Come nell’800
Non ho sognato!
Tra le macchine del centro, sopra le capotte, piumaggi bianchi danzano al sole in un andirivieni inusuale.
Non è la macchina della pubblicità! Altrimenti si muoverebbero orizzontalmente invece le nuvole di piume si alzano e s’abbassano e di tanto in tanto scrollano al ritmo dei passi del cavallo. Certo!
Sono i finimenti dei cavalli. Che sia la pubblicità di qualche circo?
Il cocchiere indossa livrea e cappello a tricorno mentre il vetturino redingote e cilindro; entrambi seduti a cassetta, si districano con maestria nel traffico cittadino all’ora di punta. Leggeri schiocchi di frusta incitano i due cavalli bianchi addobbati a festa.
Ecco s’avvicina!
Particolare, davvero singolare vedere un aggeggio simile farsi largo tra le macchine altamente tecnologiche, confortevoli ma comunque inquinanti per l’uso eccessivo che noi tutti ne facciamo!
La carrozza trainata dai due bellissimi esemplari di cavalli bianchi bardati a festa mi sorpassa a destra e intravedo, seduti tra cuscini bianchi e veli di tulle, due ragazzi, anch’essi ben inseriti nell’atmosfera retrò. Lui col frac, cilindro, bastone e guanti le tiene la mano con garbo. Lei avvolta in una nuvola soffice di seta bianca tiene fermo il cappello con veletta per evitare di perderlo (a Catanzaro c’è sempre vento!). Ma non sono circensi. Sono due giovani sposi che coronano il loro sogno d’amore sulle ali dei ricordi.
Auguri! E che le vostre giornate siano piene delle vecchie intramontabili certezze, quelle che un tempo crescevano e maturavano nella famiglia: abnegazione, onestà e prole cresciute nell’amore e nel rispetto reciproco.
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