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sabato 22 febbraio 2014

Governo Renzi. Chi scrive e chi corregge

Renzi fa la sua formazione. Berlusconi la corregge. Napolitano corregge e ratifica.


Oggi, possiamo dire che è un gran bel giorno:

in Ucraina il Parlamento sfiducia e caccia Yanukovich mettendo fine alla guerra sanguinaria in atto. Il popolo, quindi lo Stato, si riappropria della democrazia e, solo ora, alla luce di quanto si vede dalle foto postate nel web, ci possiamo chiedere a che gli servisse un galeone parcheggiato nel laghetto del giardino. ...
Va be', possiamo comprendere le macchine e le moto d'epoca, le monete d'oro e persino il cesso a forma di trono d'oro, ma il galeone proprio no!

Comunque, tornando alla giornata speciale, anche noi in Italia siamo spettatori di un altro piccolo golpettino tutto nostrano dettato dalla democrazia che si preoccupa della crescita del popolo sovrano.
Dal già tanto chiacchierato #staiserenoenrico a #fattipiùinlàenrico il passo è stato breve. Anzi brevissimo. Il tempo necessario per organizzare le truppe ed ecco il cambio del campanello ceduto da un freddo Enrico Letta ad un adrenalinico Matteo Renzi che sprigiona felicità da tutti i pori.

Tante cose si sono dette e molte di queste sono state smentite. Per esempio, pare che il giudice Gratteri fosse lì lì per essere Ministro della Giustizia in virtù del suo chiaro cv ma all'ultimo minuto è stato sostituito. Qualcuno dice da Napolitano per evitare tensioni. Altri dicono che il veto sia venuto da Berlusconi..

Per me queste sono cose inspiegabili; lontane dal mio modesto pensiero.

Non so capire neanche come un Alfano che è andato davanti al tribunale di Milano per protestare, se non sbaglio era anche ministro, comunque, un parlamentare che ha protestato contro la Giustizia, quindi, per capirci meglio, ha contestato platealmente un organo dello Stato mentre celebrava un processo in ossequio alle leggi in vigore, come può essere riconfermato al Viminale? Alfano Angelino Ministro!

Cioè, mi chiedo, fino a quando questo urlatore di vento farà squadra con Renzi e fino a quando terrà fede al giuramento dei Ministri?



martedì 21 gennaio 2014

Cuperlo lascia Renzi sfascia la destra esulta

Renzi sfascia tutto.

L'infiltrato mina dall'interno i valori fondanti del PD. La sua concezione padronale è un deja vu pericolosissimo che non ha nulla a che fare con la sinistra. Va be' che anche nelle sigle che si sono succedute l'ultima parola era sempre del segretario ma Renzi ha volutamente ignorato quanto la base vorrebbe che fosse e quali sono le differenze con la destra.

Listini piccoli e nominati a parte (di fatto ci sono sempre stati), premio di maggioranza e soglia minima elevata per varcare la soglia di Monte Citorio non sono di certo sinonimo di rappresentanza democratica.

Beghe e litigi personali a parte, salta all'occhio quanto e come i cittadini sono tenuti in considerazione dai nuovi manovratori quarantenni al potere.

Il dramma dei cittadini sudditi ha un nome preciso: LAVORO! E in nome di questo feticcio irraggiungibile si stanno consumando le peggiori porcate.
C'e chi impone tessere di partito e chi donazioni. Imprenditori collusi con la politica faccendiera “suggeriscono” ai propri dipendenti chi votare.

C'è chi si vende un rene e chi la dignità, ovvero la libertà di scegliere i propri rappresentanti politici, pur di portare il pane a casa.

Oltre le strategie per mantenere il potere decisionale, Renzi e compagnia, hanno pensato come rompere, anzi, rottamare definitivamente questo stato di cose?

Intanto le nuove tecnologie, la robotica virtuale sta per fare il suo ingresso nelle abitudini reali dei consumatori. Quanto prima avremo macchine guidate completamente da un sistema sensoriale che permette di evitare ostacoli, parcheggiare e portare a destinazione gli utenti.

Il web ha rivoluzionato usi e costumi, ha persino coniato una moneta virtuale con la quale poter comprare beni reali. Secondo alcuni la bitcoin (la moneta del web) cambierà in meglio le abitudini, forse, ritengo io. Per me è meglio rimanere con i piedi per terra. Contare con mano quanti spiccioli si ha in tasca e guardare in faccia il commerciante.

giovedì 5 dicembre 2013

Primarie Pd, raccolta fondi e trasparenza.

Civati. Cuperlo. Renzi. Domenica uno dei tre sarà alla guida della segreteria politica del pd. Allora, mi chiedo, perché il più esposto mediaticamente è uno solo: Renzi?

Matteo Renzi lo si dà già per vincitore. Giornalai e giornalisti gli danno spazi e importanza da leader. Eppure, non gode delle stime di buona parte dei “reggenti”del partito. Lui personalizza molto la politica e per certi aspetti sembra che calchi orme lasciate da certi padroni di partiti. (metterà anche lui il nome sul simbolo in caso di vittoria?).

