Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query lobby. Ordina per data Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query lobby. Ordina per data Mostra tutti i post

lunedì 29 marzo 2010

sfiducia: meno 9% di affluenza alle urne rispetto alle regionali del 2005


La demotivazione, anzi la sfiducia nei confronti degli uomini che hanno gestito la nazione è lampante: meno il 9% rispetto alle regionali del 2005 nella prima giornata elettorale! Oggi alle 15 i seggi saranno chiusi come da regolamento e inizierà lo scrutinio elettorale accompagnato dai soliti caroselli di cifre, priezioni e esternazioni incuranti degli umori reali del paese.

Gli italiani soffrono di un male generato dall’insipienza di chi avrebbe dovuto governare cultura e lavoro, giustizia e educazione, giacché eletti democraticamente tra gli scranni istituzionali o già alla guida d’imprese. Il ruolo, loro assegnato, li rende moralmente responsabili del futuro lavorativo ed economico delle famiglie e dei cittadini che vivono in Italia. È inammissibile per un governo attento alle necessità del territorio lasciare l’assoluta libertà gestionale di aziende ad avventurieri privi di scrupoli che chiudono attività lavorative sane dal punto di vista produttive ed economiche per trasferirle nei paesi poveri così da guadagnare di più grazie al basso costo della mano d’opera e agli incentivi statali che questi governi offrono.

A questo punto è opportuno ricordare che salvo pochissimi casi in Italia nessuno, prendendo come riferimento il dopoguerra, avrebbe potuto fare impresa e arricchirsi senza gli aiuti dello Stato. Tutti, grandi e piccoli imprenditori devono la loro ricchezza a leggi o favori delle lobby che hanno dirottato e impegnato i capitali comuni nelle varie operazioni produttive. Ciò ha fatto sì che crescesse anche l’Italia; ha dato la possibilità a chiunque di sperare nel futuro, fare qualche cambiale per acquisire la macchina o la lavatrice, il televisore, i mobili, accendere un mutuo per comprare casa, ma se manca la certezza del lavoro a che servono gli incentivi statali? Come può la gente procurarsi i soldi per campare?

Sarei veramente grato se i signori della politica rispondessero con i fatti a queste semplicissime esigenze!

mercoledì 10 ottobre 2012

Reggio Calabria, tutti a casa per contiguità mafiosa


E se Scopelliti avesse ragione?


Ieri sera, su rai news, Enzo Ciconte, conoscitore dei fenomeni malavitosi che infestano la Calabria e autore di numerosi libri sulla ‘ndrangheta, ha ricordato le radici storiche della malavita organizzata e le strategie che da sempre mette in atto per penetrare nelle amministrazioni locali. In sintesi, la ‘ndrangheta a Reggio Calabria e nella maggior parte di comuni province regioni e persino nello Stato, è presente, in varie forme, da sempre!

Santo Versace, imprenditore reggino, fratello dello stilista Gianni, scomparso qualche decennio addietro, si è detto rammaricato per l’onta che i reggini e la Calabria onesta sono costretti a subire. Versace auspica, motivandolo, l’intervento dell’esercito a fianco delle forze dell’ordine tradizionali. Insomma una militarizzazione del territorio.
Santo Versace, da ex ufficiale di cavalleria crede nella forza fisica, nella soppressione o sottomissione coatta dei cattivi pensieri, non nella cultura della legalità quale forma mentale acquisita volontariamente in ottemperanza ai sani principi del vivere civile.

Giuseppe Scopelliti, intervenendo energicamente all’assemblea del consiglio regionale di ieri sera, forse perché appresa la notizia in anteprima rispetto ai cittadini, ha invitato ad alzare la schiena. Dalle pochissime immagini televisive si è intuito che l’invito/rimprovero era rivolto ai presenti. Infatti, dopo, davanti ai giornalisti ha parlato di agguato politico.
Ora, se analizziamo quanto detto da Enzo Ciconte e da altri illustri e attenti osservatori, Scopelliti potrebbe avere ragione!

La ‘ndrangheta, ma parlerei molto più semplicemente di organizzazioni lobbistiche parassitarie che abitano in pianta stabile i palazzi delle decisioni importanti inerenti gli affari degli appalti dello Stato, è sempre contigua laddove si maneggiano soldi.

Nel Pirellone lombardo, nella giunta regionale della regione Lazio, in Puglia, Calabria, Veneto. Da nord a sud e viceversa, pur vestendo panni e ambiti differenti, affaristi privi di scrupoli si sono tuffati nei forzieri pubblici e li hanno prosciugati.

Perché scandalizzarsi se gli stessi effetti li troviamo a Reggio Calabria?

Contiguità mafiosa! Questa la formula adottata da Annamaria Cancellieri per motivarne lo scioglimento dell’amministrazione comunale. Contiguità riscontrabile nel 99% dei comuni sparsi in lungo e in largo nello Stivale.

L’interrogativo che dovremmo porci, piuttosto, è un altro! E cioè: gli amministratori politici sono stati all’altezza della situazione, hanno saputo governare e tutelare il bene comune? Sono stati attenti osservatori delle leggi repubblicane?, oppure hanno instituito una repubblica a statuto speciale affine agli interessi delle lobby che li hanno supportati durante le elezioni?

venerdì 15 febbraio 2013

black out delle ragioni e silenzio pre elettorale per ritrovare il senso della vita

aore12
silenzio stampa
La campagna elettorale continua. Le forze si contrastano. I politici si riciclano dimenticando le scelte passate. Monti insiste sulle riforme. E ci potrebbe anche stare qualche riforma. Ma dovrebbe essere una riforma per e non contro i cittadini. Abbiamo davanti agli occhi la Grecia e le conseguenze della cattiva politica. Abbiamo sperato che dopo tangentopoli cambiasse la mentalità dei dirigenti nazionali e dei comuni commercianti. Ma non è stato così. È come se la pianta cattiva del sentimento comune avesse radici ben piantate nel tessuto sociale. E, come le infestanti, resiste persino al fuoco.
Nessun beneficio si è visto dopo le azioni del pool di mani pulite. Le tangenti delle aziende più rappresentative del made in Italy sono definite convintamente “provvigioni” come se fossero incentivi uguali a quelli dati ai lavoratori dei call center o ai venditori di prodotti per la casa che tentano di buscare la pagnotta girando intere giornate da una parte all'altra delle città per pochi centesimi.

