Sila, mamma Natuzza in preghiera


Man mano che saliamo verso i monti della Sila la temperatura si abbassa, ma nel frattempo, almeno fin quando non saremo prossimi ai castagni di S.Elia o meglio ancora ai faggi di Cutura, si deve ricorrere al sistema refrigerante dell’auto per facilitare il viaggio. 
Sono le 14.
Il boccone buttato giù velocemente rimane sullo stomaco. Sta fermo lì, nello stesso punto da qualche minuto. 
Bevo un sorso d’acqua mentre guido con la speranza che scenda: nulla!

Superato Catanzaro nord, nella periferica Piterà l’aria è decisamente più fresca. Accosto la macchina alla fontana e bevo. Finalmente il boccone va giù.

La vegetazione cambia repentinamente: ulivi, querce, castagni, faggi, pini.

Marinella di Taverna, nello spiazzo circondato dalla collinetta, è allestito l’altare. 

La Santa Messa sarà celebrata alle 17. 
Ai margini della piazzetta i bancarellari di mostaccioli sonnecchiano sotto le tende dei camioncini. 
Il sole è alto. Ci rifuggiamo nel bar.

La gente inizia a prendere posto oltre le transenne. 
Arriva una macchina: lentissimamente appare la figura di una donnina: Natuzza, sorretta dalle figlie, prende posto di fronte l’altare. Il suo volto è sofferente e gli occhi, se pur sereni, esternano stanchezza fisica; fa fatica persino a parlare; sbiascica le preghiere e sono più le volte che le recita dentro di sé. Il suo malore blocca la mia ansia di parlarle: la saluto da lontano e prego per lei.



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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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