Ouija rappresenta una serie di film scaturiti da un gioco
tuttora in commercio: la tavola ouija che metterebbe i giocatori in contatto
con gli spiriti.
Le regole del gioco sono tre: non giocare mai soli, non
giocare in un cimitero, salutare sempre.
A prescindere dalle svariate versioni emerse a galla negli
anni, quella del 2014 mette in luce il “peccato” nell’aver violato la prima
regola, mentre quella del 2016 la seconda.
La versione del 2016 si rivela essere il prequel del film
del 2014, in quanto quest’ultimo prende le mosse dal ritrovamento in soffitta
della tavola ouija appartenente ad una famiglia vissuta in anni precedenti
nella casa; una madre che per vivere faceva la medium e per dar voce agli
spiriti ed enfatizzare il tutto si serviva della figlia piccola che
successivamente sarà posseduta dagli spiriti costringendo la madre a cucirle la
bocca.
Versioni differenti e modalità horror differente.
Versione 2016: horror= ansia continua e assidua, orrido ed
effetti speciali; versione 2014: possibilità di sfuggire e stroncare
momentaneamente l’azione, meno effetti speciali, paradossalmente più azioni,
meno ansia.
Ho avuto la possibilità di vedere entrambe le versioni ma in
senso temporale “invertito”: prima 2016 e poi 2014.
Credevo che la versione 2014 fosse una copia di ciò che
avevo già visto, e invece ho dovuto ricredermi notevolmente, in quanto ho
apprezzato molto di più questa.
La valutazione ovviamente è personale, ho letto valutazioni
di gran lunga più propense alla versione successiva, ma come ho detto sopra,
credo dipenda dalla valutazione soggettiva che più ci attira e più ci evoca l’horror.
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