Gianni Cuperlo è l'intellettuale cresciuto dietro le quinte ma nei primi banchi della scuola del partito. Calmo, ponderato, contestualizza e espone concetti a vasto raggio. Gode dell'appoggio di Dalema, Bersani e della maggior parte dei probiviri.

Pippo Civati è più diretto. Naviga nei post dei cibernauti. È sostenuto dai giovani e dalle persone di sinistra che non hanno apprezzato il guazzabuglio delle intese extralarge. E chissà che...

Ma andiamo al conquibus che serve per le primarie. (ormai si parla solo di soldi. Persino per esprimere il voto pare che siano necessarie all'incirca 4 euro a persona).

I numeri sono importanti:

Ottomila gazebo. Una media di 100mila volontari che si prenderanno cura dei seggi, nonché dei permessi comunali per piantare i gazebo, gestire le sezioni. Poi ci sono le spese vive per il materiale propagandistico, manifesti, locandine e altro. E c'è da mettere in conto anche il sostentamento dei 100mila volontari ( un tempo ogni volontario pensava a non pesare sulle risorse del partito, anzi, era il primo/a a procurare fondi specialmente se ricopriva incarichi istituzionali. I parlamentari, lasciavano il 5o% circa della diaria al partito e la prima azione che facevano in via delle botteghe oscure consisteva nel firmare la dichiarazione di donazione, senza tener conto dei fondi segreti sovietici. va beh che oggi ci sono quelli trasparenti degli industriali (Riva & altri)).

Com'è cambiato tutto! Oggi dobbiamo sbirciare nei siti dei candidati per sapere le donazioni che ricevono dai sostenitori.

Al momento Renzi raggiunge circa quota 88mila€. Civati 89, quasi 90,000€. e Cuperlo non pervenuto. In compenso sul sito di Cuperlo ci sono le coordinate bancarie.

Ad occhio e croce se domenica 8 dicembre i votanti versassero una media di 4/5 euro e fossero sopra la soglia del milione e mezzo nelle casse del pd entrerebbe un tesoretto ragguardevole. Moltiplichiamo 4€x1.500.000= seimilioni di € in una giornata. però...

mercoledì 11 dicembre 2013

Matteo Renzi, la chiocciola rossa

Chi va piano e persevera ...
la @rossa, gentile concessione M. Iannino

Matteo Renzi piace! Piace anche alle suore che, pazientemente, hanno fatto la fila alle primarie, pagare i 2 euro e dargli il voto.

Che c'è di strano?
Nelle preghiere delle donne e degli uomini di fede, insieme al Paese e gli italiani compreso chi risiede e lavora in Italia senza cittadinanza, dopo Bergoglio c'è Renzi!

C'è poco da scherzare! La situazione è grave.

Non si comprende l'apertura di un partito ai non iscritti che, a cuor leggero, in un impeto eccessivo di democrazia dà la facoltà di determinare la figura del leader mediante elezioni aperte che, pur avendo effetti sociali importanti, graveranno sulle linee politiche e sull'esistenza del partito stesso.

Quanti degli ex pci o semplicemente quante persone che militano e reggono le cariche nel pd ancorate alle vecchie tesi correntiste abbracceranno il nuovo corso?

Se è vero che ha vinto la corrente dell'area ex dc, le molte anime interne, cancelleranno le vecchie regole, i proseliti, le appartenenze e, di conseguenza, le poltrone in sintonia con quanto dice Renzi?

Oppure, c'è da aspettarsi una scissione silenziosa?
Una scissione non necessariamente indolore per le sorti del Paese; che scivola via e rema contro come è successo alle presidenziali in barba ai cittadini.

lunedì 17 febbraio 2014

Inutili idioti, e noi tra di voi... aspettando Renzi

STUPIDI, INUTILI IDIOTI!

Con questa affermazione Alfano ha tagliato il cordone ombelicale con Berlusconi e i suoi consiglieri e nello stesso tempo ha detto a Renzi e agli italiani moderati “guardate che io sono diverso da loro”?

E “l'idiota” che si è guadagnato John Elkan da Della Valle per aver detto che i giovani italiani sono dei bamboccioni che stanno comodi comodi a casa tra le braccia amorevoli dei genitori piuttosto che impegnarsi a cercare lavoro è un segnale forte per l'imprenditoria e il mercato del lavoro che langue per colpa della politica paludosa?

Se dovessimo dare credito al totoministri e quindi prendere in considerazione il colloquio di ieri sera tra Renzi e Della valle verrebbe da dire che l'insulto teatrale che rimbalza di bocca in bocca è un'arma efficace checché ne dica e predichi Papa Francesco.

Gli effetti speciali del nascente governo Renzi ha dell'incredibile!

Il rampante Matteo, appena eletto segretario del PD, detta l'agenda del governo Letta e gli dice: “tranquillo, Enrico stai sereno” e poi, con un colpo da maestro, proprio alla vigilia del semestre europeo italiano, lo fa fuori.

I giovanotti renziani presenti sui media sembrano addestrati ben bene. Dapprima dicono: non sappiamo cosa voglia fare Matteo, se cambiare squadra, allenatore o entrambi.

