrebbe votare il 23
novembre. Il condizionale è d'obbligo visto che la data indicata
dalla presidente f.f. della regione Antonella Stasi è arrivata dopo
la sentenza del tar.
Sì, c'è voluta una sentenza per
stroncare i balletti e gli inciuci tra politici mentre si facevano le
ultime spartizioni biparti-san nelle stanze che contano.
Il tar ha imposto alla Stasi di fissare
una data per le regionali entro dieci giorni dalla notifica della
sentenza. E così è stato … ma sappiamo che le vie della politica
sono infinite. Tra l'altro grava l'assurda legge varata da questa
assemblea ben assortita che ha innalzato in maniera oscena le
percentuali necessarie per essere eletti e presenti in giunta.
Insomma si gioca sulla testa e sul
futuro dei calabresi non con i cittadini ma tra poteri politici e
istituzionali; c'è chi pensa di ritagliare uno spazio alle pari
opportunità o di genere, chi tesse accordi politici che poi si
coniugano con altri termini eclatanti in cui la stampa e la magistratura spulciano.
E i cittadini? Che ruolo hanno nelle
strategie dei partiti? Quale peso specifico hanno per i concorrenti alla poltrona di governatore Galati, Santelli, Ferro, Oliverio,
Callipo e Speranza (questi i nomi che circolano al momento) oltre a quello del voto?
Le voci di piazza dicono che la quasi
totalità dei nomi che circolano non hanno le carte in regola per
governare una regione come la Calabria. Vuoi per i trascorsi
ballerini sui diversi carrocci che hanno governato l'Italia e la
regione, vuoi per clientele o nepotismo. Ma la cosa più grave che si
imputa a questa classe dirigente consiste nel non avere saputo o
voluto lavorare per la Calabria ma per coltivare il
proprio elettorato ed essere certi di una futura ricollocazione.
e se la Calabria piange il resto d'Italia non ride. sigh! concludo con un interrogativo quasi amletico: per quanto tempo si deve confidare nella magistratura o nei giornalisti seri prima che si risvegli la coscienza civica del romantico popolo italico per essere o non essere sudditi ma cittadini degni di una democrazia culturalmente avanzata?
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