In gergo calabrese, per intendere che a rimetterci sono sempre gli innocenti, quali
I ciucci si‘mbriganu e i varrili si sdoganu morza morza. (gli asini litigano e le otri si rompono, vanno in frantumi, e l'acqua si perde).
I ciucci si‘mbriganu e i varrili si sdoganu morza morza. (gli asini litigano e le otri si rompono, vanno in frantumi, e l'acqua si perde).
Pare che la natura abbia cancellato l'inverno. Il tempo degli straccioni, poveri e malvestiti non esiste più.
E negli armadi, alleggeriti dagli ingombranti paltò di mezzo tempo, gli abiti leggeri soddisfano i primi tiepidi freddi del cambio stagione.
"Palermiti, Altare centrale chiesa madre" |
Smargiasso, in dialetto noi diciamo sbahanta, sbahantusu, culistru, presuntusu.
La definizione linguistica varia lasciando immutato il pensiero pleonastico del lemma in armonia con i variegati linguaggi locali. Per il momento, nella mia esercitazione mnemonica, pesco dalla memoria le locuzioni comuni in uso in: Palermiti e Catanzaro.
Nell’immaginario collettivo il diverso è colui che non
rientra nei canoni della comune morale. Non è solo una questione di
orientamento sessuale o intellettualmente non allineato al comune senso del
pudore.
Il diverso fa paura! È qualcosa di oscuro anche per la famiglia d’origine.
Centro sociale aperto al territorio, quindi spazio comune socializzante adibito all’emancipazione degli abitanti e di quanti vivono il quartiere o locale comunale dato in comodato d’uso?
Moralista? Forse un pochino! Ma andare a scovare l’ex marito che senz’altro non aspetta altro e gli si dà la possibilità di togliersi il famigerato sassolino nella scarpa sa tanto di prurigine interna e non di gossip.
Sembrano note stonate quelle che seguono, peggio, peccare di blasfemia nel salottino letterario in cui si parla di cibo mentre alcuni popoli muoiono per fame e sete per volere dei regimi dispotici
Il rischio di cadere nella retorica in pittura c'è.
La figurazione nell'impostazione scenica serve per rendere concrete certe idee e la storia occidentale è piena. I maestri del passato chiamati per narrare episodi religiosi oppure per magnificare gesta di condottieri o più semplici momenti di quotidianità familiare nei nobili casati sapevano come arrivare alla sintesi ed ottenere narrazioni potenti. La storia dell'arte è satura della maestria realista e iper realista. I realisti, vivendo epoche povere, anzi, prive del marchingegno che cattura l'attimo in un istante, dovettero escogitare espedienti tra i più disparati per raffigurare verosimilmente in pittura l'illusione del reale. Riprodussero la realtà attraverso varie tecniche: il reticolo, lo spolvero, la prospettiva, quindi la geometria, e con gli specchi della camera ottica disegnarono soggetti e quinte capovolte. All'epoca la pittura realista doveva attenersi ai canoni allorché doveva narrare attimi di vita e allegorie.
Mysterious ©iannino |
Il rito della Madonna a mare che movimenta la costa tra Catanzaro Lido e Squillace è, in sintesi, una tradizione marinara che si perde nella notte dei tempi.
I festeggiamenti in onore della Madonna di porto salvo protettrice dei pescatori e dei contadini del quartiere marinaro animano i giorni di luglio. Residenti e turisti vivono la settimana che precede il varo della statua in mare programmata come di consueto nell'ultima domenica di luglio in sintonia con il calendario ecclesiastico affisso sul portone della chiesa.
E' una ricorrenza molto sentita in marina di Catanzaro e nel golfo di Squillace.
Sabato 23 marzo 1985. Peppino Papaleo, lo ricordo come se fosse oggi mentre mi porge in silenzio alcuni fogli freschi di tipografia. Lui non parlava molto. Gli piaceva ascoltare e scrivere sul “suo giornale” indipendente: un foglio stampato avanti/retro: “L’Opinione”, voce fuori dal coro e, nel modo di condurre certe tematiche, anche “rivoluzionario”. Con orgoglio e passione scriveva di politica e cultura sempre attento al territorio e agli eventi potenzialmente vocati alla crescita della collettività.
