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lunedì 11 settembre 2017

Sogni tra terra e cielo

Dopo il maltempo torna sempre il sereno. Sempre?


Noi, in Calabria, diciamo “cchjiù scuru da mezzannottha non po' venira” che letteralmente in italiano significa: più buio della mezzanotte non può esserci.

Nonostante le cattive notizie che giungono da mezzo mondo e dall'Italia, tra nubifragi, acquazzoni e trombe d'aria, il tempo continua a scorrere sulle teste dei sopravvissuti.

C'è chi se la piglia con il clima e con chi il clima lo ha alterato. Gas serra. Industrializzazione nociva. Smog. Prevenzione. Pulizia dei bacini. Cementificazione selvaggia. Erosione del suolo e delle coste. Cupidigia.
E poi c'è chi se ne fotte di tutto e di tutti. Tanto il sole torna a splendere sempre. E dopo ogni tempesta l'arcobaleno congiunge la terra al cielo, anche se per poco tempo, fino a quando i cristalli piovaschi resistono al calore dell'atmosfera, le anime poetiche cavalcano idealmente le sfumature cromatiche e dissetano dall'arsura imposta dall'esistenza.

Chissà se anche gli accattoni, educati fin dalla nascita a pietire davanti ai supermercati il soldo da portare al capobranco, riescono ancora a guardare con occhi disincantati il cielo. E se nel dare alla luce la vita, se, quando attaccano al seno le creature appena nate, sedute su cartoni, contorniate da prole sbucata dal ventre da pochi anni, insieme, mamme e figli, buttati in mezzo alle piazze per mendicare senza ritegno e convinzione, chissà se hanno la forza per sognare o le è stata rubata insieme all'innocenza.

domenica 27 agosto 2017

Piccolo mondo antico

L'invito.

(...)
Su dai fatti vedere. M'invita con voce gioviale Pino. Lo so fa caldo ma qui in montagna si sta bene e poi con la trasversale delle serre si arriva in pochissimo tempo. Venti minuti al massimo. Ti aspetto e sei mio ospite. Ceniamo insieme questa sera.
D'accordo. A stasera.

È seduto nel patio insieme ad un altro signore il mio ospite. Parlano mentre sorseggiano qualcosa nei bicchieri di vetro. Mi dirigo verso di loro e noto che mi guarda con occhi interrogativi.
È trascorso molto tempo. Circa vent'anni se non di più. È chiaro; non mi riconosce nell'immediatezza. Qualche attimo di titubanza e mi viene incontro:

Oh, carissimo. Scusa. Esclama Pino salutandomi con trasporto. Siediti. Prendi qualcosa? È stato difficile trovarmi?

Questo è un mio carissimo, vecchio amico. Stasera è mio ospite! Cena con me.

Mi raccomando. - dice rivolgendosi al gestore del B&B. Un antipastino come al solito, casareccio. Olive, melanzane, zucchine e salame nostrale. Il vino. E la minestra, quella che mi fai solitamente, come si faceva un tempo.

Allora. Torniamo a noi. Mi dice mentre si accomiata dall'ospite e dà gli ultimi suggerimenti al colono che ha in uso gratuito la proprietà.
Vieni, ti faccio vedere la mia casa di campagna. Il mio rifugio estivo. Entra! Io sto qua. È la vecchia casa dei contadini che ho adattato alle mie esigenze. La mia l'ho trasformata in casa d'accoglienza. Le camere le ho dedicate ai miei.

L'antico casolare immerso tra i castagni mi affascina. È un'oasi di pace. Lo sguardo vaga sereno tra il verde cangiante della macchia mediterranea accarezzata dal sole pomeridiano fino all'orizzonte, dove si stagliano le montagne delle serre calabresi. Il verde e l'azzurro predominano nell'ambiente esterno mentre l'ossigeno dell'aria penetra fin dentro le mura e corrobora.

Ecco; questo è il mio tavolo da lavoro. Siediti! -Mi fa accomodare sulla sedia impagliata e si avvicina alla finestra. Tira la tenda-. Che spettacolo! La veduta sul bosco è semplicemente incantevole! Una favola a portata di mano! L'ampio tavolo è invaso da libri in pile ordinate e da fogli con appunti. Sulle pareti, tra la libreria che ne occupa quasi l'intero spazio, le foto dei genitori e le sue in compagnia di studiosi e ricercatori noti nel mondo scientifico e accademico completano l'arredamento.

Usciamo all'aperto. La tenuta è un laboratorio per le nuove generazioni che hanno vissuto solo la città. Un pezzetto di mondo antico da far conoscere.
Lontano dal frastuono tecnologico. Lontano dal rumore dei motori. Nell'assoluto silenzio, intervallato dal cinguettio degli uccelli e dal fruscio delle foglie mosse da un lieve venticello, giunge gradevole il salto dell'acqua che va a rimpinguare l'antico abbeveratoio fino ad adagiarsi quietamente nel laghetto delle papere, a valle.

Il piccolo mondo antico sta tutto lì. Nell'appezzamento di terra tra i boschi delle preserre calabresi. In cui si coltiva frutta autoctona, si cucinano i prodotti dell'orto e si servono le carni allevate in loco.

A pochi metri della casa padronale adibita a b&b, saliti pochi gradini, in un corpo staccato in pietra si contano pochi tavoli, un bel camino e, in fondo, la cucina.

Sono tornati dopo vent'anni dalla Germania, -mi fa sapere Pino gettando uno sguardo oltre il vetro che separa la sala dalla cucina in cui una coppia di mezza età traffica tra i fornelli- sono bravi e ottimi lavoratori. Ho concesso loro in forma gratuita la tenuta. Conoscono il tedesco e per l'inglese intervengo io.