Bene”, dicono gli imprenditori, i disoccupati, i cassintegrati, gli esodati, l'importante è cambiare passo. Darsi una mossa. Dire finiamola con la teoria del rigore e delle ricette dei professori e dei tecnici. Così si và diritti al macello!

E, Matteo che fa? Cuce e intesse rapporti di governo con le stesse persone che hanno governato fino ad oggi.

Comunque, aspettiamo fino alle dieci e trenta. Ora in cui Napolitano gli darà il mandato. Analizziamo la composizione della squadra di governo e poi... vediamo se è il caso di spendere un altro “idiota/i” in senso politico, s'intende.

lunedì 2 marzo 2015

Papa Francesco al Governo

In tutti questi anni un uomo (solo?) ha deciso per noi e ci ha resi impotenti davanti alle scelte fatte dagli uomini che Lui stesso ha messo per governare l'Italia nella partita economica giocata sulla scacchiera che ospita gli Stati membri europei. Napolitano Giorgio! Il compagno Giorgio... non è per maleducazione o assenza di rispetto che lo definisco così. Anzi, al tempo del PCI guai se non davi del “TU” ai compagni. Non importava l'età o il rango. Nel partito non esistevano ruoli di privilegio. Ma questa è ormai storia del passato. Storia da prima repubblica, direbbe qualcuno. Peccato che la seconda e la terza, se mai ci sono state, si sono dimostrate peggiori della prima.

Dicevamo, Monti scalza Berlusconi, che, con Tremonti, mise le mani in tasca agli italiani, non scherzò in fatto di tagli al ceto medio-basso mentre, di contro, legiferava per fare rientrare i capitali all'estero degli evasori, tutelandoli con scudi adeguati.
Poi fu il turno di Enrico Letta, nipote di Gianni consigliere di Berlusconi. Ma lui era troppo moderato per i gusti della Merkel (così dicono le cronache economiche sulle austerità imposte dalla troika) non si vedevano risultati immediati. Infine arriva il rampante Matteo Renzi.
Famoso per la sua presenza scenica e nella maestria nell'usare il web. Twitter! Ed è stato proprio con un cinguettio (l'ormai celebre #staiserenoenrico) che da segretario del PD fece cadere Enrico Letta e prese il suo posto.

Che dire, il ragazzo ha le idee chiare. Sembra determinato! Fa promesse. Parla con tutti ma non ascolta nessuno (nel senso che poi fa quello che vuole lui). E questo suo modo di fare origina la rottura con la minoranza del PD, sindacati e società civile che prima gli avevano dato fiducia.

A promesse non lo batte nessuno! Renzi promette, dà scadenze per la soluzione dei mali che poi deroga con altre promesse. Insomma, da buon conoscitore degli italiani, sa come tenerli, tenerci sulla corda.

Non mi ha mai convito la politica dell'austerità e delle leggi come il jobs act che fanno stare male chi sta già peggio perché afflitti dalle decisioni degli imprenditori. Il perché è noto a chiunque soffra perché vittima di queste decisioni.


Ieri sera ho visto un poco della trasmissione di Riccardo Iacona e non ha fatto altro che documentare l'assurdità delle politiche economiche europee. L'austerity che ci impongono ha il sapore dell'agonia sociale anche in Germania.

martedì 31 marzo 2015

Renzi i partiti e l'arroganza del potere

All'epoca dell'unità d'Italia la lingua più parlata in campo nazionale era il dialetto, i dialetti. Forse per le troppe differenze linguistiche, negli anni, alla classe dirigente non riuscì quello che Massimo D'Azeglio pare avesse intenzione di fare e cioè “fare gli italiani”.
"bianco" per gentile concessione dell'autore M.Iannino

Secondo gli storici fu lui, Massimo Taparelli, marchese d'Azeglio nonché scrittore, pittore, patriota e politico torinese a dire “abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani”.
Da buon torinese, pare abbia detto anche “... la fusione coi napoletani mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso!”.

mercoledì 7 marzo 2018

Avanti al nuovo governo a 5 stelle

Le ambiguità del pd.

Calenda, il ministro del governo uscente, si tessera nel pd ma aggiunge e specifica che “ se il pd fa un governo col movimento 5 stelle la sua iscrizione è la più corta della storia”.
Perché?
Qual è il motivo suo e di Renzi che sfida a uscire allo scoperto quanti all'interno del partito sarebbero d'accordo col programma dei 5 stelle?

È una questione di interessi politici o personali? Eppure anche Renzi interpellò a suo tempo i 5 stelle... ma forse sta proprio qui il punto? Sarà perché i 5 stelle gli dissero di no?

Polemiche a parte, l'Italia e i cittadini tutti hanno bisogno di un governo forte che lavori per il bene di tutti, italiani e immigrati.