Da quanto circola nelle news, è evidente che esistano varie forme di pensiero. C'è quello delle lobby internazionali, quello della finanza creativa che imbastisce progetti ingegneristici e fa lievitare le bolle fino a scoppiare le società e i risparmiatori. E ci sono le piccole paure del popolino amplificate dai servi sciocchi del potere mediatico che pur di far salire lo share enfatizzano attraverso flah mob gli aspetti sociali più scabrosi, cambiano le terminologie lessicali per suscitare maggiori emozioni. L'uxoricidio si trasforma in femminicidio per sollevare indignazioni maggiori nell'opinione pubblica, facendo così di tutte le erbe un fascio. Si alzano barriere tra i sessi, uomini e donne, gay, cristiani, musulmani e via dicendo. Si programmano intrattenimenti televisivi sui fatti morbosi. In sintesi, si diseducano le masse, specialmente le più deboli, le incolte. Si amplificano le paure contro l'altro.
Insomma siamo in guerra! E questo non va bene. Urge un blackout immediato dei cattivi maestri. Oscuriamoli! Non diamo loro ascolto.

sabato 17 giugno 2023

Lavoro. Quale politica, quale cultura?

 

Ed ora la sinistra scopre il precariato.

Viene da chiedere: dov'era fin ora la sinistra? Non è forse, il precariato, figlio delle scelte retroattive dei politici che hanno governato l'Italia e gli italiani?

E che dire sulla scelta democratica definita “garantista”?

Non era anche questa una prerogativa della sinistra?

mercoledì 29 gennaio 2014

Imu, Bank italia, legge elettorale è ora di chiudere le danze

Mentre divampa la guerra sulla legge elettorale la banca d'Italia fa trapelare una notizia per niente positiva per
i contribuenti: se il governo non fa passare il decreto sull'IMU si dovrà pagare anche la seconda rata che dovrebbe essere coperta attraverso un intervento fiscale su banche e assicurazioni.

Siamo alle solite! Questi sciagurati che sono al governo sanno solo parlare e approvare i decreti che interessano a loro.

Sia chiaro, non mi riferisco alla rata IMU ma alla serietà e competenza che li contraddistingue dal resto dei dirigenti degli altri Paesi.
Qui da noi le lobby, le amicizie particolari sono al di sopra del bene comune. E il dibattito sulla legge elettorale ne è la prova certa.

È chiaro a chiunque: si tratta di riformare una legge dello Stato, buona o cattiva ma pur sempre legge che ha lasciato governare cittadini di dubbia cultura politica.

Il dibattito è inesistente in Parlamento. Anzi è un out out di due signori che dicono di rappresentare la fetta più grossa delle poltrone di Montecitorio.
Che dire? Ottimo splendido esempio di democrazia!

Intanto esimi costituzionalisti affermano e sottoscrivono che:

«La proposta di riforma elettorale depositata alla Camera a seguito dell’accordo tra il segretario del Pd Matteo Renzi e il leader di FI Silvio Berlusconi consiste sostanzialmente, con pochi correttivi, in una riformulazione della vecchia legge elettorale – il cosiddetto Porcellum – e presenta perciò vizi analoghi a quelli che di questa hanno motivato la dichiarazione di incostituzionalità ad opera della recente sentenza della Corte costituzionale».

Firmatari dell'appello, insieme a Stefano Rodotà, sono Gaetano Azzariti, Mauro Barberis, Michelangelo Bovero, Ernesto Bettinelli, Francesco Bilancia, Lorenza Carlassare, Paolo Caretti, Giovanni Cocco, Claudio De Fiores, Mario Dogliani, Gianni Ferrara, Luigi Ferrajoli, Angela Musumeci, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Luigi Ventura, Massimo Villone, Ermanno Vitale.
E poi, Pietro Adami, Anna Falcone, Giovanni Incorvati, Raniero La Valle, Roberto La Macchia, Domenico Gallo, Fabio Marcelli, Valentina Pazè, Paolo Solimeno, Carlo Smuraglia e Felice Besostri.

I costituzionalisti ravvisano che l’enorme premio di maggioranza e la mancanza delle preferenze sono un altro fattore che compromette ulteriormente l’uguaglianza del voto e la rappresentatività del sistema politico, ben più di quanto non faccia il porcellum, legge appena dichiarata incostituzionale.
Infatti, la proposta di riforma prevede un innalzamento a più del doppio delle soglie di sbarramento.

Insomma, secondo i firmatari dell’appello, questa, è la riedizione della vecchia legge elettorale. Di conseguenza, i costituzionalisti «esprimono il loro sconcerto e la loro protesta» per una proposta di legge che rischia una «nuova pronuncia di illegittimità da parte della Corte costituzionale e, ancor prima, un rinvio della legge alle Camere da parte del Presidente della Repubblica».


Servirebbe per fare chiarezza e riconquistare l'attenzione e la fiducia dell'opinione pubblica.  

venerdì 26 marzo 2010

rai per una notte: la risposta democratica degli italiani alle censure di annozero, ballarò, porta a porta


Centomila connessioni in contemporanea, record assoluto in Italia, sono la risposta corale del web alle decisioni dispotiche di una classe dirigente priva di spina dorsale.

Gli internauti, ma anche i cittadini che non usano internet, hanno voluto seguire l’evento mediatico attraverso canali non lottizzati dai poteri assediati dalle lobby e mandare, con la loro presenza, un segnale forte d’insofferenza al Capo dello Stato, ultimo e sommo garante delle regole democratiche.

Non è con l’eliminazione fisica o l’oscuramento mediatico che si risolvono i problemi dei cittadini!
Con la propaganda faziosa e servile si uccide la libertà!, e si aprono voragini enormi nei tessuti sociali democratici che conducono, inesorabilmente, verso reggimi dittatoriali.

