I grandi della terra.
"locandina- I grandi della terra insieme per la pace. courtesy A©iannino" |
I grandi statisti decidono sul destino degli uomini e anche delle popolazioni che non sono ufficialmente sotto il diretto controllo geopolitico.
"locandina- I grandi della terra insieme per la pace. courtesy A©iannino" |
I grandi statisti decidono sul destino degli uomini e anche delle popolazioni che non sono ufficialmente sotto il diretto controllo geopolitico.
"energia pulita?" |
Laddove l’uomo ha cementificato e reso vivibile in maniera arbitraria luoghi incontaminati piegandoli al proprio uso e consumo sono accaduti i disastri peggiori.
Gli eventi naturali hanno pianificato, resettato diremmo in gergo, e riportato allo stato originale i siti violentati dall'egoismo predatorio che caratterizza gli stilemi delle società consumistiche.
La lunga estate in Calabria sembra essere giunta al termine. D'altronde siamo a ridosso delle feste di Natale, lo rammentano gli odori tipici della cucina mediterranea che tiene alta la tradizione e accompagna le feste invernali condizionate da un accenno di bassa temperatura. ma non fa molto freddo qui!
L'odore di frittura è impercettibile. La signora Lina ha usato l'olio extra vergine di ulive per cuocere le crespelle. L'impasto biancastro fatto con farina tipo 00 è messo a riposare su una teglia sul banco del mercato coperto. Solitamente il ripiano, come del resto tutti quelli che formano l'arredo del locale del piano terra del palazzo prospicente il mare, è adibito per accogliere i prodotti della terra che i soci di “campagna amica” espongono e vendono ogni martedì e sabato. Più in là, affianco alla porta d'ingresso in una pentola bassa posta sul fornello elettrico a induzione
la signora Lina tuffa le ciambelle che gira con un utensile di legno e in brevissimo tempo assumono l'aspetto dorato: pronte per la degustazione! appena dorate le deposita in una teglia che rimane vuota nell'immediato. Gli avventori in fila aspettano con una sorta di malcelata pazienza di poterle assaporare.
L'accoglienza è stata ottima. Quasi familiare. Assistenti e operatori si sono dimostrati empatici però
ancora non so se hanno assunto atteggiamenti di facciata dettati dalla professionalità che richiede il sito d'accoglienza oppure sono connaturati al loro modo di essere.
Il modello lineare funziona sullo schema consumistico consolidato dal sistema produttivo che invoglia ad estrarre, produrre, utilizzare e gettare.
Un modello economico imposto dal mercato industriale post anni '60.
Anni in cui non si conoscevano ancora gli effetti erosivi del modello intrapreso. L'euforia data dalla intraprendenza industriale e dall'indipendenza economica dei tantissimi ex contadini diventati operai con salario mensile assicurato prometteva la conquista dell'infinito.
Dopo il terrore delle guerre, l'imperativo assoluto delle nazioni vittime dei conflitti mondiali consisteva in una pace duratura e benessere per i popoli.
Chi mai avrebbe ipotizzato uno scenario apocalittico quale quello che stiamo vivendo?
Grandi quantità di materiali e energia a disposizione dell'ingegno umano, allora facilmente reperibili e a basso prezzo. Possibile che nessuno abbia ipotizzato, fatto congetture, studiato i probabili risvolti futuri?
“Si dissuru li missi a Palermiti 'on 'sin'da'dinnu cchhji missi cantati”.
La maestosità dei giochi pirotecnici illumina a giorno le case e i boschi di Palermiti chiudendo nello sfavillio colorato novene e canti lasciando così posto al preludio verso la normalità e aprendo i cuori ai commiati, rattristandoli.
La festa della Madonna della Luce, celebrata nell'ultima domenica d'agosto in Palermiti raccoglie devoti di ogni dove e mette i sigilli a tutte le feste patronali del comprensorio catanzarese: Squillace, Vallefiorita, Montauro, Centrache, Girifalco, Borgia, Cortale ... Brognaturo, Chiaravalle, Soverato, Torre di Ruggiero, Serra S. Bruno, dal mare all'entroterra delle serre calabresi e silane ogni singolo paese ha reso omaggio religioso ai rispettivi protettori e la festa palermitese, essendo l'ultima, mette la parola fine a sagre civiche e festeggiamenti religiosi. È questo il vero significato dell'antico detto in epigrafe: "si dissaru li missi a Palermiti".