La cena frugale sprigiona i sapori della terra. Nei piatti che precedono la minestra, c'è il giusto apporto calorico dalle tipiche caratteristiche qualità organolettiche locali: Una fetta di mozzarella tutto latte; tre olive nere; una fetta di zucchina grigliata; una fettina di capocollo e una di salame; una ricottina; un po' di funghi sottolio; ortaggi in salamoia; e in tavola una brocca d'acqua fresca della sorgente, una bottiglia di vino e del buon pane casareccio. La minestra vegetale, servita in ciotole di terracotta, è un'armonia per il palato: zucchine, carote, cime e fiori di zucca, sedano e aromi.
La coppia di emigranti è davvero brava. Marito e moglie conoscono le ricette calabresi e preparano i piatti secondo la tradizione.
Come si usava fare un tempo... tra i contadini della Calabria, rapporti umani inclusi.

lunedì 19 giugno 2017

Illusioni

Sotto il cielo: 

Là DOVE SORGE IL SOLE.


catanzaro, parco della biodiversità, the horizon, di a.gormley


Quasi tutti i giorni attorno all’ora di pranzo una macchina si ferma all’ombra del maestoso eucalipto. Con la portiera lato guidatore spalancata e i finestrini aperti, s’intuisce che il conducente stia lì per godere dei benefici climatici del venticello che s’infila tra i pertugi.
Dal colorito olivastro della pelle suppongo che il conducente della alfa station wagon grigia abbia origini nord africane. L’abitacolo della macchina è costipato da imballaggi e sulla sommità s’intravedono confezioni di lenzuola e tappeti.
Il venditore ambulante è in pausa. È mezzogiorno. Ha consumato un panino con del tonno. La scatoletta è per terra. Ed ora, col tablet in mano, rivolto verso sud, lancia la sua melodia. Forse ringrazia la provvidenza per avergli fatto guadagnare anche oggi quel tanto che basta e portare a casa la cena.
O forse no? Potrebbe essere on line con la sua morosa lontana o con la sua comunità.
Una comunità che, forse, ancora bada al sodo, come mi fece intendere l’estate scorsa un venditore ambulante. Mi disse: “l’orario non cambia è sempre lo stesso sia che tu lo legga sul rolex sia che tu guardi il sole o la meridiana”.
Il sole tramonta a ovest. Anzi no! non è esatto dire che il sole si alza a est e tramonta a ovest. È la terra che gira. E nel suo girare lascia intravedere le nascite dei nuovi giorni a est. Colora di porpora l’orizzonte fino a raggiungere lo zenit. Il sole cala a picco sulle teste. E poi tramonta. La terra ha fatto un mezzo giro e lascia che il sole ripeta l’illusione del giorno e della notte. Lascia illudere la bestia più stupida ed egocentrica che abbia mai, anche se per poco, baciato.

mercoledì 14 giugno 2017

Calabria, Arte e politica del territorio

Tra manufatti archeologici e contemporanei a ben guardare, la Bellezza della Catanzaro colta e propositiva è in pericolo!

Mi spiego meglio.

Il parco della biodiversità prende il posto della selva che una volta era spazio didattico per gli studenti della scuola agraria catanzarese. Fino a quando, Michele Traversa, presidente della provincia di Catanzaro, non attuò un progetto studiato da un gruppo di giovani architetti catanzaresi, così ricordano alcuni.

Adesso è un giardino botanico, grazie a lui! Con ampi spazi curati in cui vi sono giochi per bambini e opere d'arte di noti artisti contemporanei.
E fin qui niente di cattivo, anzi.
Gli spazi si prestano ad accogliere prodotti dell'intelletto e altro.

Possiamo addivenire, in sintesi, che il luogo, data l'affluenza variegata dei visitatori, è un'ottima vetrina.
Chi fa jogging o passeggia coi bambini, il cane, oppure è lì da turista apprezza il paesaggio e l'arredo. L'affluenza giornaliera è considerevole!
Quindi, quale vetrina migliore per veicolare Bellezza e pensieri positivi?

Recentemente una barriera s'impone lungo il percorso. È un muro di sacchi che ospita “il giardino delle muse silenti”. Secondo le intenzioni degli organizzatori questa trincea dovrebbe indurre i visitatori a recarsi nelle altre aree interessate dall'evento artistico: marca, musmi e scolacium il parco archeologico di Roccelletta di Borgia, nei pressi di Catanzaro lido.



Non me ne vogliano gli organizzatori dell'evento.
Il suggerimento può andare bene per il musmi che si trova nella medesima area all'interno del parco cittadino, e forse anche per il marca situato giù all'imbocco del ponte Morandi, ma risulta improbabile, data la distanza e la poca entusiastica voglia di esplorare i resti della magna graecia degli abituali avventori, di una discesa scientificamente mirata a Scolacium.

Scolacium è un'area mitologica in antitesi con i modernismi forzati e fuorvianti d'improbabili installazioni pilotate e anche con le passeggiate di mamme e nonni con prole o cani al seguito.

Il parco della Roccelletta dovrebbe vivere di luce propria come accade per Pompei o Roma, con il turismo culturale che prende d'assalto i Fori Imperiali, e il Colosseo.

In Calabria c'è la stessa atmosfera che si vive nella Valle dei Templi ad Agrigento.
Nel parco archeologico la matrice è analoga; ci sono tracce della storia greca, bizantina e romana, tutte civiltà che invasero e imposero nuove conoscenze e stili di vita! C'è Pathos. C'è mitologia.