Per evitare ciò e dare risposte ferme, gli Italiani si sono mobilitati, hanno dato il loro appoggio alla manifestazione sindacale a salvaguardia della libertà d’espressione.

L’evento, nato a seguito delle censure nei confronti dei programmi di approfondimento, quali annozero, ballarò e porta a porta, sospesi durante la campagna politica regionale, che comunque non c'è stata perché gl'interventi dei politici vertevano e vertono sulle esternazioni delle controparti, ha ospitato Benigni che cita l’indimenticabile Enzo Biagi quale defenestrato per eccellenza dai programmi rai . L’incontenibile performance di Luttazzi, la satira di Cornacchione e gli interventi degli ospiti, in vari modi hanno reso concreto il malcontento plumbeo degli italiani alle prese con i problemi reali della disoccupazione oltre che della libertà.

La fusione delle tecniche video, quindi, realtà e collegamenti web, è l’unica opposizione reale a disposizione dei cittadini per manifestare contro la tracotanza del potere nell’Italia 2010.

domenica 12 giugno 2011

Acqua, nucleare, libero impedimento, perchè i referendum?

Il mestiere del politico non è stato mai facile ma oggi è ancora più difficile specie per i mistificatori che promettono ciò che le masse, o il popolo, voce molto ricorrente nelle tribune e nei raduni, vogliono sentire; promesse prontamente contestate da quanti ragionano con la propria testa. Ma loro, i politici insistonoperchè sono consapevoli di incocciare sempre qualcuno:
C’è recessione e fame di lavoro? Ecco pronto un bel comizietto per promettere ricchezze onori e tantissimo lavoro.
Sono stati scoperti illeciti ai danni della collettività? Pronta una tavola rotonda mediatica per smentire e sbugiardare i nemici.
Il nucleare non è sicuro e lascia in eredità ai posteri cumuli di scorie mortali, oltre a non essere quel gioiellino economico tanto decantato dalle lobby che vogliono produrre energia elettrica con sistemi condannati persino dal Papa? L’affare non si deve perdere! Ecco in campo luminari (?) della scienza che dicono: ma no! Vi raccontano bugie. Il nucleare è sicuro e costa poco!
Però, chissà per quale motivo, proprio i fautori del nucleare non vogliono che le centrali si costruiscano nei loro territori regionali.
C’è il tentativo d’abuso sulle ricchezze naturali quali l’acqua? Ma nooo! È una bufala. Non si vuole privatizzare l’acqua ma darla in gestione ai privati, così da migliorare impianti e depuratori… E per quale motivo non la deve gestire il pubblico? (va bene che molte amministrazioni pubbliche ci marciano e fanno la cresta in vari modi) Sempre i promotori della legge spiegano che privato è meglio ma che però deve guadagnare chi investe capitali per migliorare servizi, anche se ritenuti strategicamente “sociali”, quindi di pubblica utilità.
È un po’ come la privatizzazione delle ferrovie, che da quando sono a gestione privata il sud è tagliato fuori dal resto dell’Europa. E poi si chiedono come mai nel sud non vuole investire nessuno e la povertà decolla al posto del lavoro con annessi e connessi.
L’analisi potrebbe continuare per un bel po’ ma non cambierebbe niente di quanto già si conosce. Per questi motivi la gente perbene si mobilita e promuove referendum come quelli sull’acqua, 2; legittimo impedimento; nucleare. Ora e singolare un pensare politichese laddove c’è in ballo la vita di tutti. Non è una guerra tra fronti avversi! Dovrebbe essere un confronto per comprendere e scegliere l’opzione migliore per la collettività piuttosto che per la destra o la sinistra, il popolo della libertà o quello della schiavitù al potere dei soldi.

sabato 24 maggio 2014

Spazio artisti in Calabria, Vincenzo Trapasso

Bello! Sintesi perfetta! Armonia ed equilibrio allo stato puro...

le parole mi escono spontanee davanti al lavoro appeso alla parete. L'odore acre dello smalto nero punzecchia il naso. “Scusa ma devo finire sennò sgocciola!” dice Enzo.


E mentre lui continua a spennellare parliamo delle sensazioni intime che le poetiche della visione ci trasmettono e della gratificazione finale provata davanti all'opera finita.

Vincenzo Trapasso è un artista catanzarese. Uomo sensibile e provato dalla vita, trova, da vero artista, energia dalla e con la pittura in quanto momento catartico dell'esistente.
I suoi lavori, soggettivizzati dal suo personalissimo percorso artistico, sono la testimonianza di una volontà ferrea che lo induce ad osare e andare oltre il dato visibile della figurazione.
Detto ciò, non intendo tessere le lodi qui, oggi, semmai scriverò in un secondo momento su questo blog del percorso artistico di Enzo e della nostra amicizia nata agli inizi degli anni '70. Adesso non è il caso. D'altronde la sua biografia è ben nota agli addetti ai lavori.


Adesso ritengo costruttivo accennare per sommi capi alla pertinente importanza dell'Arte in Calabria e nel mondo; alla sua valorizzazione e alla potenza innovatrice che sprigiona specialmente in tutte le persone sensibili che conferiscono ai linguaggi poetici della visione quel ruolo preventivamente catartico relegato in spazi onirici in cui allocare elettivamente anime dalle differenti cromie.

Purtroppo, la Calabria è una realtà poliedrica. Difficile. Misteriosamente accattivante, simile alle energie creative racchiuse nelle gestualità propositive condensanti, rafforzative dei linguaggi verbali del popolo mediterraneo che, concretizzatesi in opere, anziché trovare spazi idonei alla loro valorizzazione cozzano contro muri di gomma eretti dell'establishment. Una sorta di trincea che non lascia passare gli “estranei” e quanti potrebbero minare il potere acquisito dopo estenuanti servili attese e relativi sacrifici intellettualmente discutibili.

