Visualizzazione post con etichetta economia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta economia. Mostra tutti i post

sabato 9 marzo 2013

Monti Bersani Grillo o sulle orme dell'Argentina?

manifesto propagandistico di Cristina Kirchner,
Presidente Argentina
Mentre da noi il mondo sembra andare in pezzi, nel web le notizie volano, le notizie s'inseguono pronte a smentire o sbugiardare le linee di questo o quel sistema sociale.

C'è chi lavora convintamente per rafforzare l'eurozona, dà fiducia al fondo monetario internazionale e chi invece lo demonizza. Ma fino ad ora i leader, da Monti a Bersani, Casini, Renzi, Tremonti, Berlusconi e persino Giannino non hanno spiegato ai cittadini comuni con parole semplici e comprensibili a tutti come uscire dalla crisi così da poter nuovamente apparecchiare la tavola e unire il pranzo alla cena senza tantissimi sacrifici.
Nel frattempo le notizie si tingono di giallo fino a diventare non notizie o semplice infima propaganda.

Chi poteva immaginare un mondo trascinato a terra dai mercati finanziari? Dove stava il FMI che non ha potuto accorgersi di nessuna crisi? Dove stava quando si formavano non bollicine bensì mongolfiere speculative? Dove stava uno dei suoi ex direttori (lo spagnolo Rodrigo Rato) quando Bankia, la banca che lui dirigeva, ha dovuto essere aiutata con miliardi di euro? Oggi la Spagna ha il 26% di disoccupati, in gran maggioranza giovani e sfrattati. In quali statistiche sono raffigurate queste tragedie? 

Quali sono i parametri o le “procedure” con cui il FMI analizza i paesi falliti che continuano ad indebitarsi, con popolazioni che hanno perso la speranza? Che succede con i paesi emergenti come noi che hanno sostenuto l’economia mondiale nell'ultimo decennio e a cui oggi vogliono mettere in conto i piatti rotti da altri? Conoscete qualche sanzione del FMI, qualche decisione contro questi altri che si sono arricchiti e che hanno fatto fallire il mondo? No, la prima misura che prende il FMI è contro l’Argentina.
A parlare è Cristina Kirchner, Presidente dell'Argentina.
L’Argentina alunna esemplare del Fondo Monetario Internazionale negli anni Novanta, che seguì tutte le ricette del FMI e che, quando esplose nel 2001, è stata lasciata sola.
Senza accesso al mercato finanziario internazionale l’Argentina ha visto crescere in 10 anni il suo PIL del 90%, la crescita maggiore di tutta la sua storia.

L’Argentina ha costruito un mercato interno con l’inclusione sociale e le politiche anticicliche.
Ha pagato tutti i suoi debiti al FMI, ha ristrutturato due volte, nel 2005 e nel 2010, il suo debito andato in default con il 93% di accordi con i suoi creditori senza chiedere più nulla in prestito al mercato finanziario internazionale, per farla finita con la logica dell’indebitamento eterno.
Con il business perenne di banche, intermediari, commissioni, ecc, che avevano finito con il portarci al default del 2001. Questa sembra essere la vera causa della rabbia del FMI.
L’Argentina è una parolaccia per il sistema finanziario globale di rapina e per i suoi derivati. L’Argentina ha ristrutturato il suo debito e ha pagato tutto, senza più chiedere nulla in prestito.

Questo lo stato attuale in Argentina secondo la presidente Cristina Kirchner:
6.9% di disoccupati, il migliore salario nominale dell’America latina e il migliore potere d’acquisto misurato in Dollari statunitensi.
Nel 2003 avevamo il 166% di debito su un Pil rachitico, il 90% del quale in valuta straniera.

Oggi, dice la Kirchner, abbiamo il 14% di debito su un Pil robusto e solo il 10% è in valuta straniera. Perciò mai fu migliore il titolo del comunicato del ministero dell’Economia argentino di oggi:
Ancora una volta il FMI contro l’Argentina”. FMI + FBI contro l’Argentina. Non spaventatevi, il FBI sono i Fondi Buitres Internazionali.

Ma secondo altre fonti le cose non stanno proprio così:

sabato 5 gennaio 2013

Calabria, bellezze ambientali a rischio

fino a quando riusciremo a salvaguardare l'ambiente?
Dopo la protesta dei cittadini espressa in vari modi e l'assemblea dei sindaci sull'emergenza spazzatura, avvenuta ieri nella sede presidenziale della regione Calabria per esporre e trovare soluzioni al problema insieme al commissario, stamane i compattatori si sono riaffacciati nelle vie cittadine catanzaresi e, scortati da squadre di netturbini, hanno ripulito e ingerito cumuli di rifiuti urbani.

L'emergenza spazzatura è diventata una consuetudine. Da anni c'è chi ci guadagna sopra e la politica non può negare un suo colpevole coinvolgimento, anche marginale, in merito.
In Calabria i commissari, nominati da destra, centro e sinistra si sono avvicendati negli anni ma niente è cambiato. Anzi, col passare del tempo e senza una strategia chiara, lo smaltimento dei rifiuti urbani, che in altre città è diventato risorsa e ricchezza, da noi è a rischio colera se non si trovano soluzioni adeguate alle nuove esigenze di cittadini e commercianti costretti dal ciclo economico/produttivo a divenire, loro malgrado, i responsabili finali delle scorie ambientali.

sabato 24 novembre 2012

la bellezza come antidoto alla speculazione


Molti dei concetti fondanti di solidarietà, giustizia, emancipazione e cultura, punti fermi e inalienabili, sono caduti sotto l'agguato emergenziale del secolo.

