Un euro a puntata! Questa è l’offerta che Santoro fa alla rai per l’anno prossimo. Un’offerta che non si può rifiutare visti i guadagni che entrano dagli sponsor grazie al lavoro di Santoro e del suo staff in rai.
Che farà Garimberti? Come risponderà il direttore generale della rai all'offerta dell'anchorman?
In un consiglio d’amministrazione composto da nominati dei partiti politici che fanno gl’interessi dei partiti tutto può accadere! Anche sovvertire le notizie, la verità e stilare le scalette dei palinsesti. Ogni spostamento, ogni assunzione, ogni programma dipende dalla volontà dei reggenti e non degli abbonati che pagano il canone.
Ma ritornando al caso Santoro, anzi al suo defenestramento, qualsiasi chiusa sarà in sintonia coi voleri della vecchia logica spartitoria, della quale, Bersani e Di Pietro si dicono fuori e non parteciperanno all’imminente nomina del nuovo cda rai giacché questo in vigore che ha provocato guai al servizio pubblico e ha mortificato l’intelligenza dei telespettatori è al termine del mandato.
Urge quindi una legge che escluda dai posti di comando quanti hanno interessi a vario titolo nell’azienda pubblica della comunicazione se si vuole mantenere la pluralità democratica e la salvaguardia delle minoranze che usufruiscono del mezzo pubblico.
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giovedì 9 giugno 2011
venerdì 6 maggio 2011
il governo Berlusconi è un bluff, un'insulto alla democrazia
Grazie a Berlusconi l’Italia è diventato il paese dei numeri falsi. Falsi come la barzelletta sulla statistica dei polli dove c’è una persona che s’ingozza mangiandone due e un’altra persona che muore di fame ma che per le leggi statistiche, invece, ne hanno mangiato uno ciascuno.
Ma come si può continuare a sorridere sornioni davanti ai problemi enormi denunciati da allevatori, operai e commercianti sardi e sostenere che l’Italia sta meno peggio degli altri paesi europei? Come si può parlare di pil o di percentuali davanti a chi è senza lavoro perché il governo è il primo organo che licenzia e affama e non è in grado di risolvere i problemi occupazionali e di welfare che affliggono il paese? Sì, quello di Berlusconi è un governo che affama! E nonostante il popolo è sovrano, sulla Carta, è licenziato dal suo servo parlamentare. Quel servo non tanto sciocco che si vede e cura i fatti propri, pronto al mercato delle vacche.
Come può un uomo che dice di essere cristiano e perciò ossequioso della dottrina di Gesù lasciare il proprio fratello, anzi peggio, condannarlo a morte certa, morale e fisica, perché vittima delle logiche mercantili imposte dalle lobby?
Ieri sera, nel vedere ad Annozero la rabbia dei sardi, scaturita dalle vessazioni e dall’insipienza dei poteri politici e economici che hanno gestito il dissesto economico e morale della Sardegna e dell’Italia, chi non si è sentito offeso? E chi non si è indignato del sorriso sornione di Formigoni che davanti a drammi umani sciorinava numeri e affermava che tutto va bene? Anzi, che l’Italia è nella media europea; la stessa dei polli di poc’anzi!
Forse lui sorrideva perché la sua gente, quella che l’ha votato, fa parte della schiera che mangia i polli.
Ma come si può continuare a sorridere sornioni davanti ai problemi enormi denunciati da allevatori, operai e commercianti sardi e sostenere che l’Italia sta meno peggio degli altri paesi europei? Come si può parlare di pil o di percentuali davanti a chi è senza lavoro perché il governo è il primo organo che licenzia e affama e non è in grado di risolvere i problemi occupazionali e di welfare che affliggono il paese? Sì, quello di Berlusconi è un governo che affama! E nonostante il popolo è sovrano, sulla Carta, è licenziato dal suo servo parlamentare. Quel servo non tanto sciocco che si vede e cura i fatti propri, pronto al mercato delle vacche.
Come può un uomo che dice di essere cristiano e perciò ossequioso della dottrina di Gesù lasciare il proprio fratello, anzi peggio, condannarlo a morte certa, morale e fisica, perché vittima delle logiche mercantili imposte dalle lobby?
Ieri sera, nel vedere ad Annozero la rabbia dei sardi, scaturita dalle vessazioni e dall’insipienza dei poteri politici e economici che hanno gestito il dissesto economico e morale della Sardegna e dell’Italia, chi non si è sentito offeso? E chi non si è indignato del sorriso sornione di Formigoni che davanti a drammi umani sciorinava numeri e affermava che tutto va bene? Anzi, che l’Italia è nella media europea; la stessa dei polli di poc’anzi!
Forse lui sorrideva perché la sua gente, quella che l’ha votato, fa parte della schiera che mangia i polli.
venerdì 17 dicembre 2010
annozero, bella figura di Larussa e Porro
E dopo La russa è il turno di Porro a sparare cazzate e mostrare l’enorme cultura filosofica di “a un palmo dal mio culo”. “il nemico è il welfare che tutela troppi pensionati e vecchi! Il problema dei giovani sono i pensionati, ce ne sono troppi sulle nostre spalle…” e giù blaterando. Non c’è che dire. L’ultima puntata del 2010 di annozero è stata scoppiettante. Sembravano i botti di capodanno tante erano le cazzate vomitate dagli illustri ospiti che hanno sciorinato la politica della destra di governo. Non li definisco fascisti e neanche di destra. Sono semplicemente ignobili e privi di pensiero sociale. Loro starebbero bene in quel contesto storico che vedeva gli storpi buttati giù dalla rupe oppure degni gestori di … (la definizione mi fa talmente rabbrividire che non riesco pronunciarla, quindi, ognuno ci metta quello che preferisce).
La televisione ha fatto eco a una sottocultura pericolosa e ne ha amplificati i toni. Ha divulgato lo stato di disagio mentale di certa gente che, nostro malgrado, presenzia forum importanti per la crescita del paese. Gente scaltra che ha lottizzato il potere e lo gestisce come cosa propria. bambini viziati; egocentrici; che, se avessero tutt’altra cultura della socialità forse non verseremmo in questo stato.
Annozero del 16 dicembre duemilaedieci sarà visionata e ricordata, grazie agli annali rai, per la tracotanza e la cieca stupidità divulgata da scaltri signori, la cui condotta, assurta a ideologia di sistema grazie alle teorie rese reali da un manipolo di egoisti che hanno invaso i mezzi di comunicazione di massa e hanno fatto proseliti destabilizzanti. Ma, analizzata antropologicamente dalle generazioni future, la storia dei costumi sociali odierna emetterà la giusta sentenza. Una sentenza che terrà conto della sordità delle istituzioni sottolineata dalle richieste dei cittadini agli uomini di governo.
La televisione ha fatto eco a una sottocultura pericolosa e ne ha amplificati i toni. Ha divulgato lo stato di disagio mentale di certa gente che, nostro malgrado, presenzia forum importanti per la crescita del paese. Gente scaltra che ha lottizzato il potere e lo gestisce come cosa propria. bambini viziati; egocentrici; che, se avessero tutt’altra cultura della socialità forse non verseremmo in questo stato.
Annozero del 16 dicembre duemilaedieci sarà visionata e ricordata, grazie agli annali rai, per la tracotanza e la cieca stupidità divulgata da scaltri signori, la cui condotta, assurta a ideologia di sistema grazie alle teorie rese reali da un manipolo di egoisti che hanno invaso i mezzi di comunicazione di massa e hanno fatto proseliti destabilizzanti. Ma, analizzata antropologicamente dalle generazioni future, la storia dei costumi sociali odierna emetterà la giusta sentenza. Una sentenza che terrà conto della sordità delle istituzioni sottolineata dalle richieste dei cittadini agli uomini di governo.
giovedì 16 dicembre 2010
le urla di La Russa sommergono annozero
Fuori nevica. Unica realtà soffice, bianca, pura. Urla improvvise richiamano la mia attenzione. Volgo lo sguardo verso la tv: uno scalmanato inveisce contro un rappresentante degli studenti che hanno manifestato contro il governo e la riforma della Gelmini. Rimango allibita. L’uomo ha la bava alla bocca, inveisce contro il ragazzo; lo chiama vigliacco. Lo studio di annozero s’infiamma. La platea si stringe affianco al ragazzo mentre i vecchi che gestiscono il potere, coalizzano tra di loro. È una bruttissima pagina d’intrattenimento politico che rappresenta una cultura totalitaria intransigente e cafona.
Non è un bel vedere. Meglio guardare la neve che ammanta le strade.
mercoledì 13 ottobre 2010
Santoro: tanto va la gatta al lardo...
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
E sì, Michele Santoro ha prestato il fianco e ha dato l’opportunità ai dirigenti rai di "punirlo" con dieci giorni di sospensione e relativa mancata retribuzione a partire da lunedì 18 ottobre. Il provvedimento scaturisce in seguito alla puntata d'apertura di “Annovero” per avere fatto allegorie e mandato a quel paese il direttore Mauro Masi con l’aggravio, sempre secondo Masi, di avere usato il mezzo pubblico per scopi personali. La rai, così solerte nell’infliggere sanzioni disciplinari tralascia di spiegare come mai non ha rinnovato i contratti di Travaglio e Vauro, ma si dilunga a spiegare il motivo aziendale che ha provocato l’azione e Masi afferma che:
“Il provvedimento disciplinare adottato nei confronti di Michele Santoro non può essere in alcun modo considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà d’espressione o il diritto di critica. Santoro si è reso responsabile di due violazioni disciplinari ben precise.
Le violazioni, sono:
1.l'uso del mezzo televisivo a fini personali;
2.un attacco diretto e gratuitamente offensivo al Direttore Generale, per una circolare a garanzia dell'equilibrio all'interno dei programmi d’approfondimento informativo, che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione.
Quindi, secondo il direttore generale non c’è nessuna censura, e nessun attentato alla libertà d'informazione. “Le responsabilità di Michele Santoro sono esclusivamente di ordine disciplinare nell'ambito di precise disposizioni aziendali che tutti, all'interno della Rai, sono tenuti ad osservare. Non esistono dipendenti differenti dagli altri o zone franche all'interno delle quali è possibile garantirsi il diritto all'impunità, tanto più quando si arriva ad insultare il Capo azienda in diretta televisiva con modi, contenuti e espressioni che creano un caso senza precedenti al mondo” conclude Masi.
sì, va beh e la tanto decantata libertà d'espressione? dove la mettiamo? visto che tra l'altro stiamo parlando di una trasmissione che parla agli abbonati rai di fatti e personaggi italiani.
E sì, Michele Santoro ha prestato il fianco e ha dato l’opportunità ai dirigenti rai di "punirlo" con dieci giorni di sospensione e relativa mancata retribuzione a partire da lunedì 18 ottobre. Il provvedimento scaturisce in seguito alla puntata d'apertura di “Annovero” per avere fatto allegorie e mandato a quel paese il direttore Mauro Masi con l’aggravio, sempre secondo Masi, di avere usato il mezzo pubblico per scopi personali. La rai, così solerte nell’infliggere sanzioni disciplinari tralascia di spiegare come mai non ha rinnovato i contratti di Travaglio e Vauro, ma si dilunga a spiegare il motivo aziendale che ha provocato l’azione e Masi afferma che:
“Il provvedimento disciplinare adottato nei confronti di Michele Santoro non può essere in alcun modo considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà d’espressione o il diritto di critica. Santoro si è reso responsabile di due violazioni disciplinari ben precise.
Le violazioni, sono:
1.l'uso del mezzo televisivo a fini personali;
2.un attacco diretto e gratuitamente offensivo al Direttore Generale, per una circolare a garanzia dell'equilibrio all'interno dei programmi d’approfondimento informativo, che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione.
Quindi, secondo il direttore generale non c’è nessuna censura, e nessun attentato alla libertà d'informazione. “Le responsabilità di Michele Santoro sono esclusivamente di ordine disciplinare nell'ambito di precise disposizioni aziendali che tutti, all'interno della Rai, sono tenuti ad osservare. Non esistono dipendenti differenti dagli altri o zone franche all'interno delle quali è possibile garantirsi il diritto all'impunità, tanto più quando si arriva ad insultare il Capo azienda in diretta televisiva con modi, contenuti e espressioni che creano un caso senza precedenti al mondo” conclude Masi.
sì, va beh e la tanto decantata libertà d'espressione? dove la mettiamo? visto che tra l'altro stiamo parlando di una trasmissione che parla agli abbonati rai di fatti e personaggi italiani.
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