Non si tratta di dialettica o confronto alla pari. Quando si parla di arte visiva si ha la sensazione di parlare al vento. Sembra di essere in un campo di battaglia, perennemente in guerra. E' qualcosa simile all'ostracismo. sentimento nefasto che, non solo in Calabria, domina il campo della cultura al pari se non peggio di biechi affari. D'altronde si è visto come la cultura è trasformata in mangiatoia dagli operatori scaltri. E pensare che, appunto, in quei remoti anni '70 l'arte, la cultura la immaginavamo al riparo dalle meschinità. Per noi rappresentava l'area in cui ogni azione doveva essere valutata e finalizzata in funzione dell'emancipazione collettiva. Azione sinergica, quest'ultima, che potrebbe apportare nella collettività profitti inimmaginabili, quantificabili in immensi tesori economico-culturali. Insomma, una vecchia storia di  fantastica frontiera fatta di beni immateriali e profitti economici, se surrogata da sincere personalità esperte e imparziali, lontane dalle logiche dei poteri o sottomesse alle leggi delle cricche infestanti, lobby nocive per la Cultura.

lunedì 29 febbraio 2016

L'altra Europa

L'uomo è un animale programmato più che dalla sua cultura dai suoi bisogni e pur di mantenere il benessere raggiunto è capace, in sintesi, di vendere l'anima al diavolo.
I fatti recenti lo dimostrano, purtroppo, ancora una volta.
Cosa pensare quando intere nazioni costruiscono barriere per limitare la libertà degli altri che, secondo il misero pensiero dominante, potrebbero minacciarne la presunta tranquillità economica? E che dire dei mercanti di morte? Non fa differenza se fanno affari vendendo sogni di rinascite su altri territori o vendono armi, droga, documenti, commerciano derrate alimentari infette, distraggono fondi destinati ai bisognosi, violentano donne inermi e bambini.
Sono sempre e comunque assassini in cravatta e doppiopetto che nascondono i loschi affari dietro una parvenza di perbenismo.
courtesy M. Iannino
"l'altra Europa"

L'Europa, gli stati uniti d'Europa si chiudono a riccio davanti alla diaspora del secolo e l'Italia, che diventa passaggio obbligato dei popoli in fuga attraverso il Mediterraneo dalle guerre e dai tiranni africani, litiga sulla legge per le coppie di fatto e per dare dignità giuridica a lesbiche e gay.
Intanto chi è ricco e potente non ne ha bisogno! Prende la scorciatoia dell'utero in affitto all'estero, dove non è fuorilegge, che poi, perché in Italia lo hanno reso fuorilegge questo modo di procreare?

Il discorso si farebbe troppo lungo e ci porterebbe lontano. Specialmente se scantoniamo nella volontà di “possedere” un figlio proprio, in affido, o con modi differenti come se fosse un cagnolino da compagnia. Ma se proprio si è così altruisti e amorevoli perché non andare negli orfanotrofi e nei centri di raccolta dei profughi e si adottano famiglie intere?

domenica 27 dicembre 2009

Venezia, la biennale del 1964 e la pop art americana



La biennale di Venezia del 1964 e la pop art

A volte trovo piacevole ripercorrere sentieri culturali sedimentati nell'immaginario collettivo e resi importanti dalla critica ufficiale e dai mass media. La biennale di Venezia, col suo circo mediatico è riuscita fin dagli esordi a tenere alta l’attenzione del pubblico, della critica, dei giornali, degli artisti e dei detrattori delle avanguardie artistiche.

Marcello Venturoli, presente come critico dell’arte alla biennale del 1964, prima di descrivere il clima e l’ambiente espositivo del fenomeno artistico americano pop, avanguardia popolare la cui punta massima è rappresentata da Robert Rauschenberg, ripercorre attraverso una puntigliosa ricerca storica le esposizioni dal 1895, anno zero dell’arte mondiale nei padiglioni della laguna.


La prima biennale, inaugurata da Umberto e Margherita di Savoia, si tinge subito di polemica: cinque donne nude animano la camera mortuaria di un giovane dongiovanni defunto per eccessiva lussuria.

Il Supremo Convegno, questo il titolo del dipinto eseguito dal professore dell’Accademia Albertina di Torino, Grosso, è un quadro sconcertante per la mentalità del tempo, molti gridarono allo scandalo e levarono scudi, tentarono di inibire la visione ai religiosi; evitarne la cerimonia inaugurale, invano.

Da quel lontano 1895, escluso il periodo della Grande Guerra, vale a dire dal 1914 al 1924, i padiglioni della biennale espongono le avanguardie mondiali in piena libertà ad eccezione delle cinque mostre sotto il ventennio fascista, l’occasione la diede l’incontro tra Hitler e Mussolini alla Biennale del ‘34, a proposito dei colloqui avvenuti a Villa Pisani di Stra.

Le cinque mostre di regime, dal 1936 al 1942, ostentavano il prodotto figurativo della razza che trionfava sui falò dell’arte degenerata.

Nel 1964, ancora in clima di guerra fredda, in pieno consumismo, gli artisti si appropriano di nuovi strumenti, ampliano il campo pittorico ed estendono con la poetica dell’oggetto il linguaggio culturale.

Le opere non si presentavano più al pubblico secondo canoni accademici: disegno, pittura, luce e ombra; ma diventavano scene di un vissuto reale il cui spazio era animato da oggetti di uso comune. E ciò scompigliò buona parte del pubblico, compresi critici e giornalisti.

Malgrado ci fosse già stato il movimento Cubista, Dada, e prima ancora l’Impressionismo, l’Espressionismo, i Fauve, insomma, artisti che hanno sperimentato nuove forme espressive, non per creare “ismi” o guadagnare fama e denaro, il fenomeno mercantile è costruito dalle lobby non dagli artisti, ma per proporre il proprio sentire in sintonia con la propria personalità imbevuta di tempo vissuto ma aperti ad ogni possibile emancipazione giovanile futura.

(Mario Iannino.)

venerdì 10 aprile 2020

Nazionalismi e rancori in die welt verso gli italiani

Nell'ottobre del 2016, per i tipi di Mondadori libri, vedeva la luce “Padrini e padroni” di Gratteri e Nicaso.
Il libro è un documento storico e traccia, ad iniziare dal terremoto che devastò Calabria e Sicilia nel 1908, il lungo e incessante cammino delle organizzazioni malavitose interessate ai fondi statali e comunitari destinati alla ricostruzione dei Reggio Calabria e Messina.