La bolla economica ha avviluppato economia e lavoro; culture e civiltà; religioni, spirito e materia.
In questo clima aleggiano le nostre menti.

Un clima oscurantista che non lascia presagire niente di buono. Ma qualcosa ancora può cambiare se si ha il coraggio intellettuale di rimuovere tutti gli ostacoli messi in atto dall'egoismo dominante.

A suffragio del mio soliloquio chiamo a supporto una mente chiara e lucida che si è spesa e continua a farlo per migliorare le condizioni sociali delle menti sensibili.

Secondo Vittorino Andreolinon sipuò consegnare una società alla finanza se si vuole ridurre la distanza tra le leggi e la civiltà fatta di rispetto dell'altro e senso del limite. Pertanto, il nostro problema non è quello di mettere a posto i conti ma ritornare alle radici, ai valori di una società che mira a risollevarsi.”.

Non serve quindi uno stato di polizia finanziaria né tanto meno dare in mano agli economisti il futuro dei popoli. Ma queste sono solo belle parole dette da un mezzo matto e mezzo psichiatra come lo stesso Vittorino Andreoli si autodefinisce e da qualche sognatore. Se, però, diamo uno sguardo alle piazze di questi giorni ci rendiamo conto che il mondo è pieno di sognatori che vogliono cambiare lo stato di cose attuali.
Diamo corpo ai sogni e lasciamo che i sognatori vadano alla guida perchè, alla fine, la bellezza salverà il mondo!



mercoledì 14 novembre 2012

morire in nome della spending review

All'inizio, forse, chi entra in un reparto d'ospedale ha qualche pietà per gli ammalati ricoverati con prognosi preoccupanti e anche per i familiari che vivono affianco a loro. Trascorso qualche mese, però, la sensazione mista a pietà e sofferenza causata dall'impotenza iniziale è sotterrata. Occultata agli occhi e alla mente dei sanitari e di quanti stazionano nelle corsie.
Asciugate le lacrime e fatto crescere il pelo sullo stomaco, sanitari e paramedici iniziano a praticare la cura massiccia, dicono, per contenere e circoscrivere la pandemia.
Anche il governo tecnico ha adottato una cura analoga. Ha tagliato posti di lavoro. Ha demolito il welfare. Rivisitato le amministrazioni. Ha messo in campo eccellenze per rimuovere rami secchi mantenendo però un tronco d'albero malato.
Inutile fare un'analisi approfondita sulle esigenze nostre. Le conoscono bene! Loro antepongono il bene comune alle singole esigenze che, sommate l'una a l'altra, rappresentano quelle di un popolo, ad eccezione del 2,3% che percepisce ingaggi d'oro nella pubblica amministrazione.
Sembra di assistere al vecchio adagio del forte coi deboli e deboli con i forti.

Ultima chicca, il taglio delle province in sintonia con la spending review provocherà esuberi di personale. Ed ecco puntuale la nota sulle ali di un uccellino:

Un taglio da quattromila unità, tanto per cominciare. «Attenzione, non sono esuberi, ma eccedenze», si affretta a precisare Filippo Patroni Griffi un attimo dopo aver ufficializzato anche su twitter la prima sforbiciata all’organico della pubblica amministrazione.
In numeri sono oltre tre milioni e duecentomila dipendenti per un totale di 4.028 esuberi, pardon eccedenze, secondo il tecnico ministro, tra il personale di ufficio e 487 dirigenti su una platea di circa 100.000 persone.
Il bisturi scientifico colpirà l’organico non dirigenziale della Difesa (1.562), quello dei Beni Culturali (664), dell’Inail (648) e dei Trasporti (598). nonché i dirigenti che lavorano negli atenei (66) e allo Sviluppo economico (23). Obiettivo, far risparmiare alla casse statali 392 milioni: 342 tra gli impiegati e 50 tra i capi a vario titolo.

Numeri destinati a crescere perché dopo questo primo intervento, concentrato su 50 aziende, ne seguiranno altri due: il secondo a dicembre con la definizione delle piante organiche degli enti locali (e qui voglio vedere che fine faranno gli esuberi delle province eliminate); il terzo, probabilmente intorno a gennaio, quando saranno completati i conteggi riguardanti le amministrazioni degli Esteri, Giustizia, Interno, Inps e Scuola.
A primo acchito si può pensare a un esubero complessivo di circa 25.000 dipendenti: 11.000 nell’amministrazione centrale e altri 14.000 negli enti decentrati. 

venerdì 13 luglio 2012

la crisi economica è salutare

Occupazione, lavoro, consumismo e socialità ai tempi della crisi.


Dal mio punto di vista (che è, per certi aspetti e secondo alcuni, privilegiato) vedo un mondo a colori. Colori dai toni forti, decisi, liberatori che ben si coniugano con lo stato d'animo dei ribelli e di quanti non accettano passivamente gli eventi.
Anime rock!, direbbe qualcuno. Poeti o artisti; direbbe qualcun altro. Sta di fatto che la realtà è, concettualmente, una continua sfida catartica.

