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Tutti d'accordo ma nessuno che muove il
primo passo. C'è voluto l'intervento della Consulta per porre fine
alla porcata del secolo fatta dal governo Berlusconi etichettata col
nome dell'allora ministro Calderoli. È stato lo stesso Calderoli a
definire “porcata” la sua innovativa legge elettorale che dava la
possibilità ai capi dei partiti di fare le liste e di bloccarle per
garantire l'eleggibilità dei fedeli. Non contento, mise anche il
premio di maggioranza che regalava al vincitore, anche con un voto di
differenza, la possibilità di governare.
In questi lunghi anni di porcate ne
abbiamo subite tante! Ci auguriamo che questa sentenza
d'incostituzionalità espressa dalla Consulta sia l'inizio di una
ripartenza dignitosa per l'Italia.
Al momento evidenzia la pochezza
culturale della politica che ha saputo solamente ciurlare nel manico
di una legge elettorale che nei fatti stava bene per le loro
strategie di bassa lega.
Nei fatti esce sconfitta tutta
l'attuale classe politica. L'effetto rende nulle le cariche e inficia
Parlamento e Senato.
Si concretizza il rischio paventato dal
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che da mesi indica
l’intervento della Consulta come il momento in cui si sarebbe
potuto manifestare «il naufragio delle Camere».