Le altre tappe con medesime azioni della 'ndrangheta attraverso prestanome, collusi e personaggi delle istituzioni compiacenti, li riviviamo nel 2009 con il terremoto dell'Aquila, in Abruzzo.
Nel 2012 in Emilia Romagna.
Nella tratta della tav Torino- Chivasso.

Insomma il Bel Paese, da nord a sud, vive momenti oscuri.
Tra corruzione, infiltrazione criminale nelle istituzioni, legami coi poteri forti occulti, logge deviate segrete e non, la geografia criminale tracciata dal procuratore Gratteri e dallo storico Nicaso non dà un bel quadretto all'Italia e svilisce anche le persone perbene.

I lupi si avventano famelici sulle attività dove fiutano guadagni esorbitanti. Nello sport con partite truccate e scommesse clandestine. Nelle slot machine e negli appalti pubblici. E, ovviamente nella sanità! Ma, l'incompiuta per eccellenza è l'autostrada del sole. Da Salerno in giù i lavori non finiscono mai. L'opera iniziata nel 1966 non è mai ultimata.

Un quadro disarmante! non c'è che dire.

Sarà che anche il cronista di “Die welt”, autore delle pesanti accuse nei confronti dell'Italia, avrà letto il libro di Gratteri e Nicaso?

Se è così sono giustificati in parte dalla loro ignoranza funzionale giacché non conoscono fino in fondo gli italiani onesti che sono una grandissima maggioranza.

Oppure, potrebbe trattarsi di becero livore nazionalista?
Comunque stiano le cose alla base della notizia c'è tanta superficialità e disinformazione che in momenti come questi fanno male all'Europa intera. E dimostrano di non avere fiducia nelle istituzioni sane del Paese.

Europa che per restare unita e lavorare per il bene comune di tutte le bandiere aderenti al concetto di unità europea deve necessariamente dimostrare solidarietà e magnanimità verso i popoli più esposti alla pandemia e alle lobby di mercato economico.

La giustizia, nei vari gradi e corpi, farà il resto! Vigilerà, insieme alla politica sana, affinché i fondi vadano nelle direzioni giuste.

mercoledì 7 maggio 2014

Sotto il cielo, in Calabria

Altro che 'ndrangheta, sono le lobby, i potentati economici e politici con sedi dentro e fuori regione, che mortificano le intelligenze dell'Italia.


"sotto il cielo di calabria"

Riusciremo mai a scrollarci da dosso la morsa mortale degli invasori?
Il sud, e principalmente la Calabria, è ostaggio del nord dall'unificazione d'Italia. Non dico queste cose per una forma di campanilismo. Tutt'altro! E chi conosce bene la storia non fa fatica a convenirne e darmene atto.
Dapprima conquistato e poi depredato delle sue ricchezze culturali, industriali e economiche, il sud, continua ad essere sotto scacco di una perfetta banda di cinici affaristi.

La politica culturale non esiste e quella dello stato sociale è strumentalizzata e brutalizzata dai grandi centri di potere politico che affidano a piccoli individui le ramificazioni terminali. Mancano forse donne e uomini illuminati? No! Non c'è nessuna carenza intellettuale. Purtroppo le menti libere sono tenute scientificamente nell'ombra; oscurate dai mass-media o vilipese metodicamente dalle malelingue corrose dal tarlo dell'ignoranza che domina e alimenta le basse azioni dei delatori.

Nel campo della cultura, e prima ancora in politica, ai padroni del nord e del sud sono utili i servi sciocchi. Sottomessi e ubbidienti!, anche se intelligenti e pensanti. 

Qualcuno pensa che in guerra tutto sia lecito, ogni arma è ammessa pur di arrivare alla vittoria.
Ma per quale motivo si deve essere in guerra tutti i giorni e in qualsiasi campo?

È così difficile immaginare e pretendere una realtà solidale. Una società evoluta degna di questo nome che sappia fare convivere armonicamente le differenze?

Si sente spesso parlare di meritocrazia e di logica valorizzazione dei talenti. Mancano forse i contenitori o le piattaforme sociali eterogenee per i differenti ipotetici talenti?

Secondo gli studi statistici sembrerebbe di no! Per quanto concerne le arti visive persino i centri rurali sono dotati di loculi espositivi con relative fondazioni, musei pubblici e gallerie private mascherate da associazioni culturali che sembrano pendere dalla penna di pseudo intenditori. Che, proprio come si diceva qualche riga dietro, sono monopolio dei vassalli nominati dal potentato di turno.

Anche negli altri settori della cultura vigono le medesime relazioni. Sta a noi avvalerci del libero arbitrio e decidere di cambiare rotta; annullare le amicizie interessate e le mortificanti clientele.

Rompiamo le catene dell'egoismo e confrontiamoci nello spazio libero del web. FACCIAMO RETE!

Questa è un'analisi della realtà culturale, sociale e politica del sud in generale e della Calabria in particolare. Dopo decenni di pseudo gestione democratica, al saldo delle vanterie mediatiche dei sudditi della politica, il sud non ha fatto passi avanti.
Purtroppo questa è l'amara realtà!, chi intende proseguire nel cammino degli emancipatori deve cancellare dalla mente ogni pregiudizio e confrontare lealmente la sommaria analisi appena esposta con le personali nozioni cognitive predisponendosi al superamento delle logiche del branco e favorire confronti dialettici così da migliorare l'esistente. 

domenica 23 ottobre 2011

artisti in cerca di notorietà attenzione!

Molta gente sa pescare bene nel sottobosco della cultura visiva. Pseudo critici d'arte, galleristi, mercanti e collezionisti adescano quanti, resi euforici dei risultati ottenuti e convinti delle loro potenzialità artistiche, pensano di sfondare nel campo dell'arte; diventare famosi e guadagnare tanti soldi che non guastano mai! Gente che invade giornali, televisioni e anche il web. Ogni istante nasce un nuovo sito con relativo staff di dottori e profilo sui maggiori social forum. Dottori della visone artistica che non fanno niente gratis. Ogni rigo o attimo del loro prezioso tempo deve, in qualche modo, essere remunerato.