Antico e moderno sono mondi differenti che possono interagire culturalmente, e che, con le dovute cautele citazionistiche, simili a due rette parallele, potenziali binari della macchina definita 'accoglienza culturale' di un territorio storicamente ricco di mitologica bellezza, tempi storici che possono fare la differenza e creare anche quel benessere agognato e sbandierato dalla politica.
Progetti che non si possono improvvisare e nemmeno programmare a spizzichi e bottoni secondo personalissime convinzioni.

Detto ciò, si apprezza il tentativo e il coinvolgimento di quanti hanno preso parte alla realizzazione dell'attuale progetto.

martedì 6 giugno 2017

Tra Transumanze pilotate e like emotivi

Grandi e piccini stiamo con la testa chinata e con gli occhi sugli schermi dei tablet e dei telefonini.
Attenti ad ogni segnale acustico e ottico clicchiamo sui messaggini. Interagiamo col mondo virtuale esterno dimenticando la realtà.


Il presente lo annulliamo. Lo nascondiamo sotto il tappeto come fosse polvere di casa. E prima o poi rispunta! Ha sembianze poliedriche. Assume volti dannati. Affamati. Disperati come i deportati sui barconi del mediterraneo.
Gente usata come arma e scudo. Bambini soli imbarcati sui gommoni. Donne abusate. Violentate. Ingravidate con ferocia bestiale.

Spazzatura! Immondezzai della plebe sono i campi profughi retti dai manovali arroganti. Porci senza anima! Che riversano da oltremare corpi sfiniti piegati nella carne e nello spirito.

Business... che tocca le teste vuote solo dopo avere generato drammi immondi.

E noi ancora giù. Con gli occhi sullo schermo a incazzarci per futili questioni. A tifare. Ad abbandonare ogni remora e lasciarci trasportare dall'onda emotiva aspettando il mito.
L'eroe!, che prende sulle proprie spalle i problemi, i nostri quotidiani problemi e li risolva.

Intanto lasciamo che le azioni dovute dagli amministratori rimangano favori. Permettiamo, per ignoranza o ignavia, che l'asfalto davanti casa, necessario per prevenire incidenti, diventi cavallo di ritorno politico.
Lasciamo che si contrabbandi miseria culturale nel sottobosco della politica. In arte. Nella cultura! E nelle azioni in cui dovrebbe regnare la Bellezza.
...
Non avete capito niente? Rileggete. Riflettete. Perdete un po' del vostro prezioso tempo. E se per fare ciò che vi chiedo inviate pochi like e commentate post o immagini spazzatura meno del consueto, pazienza. Vuol dire che questo post è servito a qualcosa. Qualcosa che ne valga davvero la pena... specialmente nell'attuale clima politico un attimo di riflessione è importante

mercoledì 31 maggio 2017

Cz. Corvo. Apprezzabili interventi di manutenzione

Civiltà.



Finalmente un po' di pulizia! Sembra di essere rinati. Sarà per effetto delle elezioni?
No ha vinto la gara una ditta di Lamezia Terme. Un dipendente mi ha detto che fanno prima i bordi, le grandi aree e poi attaccano coi marciapiedi.
Si ma se non puliscono bene bene e tolgono la terra che si è depositata lungo le cunette tra un mese rispuntano le erbacce più forti di prima.

Il dialogo tra i due continua. Si aggiunge un terzo e si sente in dovere di citare i temi trattati da un conduttore televisivo circa le esuberanze nelle aziende forestali e il mancato inserimento degli stessi operai in esubero nei lavori di pubblica utilità.

Radio corvo inizia il tam tam. Dopo lunghi mesi, per non dire anni, di degrado e abbandono, finalmente, si respira aria di civiltà.

Il parco giochi dei bimbi torna ad essere fruibile. Le mamme non hanno il terrore che i loro figli possano fare incontri ravvicinati di un certo tipo e i pochi che passeggiano lungo il viale che circonda il quartiere camminano con più serenità. Anche se tutti sperano in una manutenzione programmata e duratura nel tempo a venire, per il momento apprezzano il lavoro svolto e poco importa se a svolgerlo è una ditta privata o le maestranze in esubero negli enti pubblici. Per il futuro si auspica una manutenzione intelligente che anticipi le emergenze e tolga dall'indecente stato di degrado cui è costretto dall'assalto ciclico della natura il quartiere corvo di Catanzaro.

venerdì 28 aprile 2017

Catanzaro, un pezzo di storia riemerge

A favore della Storica Catanzaro.

Riapriranno oggi, 28 aprile, le Gallerie del San Giovanni di Catanzaro. L’evento è stato reso possibile dall’attuale sindaco Sergio Abramo.

Si riapriranno le porte della Catanzaro sotterranea e sarà offerto un programma eventi che si protrarrà fino al primo maggio.
Si riscopriranno le bellezze storiche della Catanzaro antica e splendida, e la visita alle gallerie sarà guidata dall’associazione Guide Turistiche Calabresi.
Le visite si svolgeranno tutti i giorni dal 28 aprile al primo maggio dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22.
Vorrei si ponesse l’accento sulla bellezza di Catanzaro e sulla riapertura delle gallerie del San Giovanni come bellezza e patrimonio storico, e non politico.
Da giovane studentessa, la mia attenzione sarà rivolta alla riscoperta della mia città, al fascino che questa offre e alla positività verso un futuro migliore. Personalmente, al di là di ogni appartenenza politica, credo si debba amare Catanzaro per le sue grandi bellezze e questo evento, come altri, non possono che incrementare l’amore per la propria città.
Per questo vi dico, non sono contro nessuno. Sono soltanto a favore di Catanzaro e di chiunque voglia supportarla e migliorarla.
Ovviamente, anche io ho qualche ideale politico, ma non è questa, a mio avviso, la sede idonea per esprimere le mie preferenze.
Forza Catanzaro, bella Catanzaro. 