Le periferie soffrono conflitti d’inferiorità. È questa una
costante comune presente in ogni dove. Nel nord come nel sud le periferie sono
lasciate ai margini salvo rare eccezioni.
I problemi presenti negli agglomerati abitativi delle zone
abbandonate perché dimenticate dalle gestioni comunali li conosciamo per esperienza
diretta, per le narrazioni ascoltate da chi li ha vissute prima e, in certi
casi, perché lette sulla stampa locale. Che
fare per emanciparsi dalla sottocultura intessuta con garbo dai ceti che
vivacchiano nel limbo clientelare assunto
a filosofia di vita dal pressappochismo strutturale diventato scheletro immarcescibile
delle società malate?
La risposta è scontata: studiare! Lavorare! Essere indipendenti.
Finito l'amplesso ognuno ritorna in sé, si riappropria dell'area intima, impenetrabile nonostante l'interscambio emotivo consumato e si perde dietro le ali del non detto. Vicini, ancora odorosi dell'attimo fuggente appena colto ma lontani, gli amanti abbandonano i pensieri e cavalcano verso l'ignoto su sentieri differenti.
Volutamente ignoro le motivazioni delle parti politiche nazionali, locali e transnazionali inerenti le strategie che, volenti o nolenti, condizionano l'esistenza dell'intero pianeta terra.
Sei un qualunquista! Si diceva in maniera dispregiativa a chi pensava e curava solo i cazzi suoi.
Politicamente era un'accusa a quanti non avevano a cuore il buon andamento della comunità e, in senso più ampio, della società tutta e dei valori aggreganti che determinano l'importanza intellettuale dello stare insieme.
Quando i grandi temi sociali rimangono ai margini della politica o sono, peggio ancora, dimenticati, lasciati in balìa dell'emotività dei singoli i risultati spesso non soddisfano le aspettative delle pacifiche collettività democratiche e possono sortire a epiloghi funesti.
È ciò che sta accadendo in Palestina, in Ucraina e nelle altre parti del mondo vittime di aggressioni belliche da parte di reggimi totalitari guidati da despoti.
Chi può fugge dai territori martoriati dalle guerre e carestie.
Gli effetti economici delle disfunzioni odorose impregnate di polvere da sparo, però, inseguono il mercato globale e dominano i mercati.
"garanzie di qualità" courtesy arc. iannino |
Ci sono miriadi di opinioni e punti di vista personali e ognuno si differenzia dall'altro per cultura geografica generale e individuale. E in merito mi domando cosa penserà la gente vittima delle guerre in Palestina e Ucraina, tanto per rimanere in uno specchio geografico vicino al nostro, del luccichio mediatico sanremese e della presunta euforia di quanti ruotano attorno alla giostra della canzone italiana.
Che si mettessero l'animo in pace quanti confidano che la bellezza salverà il mondo! Giacché dietro ogni progetto o proposta di “bene comune” si nascondono trappole tese ad accrescere ricchezze ed ego personali è difficile sperare nella bontà fine a sé.
"il sonno degli innocenti" |
È più una consuetudine consolidata quella di dover fare un bilancio ogni fine e inizio anno più che una necessità dettata dalla volontà di migliorarsi. E mentre tutto procede secondo dinamiche mosse da altri, differenti e diversi da noi in quanto a cultura e volontà di pace, in medio oriente, in Ucraina e in altri Paesi dimenticati dalla cronaca che conta, il dramma degli innocenti continua senza pietà ad occupare pagine di cronaca nera. Passata l'indignazione iniziale sembra che le morti e le distruzioni siano problemi altrui. L'assueffazione subentra subdola senza palesare neppure la volontà politica dei leader mondiali che lavorano per una soluzione di pace, si spera, a breve termine. Anzi i guerrafondai tifano per i demoni che lanciano proclami e promettono assalti decisivi fino a quando non avranno sottomesso e debellato il nemico. È una questione di orgoglio nazionale!
Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...