Da giovane credevo che l'Arte, la Cultura in genere fosse esente da simili fameliche espansioni umane. Credevo nell'arte emancipatrice; nella forza del suo linguaggio e nella libertà. Ma mi sono sbagliato! I signori di cui sopra sfruttano le ingenuità e concedono attenzioni solo a condizione che vi sia un guadagno sicuro per loro.

Il mio personale invito a quanti amano dipingere è di non lasciarsi tentare dai nani e saltimbanchi che di volta in volta appaiono nei mass media. Continuate a dipingere, a giocare creativamente per voi stessi. Confrontate i vostri lavori con chi ama il gioco creativo per migliorare se stesso ed eventualmente, se capita l'opportunità, con una platea più vasta. E abbiate chiara l'idea che il mecenate illuminato non esiste! E neanche il colpo di culo. Esiste solo l'affare! E le lobby... perciò fate attenzione alle lusinghe anche sul web, specie agli “amici” che bloccano i commenti dissonanti ma fanno incetta di contatti per implementare gli affari.
Stamattina ho eliminato uno di questi contatti.


lunedì 16 giugno 2014

L'Arte e le Scienze sono libere?

Lettera a Matteo Renzi. 

Carissimo Matteo, hai detto “se qualcosa non va scrivetemi”.
L'hai detto ai ragazzi della scuola di Treviso ma credo che l'invito sia rivolto a chiunque data la tua carica istituzionale. Perciò ti prendo alla lettera e ti scrivo quello che secondo il mio modesto parere dovrebbe essere modificato nei meccanismi farraginosi della filiera culturale italiana.

Forte dell'esperienza maturata nel mondo del lavoro, nel campo dell'arte e della cultura, tra incarichi e collaborazioni con enti pubblici e privati; nel mondo del no profit, nell'università della Calabria nel ruolo di docente e nella quotidiana costante ricerca tematica sulle gestualità creative dei popoli, logica vorrebbe che una risorsa così strutturata venisse spesa con congruità. Ma non è così. e non è neanche questo l'argomento che intendo trattare.

Nonostante gli effetti prodotti dal venticello sussurrato e poi urlato dalle malelingue, che agiscono nell'ombra per mantenere piccole fette di potere.


Produrre e stimolare bellezza nell'arte e con l'arte mantenendo profili alti sembra faccia male a qualcuno in Calabria e anche altrove.
L'arte, quando la cultura è dominata dalle lobby, diventa un'astrazione lontana e chi è inviso ai centri di potere locali è tagliato fuori dalle logiche spartitorie che uniscono senza battere ciglio cavalli di razza, scalpitanti puledri, somari, buoi e vacche.

Il lavoro della persona osteggiata, se pur pregevole, non è mai presente in un museo, nelle biennali e persino nelle sagre di paese, appannaggi di vanagloriosi signorotti che forti dei titoli accademici pensano di determinare chi è artista, chi fa arte e chi è un mezzo deficiente esaltato.

E pensare che “l'arte e le scienze sono libere e libero ne è l'insegnamento...”

Nonostante tutto sogno e spero fortemente in un futuro migliore. Un futuro in cui, al centro dei sogni e della Politica, ci sia come interesse primario il valore sacro della vita. Bellezza e cultura della vita e, per dirla con Seneca, un luogo dove formare il cittadino all'arte del vivere.

Per questo auspico interventi mirati nella scelta di quanti dovranno in futuro promuovere l'arte e la cultura in Italia. Quindi tecnici, curatori, critici d'arte e procuratori dinamici che sappiano investigare e cogliere la creatività laddove c'è. 

giovedì 30 maggio 2013

La politica non è uno show o una guerra personale

Qualcuno dei 5S ha la libertà e, in mancanza di questa, il coraggio di dirlo a Grillo?

Dopo aver letto un'agenzia che titola così “M5s: Grillo 'permaloso' replica a Rodotà “miracolato dalla rete”” faccio un salto nel blog di Grillo e lì la solita manfrina.

Grillo o chi per lui se la piglia con tutti. È lui a fare la parte del “maestrino dalla penna rossa” che attacca tutti.
Attacca Rodotà e lo apostrofa con frasi irrispettosi mentre fino all'altro ieri lo considerava il “SUO” Presidente.

Lancia coloriti anatemi, si scaglia contro il sistema consolidato dai partiti e forse dalle lobby che però non nomina. Anzi, accenna di striscio agli inceneritori concessi alla Marcegaglia.

E mentre cita gli errori o gli inciuci della vecchia politica popolata da una serie di protagonisti improbabili estrapolati dal mondo fantasioso delle favole e delle battute da osteria con l'aggiunta di etichette e nomignoli che gettano in basso l'analisi politica e inaspriscono i rapporti civili, il testo dello show di Grillo si chiude con un banner che di politico non ha niente.

Un banalissimo banner commerciale messo tra un post e l'altro che propone l'acquisto di lampade led o un computer nuovo facile veloce economico.

Come dire, il nostro eroe unisce l'utile al dilettevole... (sarà per questo che spara rumorose cazzate?) d'altronde il sottotitolo del blog di Beppe Grillo è: il primo magazzino, pardon, magazine on line.  (e per essere il primo ti devi impegnare, aguzzare l'ingegno, accendere f lame e parlare alla pancia con la pancia)

Ah Grillo fatte da parte. La Politica è una cosa seria! e va fatta con umiltà e silente saggezza.
La Politica non è uno show! (anche se chi assedia ancora il Parlamento e le Istituzioni fa di tutto per esibirsi in piroette e strali dando il peggio di sé al Paese)

sabato 12 maggio 2012

Milano, nasce un sogno, MACAO

I sogni dei giovani e l'entusiasmo fanno camminare il mondo! E se da una parte d'Italia arrivano notizie allarmanti per la continuità espositiva delle opere d'arte (il CAM di Casoria sta bruciando le opere che ha in custodia perchè non riceve fondi)da Milano soffia il vento propositivo di artisti che hanno deciso di cambiare volto ad una vecchia struttura di 30 piani abbandonata da anni: torre Galfa, un grattacielo vuoto da 15 anni, dal 2006 di proprietà dalla Fondiaria SAI di Ligresti e attualmente in fase di commissariamento.
Di chi è stata l'idea? Ufficialmente dei circa 200 giovani che sabato 5 maggio, guidate dal gruppo “lavoratori dell'arte” gli stessi del Teatro Valle di Roma, hanno scavalcato le recinzioni e srotolato dal trentesimo piano uno striscione suggestivo che ricorda “la fantasia al potere” della contestazione giovanile sessantottina.
"Si potrebbe anche pensare di volare".
Un'azione ingenua e una frase poetica affermano che si può ancora opporre la fantasia alla realtà, indipendentemente da quello che succederà dopo, qualsiasi sorte toccherà all'immobile e qualsiasi piega prenderà l'occupazione.