Tra le sfide reali:
Il governo mette in atto strategie politiche sociali che accontentano alcuni e fanno torcere il muso ad altri.
Iniziano le trattative tra le parti sociali, governo, imprenditori, sindacati, indignati e gente che non vuole più essere strumentalizzata da nessuna delle parti: salari no, grandi patrimoni sì, no, perché, può darsi, potrebbe, ma...

E intanto, in questi giorni, in Spagna la rabbia popolare invade le strade per rispondere con sdegno ai rimedi del governo spagnolo contro la crisi (ricordiamo la sospensione della tredicesima mensilità, la riduzione delle ferie e dei permessi sindacali), mentre in Francia la Peugeot taglia migliaia di posti di lavoro.
Senza andare in giro per il mondo, rimanendo in Italia, è sufficiente osservare le strade e i supermercati semivuoti per avere contezza della povertà nella quale versano le famiglie degli italiani che campano con stipendi da dipendenti pubblici o privati ridotti ormai all'osso dalle manovre economiche dei vari governi che si sono succeduti.

Tra le grandi cazzate internazionali, che hanno contribuito ad arguire la crisi attuale, a parte la voracità del sistema bancario, il progetto sull'alta velocità, la TAV, che avrebbe dovuto prendere piede da Lione, bucare le Alpi, giungere a Torino, arrivare a Kiev e mettere sui mercati a velocità supersonica le materie che servono all'economia, pare non si faccia più per colpa della crisi economica che stiamo subendo, perché, giustamente, (finalmente!) la Francia indebitata ha capito che non serve a nessuno.

Si potrebbe concludere che la crisi economica riesce a correggere in parte la demenzialità umana che si abbatte sull'ambiente ma anche quella domestica allorché induce a rivedere le spese superflue e a non esagerare nell'accumulazione nevrotica dei prodotti, a usare la macchina con parsimonia e comprare roba utile. Insomma: non essere macchine voraci di ogni bene di consumo.

sabato 16 giugno 2012

la Cultura fuori dal decreto crescita di Monti

Anche per il governo Monti la cultura non produce soldi e non paga debiti.

Lo si evince dal maxidecreto appena varato che mira a rilanciare l'economia italiana, quella reale dei numeri e non l'aleatoria della cultura e dell'arte che, oltre a rimpinguare le finanze disastrate, nutre anche la mente e fa crescere le coscienze se opportunamente gestita.

Nelle intenzioni del governo le misure del decreto dovrebbero attivare 70-80 miliardi di investimenti, incrementare il Pil per favorire i mercati finanziari e magari far calare tassi e spread.

All’Assemblea dei giovani di Confindustria, la settimana scorsa, Passera aveva detto che per rilanciare la crescita non serviva «l’ideona»: e infatti il decreto, con i suoi 61 articoli, è fatto di una serie di misure che insistono sulle solite azioni della politica.
Le misure interessano i settori tradizionalmente trainanti come edilizia e costruzioni ma guardano anche l'innovazione digitale e la green economy.

Secondo il premier Mario Monti si tratta di un pacchetto «organico e robusto». Mentre per Passera è ricco di «riforme strutturali di lungo periodo», che va incontro alla aspettative del direttore della Bundesbank Jens Weidmann.
I 70-80 miliardi che verrebbero «mobilitati» sono in minima parte soldi pubblici.

La scommessa di Passera è che le misure inducano i privati a investire, innescando un progressivo circuito di fiducia. E, con l’aumento al 50% delle deduzioni per le ristrutturazioni edilizie, riuscire ad indurre le famiglie a spendere i risparmi per migliorare quello che è l’investimento più sicuro, cioè la propria abitazione. (e qua, scusate, mi scappa da ridere, viste le tantissime tasse che gravano sulla casa)

ma vediamo, in sintesi alcune delle norme varate

ristrutturazioni:
Passa dal 36% al 50% la quota di detrazione Irpef per le ristrutturazioni fino a 96.000 euro e fino al 30 giugno 2013.

credito d'imposta:
Arriva il credito d’imposta del 35%, con un limite massimo pari a 200 mila euro annui ad impresa per l’assunzione di personale qualificato.

I Comuni potranno utilizzare i crediti d’imposta per la realizzazione di opere infrastrutturali necessarie per migliorare i servizi pubblici.

Giovani e green economy:
Finanziamenti agevolati alle aziende che investono in progetti di «green economy» e che assumono a tempo indeterminato under 35 e giovani laureati.

Project bond:
Arrivano le obbligazioni da parte delle società di progetto sul modello europeo. I project bond saranno «appetibili per gli investitori» per realizzare nuove infrastrutture. Aliquota al 12,5%.

fondo imprese:
Viene costituito un Fondo per la crescita sostenibile con un budget di 2 miliardi.

Liberalizzazione, srl per tutti
La srl semplificata per gli under 35, viene estesa dal decreto sviluppo a tutti ma con paletti sul capitale.

Imu edilizia:
Per le imprese edili sarebbe al momento saltata la norma per escludere per tre anni dall’Imu, gli immobili invenduti. L’intervento era previsto nella bozza del provvedimento arrivata in cdm. Resta la compensazione Iva.

Aziende in crisi:
Le aziende colpite dalla crisi, ma che hanno comunque prospettive di ripresa, non saranno obbligate a dichiarare il fallimento ma potranno ricorrere direttamente al concordato preventivo.

