Tra manufatti archeologici e contemporanei a ben guardare, la Bellezza della
Catanzaro colta e propositiva è in pericolo!
Mi spiego meglio.
Il parco della biodiversità prende il
posto della selva che una volta era spazio didattico per gli studenti
della scuola agraria catanzarese. Fino a quando, Michele Traversa,
presidente della provincia di Catanzaro, non attuò un progetto
studiato da un gruppo di giovani architetti catanzaresi, così
ricordano alcuni.
Adesso è un giardino botanico, grazie
a lui! Con ampi spazi curati in cui vi sono giochi per bambini e
opere d'arte di noti artisti contemporanei.
E fin qui niente di cattivo, anzi.
Gli spazi si prestano ad accogliere
prodotti dell'intelletto e altro.
Possiamo addivenire, in sintesi, che il
luogo, data l'affluenza variegata dei visitatori, è un'ottima
vetrina.
Chi fa jogging o passeggia coi bambini,
il cane, oppure è lì da turista apprezza il paesaggio e l'arredo.
L'affluenza giornaliera è considerevole!
Quindi, quale vetrina migliore per
veicolare Bellezza e pensieri positivi?
Recentemente una barriera s'impone
lungo il percorso. È un muro di sacchi che ospita “il giardino
delle muse silenti”. Secondo le intenzioni degli organizzatori
questa trincea dovrebbe indurre i visitatori a recarsi nelle altre
aree interessate dall'evento artistico: marca, musmi e scolacium il
parco archeologico di Roccelletta di Borgia, nei pressi di Catanzaro
lido.
Non me ne vogliano gli organizzatori dell'evento.
Il suggerimento può andare bene per il musmi che si trova nella medesima area all'interno del parco cittadino, e forse anche per il marca situato giù all'imbocco del ponte Morandi, ma risulta improbabile, data la distanza e la poca entusiastica voglia di esplorare i resti della magna graecia degli abituali avventori, di una discesa scientificamente mirata a Scolacium.
Scolacium è un'area mitologica in antitesi con i modernismi forzati e
fuorvianti d'improbabili installazioni pilotate e anche con le passeggiate di mamme e nonni con prole o cani al seguito.
Il parco della Roccelletta dovrebbe vivere di luce
propria come accade per Pompei o Roma, con il turismo culturale che prende d'assalto i Fori Imperiali, e il Colosseo.
In Calabria c'è la stessa
atmosfera che si vive nella Valle dei Templi ad Agrigento.
Nel parco
archeologico la matrice è analoga; ci sono tracce della storia greca, bizantina e romana, tutte civiltà che invasero e imposero nuove conoscenze e stili di vita! C'è Pathos. C'è mitologia.
Antico e moderno sono mondi differenti che possono interagire
culturalmente, e che, con le dovute cautele citazionistiche, simili a due rette
parallele, potenziali binari della macchina definita 'accoglienza
culturale' di un territorio storicamente ricco di mitologica bellezza, tempi storici che possono fare la differenza e creare anche quel benessere agognato e sbandierato dalla politica.
Progetti che non si possono improvvisare e nemmeno programmare a spizzichi e bottoni secondo personalissime convinzioni.
Detto ciò, si apprezza il tentativo e il coinvolgimento di quanti hanno preso parte alla realizzazione dell'attuale progetto.