A distanza di quasi una settimana dall'occupazione nessuna reazione ufficiale dalla pubblica amministrazione (l'Assessore Boeri pare sia dalla parte degli occupanti; lo dice uno di loro e anche il sindaco Pisapia ha espresso parole a sostegno dalla sua pagina di FB) dalla proprietà e di conseguenza neanche dalla Digos che li lascia lì, a lavorare in tutta tranquillità.


"Era il momento giusto per entrare, ce lo hanno fatto sapere delle persone interne al Comune di Milano" racconta un ragazzo che all'ingresso si occupa di rispondere alle domande dei cittadini che passano ed entrano a curiosare per vedere cosa sta succedendo - ma qui le voci di corridoio girano e Macao smentisce l'accordo con il Comune: "sicuramente è un'occupazione pacifica, ma non agevolata".

Una occupazione pacifica che risolve una situazione di stallo, per cui un grattacielo (esempio di architettura modernista, terminato nel 1959, quando il quartiere doveva diventare il "Centro Direzionale" della "Capitale Morale") in disuso diventa centro aggregativo per le arti e la creatività.

Dario Fo, intervenuto all'assemblea cittadina di ieri, ha detto:"non me l'aspettavo di vedere tanta gente consapevole di fare qualcosa di straordinario, mi porta indietro di 45 anni". Come qualcuno ricorderà, Dario Fo, ai suoi tempi occupò la Palazzina Liberty per farne un'officina teatrale d'avanguardia.

Ma, se MACAO diventasse un sogno possibile, frutto di un disegno preciso che ricalca esperienze simili come vorremmo che fosse?
Certo, 30 piani sono contenitori imponenti in quanto a spazio fisico, ma quello che preme sapere di più è chi e cosa determinerà la “politica culturale” di MACAO qualora decollasse.
Sarà davvero un'isola felice per i creativi atipici non sponsorizzati dalle lobby
dalle industrie della moda? Ospiterà concerti, opere teatrali, studenti delle accademie o corsi di disegno per bambini, portatori di handicap, corsi di cucito, fashion show di designer indipendenti e quant'altro è frutto della creatività o sarà l'ennesima spartizione di certa politica che ha condizionato le scelte culturali nel nostro Paese?

 In bocca al lupo ragazzi!

mercoledì 7 aprile 2021

la rivolta degli autonomi e partite iva

La protesta incalza gli amministratori della cosa pubblica.

Esercenti, commercianti, artigiani e cittadini iniziano a protestare contro gli isolamenti imposti dal governo e dai governatori eletti e facenti funzioni. Il malessere si è trasferito nelle piazze. D'altronde c'era da aspettarselo! Dopo i social, il malcontento non poteva che sforare nelle strade delle città.

In Calabria rasentiamo l'assurdo! Da noi l'emergenza sanitaria è racchiusa tutta nella gestione assurda del debito pubblico accumulatosi negli anni e ormai impossibile da risanare. Gli avamposti della salute pubblica trasformati in aziende guardano al profitto mantenendo però la gestione politica a totale appannaggio di quanti hanno lottizzato i posti di potere gestionale. Approvvigionamenti e assunzioni sono gestiti dalle lobby. E questo aspetto è noto a chiunque!

D'altro canto possiamo guardare al bicchiere mezzo pieno. E cioè rallegrarci per l'ambiente che in virtù delle coercizioni imposte ne beneficia. Secondo alcuni studi pare che l'atmosfera sia meno gravata dalle particelle di monossido di carbonio. E anche se è un inquinante prevalentemente primario, emesso direttamente da tutti i processi di combustione incompleta dei composti carboniosi, quindi le sorgenti possono essere di tipo naturale (incendi, vulcani, emissioni da oceani, etc.) o di tipo antropico, a quest'ultimo, i ricercatori, affibbiano il male peggiore (traffico veicolare, riscaldamento, attività industriali come la produzione di ghisa e acciaio, raffinazione del petrolio, lavorazione del legno, della carta e quant'altro dipenda da processi simili).

Comunque, inutile nascondere la polvere sotto i tappeti! Qualcosa è andato storto nella gestione dell'emergenza pandemica. Si è perso tempo fin dall'inizio. E prima di pronunciarsi in tal senso la comunità scientifica ha glissato. L'origine del virus ha ancora delle nebulosità. Non si conosce come sia stato possibile veicolare un virus letale come il covid-sars19 sviluppatosi in Cina e poi esportato nel resto del mondo. Alcune fonti parlano di “studi in laboratori sfuggiti di mano”. Studi portati avanti dai ricercatori mirati alla ricerca per consentire la creazione di antidoti.

Etica a parte, se l'origine è il laboratorio, visti gli esiti, sarebbe opportuno evitare la manipolazione che, se sfugge di mano, diventa un nemico imbattibile. D'altronde la natura è maestra! E insegna. I parassiti, dannosi per alcuni, diventano cibo per altri




lunedì 21 aprile 2014

Affruntata tra folklore teatralità e commissariamenti

A proposito del caso Stefanaconi e Sant'Onofrio.

Stato e Istituzioni religiose insieme per la rinascita sociale e culturale della Calabria

Leggo che secondo la prefettura vibonese due dei sorteggiati che avrebbero dovuto fare i portatori delle statue “dell'Affruntata”,uno a Stefanaconi e l'altro a Sant'Onofrio, fossero in odor di 'ndrangheta. Per questo motivo, in sintesi, la commissione ha deciso il commissariamento della rappresentazione religiosa che dalla notte dei tempi si svolge nei due centri calabresi.