venerdì 15 luglio 2016

Calabria immobile tra piaggerie e migrazioni mentali

Mi è capitata tra le mani l'ennesima pubblicazione fatta con fondi pubblici destinati alla valorizzazione della cultura. Stampata in una delle case editrici calabresi e curata dai soliti noti che hanno conquistato l'egemonia nel campo della cultura locale, del turismo e quant'altro ruota attorno al carrozzone mediatico che avrebbe il compito di divulgare e fare decollare le eccellenze della Calabria compreso donne e uomini che si impegnano nei vari campi della cultura, dello spettacolo e del turismo.

courtesy M° Mario Iannino "emergenze"

venerdì 15 aprile 2016

Il 17 aprile voto

PER UNA AUSPICABILE NUOVA VISIONE DELLA POLITICA AL SERVIZIO DEI CITTADINI E DEGLI IMPRENDITORI SANI


Calabria, Le Castella, Isola Capo Rizzuto, KR, 
ph gentile concessione Valentina© Ianninio

Domenica 17 aprile andrò a votare! Andrò per dire a chi suggerisce di andare al mare o molto più esplicitamente di astenersi per non raggiungere il quorum e rendere inutile il referendum contro le trivelle in mare motivando l'astensione con un valore più alto quale la perdita del lavoro per migliaia di lavoratori qualora i sì vincessero il braccio di ferro tra petrolio e gas contro le rinnovabili.
Già, perché questo è il vero motivo! Alla fine vincerà comunque una lobby. Ed a noi cittadini elettori lasciano il cerino in mano acceso: chi fare vincere? Le trivelle, rinnovando loro le concessioni governative con tutto quello che ne consegue, oppure le cosiddette invadenti brutte e inutili, controproducenti per la collettività, fonti rinnovabili?

martedì 10 giugno 2014

Rifiuti urbani? la soluzione di Pugliano

Bravo Pugliano. Ottima strategia! Basta pagare di più e la questione si risolve.
Questa in sintesi l'azione dell'assessore all'ambiente della regione Calabria Francesco Pugliano!


lui sì che sa come risolvere i problemi!
Finita la fase commissariale per evitare buchi di bilancio (così dice lui) la soluzione ai rifiuti consiste nell'aumentarle tariffe che passano, per effetto della sua lungimirante e strategica decisione, dai 91 a 148 euro per tonnellata.

Ancora una volta non abbiamo a che fare con amministratori della cosa pubblica ma con ragionieri. Alzare i costi piuttosto che trovare soluzioni serie che possano trasformare in ricchezza i rifiuti è più facile.
Eppure basterebbe che guardassero fuori dalla porta per vedere come
alcuni amministratori sono in grado di trattare e produrre dai rifiuti urbani ricchezza  e offrirla ai cittadini. 

Per il resto ritengo inutile ripetere cose già pubblicate su questo blog.

mercoledì 7 maggio 2014

Sotto il cielo, in Calabria

Altro che 'ndrangheta, sono le lobby, i potentati economici e politici con sedi dentro e fuori regione, che mortificano le intelligenze dell'Italia.


"sotto il cielo di calabria"

Riusciremo mai a scrollarci da dosso la morsa mortale degli invasori?
Il sud, e principalmente la Calabria, è ostaggio del nord dall'unificazione d'Italia. Non dico queste cose per una forma di campanilismo. Tutt'altro! E chi conosce bene la storia non fa fatica a convenirne e darmene atto.
Dapprima conquistato e poi depredato delle sue ricchezze culturali, industriali e economiche, il sud, continua ad essere sotto scacco di una perfetta banda di cinici affaristi.

La politica culturale non esiste e quella dello stato sociale è strumentalizzata e brutalizzata dai grandi centri di potere politico che affidano a piccoli individui le ramificazioni terminali. Mancano forse donne e uomini illuminati? No! Non c'è nessuna carenza intellettuale. Purtroppo le menti libere sono tenute scientificamente nell'ombra; oscurate dai mass-media o vilipese metodicamente dalle malelingue corrose dal tarlo dell'ignoranza che domina e alimenta le basse azioni dei delatori.

Nel campo della cultura, e prima ancora in politica, ai padroni del nord e del sud sono utili i servi sciocchi. Sottomessi e ubbidienti!, anche se intelligenti e pensanti. 

Qualcuno pensa che in guerra tutto sia lecito, ogni arma è ammessa pur di arrivare alla vittoria.
Ma per quale motivo si deve essere in guerra tutti i giorni e in qualsiasi campo?

È così difficile immaginare e pretendere una realtà solidale. Una società evoluta degna di questo nome che sappia fare convivere armonicamente le differenze?

Si sente spesso parlare di meritocrazia e di logica valorizzazione dei talenti. Mancano forse i contenitori o le piattaforme sociali eterogenee per i differenti ipotetici talenti?

Secondo gli studi statistici sembrerebbe di no! Per quanto concerne le arti visive persino i centri rurali sono dotati di loculi espositivi con relative fondazioni, musei pubblici e gallerie private mascherate da associazioni culturali che sembrano pendere dalla penna di pseudo intenditori. Che, proprio come si diceva qualche riga dietro, sono monopolio dei vassalli nominati dal potentato di turno.

Anche negli altri settori della cultura vigono le medesime relazioni. Sta a noi avvalerci del libero arbitrio e decidere di cambiare rotta; annullare le amicizie interessate e le mortificanti clientele.

Rompiamo le catene dell'egoismo e confrontiamoci nello spazio libero del web. FACCIAMO RETE!