Banco alimentare:
Viene istituito all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura un fondo per il finanziamento dei programmi di distribuzione di derrate alimentari ai poveri.

Proroga sistri:
Si proroga al 31 dicembre 2013 il termine per l’entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri).

Piano città
Per l’attuazione arriva una cabina di regia.

Taxi:
Viene prorogato a fine anno il decreto per impedire l’esercizio abusivo del servizio taxi.

Tracciabilità sussidi e compensi:
Andranno sul web sovvenzioni, contributi e sussidi alle imprese e l’attribuzione di compensi a persone e imprese di importo complessivo superiore a 1.000 euro.

Nel campo della giustizia:
Arrivano rimborsi più veloci per i processi civili troppo lunghi.

Si punta a migliorare l’efficienza delle impugnazioni sia di merito che di legittimità.

Digitale:
Viene istituita l’Agenzia per l’Italia Digitale sotto la vigilanza del Presidente del Consiglio.

Idrocarburi:
Si stabilisce una fascia di rispetto unica, per petrolio e per gas, e più rigida, passando dal minimo di 5 miglia alle 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, per qualunque nuova attività di prospezione, ricerca e coltivazione.

Carburanti:
Dal 2013 l’import di prodotti petroliferi finiti liquidi da Paesi non appartenenti all’Ue dovrà essere autorizzata dal Ministero dello sviluppo.

Organico ice e enit:
È fissata a 450 la dotazione organica dell’Agenzia con la conseguente entrata nei ruoli del Mise del rimanente personale dipendente. Viene inoltre avviata la riorganizzazione della rete Enit all’estero.

Pesca
Viene introdotto un sistema volontario di indicazione dell’origine per chi vende al dettaglio prodotti della pesca, così da poter segnalare al consumatore la dicitura "prodotto italiano".

Coperture finanziarie:
La copertura finanziaria sarà reperita, a partire dal 2013, con riduzioni di spesa e con le maggiori entrate previste dalle sanzioni introdotte del provvedimento per chi viola le regole per i prodotti a denominazione di origine protetta o Igp. Nuove entrate sono attese con l’armonizzazione del trattamento fiscale tra le polizze emesse da assicurazioni italiane ed estere che non pagano l’imposta annua dello 0,35%.  

lunedì 4 giugno 2012

IMU, come, quando e dove pagare

Il 18 giugno si deve pagare la prima tranche dell'IMU, la tassa sulla casa che sostituisce l'ICI che riguarda tutti i proprietari di immobili situati sul territorio italiano e tutti coloro che su di essi sono titolari di un diritto reale di godimento, come usufruttuari o chi ha un diritto d'abitazione cioè il coniuge superstite sulla casa di famiglia, di uso, di enfiteusi e di superficie.

In caso di separazione, è l'ex coniuge affidatario della casa coniugale a dover effettuare il pagamento, anche se non proprietario con applicazione dell'aliquota ridotta per l'abitazione principale e delle detrazioni.
L'imposta va versata anche dalle società per tutti gli immobili posseduti, utilizzati nell'esercizio della propria attività.
Nel caso di più comproprietari - o di più contitolari di un diritto reale - l'imposta è pagata da ciascuno in proporzione alla propria quota e con versamenti separati.

L'Imu si applica a qualunque immobile, compresa l'abitazione principale e relative pertinenze.
La nuova imposta municipale è quindi dovuta su:
fabbricati; aree fabbricabili (conta il valore commerciale al primo gennaio 2012);
terreni, sia quelli agricoli sia quelli incolti, inclusi gli orticelli che erano finora esenti dall'Ici. Sono, però, esenti i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina.
Per i fabbricati in corso di costruzione o di ricostruzione, oppure oggetto di interventi di radicale recupero edilizio, l'imposta si applica sull'area fabbricabile fino alla data di ultimazione dei lavori, ovvero, se antecedente, a quella di utilizzo del fabbricato.

Il meccanismo di calcolo è analogo a quello dell'Ici ma con coefficienti moltiplicatori più alti. Si parte sempre dalla rendita catastale attribuita all'immobile al 1° gennaio dell'anno che, come in passato, deve essere rivalutata del 5%.
Per trovare la rendita si può consultare il rogito o una visura catastale recente (si può ottenere anche dal quadro RB del modello Unico o B del 730. ricordando, però, che nel mod Unico la rendita è già incrementata del 5% (non occorre quindi rivalutarla), mentre nel 730 viene indicato l'importo base (quindi da maggiorare).
La rendita rivalutata del 5% va moltiplicata - come per l'Ici - per una serie di coefficienti che variano a seconda della tipologia dell'immobile.
Per le abitazioni e relative pertinenze il coefficiente è di 160 (era 100 con l'Ici, l'aumento è quindi del 60%); per gli uffici è 80 (era 55) e per i negozi 55 (era 34).

Base imponibile dimezzata per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, per il periodo dell'anno in cui sussistono tali condizioni, da accertare da un tecnico comunale. Dimezzata la base di calcolo anche per i fabbricati di interesse storico e artistico.

Per i terreni agricoli il valore imponibile si ottiene moltiplicando il reddito dominicale risultante in catasto al 1° gennaio dell'anno d'imposta, rivalutato del 25% e moltiplicato poi per 135 (o 110 per i terreni posseduti e utilizzati direttamente da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali).