Basta polemizzare e mettere veti. Un colpo di spugna e via! Onestà mentale, come ha detto Cuperlo a #cartabianca anche se lui ha tenuto fede alle strategie politiche che consentono di dire e lasciano intendere qualsiasi concetto. Un po' come Renzi: “mi dimetto ma dopo avere messo nei casini i 5 stelle”. Ma se dici (matteo) che il tuo compito adesso è stare all'opposizione fallo!, ma lascia liberi gli altri. Il pd ha perso perché lontano dai problemi della gente in generale e dei cittadini messi in povertà dalle scelte di una politica miope. Da tempo non fa più politica sociale e non sta ad ascoltare i bisogni degli ultimi, dei nuovi poveri emarginati dalle scelte fatte.

Pensate al bene collettivo. Almeno una volta. E non al vostro teorema politico che è fuori dalla realtà.
Provate a fare un Governo con chi dice di volere svecchiare i vecchi e stantii concetti della politica. e addio a Calenda, Renzi e quanti ostacolano il nuovo percorso di pensiero sociale.

martedì 1 ottobre 2013

Sono qui perché in quota Renzi

Il rottamatore da rottamare.

sono qui perché in quota renzi

Quella di ieri, è stata una trasmissione da far nascondere dalla vergogna tutti quelli che siedono nei posti di comando della Repubblica Italiana; dai Ministri ai tecnici.

Sono in quota Renzi! Dice uno messo lì a gestire la cosa pubblica, che tra parentesi non è stato eletto ma cooptato in quel posto perché seguace di Matteo Renzi. E mentre il reporter di Milena Gabanelli gli rifà la domanda e rigira il coltello nella piaga, lui, visibilmente imbarazzato, tenta di alleggerire i mali che la spartizione politica procura ai cittadini.

Milena Gabanelli e il suo staff, ancora una volta hanno fatto le pulci al malcostume della politica nostrana. Hanno fatto capire a chi ancora non l'avesse capito come stanno davvero le cose.
Altro che alti ideali. Gente che si mette al servizio del popolo per spirito di sacrificio.

L'unico sacrificio per questa gente è servire ciecamente gli interessi di bottega. La loro bottega e di chi li ha messi lì.

Basterebbe poco, per risollevare le sorti dell'Italia. Altro che commissariamento europeo. Va be' che certi giornalai non sanno neanche che l'Italia, in quanto Stato Sovrano, non può essere commissariata da nessuno se non da se stessa, cioè dal Popolo che va a votare e invece si lascia condizionare la vita passivamente e lascia che si attuino le macellerie sociali più assurde.

Ci lasciamo condizionare la vita dalle prerogative che l'alta finanza, le lobby e gli industriali, in una parola, il capitale, mette sulla bilancia dei profitti, che, come si sa, pende sempre da una sola ed unica parte: la loro.

E le nomine uscite dal lavoro di report lo confermano.

All'agricoltura la figlia del presidente di un consorzio agricolo che il ministero dovrebbe monitorare.
Viceministri senza deleghe che non possono dimettersi poverini perché il meccanismo si è inceppato dallo stallo politico delle larghe intese.
Poi, c'è un volto noto che ha firmato per togliere una tassa sui natanti per far decollare, dice lui, la cantieristica.
Salvo poi sentire i diportisti intervistati dire che chi spende 4,500mila euro per una barca di 20, 30metri che gli costa di gestione solo cinquemila euro l'anno per tenerla in porto dei 200 o 300€ risparmiati dall'accordo di governo non gliene frega nulla.
D'altronde che vuoi che ne esca da
Sottosegretari messi lì per non fare nulla. Senza competenze che hanno l'ingenuità(?) d'ammetterlo, grazie alla spartizione del vecchio ma sempre attuale manuale Cencelli.

Che dire? È una storia squallida! In altri Paesi si sarebbero dimessi in blocco. e, davanti a fati così circostanziati sarebbero arrossiti dalla vergogna. Ma qui da noi, in Italia, neanche i semafori arrossiscono più: sono stati sostituiti con le rotatorie apposta.

venerdì 27 ottobre 2017

Rosatellum o inciucellum?

Se anche Grasso lascia il PD 

qualche interrogativo se lo dovrebbero porre quelli che si dicono essere classe dirigente dell'ex partito di sinistra. Non dico operaio perché sarebbe ridicolo definirlo tale. Ormai è da moltissimo tempo che ha cessato di tutelare le classi deboli.
La classe operaia non esiste più ma i problemi che ad essa erano collegati continuano ad esistere e fare soffrire i nuovi poveri.
Le tutele? Inutile nominarle. Non esistono perché sono state cancellate dalle decisioni della classe politica inciuciona. Poi, per evitare lo sfascio totale si sono inventati “le tutele crescenti” ma solo per i dipendenti di basso rango. L'arroganza di queste persone al potere li fa sragionare. Accusano. Puntano il dito e alzano la voce contro chi sta male.
Hanno imbrogliato quanti stavano aspettando la pensione come se fosse manna dal cielo. I delusi, tantissimi, sono oltre il 75% di quelli che hanno fatto domanda, si sono visti respinti dal sistema sociale le istanze inviate.
Eppure Renzi e compagni si sono ampiamente riempite la bocca del loro impegno nei confronti di chi naviga in acque agitate dopo la sciagura della perdita del lavoro.
Sempre Renzi & C. si son dati da fare per tutelare imprenditori e imprese catturati dallo spauracchio della perdita dei posti di lavoro.
Hanno accontentato i datori di lavoro. Hanno abolito le tutele dei lavoratori insieme all'articolo 18 che salvaguardava i licenziamenti ingiusti o discriminanti politicamente.

