Il 17 aprile voto

PER UNA AUSPICABILE NUOVA VISIONE DELLA POLITICA AL SERVIZIO DEI CITTADINI E DEGLI IMPRENDITORI SANI


Calabria, Le Castella, Isola Capo Rizzuto, KR, 
ph gentile concessione Valentina© Ianninio

Domenica 17 aprile andrò a votare! Andrò per dire a chi suggerisce di andare al mare o molto più esplicitamente di astenersi per non raggiungere il quorum e rendere inutile il referendum contro le trivelle in mare motivando l'astensione con un valore più alto quale la perdita del lavoro per migliaia di lavoratori qualora i sì vincessero il braccio di ferro tra petrolio e gas contro le rinnovabili.
Già, perché questo è il vero motivo! Alla fine vincerà comunque una lobby. Ed a noi cittadini elettori lasciano il cerino in mano acceso: chi fare vincere? Le trivelle, rinnovando loro le concessioni governative con tutto quello che ne consegue, oppure le cosiddette invadenti brutte e inutili, controproducenti per la collettività, fonti rinnovabili?


Le rinnovabili già costano a noi contribuenti un bel po' di soldi estorti con le bollette dell'energia elettrica ma, di contro, non danno il sollievo atteso in termini di energia alle famiglie utenti.

In sintesi, entrambe le soluzioni energetiche non ne combinano una buona. Che fare?

Rimane il nucleare! Che abbiamo abolito con referendum. Il terrore causato dagli incidenti avvenuti nelle centrali nucleari insucure di Cernobyl, in bielorussia, e Fukushima, in Giappone, è ancora paurosamente vivo nelle nostre teste e le conseguenze chissà per quanti centinaia di anni rimarranno a ricordare l'incuria degli impianti.

Se facciamo una veloce ricerca sul web, ci accorgiamo, però, che gli incidenti nucleari sono molti di più:
1957, disatro di Kyshtym, russia, noto come incidente di Majak. Si produceva plutonio per la fabbricazione di bombe atomiche. Il 29 settembre del '57, un guasto al sistema di raffreddamento in una delle cisterne provocò l'esplosione chimica. Un'area di 23.000 kmq fu contaminata. 10Mila persone contminate e trasferite altrove.

1979, incidente a Three Mile Island, Usa. Causa: guasto circuito di refrigerazione. 1986, Cernobyl, urss. 1999, Tokaimura, Giappone. 2011, Fukushima, Giappone.

E da noi? Sembra che non sia successo nulla di tutto questo. Le centrali sul suolo italiano sono state dismesse ma quelle francesi continuano a produrre energia che esportano anche da noi.

In Francia pare che le centrali siano costruite alla perfezione sotto il profilo della sicurezza: per la localizzazione tengono presente fattori importantissimi quali la sicurezza contro gli attentati terroristici, i terremoti, i maremoti e i diversi agenti ambientali che ne potrebbero minare la struttura e i suoi componenti tecnologici.
Sempre secondo fonti attendibili, la manutenzione, il rifornimento e lo smaltimento delle scorie pare sia irrisorio e altamente contenibile nei parametri della massima sicurezza a fronte dell'enorme guadagno energetico prodotto.

In Italia ancora non si è fatta sentire la lobby del nucleare, forse perché da noi ci sono miseri predatori da quattro soldi che fanno la cresta su tutto incuranti dei disastri ambientali scaturiti dai loro dissennati progetti speculativi. In effetti non c'è bisogno del nucleare per fare morire regioni bellissime come la Puglia la Sicilia o la Calabria, tanto per citarne alcune fresche di scandalo.

Ecco, queste motivazioni mi hanno tenuto lontano dalla grottesca farsa della malapolitica che intimorisce gli incolti, li bastona e li induce a seguire il falso pifferaio di turno mentre liscia il pelo ai potenti faccendieri e alle cordate di macellai assassini.
Ovviamente e per fortuna non tutti gli imprenditori sono degli squali. Ci sono quelli onesti che pensano l'azienda come una grande famiglia, attenti alla qualità della vita dei dipendenti e tutelano l'ambiente in cui vivono e lavorano. Ecco, domenica 17 aprile vado a votare per loro! e per quanti credono nel progresso etico.

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Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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