Questa è un'analisi della realtà culturale, sociale e politica del sud in generale e della Calabria in particolare. Dopo decenni di pseudo gestione democratica, al saldo delle vanterie mediatiche dei sudditi della politica, il sud non ha fatto passi avanti.
Purtroppo questa è l'amara realtà!, chi intende proseguire nel cammino degli emancipatori deve cancellare dalla mente ogni pregiudizio e confrontare lealmente la sommaria analisi appena esposta con le personali nozioni cognitive predisponendosi al superamento delle logiche del branco e favorire confronti dialettici così da migliorare l'esistente. 

mercoledì 24 aprile 2013

Calabria, itinerari turistici e culturali

Quattro passi in Calabria: chiesetta di S. Martino, scogliera di Cassiodoro.


La Calabria è tutta bella! Cieli tersi. Mare limpido (almeno per ora). E natura rigogliosa.

Il verde vivo dei giovani germogli contrasta con i rossi vermigli dei papaveri, i viola e l'amaranto, i gialli dei fiori che crescono spontanei a ravvivare prati e  colli.

È una bella giornata di sole. La costa jonica scuote i sonnacchiosi fianchi abbagliati dal sole della primavera mentre si prepara per la bella stagione estiva.

Manca poco per l'arrivo di turisti e emigranti impazienti di far ritorno e, magari, riprendere i lenti ritmi della naturale propensione contemplativa così da ricaricarsi psicologicamente e fisicamente.
Magari, perché no, sugli stessi sentieri della storia che stanno lì, a pochi metri dalla statale 106 jonica. Subito dopo l'uscita della galleria di Copanello di Stalettì, direzione Soverato.

È una stradina stretta piena di tornanti, quella che conduce nell'area della scogliera di Cassiodoro.Che, in piena estate, quando le case estive sono piene di ospiti, è quasi impossibile accedervi se non a piedi.
È una passeggiata salutare! Poche decine di metri separano da un panorama che, tolte le macchine e le case con relative discariche di rifiuti domestici, è reso sereno dalla intelligente riqualificazione dell'area cassiodorea.

Abbattuto l'ecomostro che ne deturpava il declivio, l'area presenta sbalzi contenuti in barriere ecologiche e i prati rasati e arredati con delle bordure di verde incorniciato dai percorsi in pietra sembrano convergere in una lunga scala che porta nei pressi della scogliera.

Ai margini dell'area attrezzata, i resti di una antichissima costruzione che gli studiosi indicano come il mausoleo del nobile Cassidoro e denominata “chiesetta di S. Martino” soffrono di un abbandono cronico, storico quanto le vasche del Monaco Filosofo fondatore del monastero Vivariense che, tra preghiere e contemplazioni, sfruttando gli anfratti naturali della roccia marina e la conformazione dell territorio seppe trarre sostentamento per se e la comunità lì raccolta.

Alzando lo sguardo, una striscia di terra penetra il golfo di Squillace: è Catanzaro Lido. Anch'essa sonnacchiosa aspetta il brulichio estivo.

Anche questa è cultura!

sabato 5 gennaio 2013

Calabria, bellezze ambientali a rischio

fino a quando riusciremo a salvaguardare l'ambiente?
Dopo la protesta dei cittadini espressa in vari modi e l'assemblea dei sindaci sull'emergenza spazzatura, avvenuta ieri nella sede presidenziale della regione Calabria per esporre e trovare soluzioni al problema insieme al commissario, stamane i compattatori si sono riaffacciati nelle vie cittadine catanzaresi e, scortati da squadre di netturbini, hanno ripulito e ingerito cumuli di rifiuti urbani.

L'emergenza spazzatura è diventata una consuetudine. Da anni c'è chi ci guadagna sopra e la politica non può negare un suo colpevole coinvolgimento, anche marginale, in merito.
In Calabria i commissari, nominati da destra, centro e sinistra si sono avvicendati negli anni ma niente è cambiato. Anzi, col passare del tempo e senza una strategia chiara, lo smaltimento dei rifiuti urbani, che in altre città è diventato risorsa e ricchezza, da noi è a rischio colera se non si trovano soluzioni adeguate alle nuove esigenze di cittadini e commercianti costretti dal ciclo economico/produttivo a divenire, loro malgrado, i responsabili finali delle scorie ambientali.

mercoledì 31 ottobre 2012

Province, ricucito il territorio catanzarese

Tra un anno le elezioni per il rinnovo delle 51 province.


Venti anni è durata l'autonomia di Crotone e Vibo Valentia nei confronti di Catanzaro.

Il sei marzo del 1992 Crotone e Vibo Valentia si staccavano dalla provincia di Catanzaro e acquisivano il rango di province. Oggi, 31 ottobre 2012, il decreto legge approvato dal governo Monti, riduce le amministrazioni provinciali d'Italia da 86 a 51. nella forbice cadono anche Crotone e Vibo che ritornano come figliol prodighi nel palazzo di vetro di Catanzaro.

Dal 1° gennaio prossimo le giunte delle province italiane saranno soppresse e il Presidente potrà delegare l'esercizio di funzioni a non più di 3 Consiglieri provinciali.
Il riordino delle province è stata l'occasione che ha spinto numerosi Comuni a chiedere lo spostamento in un'altra provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinità territoriale e socio-economica, si legge nel comunicato di palazzo Chigi.

Dal 1° gennaio 2014 diventeranno operative anche le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese.