Come già detto la prima rata deve essere versata entro il 18 giugno adoperando le aliquote base, anche se il comune ha già deliberato in merito.
E cioè:
0,4% per le abitazioni principali e relative pertinenze;
0,76% per gli altri immobili (seconde case, case affittate, aree fabbricabili, terreni agricoli);
0,2% per i fabbricati rurali strumentali.

L'imposta ottenuta, applicando le aliquote alla base imponibile, va suddivisa per le quote di possesso e per il periodo di possesso (con 15 giorni di possesso si conteggia un mese).
La seconda rata, 18 dicembre, dovrà tenere conto delle aliquote definitive e dell'importo dell'acconto.
Solo per l'abitazione principale e relative pertinenze l'importo può essere suddiviso in tre tranche con scadenza 18 giugno, 17 settembre e saldo il 18 dicembre. i pagamenti devono essere effettuati in banca col mod F24


Il pagamento non è dovuto se l’imposta annuale non supera 12 euro

mercoledì 16 maggio 2012

SPREAD, virus letale per la sopravvivenza EU

Morire di spread.


Dopo ebola, hiv ecco presentarsi a noi un altro virus letale: lo spread!
Lo spread è il risultato di una ricerca scientifica dai risvolti incontrollabili. È un virus letale per chi non ha sviluppato gli anticorpi necessari.
Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, sono corpi sani nei quali è stato inoculato il virus e pur vivendo in una sorta di confraternita europeista a capitale evoluto non posseggono finanze adeguate per acquistare l'antidoto e fronteggiare l'epidemia.

Casa Merkel, l'officina farmaceutica proprietaria dell'antivirale, è irremovibile;
La malattia che aggredisce l'€zona necessita di rigore e poco importa se la decisione causa altre vittime!
Allo stato attuale il bollettino diramato è allucinante: guerriglie urbane, assalti agli sportelli dispensatori di disperazioni equitalie, suicidi, attentati, omicidi, azzoppamenti in nome e per conto dei drammi sociali derivanti dal virus SPREAD. Qualcuno si vende la madre e chi non ce l'ha si vende gli organi. Chi ha le palle e la mente lucida di ce :basta, fermiamoci prima che sia troppo tardi! L'Europa è una creatura nata male e assemblata peggio! È un agglomerato di stati e di sigle che non hanno nulla di umano! Il welfare non esiste! La solidarietà non esiste!

All'inizio, i ricercatori erano convinti di sviluppare un batterio buono che inserito nel tessuto bancario avrebbe provocato ricchezze per gli investitori ma così non è! Quindi, quale altro dramma sociale deve accadere prima che si rivedano le strategie dei Paesi forti?

lunedì 14 maggio 2012

un Monti Masaniello per uscire dalla crisi?

Jp Morgan Chase, la prima banca americana, accusa 2 miliardi $ di perdite sui mercati finanziari nelle ultime sei settimane. Si tratta di operazioni sbagliate di copertura dei rischi, i famigerati derivati. Scommesse andate male. Lo dice l' amministratore delegato Jamie Dimon che aveva inizialmente detto di attendersi 800 milioni di perdite nel trimestre, riconoscendo un “portafoglio troppo rischioso, più volatile e meno efficiente di quello che si pensava. “Ora cercheremo di minimizzare i danni per i nostri azionisti”.


Ma in America sono seri e tre top manager di JPMorgan Chase, (tra questi Ina Drew, chef investment officer, è stato proprio l'ufficio della Drew a causare la maxi-perdita) si dimettono dopo la maxi-perdita di oltre 2 miliardi di dollari legata ai trade sui derivati. Con la Drew anche Achilles Macris e Javier Martin Arajo hanno chiesto di andarsene.

Mentre nell'€zona la bufera sembra non voler cessare!

In Germania i conservatori del Cancelliere tedesco Angela Merkel incassano un duro colpo alle elezioni nel land più popoloso registrando un risultato che potrebbe spingere l'opposizione di sinistra ad attaccare la linea di austerità imposta da Markel a livello europeo.
Le elezioni nel Nord Reno Westfalia, land della Germania occidentale, che ha una popolazione più alta dell'Olanda e un'economia pari a quella della Turchia, si sono svolte 18 mesi prima di quelle nazionali che vedranno Merkel correre per il terzo mandato.
In Grecia, i colloqui tra leader dei principali partiti politici per trovare una soluzione allo stallo negoziale in vista della formazione di un nuovo governo sembrano in alto mare. Ieri, un nuovo ostacolo lo ha posto il leader di SYRIZA, rifiutandosi di continuare a partecipare ai negoziati spiegando di non volere "entrare a far parte o sostenere" un governo deciso ad imporre l'austerity in cambio degli aiuti internazionali.

In Italia, il disagio sociale preoccupa il Presidente del Consiglio, Mario Monti. Il premier infatti è tornato a parlare della difficile situazione economica del nostro Paese e più in generale dell'Europea.
Davanti a una platea di ragazzi della comunità "Rondine", il prof Monti ha sottolineato che "il paese è segnato da una profonda tensione sociale" a causa della crisi che alimenta "il malessere, l'insicurezza, la frustrazione la rabbia". "Ma se continuiamo guardarci con reciproco sospetto, ha spiegato Monti, si alimenta la paura e si indeboliscono le nostre forze".

