A proposito del caso Stefanaconi e Sant'Onofrio.
Stato e Istituzioni religiose insieme per la rinascita sociale e culturale della Calabria
Leggo che secondo la prefettura vibonese due dei sorteggiati che avrebbero dovuto fare i portatori delle statue “dell'Affruntata”,uno a Stefanaconi e l'altro a Sant'Onofrio, fossero in odor di 'ndrangheta. Per questo motivo, in sintesi, la commissione ha deciso il commissariamento della rappresentazione religiosa che dalla notte dei tempi si svolge nei due centri calabresi.
"resurrezione" gentile concessione arch. m. iannino |
C'è da chiedere: non si sarebbe potuto
intervenire sui due presunti 'ndranghetisti piuttosto che creare
l'ennesimo caso di cattivissima nomea ad una terra martirizzata dai
mass media?
La notizia ha fatto il giro del
mondo! E, com'era prevedibile, ha gettato altro fango sui
calabresi onesti che si sono visti scippati della rappresentazione
religiosa.
Ancora una volta macchiati dall'infame
connubio, i cittadini di Sant'Onofrio hanno reagito con
l'annullamento della rappresentazione. L'incontro tra Maria e
Giovanni non c'è stato. Ma neanche quello tra Stato e cittadini.
Uno Stato che apparentemente non
interviene anzitempo diventa nemico della gente. È un padre padrone.
Un soggetto distante dai problemi del territorio e dei suoi figli
che, non essendo presente e prodigo nell'alleviare difficoltà e
anticipare le crisi dei valori, è comunque pronto a percuoterli con
mano ferma e autoritaria quando sbagliano.
Si sa, storicamente, la 'ndrangheta
è sul territorio. Si nutre della fame e della miseria del
popolo. Fa vedere una sorta di misericordiosa vicinanza. Lascia
intendere di saper risolvere i problemi del lavoro e protegge gli
affiliati. Ma questa è solo apparenza! Un'apparenza che premia il
malaffare.
Ma, ritornando al commissariamento
delle rappresentazioni, inutile nasconderci dietro al fatidico dito,
le infiltrazioni delle lobby, siano esse definite 'ndrangheta, mafia
o con altri appellativi, sono sempre esistite e non è intervenendo
alla fine del processo che si debellano.
La 'ndrangheta è una malattia sociale.
E come ogni altra malattia deve essere prevenuta. Curata all'origine.
Iniettando nel tessuto sociale vaccini mirati quali la cultura del
rispetto e dell'amore per gli altri al momento opportuno. Insomma,
quando, si è piccoli, lo Stato e le sue ramificazioni devono
dimostrare vicinanza benevola nei confronti delle famiglie specie se
in affanno.
In sintesi, le istituzioni hanno
l'obbligo di essere presenti e rassicuranti; il loro compito consiste
nel fare iniziare il cammino coi calzari appropriati e col piede
giusto... non presentarsi da esattori al traguardo.
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