Il verde delle campagne. Il blu del
cielo. le acque cristalline di laghi, fiumi e mari sono i colori
della Calabria. Una natura lussureggiante che per molti significa
lavoro. Attività balneari e attività mirate sulle coste e nelle
campagne cambiano il volto al territorio e fanno della regione una
meta turistica ambita.
Purtroppo, a volte, siamo noi stessi a
spargere il seme della diffidenza. Soffiamo sulle notizie
frammentarie e alimentiamo la sfiducia nei confronti delle
istituzioni.
Stava per accadere anche a me. La
notizia argomentata dalla giornalista della tgr della Calabria mi ha
messo sul chi va là. Possibile? Mi son detto, che Oliverio abbia
fatto questo? Perché blocca il piano spiagge? Si è sempre detto che
il clima favorevole può farci lavorare tutto l'anno...
no. forse ho capito male! Accendo il pc
e faccio una ricerca su internet:
Dopo un’approfondita analisi della
proposta di Legge in esame inerente la balneazione, i convenuti sono
giunti a una proficua sintesi sulle norme che regolano la proposta di
Legge.
La regione ha accolto una serie di
suggerimenti fatti dagli operatori e, per modificare alcuni articoli
nella logica del sostegno a maggiore tutela alla categoria degli
imprenditori del turismo, Oliverio ha ritenuto opportuno ritirare la
legge in questione.
Il settore vede circa duemila aziende
impegnate e conta su una forza lavoro pari a circa 25 mila unità.
Il Presidente Oliverio, nel sottolineare l’importanza che il settore balneare riveste nella nostra regione sugli oltre 800 chilometri di costa, ha ritenuto di fare le cose per bene.
Ha rimarcato l’esigenza di un
riordino complessivo del settore che deve avere una funzione decisiva
per lo sviluppo della Calabria. E, alla luce delle modifiche
suggerite dagli imprenditori, ha deciso di riformulare la proposta di
Legge che verrà presentata in Consiglio regionale il prossimo 4
maggio.
“Esiste un problema normativo in campo nazionale, con una proposta di riordino in materia all’esame del Parlamento – ha detto Oliverio –, su cui saremo vigili ed efficaci contro ipotesi di norme anacronistiche, considerato che la Calabria è la regione con maggiore estensione di tratti costieri in Italia. E poi faremo la nostra parte con un progetto di riordino regionale che dovrà avere un carattere straordinario rispetto al passato. Dobbiamo dare una svolta in materia ma soprattutto offrire certezze e tutela agli operatori di questo settore così cruciale per lo sviluppo del turismo e della regione. In generale, riprenderemo a breve la discussione con gli operatori balneari, per affrontare con maggiore respiro ogni aspetto e valorizzare questa risorsa. Anche con i Comuni saremo molto vigili affinché non si verifichino ritardi sulle approvazioni dei piani spiaggia che spesso provocano ulteriori svantaggi alle imprese del settore”.
Concludendo:
sulla testata giornalistica calabrese, questa sera, sono volati
strafalcioni. Oliverio non rema contro, come mi è sembrato di
capire. Lo stop serve per migliorare le condizioni degli operatori
turistici e degli ospiti.