Emigranti e residenti riprendono quindi la routine di tutti i giorni, chi rimane con gli affetti e chi ritorna nei luoghi in cui ha trovato lavoro e, grazie a ciò, garantisce in po' di benessere alle famiglie ricollocandolo in: Svizzera, Germania e qualcuno anche in America, Argentina o Brasile e, chi, a Milano, Torino, Roma, Rho etc.
Dagli anni sessanta in poi l'estate è sinonimo di tempo libero e vacanze. Chi va al mare e chi in montagna per ricaricare le pile e preparare corpo e mente ad affrontare un nuovo anno di lavoro intenso. Molti tornano al paese natio. Il fenomeno dei migranti di ritorno a casa e nei territori che hanno accompagnato i primi passi e visto crescere è stata, negli anni della post-industrializzazione, un'onda comune per quasi tutto il sud Italia e può essere considerato il periodo d'oro per molti piccoli centri calabresi.
La spiegazione è semplice!,
La campagna non bastava più per soddisfare le nuove esigenze suggerite dal nascente consumismo.
Gli spot pubblicitari invitavano al consumo di nuovi prodotti, costosi e non reperibili in loco; chi non ha sentito parlare in famiglia della commercializzazione a cambiali della televisione e del grammofono, della lavatrice e del frigorifero tra una canzone e l'altra irradiata dalla voce gracchiante delle radio a valvole? e chi non ha visto almeno un parente mettere i pochi indumenti nella valigia di cartone assicurata con tanto di spago e cartellino abbracciare parenti e amici prima di salire sul postale?
Viaggio temporale tra i ricordi.
L'evoluzione scientifica e tecnologica non è cattiva, spesso siamo noi a farne un cattivo uso.
Non ci siamo lasciati prendere la mano dal consumismo; ce lo hanno imposto lentamente. E, noi, l'abbiamo accolto a braccia aperte attratti dalle novità perché comode e accattivanti, ci siamo lasciati sedurre. Lentamente, attraverso la televisione e le altre forme di comunicazione, le grandi aziende hanno veicolato scientificamente i nuovi prodotti industriali. Li hanno enfatizzati fino a farceli ritenere necessari: non più una semplice carta igienica adatta all'uopo ma un prodotto speciale, decorato, profumato lungo un tot piani di morbidezza. A tal proposito, non so voi, ma io, ricordo le scarrozzate in campagna e le scorpacciate di fichi appena staccati dall'albero, spellati, dolci, che andavano giù 'na meraviglia. E poi, immancabilmente … splasch, avveniva la naturale biologica trasformazione. Non c'erano i bagni in campagna e la carta igienica neanche sapevamo cosa fosse. Semmai qualche felce e una sciacquata nel ruscello. E poi nuovamente a sgambettare.
La sensazione che ci sia dell'altro dietro al fenomeno delle flotte di migranti che dall'Africa cerca casa in Europa è da non sottovalutare. Forse siamo in guerra e non ce ne rendiamo conto. Una guerra fatta non con le bombe ma con armi ancora più esplosive e subdole. Proiettili di carne umana e ossa. Teneri corpi di bambini e mamme sole caricate in massa su bagnarole dalle organizzazioni criminose col benestare dei governi africani privi di morale comune invadono i Paesi dell'opulenza. Noi Occidentali "infedeli" ma con la fortuna di non soffrire la fame e la miseria imposta dai despoti che trattano la donna come se fosse una merce, una cosa propria: roba priva di personalità e anima da possedere!
“Rimpatriate i nostri morti nei luoghi d'origine ”. Questa la richiesta dei familiari dei naufraghi morti e allineati nelle bare adagiate nel palazzetto dello sport di Crotone trasformato per l'occasione in sala mortuaria.
La decisione delle istituzioni italiane di trasferire e tumulare nel cimitero musulmano bolognese le salme consegnate dal mare non trova consensi tra i parenti accorsi a Crotone per l'estremo saluto e il riconoscimento dei familiari vittime dell'immane tragedia.
Ottomila euro. Tanto costa il biglietto di sola andata.
La rotta è rodata dai mercanti di carne umana: dal porto di Smirne, tenendosi a ridosso della costa greca costeggiano territori ricchi di un passato culturalmente pulsante.
È la voglia di vivere che spinge a superare le sfide che si presentano di volta in volta davanti a ognuno di noi. Alcuni eventi sono connaturati con l'ambiente circostante e ci si sente più o meno fortunati in base alla latitudine geografica in cui si è nati.
Frenare. Arginare. Bloccare. Impedire le partenze. Questi i principi recitati come un mantra dai politici in merito al dramma umano dei disperati partiti dalla Turchia naufragati e morti davanti alla costa calabrese.