Renzi è il risultato scientifico di una classe dirigente che non niente a che fare col popolo bisognoso ma che al popolo si rivolge per restare al potere e il rosatellum è la risposta.
Inutile che parlino di deriva populista!

I presidenti Grasso e Boldrini sono persone degne di stima e fiducia! Ma credo che alle prossime consultazioni elettorali molti non andranno a votare perché sfiduciati dal resto della platea che affolla le istituzioni e ne fa mercimonio politico perché questa è la visione che si ha dall'esterno.

Oppure se andrà ai seggi, se non ha qualche pegno da pagare, annullerà la scheda.

Checché ne dicano i signori della politica.

mercoledì 12 ottobre 2016

GB, Italia: Referendum destabilizzanti

CAMBIAMENTI. Pericolosamente Inutili


Secondo alcune teorie di pensiero i riformisti sono per il cambiamento mentre i conservatori preferiscono i processi consolidati.

Molti avvenimenti inusuali sono accaduti in questi ultimi tempi.
Dapprima, sembrava, che, finalmente, prendesse corpo la tanto desiderata storia dell'Europa Unita. Fiduciosi nelle parole di Prodi e quanti hanno lavorato perché ciò accadesse abbiamo accolto con favore i cambiamenti. Tutti, quindi, sotto la stessa bandiera blu con le prime 28 stelle, una per ogni nazione che la componeva.

Abbattute le frontiere siamo cittadini europei senza più bisogno di passaporti per circolare negli Stati Membri. Unica moneta, l'€. ma differenti politiche, di questo ce ne siamo resi conto cammin facendo. E qualche Stato come la Grecia ha pagato un eccessivo castigo per colpa della politica dissennata interna che l'ha portata al fallimento. E, l'Europa Unita, l'ha aiutata per davvero? Ha mantenuto l'equilibrio tra i ceti sociali oppure ha preteso rigorose azioni per contenere il debito pubblico?

sabato 15 marzo 2014

Renzi o Letta. chi dice bugie?

Per chi lavora Matteo?

È nell'interesse delle grandi lobbies che sta lavorando Matteo Renzi?

courtesy M.Iannino, 2014, "democrazia e glob@lizzazione"

Se è vero quanto riportano i giornalisti, a mio avviso, ci troviamo difronte ad un altro abile imbonitore venditore di fumo. Oppure abbiamo di fronte un uomo spregiudicato che campa sul lavoro fatto dai governi precedenti e che adesso gonfia i muscoli (atteggiamento che piace a certi italiani) per far vedere di essere un uomo pragmatico e al di sopra delle logiche di destra e sinistra manichee.

In tutto questo casino a pagarne le spese siamo noi, gli “schedati dal fisco”: lavoratori dipendenti e non che fin ora abbiamo pagato le tasse, pensionati, studenti e disoccupati!

Su di noi tutti i governi hanno saputo e potuto prendere le risorse economiche e lavorative, ci hanno schiavizzati e reso precari. E Renzi non è da meno con le sue proroghe a tempo sul lavoratore.
Sono tutti lì a lambiccarsi il cervello gli scienziati della ripresa.
Ci stanno dicendo da sempre che se c'è la crisi è colpa nostra. È colpa del 99,99% costretta a campare con le concessioni delle potenti famiglie di banchieri e industriali che hanno al seguito una ciurma di untori.

No caro Matteo non me la racconti giusta! Non sei credibile! E siamo già in marzo.

Inutile che io ti dica i perché! Voglio solo dirti che, sempre secondo quanto riportato dai mass media, qua qualcuno sta barando. O sei tu oppure quelli precedenti!
Ma questa è una amarissima conclusione. Perciò voglio ancora sperare che non tutto sia andato a puttane anche se le cronache dicono di sì.

Siamo l'Italia delle tante marce e risorse. C'è l'Italia dei lacchè e delle escort ma c'è un'Italia nobile fatta di gente perbene che osserva e pondera persino l'imponderabile.

Quindi, caro Matteo, tu e i dirigenti politici siate meno teatrali. Lavorate in fucina con seria dedizione senza guardare le scadenze da voi ritenute mediaticamente importanti. ... le prossime europee potrebbero riservare delle sorprese...

mercoledì 1 aprile 2015

Renzi, le imprese e le bollette degli italiani

“L'uomo non può vivere nell'attesa del presente ma deve lavorare per un progetto futuro.”


Ogni mia azione guarda al futuro ma coi piedi e la mente nel presente.
Per questi motivi rivolgo attenzioni accurate a quanto accade nella società.
Presto attenzione alle azioni politiche perché queste possono condizionare positivamente oppure no, dipende dalle scelte dei dirigenti politici e dei tecnici che li aiutano nel loro lavoro, il presente e il futuro di noi tutti.