Le province accorpate sono: Verbano-Ossola e Novara; Biella e Vercelli; Asti e Alessandria; Savona e Imperia; Como, Varese e Lecco; Milano e Monza-Brianza; Lodi, Cremona e Mantova; Padova e Treviso; Verona e Rovigo; Parma e Piacenza; Reggio Emilia e Modena; Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno; Firenze, Pistoia e Prato; Siena e Grosseto; Perugia e Terni; Macerata, Fermo e Ascoli Piceno; Viterbo e Rieti; Frosinone e Latina; L'Aquila e Teramo; Pescara e Chieti; Campobasso e Isernia; Foggia e Barletta-Andria-Trani; Taranto e Brindisi; Potenza e Matera; Benevento e Avellino; Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.
La riforma prevede il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. "Resta altresì ferma l'abolizione degli Assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle città capoluogo.

Il Consiglio dei ministri ha poi condiviso la proposta della Conferenza Stato-Regioni sul taglio dei costi delle Regioni che dovrebbe portare a un risparmio di 40 milioni di euro all'anno.
Le elezioni per il rinnovo degli organismi degli enti si terranno nel novembre del 2013.

venerdì 19 ottobre 2012

in Italia può succedere che

Troppe “fatalità” ammazzano la democrazia e la speranza di legalità!


catanzaro, via magenta
Può succedere che in Italia “a propria insaputa” si diventi proprietari di case e che interi consigli regionali siano collusi con la parte malata dell'imprenditoria. Può anche accadere che per faciloneria qualche politico compri i voti dalla mafia o 'ndrangheta, come dir si voglia, e che poi questi venga ricattato. E può anche succedere che taluni comprino i voti per essere eletti in qualche comune dai più poveri per 50 euro, che affamerà in seguito.
Può succedere che qualche esponente politico in corsa per Italia dei valori perda le elezioni a causa di brogli durante lo scrutinio in una sezione, (una per tutte la 85 di Catanzaro) e poi sia proclamato consigliere dalla magistratura chiamata ad indagare sulle anomalie riscontrate durante tutta l'operazione elettorale.

Può succedere che vengano assegnati a… qualche società no profit ?, dei terreni pignorati dal comune per scopi sociali quale l'edilizia popolare e affini.
Può succedere che, per varie ragioni, questi terreni siano socialmente infruttuosi per anni fino a quando qualcuno non inizia a chiedere spiegazioni o, cosa ancora più temibile, stia per scadere la concessione.
A questo punto, ecco spuntare, dopo le recenti piogge, non più lumache ma... due porte di calcio!

L'abbandono è ripristinato a colpi di benne dalle ruspe.
Come per incanto, là, dove crescevano erbacce e la gente raccoglieva cicorie e lumache, ai bordi del decennale scheletro in muratura fatto di colonne e un solaio che, nelle intenzioni iniziali dei soliti noti, avrebbe dovuto essere un centro sportivo polivalente con annessa piscina coperta e bla bla bla, ecco spianato un campo di calcetto! un campo di calcetto??? Un altro?? non bastano quelli costruiti sempre sul terreno comunale affianco alla chiesa del quartiere?

Può succedere; in Italia può succedere e questa volta è successo a Catanzaro.

mercoledì 5 settembre 2012

Hollande e Monti, la tav s'ha da fa'

Si torna a parlare di TAV.


Passata l'ubriacatura elettorale dei francesi e confermato l'assestamento del governo dei prof. (non c'era altra scelta per i politici incartapecoriti italiani), Hollande e Monti riprendono il discorso della tratta Lione-Torino-Kiev. Secondo i due premier la tratta sa da fa'! Tant'è che il prossimo incontro tra i due premier è fissato proprio a Lione.

Misteri dell'alta finanza! Che pare mettano d'accordo tutti, prima o poi. Destra sinistra centro e tecnici sono tutti dell'avviso che la grande opera è qualcosa d'ineluttabile. Un progetto divino che non si può evitare. Da Prodi a Monti e ancor prima ad Amato & C., che hanno fatto proseliti per un'Europa unita ma priva di idee di libertà e convivenza civile, tutti si dichiarano convinti muratori e carpentieri di questa (forse inutile ma di certo devastante) lingua d'asfalto. Dimenticando le rovine prodotte da quanti hanno deciso di eliminare i treni verso la Calabria e la Sicilia. Rovine che tradotte in soldoni significano perdite di posti di lavoro, turismo e agricoltura imbrigliate e assoggettate al traffico gommato.
Già, dimenticavo, al sud c'è la mafia, la 'ndrangheta, aziende a responsabilità illimitata che non lasciano lavorare in tranquillità gli imprenditori onesti. Già... ma la politica e chi dovrebbe rappresentare la legalità, lo Stato, che ci stanno a fare?

Oppss sono davvero senza memoria, anche al sud c'è una bella commessa voluta fortemente dall'ufficio grandi opere: il ponte sullo stretto!

Riusciranno queste due grandi opere ad abbattere la disoccupazione e far ripartire l'eurozona?

giovedì 16 agosto 2012

Ambiente, volano di ricchezza per la Calabria

Cozzare contro la realtà fa male!
Specie se a pagare i conti è una regione abituata a farlo, che si porta dietro un bagaglio pesante di buoni propositi e tantissimi soldi pubblici spesi male nonostante i proclami dei dirigenti locali e nazionali.
Soldi pubblici per le infrastrutture viarie erogati a fiume ma con le strade che sembrano bersagli di guerra; soldi per mantenere efficiente il demanio, quindi foreste, spiagge, acque e aria arrivati in Calabria a cascata nella ex cassa per il Mezzogiorno anche per sollevare la “questione meridionale”, lo scippo storico del nord nei confronti del sud.

Eppure, nessuno di questi “progetti sociali”, stando all'evidenza, è stato attuato. Sia ben chiaro la colpa, se proprio dobbiamo cercare un colpevole, è prima di tutto nostra, dei calabresi! Perché non abbiamo saputo interagire con i tecnici e politici impegnati nelle imprese di “restauro” in regione; anzi abbiamo delegato con indolenza; abbiamo abdicato per un tozzo di pane e dato la possibilità agli scaltri di gozzovigliare.

Risultato?
Anche se non c'era bisogno di Goletta verde o analisi particolarmente mirate visti gli stronzi che galleggiano nel mare della Calabria, l'amara realtà è puntualmente segnata nel rapporto che Legambiente ha diramato in questi giorni:

Centoventi punti inquinati, uno ogni 62 km di costa: sul podio del mare meno pulito salgono, nell'ordine, Calabria, Liguria e Campania mentre le acque più incontaminate sono quelle di Sardegna e Toscana.

Questa la fotografia del laboratorio mobile della Goletta Verde di Legambiente di quest'estate che ha condotto 205 analisi microbiologiche scoprendo ben 100 prelievi fortemente inquinati, con concentrazioni di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio dei limiti di legge.

L'86% dei campioni "positivi" sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti e canali, ma anche nei pressi di scarichi di depuratori mal funzionanti. E anche quest'anno, come nel 2011 nella top del mare meno pulito ecco la Calabria con 19 punti (uno ogni 38 km di costa) su un totale di 24 campioni prelevati.

Al terzo posto la Campania con 14 prelievi fuori norma su 20 (uno ogni 34 km di costa): la regione campana quest'anno cede il secondo posto alla Liguria che guadagna in negativo ben 3 posizioni rispetto allo scorso anno, con 15 punti inquinati su un totale di 18 e una media di un campione inquinato ogni 23 km di litorale. Il Lazio conferma la quarta posizione dello scorso anno con 13 punti inquinati su 15, uno ogni 28 km di costa.

Meglio Sardegna e Toscana, seguite dall'Emilia Romagna: l'isola con un solo punto critico ogni 433 km di costa precede la Toscana, che ne conta uno ogni 200 km, e l'Emilia Romagna, dove i biologi di Goletta Verde hanno registrato solo un valore fuori norma in tutta la costa.

Insomma, la mancata o inadeguata depurazione dei reflui fognari sta diventando un serio e preoccupante problema ambientale e sanitario ma anche economico, vista la condanna dell'Italia da parte della Corte di giustizia europea e relativa multa milionaria arrivata a fine luglio perché 109 agglomerati urbani medio grandi, distribuiti in 8 regioni, non si sono ancora adeguati alla direttiva europea sul trattamento delle acque reflue.

Sicilia e Calabria ospitano il maggior numero di comuni fuori legge: 59 comuni siciliani (pari al 54% del totale dei comuni oggetto nella sentenza) e 18 calabresi (pari al 17% del totale). A seguire Campania (con 10 comuni) e Liguria (9).






martedì 31 luglio 2012

Calabria natura e sovranatura


La natura non è stata per niente avara con la Calabria ma con buona parte dei calabresi sì!

Tant'è che, poi, l'uomo mette le mani sulla natura e la manipola a suo piacimento, la violenta per perseguire un suo personalissimo concetto di bello o pratico a discapito di paesaggi e beni architettonici vista la sovversione che genera nella storia e nei luoghi contaminati dalla sua barbara azione.
È come se la natura avesse adottato una sorta di compensazione naturale nei nostri confronti.

Anche se splende quasi sempre il sole sulla terra e sul mare di Calabria non sempre illumina tutto e tutti.
Le zone d'ombra continuano a rimanere tali anche quando sono evidenziate spassionatamente da persone comuni, semplici testimoni non illuminati da natura divina, ma, in quanto osservatori disincantati del fare dell'uomo, sia esso cittadino comune o dirigente che si avvicenda al timone del governo del territorio e, di conseguenza, delle menti.

Sembra che un sortilegio antico condizioni le scelte importanti e soggioghi i capitani calabresi. Come spiegare altrimenti la nutrita squadra di politici, calabresi e no, eletta in regione che si è spesa solo in minima parte per emancipare la Calabria dal giogo dell'ignoranza e del sottosviluppo economico e culturale?
Gasparri, Sgarbi, questi alcuni nomi stranieri noti che hanno pescato e continuano a farlo nell'elettorato calabrese; la lista sarebbe molto lunga, meglio soprassedere e limitare i ricordi e i danni a queste due personalità che continuano a farsi vedere e sentire in prossimità delle elezioni.

Sgarbi no! Lui è una presenza costante vista l'amicizia con alcuni dirigenti locali e nazionali. Tra questi, Mario Caligiuri, al quale il presidente Scopelliti ha affidato la gestione di un importante assessorato regionale quale quello della Cultura.

Caligiuri è un “assessore tecnico”. Niente da eccepire nei suoi confronti. Ha persino istituito, quando era sindaco di Soveria Mannelli, l'assessorato all'”Ovvio” con delega al fine intellettuale Giordano Bruno Guerri e fece anche registrare da Chiambretti un singolare gingol per la segreteria telefonica comunale che recitava grossomodo così: risponde la segreteria del comune... se avete lamentele rivolgetevi ad altro comune, noi facciamo le cose per bene. Noi non sbagliamo mai!

Sgarbi, beh, Sgarbi ormai lo conosciamo bene. Lui ama sbraitare. Accusare. Offendere chi la pensa diversamente da lui. E lo ha ribadito alla bit di Milano nello stand dedicato alla Calabria. Lì si è esibito in uno dei suoi show. Se l'è presa con Loiero ed ha osannato Scopelliti. Ha accusato il primo di trasformismo, come dargli torto?, ma non ha ricordato le cose buone che lui ha fatto quando era alla guida della regione Calabria; una tra tante, il valente corto di Wim Wenders, dal titolo “il volo” che racconta una breve storia d'immigrazione e accoglienza, spot validissimo per quanto concerne l'immagine della Calabria sociale.

Ecco, forse avrebbe fatto meglio, Sgarbi, a ricordare le cose buone e sbagliate di tutti i governatori. Non essere di parte, ma valutare con equanimità la storia recente, i fatti, i problemi che ancora opprimono la Calabria, suggerendo magari soluzioni.
Questo mi sarei aspettato da un uomo di cultura.

giovedì 26 luglio 2012

la Calabria propositiva suggerisce

PRESENTE E FUTURO, VARIABILI DIPENDENTI DAL PASSATO.


Il presente è consequenziale alle azioni regresse di ogni singolo individuo e al contributo sociale che esso dà per l'evoluzione storica e culturale dei popoli nell'accezione ampia del termine allorché si parla di “civiltà” e appartenenza; qualità, queste, specifiche di una certa area geografica, e, nel caso in questione, della Calabria!


Bando alla retorica ed escludendo ogni tipo di piaggeria, oggi, i fatti dicono che il cammino degli ultimi decenni, improntato sull'appariscenza esteriore, è stato un percorso culturale fallimentare.

Se fossimo stati lungimiranti o avessimo ascoltato i saggi consigli elargiti gratuitamente da scrittori, poeti e artisti, probabilmente, qualche sbaglio lo avremmo evitato e avremmo consegnato ai giovani una società migliore.

La nostra indolenza, ma, forse, è più corretto chiamarla “servitù” nei confronti delle azioni catastrofiche dei cattivi governanti, ci ha indotto a insabbiare la testa come fanno gli struzzi davanti al pericolo; abbiamo scelto le vie facili del consumismo, delle risate liquide, dell'attimo di popolarità e accettato con fatidico lassismo che il peggio si avverasse. da pavidi fatalisti, abbiamo atteso gli eventi senza una benché minima reazione, una proposta. Abbiamo atteso il guru pompato dai media prezzolati dalle multinazionali che gestiscono il mercato della cultura allo stesso modo col quale i nostri vecchi attendevano inermi il verificarsi degli eventi naturali, quelli ai quali non ci si può sottrarre, ma che oggi una mente aperta può e deve prevenire per mitigare i danni.

E, a proposito di danni, ancora certa classe dirigente non ha voluto capire che se oggi, specie in Calabria, la disperazione tra la gente è grande e non fa vedere vie di sbocco, alla fine, quando non ci sarà più niente da salvare se non la propria vita, in virtù dell'autoconservazione, la suddetta dirigenza pagherà lo scotto maggiore; (o forse lo ha capito benissimo e proprio per questo usa sapientemente tutti i trucchetti del politichese fatti di promesse, ammiccamenti, accordi e pacche sulle spalle, per pilotare i consensi del popolino e mantenerlo sotto il giogo dell'ignoranza così da poter continuare indisturbata a gestire a proprio piacimento le risorse territoriali e il potere sulle persone).

Non si tratta di “populismo” o antipolitica ma di onestà intellettuale nei confronti del bene comune!

È un dato di fatto incontrovertibile che non lascia spazio a scelte non consone al territorio e alla sua gente. Scelte inerenti ad eventi culturali, artistici, musicali, letterari e quant'altro produce ricchezze dall'ingegno che possono essere realizzate da noi calabresi, se non altro per dimostrare le eccellenze nascoste o adombrate dai giochi di potere e, cosa non meno importante, per sfatare le brutte nomee che ci portiamo dietro da tempo, nelle quali la brutta stampa sguazza e crea eroi e antieroi.

giovedì 14 giugno 2012

Monti, la politica e i cittadini

Monti inizia a preoccupare perché le sue esternazioni lo conducono a tenere le distanze dalla gente, dalle preoccupazioni dei cittadini e dalla realtà del Paese.

Monti, in Germania confida che il non essere un politico di professione lo rende più responsabile: «Non devo rispondere agli elettori ma a un Parlamento dove ottenere la fiducia, non devo scendere in strada per trovare voti. Questo mi rende però molto più responsabile, non meno».

Vero! Ma forse il professore dimentica da chi è composto il Parlamento attuale e chi sono i politici che lo assediano e quanto siano stimati dal “popolo”.

Tra le preoccupazioni generali del momento una vecchia “novità” rispunta caldeggiata dal

Presidente del Consiglio, sempre annunciata a Berlino: il Governo sta lavorando a uno strumento per la vendita degli asset pubblici. E, a chi gli chiede se escluda la cessione dell'attivo del settore pubblico, Monti risponde con prontezza: «Non solo non la escludiamo ma la stiamo preparando e presto seguiranno atti concreti. Abbiamo predisposto veicoli, fondi mobiliari e immobiliari, attraverso i quali convogliare, in vista di cessioni, attività del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale».

E' come dichiarare apertamente la volontà di abdicazione del sociale e cedere i gioielli di famiglia a chi detiene il potere economico e causato gran parte dei mali attuali che, quindi, può continuare ad affamare, fare il bello e cattivo tempo specie dopo avere acquisito i diritti dei beni comuni finora mal gestiti da una classe politica asservita.
Possibile che territorio e monumenti, demanio e attività che servono la comunità possano produrre ricchezza solo quando sotto padrone privato?

Può darsi che mi sfugga qualcosa... ma la preoccupazione per un “sociale privatistico che bada al guadagno personalistico a discapito dei deboli” resta.

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