Basta poco per spaccare tutto e
gettare nel cesso la famigerata acqua sporca con dentro il bambino.
Da noi è così ogni giorno. I telegiornali e talk politici sono la
fotografia dell'inettitudine nostrana. Urla in pubblico e abbracci in
privato quando si riesce a mandare in segno il colpo.
Dal '45 ne è passata di acqua sotto i
ponti della Repubblica. Un'acqua dapprima cristallina satura
d'ossigeno e buoni propositi che man mano si è intorbidita nel
trasportare macerie sociali e ingiustizie continue.
Ogni governo, partito, associazione e
ogni singolo uomo ci ha messo del suo per portare l'acqua al proprio
mulino salvo alcune persone sane e giuste che si possono contare
sulle punta delle dita per avere lavorato al servizio della
collettività per amore.
Questo dicono i fatti!
Non serve scappare o fare leggi, giuste
o sbagliate che siano si dimostrano inutili davanti alle menti
egoiste malate di accaparramenti materiali.
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"conoscenza" courtesy Mario Iannino© |
Jobs act, italicum, welfare, scuola e
quant'altro, sistema pensionistico compreso, sono i punti in
discussione del momento ma spina nel fianco da sempre e anche se disciplinate da leggi mutevoli,
variabili a seconda dell'indole di chi governa, la percezione comune
è che non sono mai favorevoli alle vere esigenze dei più deboli e
le disparità sociali che queste producono lo confermano.
Il governo Renzi, in continuità con
l'agenda Monti, impone scelte che potrebbero essere valutate anche
positivamente se la base sociale, quella che solitamente subisce le
scelte dei potentati economici, vivesse con tranquillità perché
fiduciosi della bontà dei cambiamenti imposti.
Niente di nuovo anche sotto il cielo di
Calabria. Chi ha concorso alle ultime elezioni regionali ha imposto
le sue idee convincendo anche buona parte dei calabresi: nessun
candidato nelle liste con più di due legislature, revisione degli
enti in house attaccati al cordone ombelicale della regione calabria ed ai
sistemi clientelari, contenimento della spesa e abolizione degli
esperti esterni, tecnici e ad.
Che dire? Finalmente la Calabria
decolla!, e si concretizza un pensiero alto “non è il cielo sotto
cui vivi che devi cambiare ma l'animo di chi ci vive sotto”.
Ma le aspettative sembrano essere
disattese.