Mi documento. Leggo e confronto le notizie. M'informo e mi faccio un'idea dell'aria che tira.

E devo dire che sento aria di burrasca nonostante il Matteo Renzi che si moltiplica, manda messaggini inverosimili per rasserenare i piagnoni e gli sfiduciati.

giovedì 10 dicembre 2015

Quanto vale una vita per lo Stato?

Nuove schiavitù?

Fa notizia sì il suicidio del risparmiatore che si vede prosciugato l'intero investimento dei risparmi della sua vita in un solo colpo per salvare la banca che gli ha proposto le obbligazioni subordinate!
Fa notizia e indigna! Anzi, fa incazzare di brutto!!!
le nuove schiavitù
cortese concessione arch. Iannino
"le nuove schiavitù"


Secondo alcune ricostruzioni, fatte dai media locali, l'uomo avrebbe perso oltre 100mila euro investiti in obbligazioni subordinate della banca con sede ad Arezzo. Inoltre, nel suo computer sarebbe stata trovata una lettera in cui il pensionato spiega le ragioni del gesto: un atto d'accusa contro l'istituto per l'alto rischio degli investimenti consigliati.

Finirà mai la dittatura dell'alta finanza creativa che penalizza esclusivamente i più deboli?

Affama l'uomo, soggiogalo, ponilo nella miseria più nera ed avrai un disperato sottomesso e privo di volontà prpria pronto a prostituirsi e immolarsi per il bene dei suoi cari più prossimi.

domenica 6 luglio 2014

Tra recessione e statue che s'inchinano

Non è una giornata particolarmente calda. Il barometro segna appena 23°. sono le 11 ed è la prima domenica di luglio. Nonostante i buoni propositi del governo Renzi e nonostante le famigerate 80 euro in busta paga la gente sembra svanita in qualche universo parallelo.

Per strada le macchine sono distante l'un l'altra come i denti di chi non ha la possibilità di ricorrere alle cure del dentista: una ogni 5, 6, 10, 20, metri.

La ss 106 non è stata mai così tranquilla. Volendo fare un paragone, chi riesce a immaginare delle 600 o 750 o, ancora, delle 850 della fiat al posto delle renault, citroen, wolkswagen e le piccole giapponesi in circolazione sulle strade italiane, si trova proiettato negli anni sessanta. Con l'unica amara differenza che in quegli anni iniziava davvero il rilancio economico sostenuto dal miraggio industriale delle grandi città del nord.

L'austerità ci sta uccidendo. E quanti perseguono le politiche economiche delle banche sono assassini in doppiopetto. Non posseggono un cuore ma al suo posto hanno impiantato un calcolatore impostato per controllare profitti e poco importa il numero di quanti dovranno morire o soffrire per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Matteo Renzi dice che non serve una moneta unica europea se gli obiettivi dei popoli sono diversi.
Papa Francesco afferma evangelicamente che non può e non deve esistere la dottrina del dio denaro.

Intanto da quando Matteo Renzi è diventato segretario del pd e presidente del governo ha fatto solo chiacchiere e proclami. Riforme in 100 e poi mille giorni ma solo a parole.

E papa Francesco, tolta quella sua aria bonaria, spento l'audio e oscurato il video degli abbracci e baci, cos'altro potrebbe fare in concreto perché gli ultimi non rimangano tali (visti i lasciti, l'8xmille per la chiesa cattolica e i privilegi concessi dallo Stato Italiano)?


Non è blasfemia! E neanche mancanza di rispetto. È un'analisi. Una valutazione dei fatti! E quando la maggioranza della popolazione è costretta a fare sacrifici non si può cambiare l'esistente solo con le parole. Ci vogliono i fatti. Subito!

Urgono cambiamenti epocali. Se si vuole sconfiggere la 'ndrangheta e le mafie. Perché, come si è visto, chi cresce in un clima culturalmente deviato s'inchina e fa inchinare le statue nelle processioni davanti a chi dà loro un tozzo di pane e sembra difenderli nella guerriglia della quotidianità.

Chi vive in queste realtà di sottoculture non si ferma davanti alle scomuniche o agli anatemi solenni. Non ha paura del carcere perché, come dice Gratteri, sono cose messe in bilancio dagli 'ndranghetisti e e dai simpatizzanti.

L'indignazione non serve davanti ai fatti recenti di Oppido Mamertina. E non servono neanche le prese di posizione nelle piazze mediatiche del web.
È necessario costruire l'uomo nuovo...

sabato 28 febbraio 2015

Sanità, Calabria chiama Renzi

SANITÀ: CHE CASINO!


A memoria d'uomo è la prima volta che vediamo scendere in piazza medici e personale sanitario per gridare rivendicazioni sacrosante alla classe politica.

Una buona fetta di manifestanti è schierata con il presidente Mario Oliverio. Chiedono con fermezza che venga affidata a lui la gestione commissariale della sanità.

Già, il commissariamento del comparto sanità in Calabria è in atto da divesre legislature ed è sempre stato affidato al presidente della regione salvo negli ultimi mesi quando la Lorenzin, ministro della salute del governo di Matteo Renzi, mandò l'ex generale della finanza in pensione Pezzi.

