Nel frattempo ad Haiti si continua a morire di fame e di malattie, in Afghanistan e nelle regioni in guerra per gli stessi motivi con l’aggiunta dell’impiego delle armi da fuoco o per l’embargo che impongono gl’invasori. Nei paesi poveri del terzo mondo per malattie banalissime in aggiunta alla fame e nei paesi cosiddetti civilizzati per l’incuria dei grandi e la violenza dei malati di mente con devianze sessuali.
Insomma, nel marasma totale, le azioni strepitose sono seguite dai navigatori solitari del web ma che rappresentano, appunto, la virtualità della rete, che, purtroppo, lascia invariate le difficoltà reali dei bambini sofferenti sparsi per il mondo.
Niente cambia nella vita dei bambini costretti nelle realtà sociali degradate da politiche affamate di guadagni e espansioni territoriali.
Almeno in queste ore avremmo voluto vedere la classe politica impegnata seriamente in una campagna sociale degna, ma, impegnati, i politici, anzi, impegnatissimi, a tutelare la loro tenuta elettorale, almeno in Italia, si sono lasciati scappare quest’altra opportunità per dimostrare che non sono lì per tutelare interessi personali ma per governare e risolvere i problemi collettivi.
Peccato per loro, governanti improvvidi, e per i bambini derubati dei sogni e del futuro costretti in un mondo di ladri.
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