E se proprio dall'Italia partisse una proposta antica tradotta in melodia napoletana che cita Masaniello e la rivolta contro le gabelle del malgoverno per azzerare i deficit nazionali mondiali e ripartire daccapo?  

martedì 27 dicembre 2011

Generazione S

Altro che generazione S evoluta, 2.2 e cazzate simili! Generazione imbottigliata nelle cazzate dei socialnet, sincopata come gli sms, superficiale come gli spot trash. Decisamente, se dipendesse da quello che si legge sui social network che vanno per la maggiore, l'analisi complessiva sociale non può essere che impietosa! Viene fuori una fotografia allucinante se si sommano grande fratello isola dei famosi e i vari programmi demenziali che fanno il paio alle stronzate che si leggono in rete. Cose davvero demenziali! Che annebbiano la mente! E la cosa assurda è che la gara la vince chi la spara più grossa. Persino i luoghi della “cultura” sono contaminati dal sensazionalismo volgarotto. Azioni provocatorie passano per atti creativi. Gli artisti non propongono attraverso il gesto espressivo dell'anima, ma dissacrano, cercano di stimolare la reazione del pubblico che raramente arriva nei termini sperati.
Ha ragione Oliviero Toscani: questi sono anni del cazzo!
Meglio spegnere la televisione, sconnettersi dalla rete demenziale e uscire per strada! Incontrare gente! Osservare come sono cambiate le abitudini e le necessità di ognuno in seguito alla recessione economica e morale causate dal mercato economico finanziario guidato da quel 20% che detiene le ricchezze mondiali mentre la maggior parte della popolazione continua a dire stronzate e drogarsi su fb ff ecc.  
SVEGLIA!

lunedì 12 settembre 2011

falsi profeti e brutta politica



La verità non sta mai solo da una parte! 

In ogni conflitto vi è sempre un concorso di colpa tra le parti in causa ma ovviamente il più forte riesce a tirare dalla sua parte un numero maggiore di consensi. Vuoi per la sua leadership, carisma o avvenenza che ne ha determinato l'ascesa e, ovviamente, per la determinazione accusatoria delle forze mediatiche partigiane.

Frastuono mediatico a parte e scrittori asserviti e genuflessi al potere a prescindere dal colore politico dominante, la realtà traduce in terrore destabilizzante le azioni della politica prigioniera delle teorie del mercato finanziario mondiale. Di fatti, i grandi cataclismi causati dall'uomo hanno tutti una radice egoistica basata sul guadagno economico.
Guerre, contaminazioni, esondazioni terremoti e consequenziali vittime definite da alcune correnti di pensiero eroi o martiri a seconda se determinate da religiosità esacerbate o da marketing scorretti che pur di guadagnare seminano povertà e morte, sono fenomeni da evitare a tutti i costi checché ne dica la politica con le sue molteplici facce e bocche.
Ritornare alla sacralità del lavoro e alla sua dignità, quindi, così da emanciparsi dai falsi profeti della brutta politica.

giovedì 25 agosto 2011

i tagli della politica in Calabria

L’estate del 2011 sarà ricordata per le eccessive altalenanti vicende sociali e politiche scoppiate nel mondo; le rivoluzioni dei popoli africani avvenute grazie al passa parola sul web; la caduta dei regimi totalitari; la disfatta della finanza e la bolla economica che partita dal mercato USA ha contaminato il mondo intero decretando la morte delle divise deboli; gli scandali, che hanno infangato uomini pubblici.
Gente illustre e arrampicatori sociali non sono rimasti indenni da attenzioni mediatiche specie laddove il tarlo della perfidia collettiva tormenta le singole ossessioni. Gruppi di potere che nonostante gli enormi danni causati al territorio e alle popolazioni con le loro decisioni affaristiche continuano imperterriti a decidere sulla pelle degli innocenti dove installare mostruose pale eoliche, catastrofiche centrali nucleari, costruire tunnel e strade, abolire parte del welfare, legiferare a favore delle caste tartassando la massa ignorante e asservita per necessità e spirito di sopravvivenza.

In questo clima la classe politica calabrese sembra abbia fatto un salto di qualità: consiglio regionale e giunta hanno deciso i tagli al costo della politica riducendo le commissioni e gli assessori esterni, le strutture speciali e quant’altro fa lievitare inusitatamente la spesa pubblica regionale.
Il tutto sarà ratificato ufficialmente il 19 settembre dal consiglio regionale, dove si deciderà anche la riduzione del numero dei consiglieri delle future assise regionali.

Ma, fino a prova contraria, la storia della politica lascia perplessi, d’altronde la Calabria ha visto aumentare i consiglieri e i relativi compensi in maniera esponenziale rispetto alle altre regioni d’Italia. Speriamo che nel frattempo qualcosa di rilevante inerente a: assessori esterni; commissioni; esperti; strutture speciali… non sia stravolto da interessi di parte e rimanga una semplice mozione d’intenti tanto per tacitare gli oppressi dalla crisi economica dal caldo e dalle stronzate rovesciate sotto il sole all’alba di un desiderato e non ancora realizzato nuovo giorno di fraterna solidarietà.

venerdì 19 agosto 2011

chi deve pagare?