Inutile addentrarsi nelle questioni politiche, anche perché verrebbe da dire: e Renzi?, dov'è il suo decisionismo? Perché non impone al ministro di darsi una mossa e scendere in Calabria come ha fatto in campagna elettorale? O più semplicemente perché, visto che è nelle sue prerogative, non conferisce l'incarico a Mario Oliverio?

Cosa c'è dietro il “pacchetto”salute in realtà? Cosa si nasconde agli occhi di noi comuni cittadini?

Intanto la sanità è allo sbando e non esercita il ruolo sociale che le è proprio. Attorno la questione sanità gli animi si accendono. C'è chi imputa a “Tonineddhu Gentili”, affettuosamente così evocato in gergo reggino da un signore in una tivvù locale, la colpa del casino che si è sviluppato. Secondo il signore in questione è Gentile, il senatore, a pressare sulla Lorenzin perché vuole un suo uomo o donna nella funzione di commissario pur essendo. L'NcD, perdente di brutto all'ultima tornata elettorale.
D'altronde i casi di mala gestione sono stati documentati dalla Corte dei Conti e dagli organi di Governo. Tra tutte le assurdità basti ricordare il nuovo centro per il cuore di Reggio Calabria, costruito e assemblato con macchinari all'avanguardia ma, inutilizzabile per mancanza di personale.

 esempio di apparati inutilizzabili per mancanza di personale
 ai riuniti di reggio calabria 

venerdì 2 maggio 2014

Piero Pelù le canta a Renzi


"Vi chiedo un minuto di silenzio da dedicare a chi è morto sul lavoro - ha esordito il rocker toscano Piero Pelù sul palco del San Giovanni- a chi è ricattato per il lavoro, ai lavoratori della cultura, che solo in Italia non dà da mangiare, ai disoccupati, ai lavoratori di Piombino, di Porto Marghera, dell'Ilva di Taranto, del Sulcis. Un minuto per Mancini, il poliziotto morto per fare veramente il suo dovere e per scoprire nella Terra dei Fuochi i veleni che venivano interrati. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo il lavoro".

Piero Pelù


Piero Pelù ha criticato anche le spese della Difesa:

"Gli F35 rubano soldi alla scuola e agli ospedali. Io gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi". E poi su Renzi: è "il non eletto, ovvero il boy scout di Licio Gelli: deve capire che in Italia abbiamo un nemico interno, la disoccupazione, la corruzione, il voto di scambio, la mafia, la 'ndrangheta, la camorra. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi".

Un messaggio forte, schietto, lanciato dal palco in piazza S.Giovanni in Roma davanti ad una platea di oltre settecentomila persone che ha raggiunto picchi di un milione secondo gli organizzatori della festa del primo maggio, che, come sempre, passata l'euforia della baldoria festaiola, cadono nel vuoto, ritornano ad essere parole, purtroppo, perché Renzi e chi l'ha messo lì, continuerà a sviluppare il progetto politico che tutela chi sta bene e benone, promettendo, nel frattempo paradisi a quanti stiamo male per tenerci buoni.

A qualcuno potrà venire in mente che Pelù lo abbia fatto per marketing o per tenere calda la piazza e chissà per quanti altri motivi. L'unica cosa certa è che l'ha detto! Ha dato voce alla disperazione della gente comune che da tantissimo tempo chiede cambiamenti veri ma che si è sempre vista presa per il culo dalle facce di bronzo che assediano le istituzioni, eletti e non eletti dal popolo.

martedì 7 giugno 2016

Matteo, da che parte stai?


Oggi due notizie hanno ottenuto reazioni immediate e mi hanno indotto a scrivere questo post. 

La prima fonte, relativa alla questione dell'emigrazione di massa dai Paesi africani che invadono l'Europa,  mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo e esclamare: Bene! Era ora! Finalmente in mezzo a tanta stupidità umana si muove il pensiero positivo a favore della gente che chiede aiuto e per sopravvivere cerca approdi sicuri.

Federica Mogherini ha avanzato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la richiesta di una condivisione globale della gestione dei flussi migratori.
Oggi presenta agli europarlamentari il piano Ue sui migranti e sulla partnership con l’Africa al quale ha lavorato insieme al collega Frans Timmermans. Il numero uno della diplomazia Ue è ottimista, sa però che ostacoli sono nascosti anche nelle pieghe del funzionamento della Ue.

“Per governare insieme i flussi migratori, migliorare la vita delle persone nei Paesi di origine e l’accoglienza nei Paesi di transito. A questo serviranno i fondi del Trust Fund, e anche quelli che mobiliteremo con una grande piano di investimenti che vale miliardi di euro basato su un mix di risorse comunitari, privati e garanzie di istituzioni finanziarie internazionali”.
Queste le parole del ministro Federica Mogherini a cui va un plauso stratosferico. Bene! È un buon viatico e speriamo che vada a buon fine.

mercoledì 22 febbraio 2017

Sx, PD con le ali spezzate

UNA QUESTIONE DI LANA CAPRINA.


