Fàmosi a capì... cerchiamo di capire
qualcosa.
Le notizie che arrivano dai media sono
sconvolgenti! E le immagini non sono da meno. Moltissimi si sono
ritrovati in piazza a Roma per dissentire sulle norme varate dal
governo in merito al passaporto verde, il green pass”, e
all'uso dello stesso per ritornare a vivere gli spazi fino ad ora
inibiti all'affollamento.
Per scongiurare il propagarsi del
virus si è ricorso ad uno stato censorio dei grandi eventi di
massa e rivisto le mappe lavorative, l'accesso nei luoghi di lavoro è
stato sostituito con il telelavoro ossia il lavoro a distanza svolto
da casa e sono stati vietati oltre agli assembramenti scialarecci
anche le visite ai musei e agli eventi culturali.
Da quasi 2 anni i settori del
turismo e della cultura ( concerti, fiere, mostre, proiezioni di
film, palestre, centri di ristoro, bar, ristoranti, alberghi etc.)
soffrono l'isolamento programmato dai governi di mezzo mondo. E noi
cittadini, dopo i primi auto-convincimenti del ce la faremo, i canti
e le strimpellate dai balconi, i giochi da un condominio all'altro,
ci siamo trovati spiazzati dalla mancata soluzione dei problemi.
Ci siamo visti imporre e quindi
subito una vaccinazione sperimentale e immediatamente dopo il
documento del liberi tutti i vaccinati a condizione che …
Comunque, anche se a malincuore, la
maggior parte si è adeguata alle decisioni dei ministri e degli
scienziati che formano la squadra d'emergenza anti-covid.
Purtroppo ben poco è cambiato.
Nonostante le restrizioni i contagi e le varianti virali continuano
ad esserci. L'economia, ma questo dato sarebbe il danno peggiore,
continua a soffrire e fare soffrire specialmente i liberi
professionisti che operano nella distribuzione e a contatto col
pubblico.
In mezzo al caos si pongono le facce
di mer(en)da.
I viscidi. Tutti quelli che cinicamente
fanno affari e commerciano lucrando sulla pelle della società
civile.
Non mancano i delinquenti avvezzi, e
non è una novità!
Lasciano basiti i commenti di certa
carta stampata che fanno eco e amplificano i conati di certa gente
che ha fatto pochissimo nonostante il ruolo pubblico ricoperto in
questo lasso di tempo pandemico.
Fanno incazzare, la reazione è
immediata in quanti hanno un minimo di discernimento, gli
atteggiamenti e le parole che alimentano la violenza fine a sé
stessa. E fa esplodere la rabbia covata nei giorni claustrofobici dei
divieti in tafferugli irrazionali.
Gli infiltrati nella
manifestazione contro i green pass a Roma hanno mostrato una
bestialità inaudita. Non è rilevante parlare o imputare colpe agli
schieramenti politici che hanno preso parte alla manifestazione. Si
può dissentire spontaneamente senza essere per forza di destra o di
sinistra. Ma chiedere la testa di un ministro per i fatti accaduti in
Roma è pura demagogia ricoperta da una montagna di merda che fa
presa solo sugli stupidi faziosi. Se poi i capi banda che hanno
spinto e incendiato gli animi sono anche portatori di voti di una
certa fazione il quadro si commenta da solo.
Piuttosto che chiedere la testa
della ministro Lamorgese nascondetevi!
Fate una seria autocritica e ragionate
sulla vostra irresistibile ascesa. Meditate sull'odio seminato. Sulle
accuse urlate e sparse abbondantemente contro il nemico. E sul clima
cospirativo da voi creato in un momento delicato com'è l'attuale
momento vissuto quasi stoicamente dai comuni cittadini.
Vergognatevi!