Il mare è stato irrequieto in questi giorni. le onde alte hanno depositato acqua e sabbia oltre il muretto che delimita la passeggiata del lungomare e la spiaggia sottostante.
Calabria, Catanzaro, "da sud a nord" |
Assolutamente no! Queste temperature le sopportiamo ma potremmo volentieri farne a meno. Siamo gente di pianura. Di mare per essere più precisi. E la visione delle montagne innevate all'orizzonte è sì una visione carica di poesia ma che preferiamo, rimanga, appunto, nella sfera delle sensibilità individuali.
A qualcuno però piace la neve. E non aspetta altro che una copiosa nevicata imbianchi le alte vette calabresi per fare un salto in Sila o sull'Aspromonte.
Stamane la temperatura è di 4°C. E pensare che fino a ieri c'erano alberi in fiore e alcuni persino con frutti.
Sì le escursioni termiche improvvise mettono in crisi l'ecosistema. E i viventi che popolano la terra.
Inutile tentare ricette.
Il sole del sud lancia riverberi scintillanti sull'acqua del mare e sui cespugli di ginestra abbarbicati sul pendio collinare a ridosso della strada statale che inanella le case sparse sul litorale jonico catanzarese.
Quanto tempo è passato? Solitamente non mi piace fare calcoli temporali. A farli si soffre di più e il tempo infligge la sua lama tagliente nella carne viva dei ricordi.
Preferisco chiudere gli occhi e osservare dalla fessura delle palpebre il caleidoscopio delle immagini immagazzinate nella memoria.
La semplicità guida i cuori.
Mi ha sempre affascinato l'immagine del buon pastore che lascia il gregge per andare a cercare la pecorella smarrita.
La vedo in mezzo al mare. Sui barconi dei mercanti di esseri umani tra i bambini e le donne abusate caricati come vuoti a perdere. Sballottati gli uni contro gli altri. Bagnati. Affamati. Terrorizzati! tra i lavoratori precari, sfruttati e sfiduciati dal sistema governato dalle lobby.
Pecorelle smarrite, i nativi che sopravvivono ai margini delle società opulente. Persone smarrite tra le scorie del consumismo. Senza tetto, senza lavoro, senza niente se non la pietà dettata dall'amore di pochi.
Sempreché esistesse davvero, la buona sorte è la panacea dei deboli. Quanti nascondono la testa sotto la sabbia, imitando gli struzzi quando avvertono pericoli e nell'attesa che passi, sono di fatto sostenitori del tiriamo a campare!
Attendisti e attendiste non sono categorie coniate adesso e neppure possibilità certe di promesse fatte in campagne elettorali. Anche se l'attendibilità si basa su motivi suffragati dalle circostanze possibiliste suffragate da possibilità quasi sicure di potere attuare un progetto, attendere onestà intellettuale in certi ambiti è mera illusione.
50,45 km di cui 39 sotto il mare, misure che lo rendono il tunnel con la parte sottomarina più lunga al mondo e il terzo per lunghezza complessiva. Questa opera faraonica di alta ingegneria unisce due nazioni: Francia e Inghilterra.
Le gallerie all'interno del tunnel sotto il canale della Manica, progettate per il trasporto merci e passeggeri, hanno abolito l'ostacolo frapposto tra le coste francesi e inglesi ovviando all'utilizzo delle navi senza erigere ponti.
La distanza tra le due coste è di circa 40 km.
A pensarci mette quasi paura un viaggio del genere. Forse sarebbe molto più suggestivo, se riuscissimo a bandire la frenesia del tempo perso nell'attesa di arrivare all'agognata meta, un viaggio in mare con tanto di calda accoglienza nelle navi. Ma gli affari non amano le vacanze leziose; spingono impellenti. Le merci devono raggiungere prima possibile i mercati e gli acquirenti!
Sbarchi selettivi e decisioni restrittive sono la dimostrazione muscolare di vecchi e nuovi personaggi che, pur snocciolando rosari e esponendo immaginette sacre, calpestano il sacrosanto diritto alla vita dei più deboli. Per lo meno questo è il messaggio che arriva a noi che subiamo le notizie.
Persone inermi gettate su carrette e gommoni in mare aperto quasi fossero merce avariata da eliminare. C'è, inutile nasconderlo, un mercato umano dietro ai derelitti giunti sule nostre coste. Ci sono interessi enormi di governanti collusi. C'è cannibalismo!
Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...