"resurrezione" gentile concessione arch. m. iannino

C'è da chiedere: non si sarebbe potuto intervenire sui due presunti 'ndranghetisti piuttosto che creare l'ennesimo caso di cattivissima nomea ad una terra martirizzata dai mass media?

La notizia ha fatto il giro del mondo! E, com'era prevedibile, ha gettato altro fango sui calabresi onesti che si sono visti scippati della rappresentazione religiosa.
Ancora una volta macchiati dall'infame connubio, i cittadini di Sant'Onofrio hanno reagito con l'annullamento della rappresentazione. L'incontro tra Maria e Giovanni non c'è stato. Ma neanche quello tra Stato e cittadini.

martedì 30 agosto 2011

Archeologia, questo non è un aratro

Oltre lo steccato e le fazioni. 


Suggerimenti gratuiti per migliorare l’esistente.



aore12
QUESTO NON è UN ARATRO!

Qualcosa non ha funzionato nell’evoluzione della specie e la passività con la quale gli eventi sono messi in campo e accettati dalla massa, allorché investe i sensi in sintonia con una prassi ben consolidata, prende allo stomaco oppure suggerisce ipotetiche possibilità per accrescere gli averi personali, dimostra il declino culturale in cui versiamo.

aore12Certo, la politica, poiché espressione alta nella gestione del sociale, ha la sua dose di responsabilità in merito agli ordinamenti divulgati e acquisiti dalle giovani generazioni. In effetti, sembra che il sociale si divida in campi netti; società, rapporti interpersonali, filosofie di vita sono vissuti in funzione di progetti che ne identificano l’appartenenza: da una parte i guelfi e dall’altra i ghibellini.

Non sono ammesse varianti!, chi canta fuori dal coro è ritenuto nemico della fazione, anche se la sua voce critica suggerisce possibili scenari innovativi e magari vantaggiosi per entrambe le parti. Ciò dipende dal fatto che spesso ci s’innamora delle proprie idee ma anche perché, accettare pensieri altrui, significa per alcuni soccombere, non avere peso specifico in quel determinato campo, insomma, perdere credito e di conseguenza potere e denaro nel caso si tratti di gestione economica di eventi culturali o folkloristici.

È anche vero che la grande industria del business, le multinazionali, le banche hanno indotto i popoli ad economia avanzata a consumare sempre di più inventando nuovi prodotti e nuove forme di crediti personalizzati per acquisirli. Anche l’oggetto artistico entra nel mercato economico e si trasforma in bene rifugio al pari dei gioielli o dell’oro prescindendo dal suo reale valore poetico e intellettuale.

Oggi chiunque può essere innalzato a grande artista da qualche potente lobby che vuole speculare sulle debolezze umane.

E' sufficiente un poco di maestria e un pizzico di talento guidate da un suggeritore attento agli umori contemporanei e alle propensioni di chi governa i territori.
Un signore con staff a seguito che prepara pacchetti e li propina in tutte le salse, sicuro di non essere contestato o incoraggiato a fare meglio perché l’ignoranza impera ovunque. La superficialità con la quale sono sviluppati e paracadutati determinati eventi danneggia l’evoluzione culturale delle generazioni non avvezze alla riflessione perché figli del tempo veloce e del fast food.

aore12A tal proposito, già ci siamo espressi ma poiché le risposte sono state evasive e a volte impertinenti, repetita iuvant, chiediamo a chi gestisce gli eventi culturali denominati “intersezioni” nel parco archeologico di Scolacium e il “marca”, sovrintendenza ai beni culturali e archeologici della Calabria, teorici dell’arte, amministratori locali, fondazioni che sponsorizzano le contaminazioni del sito archeologico di Roccelletta di Borgia durante le vacanze estive con opere prevaricanti per la cui stabilità si deve necessariamente intervenire sull’esistente,

perché installare le pur pregevoli monumentali concretizzazioni contemporanee sui resti inibiti per antonomasia al leggero calpestìo dei visitatori e non porli, invece di fianco alla storia così da sviluppare un percorso che interagisce ma non compromette il foro romano, l’anfiteatro, il teatro e la basilica di santa Maria della Roccella?

venerdì 21 febbraio 2014

Renzi e Alfano, quelli della notte

La notizia del massacro di Yanukovich in Ucraina rimbalza sui media. Lo sdegno è profondo.

Cosa possiamo fare noi che viviamo nelle democrazie emancipate oltre che indignarci?

A sentire alcuni nomi e volti noti delle “notizie” sembra che possiamo fare ben poco o nulla. L'influenza dell'Europa Unita è misera difronte la colosso sovietico Putin che salva la nazione Ucraina con oltre 15miliardi di dollari e altri aiuti strategici.

Gli ucraini sono coscienti di questo.
Sono consapevoli che nessuno andrà a dare loro una mano sulle barricate. Ma devono anche sapere di non essere soli. I cittadini dei Paesi democratici sono solidali con loro pur impegnati essi stessi in una battaglia che non ricorre alle armi e non sparge sangue per mantenere la libertà.

Non è tutto rose e fiori neanche in Italia, che sembra infetta dall'indolenza e dalla sfiducia.


Un'Italia che si vede governata dalle smanie di potere di giovani bellocci e videoti che sanno come porsi davanti al video, che raccontano quello che il popolino vuole sentirsi dire e che fanno i vertici alla vecchia maniera per ritagliarsi posizioni di potere.

Nulla di diverso dunque tra chi muore sulle barricate colpito da armi da fuoco e chi muore perché affamato dalle logiche di potere economico che soverchia le menti dei dirigenti e rende ciechi le orde dei seguaci ignoranti.

Ancora. E forse fino al 2018, saremo governati dai “soliti inutili idioti” (nel senso politico, il termine è stato ormai sdoganato da Alfano) che fin qui hanno saputo solo sparlare e sbagliare.

Si muore anche da noi, in Italia, per mano delle persone asservite ai grandi interessi specifici delle lobby.  

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate