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Inutile soffermarsi sui sentimenti suscitati dai macellai che hanno sgozzato uomini e violentato donne nel nord Africa. È una barbarie! Non ci sono scusanti! È irrilevante ai fini del rispetto reciproco delle relative culture dissertare sulle politiche economiche e sul peso che queste hanno sulla crescita armonica dei popoli e di quanti mascherano i loro efferati crimini con la religione e il coltello in mano. Inutile parlare di derive sociali. courtesy M.Iannino 2015 "Odio e sangue" estratto dall'album web Asserire che Gheddafi teneva ben saldo il tappo africano è da idioti. La nostra balordaggine mentale preferisce ignorare i drammi di chi sta male piuttosto che penetrarli e tentare di alleviare gli ostacoli. E poco importa se prima, all'epoca del dittatore Gheddafi, non c'erano migranti e il mediterraneo non era sporco di sangue umano ma lo erano i territori e il deserto prima della linea di confine con la Libia. L'importante è i...
Libia : epilogo di una dittatura durata 42 anni! La fine di ogni regime ottenuta con la violenza non può essere idilliaca per chi ha governato e nel caso della Libia che stava sotto il giogo di un despota paranoico e megalomane non poteva essere da meno. Per Gheddafi e i suoi è giunta la fine. Eliminati fisicamente, trucidati dalla stessa violenza che il regime del colonnello usava nei confronti dei dissidenti, contrariamente ai programmi che si era fatto il rais e cioè morire da martire, una nuova pagina politica si apre in medio oriente. Qualcuno pensa che da oggi in poi sarà peggio perché la Libia cadrà in mano agli integralisti ma dimentica la fine che Gheddafi riservava ai suoi nemici, probabilmente gli stessi che chiamava “ratti da sterminare” durante la rivoluzione che lo ha spodestato. Questo non giustifica la violenza o la guerra e le ritorsioni sui vinti. E neanche le prese di posizioni giornalistiche che tendono a fuorviare le menti. Gheddafi non è stato “as...
FINALMENTE QUALCOSA DI CONCRETO! OBAMA FIRMA LE SANZIONI. E CON UN COMUNICATO, LA CASA BIANCA DICHIARA CHE: Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato una serie di sanzioni contro la Libia, tra cui il congelamento dei beni di Muammar Gheddafi e dei suoi familiari. L'ordine esecutivo è in vigore da subito e consiste essenzialmente nel blocco dei beni di Gheddafi e di almeno quattro suoi familiari: Ayesha, generale dell'esercito, nato nel 1976 o 1977; Khamis, nato nel 1980; Mutassim, consigliere per la sicurezza nazionale, nato intorno al 1975 e Saif Al-Islam, nato il 5 giugno del 1972. Tra le motivazioni citate da Obama per giustificare le sanzioni c'e il fatto che Gheddafi, il suo governo e i suoi stretti collaboratori hanno «preso misure estreme contro il popolo libico, tra cui l'uso di armi da guerra, mercenari» per commettere «violenza contro civili inermi». In una dichiarazione diffusa dal suo portavoce, Obama scrive che «i...
Giorni di terrore in Libia e a scatenare la carneficina è un pazzo, uno che ha tenuto uniti col terrore le tribù e che per mantenere il potere ha messo i suoi familiari a capo d’importanti ministeri così da controllare da vicino i meccanismi e la gestione della nazione. Gli squilibri di questo signore si sono manifestati in più occasioni e qualcuno ha riso oppure ritenuto di assecondare la sua ipocondria ed ha stipulato accordi. L’ Italia stessa dipende per una buona percentuale energetica dagli umori gheddaffiani. ©RIPRODUZIONE VIETATA Un pazzo che ordina rabbiose incursioni militaresche; schiera i mercenari contro il popolo libico in rivolta per la democrazia; fa bombardare Tripoli. al momento le notizie riportano cifre drammatiche: oltre 10mila morti tumulati in fosse comuni sulla spiaggia di Tripoli per evitare pestilenze e 50mila feriti. Chi riesce a fuggire dalla Libia e arriva nel centro di accoglienza siciliano, racconta di un Paese nel caos, preda di una violenza inar...
Quando si dice l’associazione d’idee: Sgranocchio per diletto una bella pannocchia bollita. Addento di gusto i chicchi opulenti e mentre assaporo il delicato seme, di colpo penso a quando, in un tempo non molto lontano, per molti era l’unico pasto della giornata. Sì, perché negli anni della miseria non c’era una grandissima varietà di scelta nei supermercati anche perché non esistevano! Non c’erano soldi, non c’era la tv a colori. Non esisteva il fenomeno del velinismo e le escort erano chiamate semplicemente puttane . Non c’era neanche la possibilità di assurgere, solo per l’avvenenza fisica, a importanti incarichi istituzionali e se per caso una attricetta o una donna posava nuda o avesse mostrato il corpo al fotografo sarebbe stata etichettata in maniera diretta, “donna di facili costumi” perdendo di credibilità e onorabilità. Oggi, ringraziando Dio le cose sono cambiate. Il mais è una leccornia specie se trasformato in pop corn, lessato e condito col burro… e le donne ...
Il fine giustifica i mezzi? L’onda emotiva è tumultuosa. Spinge a coinvolgimenti immediati e annulla la razionalità analitica. È bene. È male? A volte sì, altre no! Dipende dalla situazione contingente. È ovvio che se di fronte a fatti eclatanti, effettuati da persone che la logica vuole sopra le parti ma che all’occorrenza si comportano come dei superficiali volgarissimi venditori porta a porta, l’incredulità cede il passo alla delusione. Si rimane delusi davanti a teatrini e donnine figuranti vestite secondo tradizioni lontanissime alle nostre solo per acquisire commesse miliardarie in paesi governati da despoti. Inorridisce sapere che un signore, che avrebbe molto da imparare dalla nostra democrazia e dalla nostra cultura, venga a fare lezioni comportamentali e faccia opera di proselitismo. Forse chi organizza queste forme d’incontri istituzionali crede che sia più importante aprire mercati dovunque e con ogni mezzo alle aziende italiane purché si guadagni, piuttosto che dare o...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.