Crisi economica e umori popolari.
La crisi si tocca con mano e stritola nella miseria specie gli abitanti delle grandi città come Roma dove una larga fetta di cittadini per risolvere problemi impellenti impegnano oggetti carichi di affetti, importanti, che hanno tassellato ricordi lunghi una o più generazioni, con la speranza di poterli riscattare appena superata la recessione. Nel frattempo le polemiche montano e ce n’è per tutti. I laici se la prendono col Vaticano perché non paga le tasse come gli altri cittadini costretti a pagare ici irpef ecc. dimenticando gli accordi tra gli Stati che, considerata la situazione contingente di sofferenza nazionale, potrebbero essere rivisti dal governo italiano e dal Vaticano; i lavoratori, dipendenti e disoccupati, trovano il nemico nel capitalista e a sua volta l’industriale accusa il sistema fiscale italiano di non essere competitivo col resto del mondo globalizzato.
Insomma, la paura di ricadere nella povertà degli anni postindustriali preoccupa e coinvolge tutti, ma sembra non scalfire le facce di bronzo dei politici che imperterriti continuano nelle dissertazioni parolaie mentre infilano le mani nelle tasche dei soliti contribuenti.
Alcune testate giornalistiche pubblicano gli elenchi dei politici “ricchi” che percepiscono vitalizi e o hanno incarichi pubblici da nababbi. E poi ci sono i capitali rientrati in Italia dai paradisi fiscali grazie all’ultimo scudo fiscale di Tremonti che condonati assumono valenza giuridica sana ma che non concorrono al bene sociale nazionale al pari dei lavoratori in nero o agli evasori che beccati pagano una ridicola ammenda. Se solo ci fosse la volontà, sarebbe semplice arrivare ai colpevoli e pretendere i dovuti risarcimenti. E poiché questa manca, le acque si agitano ancora di più. Anche la giustizia fatta dagli uomini e applicata da certi uomini è volubile, creativa; come dire… ha lo sterzo? immancabilmente andrebbe a colpire anche chi non ha colpe, darebbe adito ad alzate di scudi settoriali, come avviene tra i calciatori che nonostante siano remunerati profumatamente dai club per giocare e dagli sponsor per pubblicizzare merce di dubbio valore trovano cavilli per non contribuire in prima persona al risanamento pubblico. Di contro i dipendenti pubblici, i pensionati e i cittadini censiti dal sistema tributario devono sottostare passivamente e pagare a muso duro il deficit causato dai predatori dell’economia globalizzata.

sabato 13 agosto 2011

firmato da Napolitano il ddl di ferragosto

Manovra di Ferragosto 2011.

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico! E la manovra di metà agosto imposta per decreto legge dal consiglio dei ministri a guida Tremonti e Berlusconi ha il sentore della perfidia. Ogni titolo della manovra è mirato al recupero della spesa pubblica attraverso tagli e non prevede nessun intervento per rilanciare la produttività, la ricerca, la cultura, il lavoro.

Inutile ricordare le promesse e gli impegni presi con gli elettori da chi governa l’Italia. Siamo in emergenza e come cittadini dobbiamo rispondere alle esigenze del mercato europeo prescindendo dalle attese maturate conseguenzialmente in ciascuno di noi dalle parole fumose che fino ad oggi hanno accompagnato le uscite dei vari esponenti di governo.

Tra gli interventi, il più dannoso, perché aggraverà la recessione, è il taglio delle provincie e dei comuni con popolazioni a scarsa densità numerica (meno di trecentomila anime per le provincie e meno di mille per i comuni che andranno ad accorparsi in un’unica sede) con relative dismissioni, allo scadere dei mandati, di presidenti, sindaci, consiglieri, macchine blu. Il provvedimento avrà effetto anche su altri uffici pubblici legati al rango provinciale dei settori, quali camere di commercio, questure ecc.. Secondo le stime di Tremonti ciò porterebbe un certo risparmio nella spesa pubblica. In Calabria dovrebbero ritornare all’amministrazione provinciale di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia assurte al rango di province nel 1992 e un bel numero di paesini resi ancora più poveri dall’emigrazione forzata degli abitanti. Insomma, circa 36 province in tutta Italia e un migliaio di piccoli comuni che andrebbero a morire insieme all’indotto.
È vero! La manovra così concepita porterebbe un discreto risparmio in barba al welfare e al rispetto della persona vista la totale assenza di un programma che faccia crescere i territori toccati dai tagli perché sofferenti.
Un vecchio saggio popolare recita: al pescatore non togliere la canna ma muniscilo di barca per esplorare i mari pescosi e al contadino di attrezzi e cultura così da coltivare al meglio la terra e trarne buoni frutti.

È da eretici chiamare gli evasori, i furbi imprenditori che hanno creato ricchi imperi con i contributi dello Stato, capitalisti e latifondisti a dare cristianamente una mano piuttosto che tartassare ancora una volta chi ha sempre pagato le tasse fino all’ultimo centesimo?

Utopie a parte, pare che qualche esponente politico stia studiando le possibilità costituzionali per far uscire dal rotto della cuffia i propri territori dall’imposizione del ddl di ferragosto non per amore verso la propria terra o i bisognosi ma per l’ultimo colpo di coda prima del 5, 6 settembre, data della presentazione e discussione in parlamento del ddl firmato oggi dal Presidente Napolitano rientrato appositamente dalle ferie.

giovedì 17 febbraio 2011

Sanremo 2011, Morandi, Paolo, Luca, Belen, Elisabetta e

Sanremo 2011, Morandi, Paolo e Luca, Elisabetta, Belen...

Roberto Benigni intorno ai 250milaeuro in mezz’ora? non è la trasmissione di Lucia Annunziata ma l’indiscrezione che circola nell’ambiente sanremese sul compenso per la partecipazione del noto e esilarante comico italiano. Ammesso che la cifra sia questa, c’è da specificare che esistono regole di mercato precise che, attualmente, determinano i compensi in base al valore aggiunto che l’artista dà col suo prestigio personale al programma e allo spettacolo, quindi, all’audience con le relative ricadute pubblicitarie che è in grado di attrarre.
Normale legge di mercato, quindi. Però, c'è un però! E come tutti i discorsi analoghi, immediatamente dopo, ineluttabilmente, il censore presenta il rovescio della medaglia contigua alla polemica.

Analizzando sommariamente i fatti, ci rendiamo conto da soli che non c’è bisogno di un ministro delle finanze o un commercialista esperto in marketing per convenire che forme simili di remunerazioni drogano le menti specie se la crisi risucchia e cancella i lavori e i lavoratori comuni.

Roberto Benigni è differente, Roberto è assimilabile al promotore culturale che aiuta la collettività in modo allegro e simpatico a comprendere alcuni aspetti della cultura classica e contemporanea. … certo che, se è vero… 250 mila euro in mezz’ora… possiamo dire che è uno schiaffo alla miseria se pensiamo all’insipienza delle avvenenti starlettes che ne guadagnano appena 150mila?
Comunque vada, Sanremo è il risultato esponenziale di un mercato effimero ma concreto che fa girare un sacco di soldi grazie allo spettacolo e al gossip che lo nutre.

OkNotizie

giovedì 1 ottobre 2009

scudo fiscale, ricchezze e povertà



Alle ore 22,00 del 30 settembre 2009; con 309 voti favorevoli e 247 contrari, alla Camera dei Deputati è passata la fiducia al testo correttivo del decreto anticrisi che comprende le norme sul cosiddetto scudo fiscale. Ora, passa al vaglio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che, se riterrà costituzionalmente valido l’atto, apporrà la sua firma.
Come si evince i passaggi democratici per la promulgazione di una legge ci sono! Speriamo bene!

La speranza, di cui sopra non è connessa alla bontà del testo di legge ma alla “bontà sociale” degli evasori, la cui avidità è dimostrata nei fatti quantificabili in 300mld di euro, questo il tesoretto depositato nei paradisi fiscali.
Ora, l’opposizione, inesistente alla Camera, luogo istituzionalmente preposto, esplode sui mass media: è il gioco delle parti.
Quel gioco privo di regole che ha concesso a pochi di gestire i fondi comunitari e che ha elargito soldi pubblici agli imprenditori per salvare loro stessi ma non i dipendenti; che ha tutelato banche, assicurazioni e speculatori. Detto questo, non si vuole accusare nessuno! Al contrario, si vuole solo rammentare che l’avidità di pochi è disfacimento e morte certa per il grosso della comunità.
Allo stato attuale delle necessità sociali è auspicabile che non si rimettano a giocare gli evasori in armonia al vecchio adagio “Fatta la legge, trovato l’inganno” ma attuino quanto dettato dall’etica del vivere universale.

giovedì 30 aprile 2009

Cultura, mercato affari e etica

In affari non c’è etica!, questo il laconico commento esternato da un signore dopo aver pagato una parcella esosa, naturalmente in nero.

Pur di guadagnare si vende l’anima al diavolo!

Certamente il signore in questione sarà meno avventato in futuro. Senz'altro, quando avrà bisogno di qualsiasi intervento che implichi un rapporto di prestazione d'opera chiederà dei preventivi, magari più di uno, cosi da poterli confrontare e scegliere per non cadere nelle grinfie dei voraci im/prenditori.
sembra, questa, una considerazione giusta per prevenire sgradite sorprese.
Tutto inutile!
Anche con i preventivi sottoscritti e accettati dalle parti si è esposti a brutte sorprese.

Purtroppo, l’attuale recessione fa aguzzare l’ingegno, e, chi può cerca di ottenere il massimo profitto.

Non ci sono soldi! Non c’è lavoro!

Le poche realtà produttive sono incalzate dalla crisi: piccole imprese chiuse o che sono lì lì per farlo. I colossi, quelli cresciuti con i finanziamenti statali accusano i contraccolpi e denunciano esuberi. Le banche non fanno credito. Le attività commerciali, escluse quelle di prima necessità, sono al collasso.
Le famiglie monoreddito stentano ad arrivare a fine mese…
Insomma, siamo alla frutta! Qualcuno dice che la colpa è di quanti potevano e dovevano sorvegliare e non l’hanno fatto. Cosicché, i piccoli e medi risparmiatori hanno perso i risparmi per essersi fidati delle persone sbagliate…
LA BOLLA è SCOPPIATA!, ed ha travolto le moderne popolazioni aderenti al concetto di mercato globale.

Art. 28.
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

Ma forse le banche, le fabbriche, I FINANZIERI che hanno drogato la borsa ed il mercato non sono associabili alle categorie dell’art. 28 della Costituzione Italiana.
Senza dubbio sono dei grandi figli di… che continuano a fare affari ed a promettere nuovi mondi

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate