La questione morale, come la definì Berlinguer, è superata?
Sarebbe oltreché tedioso parlare e
dilungarsi su un blog o altra pagina web, pur argomentando con
dovizia di particolari, tematiche che richiedono tempi e spazi
adeguati. Ed il web per le sue peculiarità non è il luogo più
adatto se non all'interno di un dibattito ad hoc.
Ma vediamo di esporre il mio pensiero per sommi capi:
Per Berlinguer la questione morale non
riguardava i molti casi di disonestà e illegalità commessi nei
partiti, nel mondo delle imprese e nella classe dirigente. Ci sono
sempre stati in Italia e in tutti i paesi del mondo e chissà per
quanto tempo ancora dovremo scontrarci.
Accadono in tutte le epoche e in tutti
i regimi, debbono essere denunciati e perseguiti, ma non è questa la
questione morale. Per Berlinguer “la questione morale” da
rivedere era ed è “l'occupazione delle istituzioni da parte dei
partiti”.
I partiti, compreso lo stesso Pci, hanno deformato la democrazia italiana sostenendo la propria visione del bene comune e chiedendo, sulla base degli interessi immediati, il consenso ai cittadini.
I partiti, compreso lo stesso Pci, hanno deformato la democrazia italiana sostenendo la propria visione del bene comune e chiedendo, sulla base degli interessi immediati, il consenso ai cittadini.
Per Berlinguer i partiti devono essere
strumenti di comunicazione tra il popolo, gli elettori e le
istituzioni, dunque tra la società, i ceti sociali e le categorie
professionali che la compongono.
I loro legittimi interessi dei quali
reclamano la tutela non devono impastoiare le istituzioni che
rappresentano lo Stato e la comunità nel suo insieme.
La società esprime interessi del
presente, le istituzioni debbono avere invece una visione più lunga
che guarda anche alle generazioni future dei figli e dei nipoti.
È dunque necessario difendere le
istituzioni dalla partitocrazia che le ha invase. Questo in sintesi,
per Enrico Berlinguer, è la cosiddetta questione morale!
E questo esercizio richiede una mediazione costante tra presente e futuro.
E questo esercizio richiede una mediazione costante tra presente e futuro.
Se i partiti occupano le istituzioni
l'equilibrio si rompe, la democrazia si deforma e il populismo invade
lo Stato.
Possiamo definire vecchia una teoria
simile? Oppure è attualissima più che mai? E il lavoro di Matteo
Renzi per l'Italia, l'impegno di Mario Oliverio, sono in sintonia con
l'idea di berlingueriana memoria?
per favore, non confondiamo renzi/la me..a con il cioccolato !!!
RispondiElimina