A voler essere buoni davanti ad una immagine del genere si potrebbe pensare ad un maldestro tentativo di cambio ruote. Però visto quanto sta accadendo in queste ore nel quartiere propendo a pensare che si tratti di altro.
Un altro modello di vita di gente misera che per risolvere i propri personalissimi problemi deturpa il bene altrui, le piccole necessità e quanto è stato messo su con fatica e sacrifici dai legittimi proprietari dei beni depredati o sottratti con l'inganno.
Ieri sera è scomparsa una utilitaria dal parcheggio sotto casa. Una vecchia macchina ma che ancora serviva allo scopo dei proprietari.
Inutile tirare fuori i soliti argomenti “inclusivi” e socializzanti. È una questione culturale. È la propensione all'educazione del rispetto nei confronti degli altri che manca in questi soggetti inclini alla devastazione mirata che sfocia nel furto pur di alleviare la propria misera esistenza.
Manca la sensibilità di base! Sono soggetti che applicano alla lettera gli elementari principi della loro miserevole sopravvivenza. Personaggi che sfruttano il malessere sociale.
Rubano per una dose. Rubano per comprare il telefono di ultima generazione. Rubano! (d'altronde le vetrine devastate e saccheggiate dalle frange violente che si infiltrano nelle manifestazioni pacifiche di dissenso nei confronti del governo sono la testimonianza di un malessere circoscrivibile e oggetto di studi neuropsichiatrici)
E non venite a parlarmi di gente che ha fame e che lo fa per i figli perché non è questa la realtà dei fatti.
Perché ci sono le organizzazioni onlus che raccolgono i beni di prima necessità e li distribuiscono ai bisognosi. Le organizzazioni no profit distribuiscono derrate alimentari e vestiti! Ma la richiesta che fanno i poveri camuffati sono ben diverse.
Sono le stesse di quella famiglia che ha preso possesso del territorio cittadino e campa di accattonaggio:
la mamma, una giovane signora in forze, sta coi figlioletti piccoli davanti alla coop e il figlio più grande ha preso impiego fisso davanti la porta del panificio.
A loro favore c'è da dire che sono educati e poco invasivi. Curati nell'aspetto, coi capelli tagliati e qualche giocattolo in mano.
Non chiedono pane o pasta. Chiedono soldi!
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