Dopo tanto girovagare attorno agli alti idelai della sinistra alcuni dirigenti del pd si sono accorti che Matteo Renzi governa il partito in modo personalistico non in linea coi criteri socialisti che dovrebbero ispirare ogni azione dell'enorme macchina politica rinata ciclicamente dalle ceneri marxiste che di volta in volta venivano sparse dai palchi sulle teste degli idealisti creduloni.

C'è un'enorme platea che ancora crede nei valori della sinistra! Valori solidi più della roccia che sono sinonimi di uguaglianza e solidarietà tra le persone. E forse solo a questa gente interessa conoscere l'esito dell'attuale guerriglia interna al partito.

Tra saltimbanchi e mimi, giocolieri e illusionisti, si è aperto il sipario.
Renzi è partito alla volta dell'America. È andato nella Silicon Valley per carpire qualche segreto. Capire e portare in Italia idee innovative che hanno fatto di questa regione sperduta la capitale del web.
Renzi fisicamente non è al dibattito. Bersani non si capisce che vuole fare, anzi no!, non rinnova la tessera e afferma che se la sinistra soccombe va a prendere personalmente uno per uno i colpevoli del fallimento.
D'alema si è detto fuori. Prodi è allarmato. Emiliano si candida perché vuole contare e muovere dall'interno le sue battaglie. Cuperlo e gli altri fanno l'occhiolino e sbirciano nel “campo” a sinistra di Pisapia.
Mentre Napolitano esprime un concetto chiaro: l'importante che non si tocchi il governo!
Gentiloni deve continuare l'azione programmata affinché l'Italia abbia credibilità nei mercati.

Il vaso di Pandora sta per rompersi. Cosa apparirà agli occhi dei miseri mortali?

martedì 15 aprile 2014

le nomine di Renzi, vecchia politica e lobby?

Nelle nomine del governo l'unico dato certo è l'azzeramento dei vecchi nomi con nomi altrettanto conosciuti, per il resto tutto rimane stagnante, come prima più di prima.
La tanto famigerata azione morigeratrice che avrebbe dovuto calmierare gli stipendi a troppi zeri dei presidenti delle aziende pubbliche, è chiaro a chiunque, si è dimostrata un'altra bufala di Renzi. Una presa per i fondelli!
Perché se come riportano i giornali, è vero che la proposta, da fare vagliare al cda, riguarda solo i presidenti (che non devono, dice Matteo, ma visti i fatti e le azioni dei super manager tesi a tutelare i propri diritti è meglio se usiamo il condizionale e diciamo non dovrebbero, superare il tetto della pur ragguardevole cifra di 238mila€ lordi all'anno), è pur vero che per gli amministratori delegati rimane valido l'accordo in vigore nel mercato libero. E cioè che possono sforare tranquillamente il tetto in barba a quanto continua a contrabandare il giovane e smaliziato Matteo Renzi.


Il cane azzanna sempre e solo lo sciancato!

I nomi che girano, tra nominati e nominandi, sono i soliti noti che fino ad oggi hanno fatto e disfatto l'Italia:

Eni: Claudio Descalzi amministratore delegato e Emma Marcegaglia presidente
Finmeccanica: Mauro Moretti amministratore delegato e Gianni De Gennaro presidente
Poste Italiane: Francesco Caio amministratore delegato e Luisa Todini presidente
Enel: Francesco Starace amministratore delegato e Patrizia Grieco presidente
Terna: Catia Bastioli verso la presidenza (attuale a.d. di Novamont, azienda novarese leader nella produzione di chimica e plastica verde), l’amministratore delegato sarà indicato dalla Cassa Depositi e Prestiti, in pole position c’è Aldo Chiarini di GdF-Suez.
Ferrovie dello Stato: l’a.d.sarà nominato nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Non è un problema, così ha detto il sottosegretario Delrio. Forse sarà riconfermato il presidente Lamberto Cardia.

Ora, non intendo annoiarvi con la solita riflessione sui soldi che girano in simili ambienti. Voglio, invece, ricordare che le enfatizzate e strombazzate imprese dei manager pagati con i soldi dei contribuenti hanno sì risanato i conti in rosso delle aziende in elenco come ferrovie dello stato guidate dal capostazione compagno Moretti ma chi ha pagato i sacrifici sono stati i lavoratori dipendenti, quelli a stipendio fisso e con la spada di Damocle sulla testa dalle fattezze ben note che, per usare un eufemismo, stanno sotto la dicitura "rami secchi"  e quindi da eliminare. Definizioni inoppugnabili ai quali seguono (sono seguiti) licenziamenti e privatizzazioni. Ed è per questo che le ferrovie dello stato e le relative maestranze sono state tranciate e ridotte ai minimi termini in tutto il territorio italiano dall'ex super manager che pretende il suo sudato stipendio per intero.

No signori così non va! Questo vostro modo di intendere la cosa pubblica ha allontanato già i cittadini dalla classe politica e manageriale e sta continuando a farlo. Non è semplice questione di lotta di classe come si diceva un tempo. È pura e semplice sopravvivenza civile. Ma di questo vi renderete conto alle imminenti elezioni.

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