Alle 8 del mattino il corridoio dell’ospedale dove si pagano
i ticket è per le prestazioni sanitarie è affollatissimo.
Alcune persone sono pazientemente in attesa. Altre lasciano
trasparire una certa insofferenza. Tutti, comunque, con gli occhi puntati sullo
schermo dove scorrono i numeri delle prenotazioni. Un ragazzo scatta foto col
telefono per documentare l’afflusso.
Indubbiamente qualcosa potrebbe essere migliorato per
garantire la qualità della vita a chi è costretto a simili lungaggini
burocratici.
Gli operatori fanno quel che possono e comunque sono veloci
nell’espletare il loro compito.
Mi avvicino al totem e leggo: pagamento ticket ordinario,
pagamento ticket prioritario, prestazioni.
L’interrogativo che mi pongo è unanime a quello degli altri:
quale devo schiacciare?
Qualunque sia la scelta i numeri sono tutti alti e lontani
da quelli che scivolano sul display posto sulla porta dell’anticamera della
segreteria. Schiaccio a caso. Mostro il talloncino numerato e chiedo informazioni
alla ragazza della sicurezza che sta lì e distribuisce volantini del numero
unico per le prenotazioni on-line.
Guardi, dice gentile e stringendosi nelle spalle, è
sbagliato. Comunque aspetti il suo turno e provi a chiedere agli impiegati
addetti.
Dopo qualche ora d’attesa arriva il mio turno. Entro. Porgo la
prescrizione. Non sorgono problemi: è vidimata. Mentre esco noto la vigilantes
alle prese con qualcuno che si è innervosito. Lei mantiene la calma! E con fare
dolce e diplomatico riesce a sedare i bollenti spiriti del paziente impaziente.
Vado in reparto e dopo una manciata di secondi un infermiere
mi riconsegna la prescrizione: deve tornare all’accettazione e farsela
timbrare. A quell’invito lo scoramento sale spontaneo. Devo rifare la fila?! No
no vada e chieda del signor … tanto e solo un timbro…
Torno giù augurandomi di non dovere aspettare molto
altrimenti addio visita specialistica. E così fu.
Sì c’è sempre bisogno di qualcuno che sappia mediare. E, di
tantissima buona volontà! nonché dedizione al lavoro che si svolge.
Voglio ringraziare la ragazza in divisa per la dolcezza e la serenità con cui accompagna le persone costrette alle lunghe attese per regolarizzare le prestazioni ambulatoriali nell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro.
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