In seguito allo scandalo acclarato
inerente le esenzioni ISEE, certificato in base al quale si accede alle
agevolazioni sanitarie, diritto allo studio, quindi ticket, borse di
studio, alloggi etc per i meno abbienti, il Governo Letta ha varato d'urgenza le nuove
regole per definire la soglia di “povertà” che dà diritto alle
agevolazioni di legge previste per il welfare.
L'autocertificazione prevista fin ora
non ha sortito gli effetti sperati vista la furbizia omissiva di
alcuni auto-certificanti che, pur possedendo costose macchine e vivere
lussuosamente, dichiaravano il falso fregando così chi aveva bisogno
davvero delle agevolazioni in campo sanitario e scolastico.
Ben ha fatto Letta e il suo ministro
Giovannini insieme al Governo. Male per i cittadini onesti che hanno sempre
autecertificato il vero nelle dichiarazioni che, da oggi in poi, al
pari di quanti hanno dichiarato il falso, dovranno recarsi negli
uffici preposti per ottemperare ai doveri burocratici snelliti, fin
ora, dalle auto-certificazioni in questione.
Tra le misure prese, in caso di perdita
del lavoro o di cassa integrazione, ma comunque
di una riduzione del reddito superiore
al 25%, sarà possibile aggiornare il proprio Isee.
Insomma, il nuovo ISEE, ribattezzato
“riccometro, avrà il compito di equilibrare "scientificamente" le “ricchezze:
ci sarà il controllo incrociato dei
dati, ci saranno meno autocertificazioni e più controlli con una
definizione «più ampia del reddito e un maggior peso della
situazione patrimoniale».
Casa e patrimonio conteranno di più:
nel nuovo Isee sarà considerato il valore degli immobili rivalutato
ai fini Imu (invece che Ici) mentre sarà ridotta la franchigia della
componente mobiliare.
E, in riferimento al patrimonio
mobiliare, vale adire i soldi, l’80% delle famiglie dichiara di non
possedere neanche un conto corrente o un libretto di risparmio, dato
non coerente con quelli pubblicati dalla Banca d’Italia.
Sarà sufficiente questo nuovo stato di
polizia investigativa per far crescere le coscienze? Chissà, forse
stanerà qualche furbetto poco accorto ma gli scaltri sapranno come
aggirare l'ostacolo:
siamo italiani.
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