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venerdì 9 gennaio 2015

Fuoco incrociato su Mario Oliverio

Oliverio, piccione o lupo della Sila?

Lo sport preferito della maggior parte di noi italiani è di sicuro il tiro al piccione e in questi giorni è di turno il piccione della Sila, Oliverio, da altri ribattezzato “lupo della Sila” per le sue origini.

Mario Oliverio, presidente della regione Calabria

Ogni sua mossa è scandagliata al microscopio. Persino la definizione del “consiglio regionale” è motivo di mugugni e critiche da fantapolitica, secondo l'analisi di un giornale locale.: “il patto dell'astronave (la sede del consiglio regionale di reggio calabria) vede Pino Gentile alla vicepresidenza e Tonino Scalzo alla presidenza perché finalizzato alla conquista di Cosenza da parte di Adamo...???

Può darsi che sia così, e che il sogno nel cassetto (da quanto si evince dall'articolo in questione) di Nicola Adamo di diventare sindaco di Cosenza si avveri in seguito a mirate strategie politiche, ma il commentatore dimentica che a livello nazionale, nel governo Renzi, ci sono due ministri dello stesso partito di Gentile! perché scandalizzarsi se in Calabria la vicepresidenza del consiglio va all'opposizione?
Personalmente mi piace pensare, piuttosto, alla storia di Gentile, alle sue origini socialiste e all'attenzione che ha sempre dimostrato verso le genti di Calabria, specialmente per gli ultimi e non alla fantapolitica.
Avrà anche fatto degli sbagli. Ma quando si lavora, ci si sporca le mani è inevitabile!


Il neo presidente Oliverio, anche lui, se pur diversamente, ha una storia importante alle spalle.
Ma, sia ben chiaro: non intendo ergermi a difensore di nessuno. Aspetto i fatti! E per questo, ritengo prematuro parlarne.

Ciononostante voglio spendere una parola di speranza e aspetto che qualcosa di positivo accada.
 mentre ricordo che governare la politica è un'impegno gravoso, in continua evoluzione.
Le strategie cambiano. Gli amici diventano nemici in un batter d'occhio e chi non ha le spalle fortificate dall'esperienza diventa un boccone prelibato tra le fauci dei detrattori che aspettano pazienti ai bordi delle trappole disseminate lungo il cammino di chi deve fronteggiare gli eventi sociali. E nella terra martoriata di Calabria l'impresa è ancora più difficile. Fronteggiare i problemi lasciati in eredità dalle gestioni precedenti, al solo pensiero viene il mal di testa, e questo sembra essere il primo impegno di Mario Oliverio.
certo, se riuscisse nel suo intento, in quello che è stato il programma pre-elettorale, la Calabria e quindi noi tutti trarremmo enormi benefici.
Aspettiamo, quindi, non sulla sponda del fiume per vedere passare i cadaveri dei buoni propositi per menare su Oliverio in un clima sadomaso ma per gioire delle concretizzazioni di quanto è stato detto e ribadito nel suo programma di governo dal nuovo Presidente della Calabria.

Altrimenti dobbiamo dare ragione a Renzi quando parla di "gufi".

venerdì 19 agosto 2022

Asse Calabria Cuba, la sanità calabrese sarà garantita da 480 medici cubani

 


Vivere a Cuba, per chi non conosce le vicende storiche, politiche e sociali, è una sfida.

Per esempio, nell'era dei nativi digitali, noi che lasciamo navigare i bambini in internet e li dotiamo di account e devices già in tenera età, lì sarebbe un problema!, avere internet a casa è impossibile secondo gli ordinamenti cubani!

Internet a Cuba è uno strumento statale erogabile esclusivamente in alcuni centri controllati e, a parte i costi, per accedervi è necessario un visto speciale.

In compenso le scuole e le Università sono servizi gratuiti per i cubani a totale carico dello Stato.

Più del 99% della popolazione è alfabetizzato e Cuba vanta il più alto numero di medici pro capite al mondo. La struttura dello Stato, quindi la politica sociale cubana, è, anche in virtù dell'embargo americano, attenta ai bisogni della popolazione e assicura l'istruzione gratuitamente a tutti. Ovviamente con qualche carenza che, per noi abituati a “certe libertà”, sembrano costrizioni impensabili.

Intanto in Calabria i medici, secondo quanto divulgato dal presidente della regione Occhiuto, hanno disertato i bandi regionali indirizzati a rinfoltire le fila della sanità calabrese che fa acqua da tutte le parti.

In Calabria, sarà per il costo che una famiglia deve affrontare per fare studiare i figli, spesso si assiste alla cosiddetta fuga dei cervelli e pure della manovalanza in senso lato.

Sarà perché gli studenti che si avventurano in studi attinenti il campo scientifico sono costretti a studiare in Università blasonate fuori regione e lì trovano possibilità impensabili rispetto alla terra d'origine, ma anche quelli che hanno scelto di studiare in regione spesso sono costretti ad andare via se non hanno santi in paradiso.

Sarà che, i giovani, conosciute realtà scientifiche amministrate secondo i criteri delle competenze professionali, e vedano premiati i meriti rimangano facendo di necessità virtù.

Sarà perché … l'analisi porterebbe a infiniti perché e a un'unica conclusione che conosciamo tutti:

Le clientele!

Una conclusione semplice ma disarmante. 

Una locuzione altrettanto semplice che la gente di Calabria si aspetta da tempo e consiste in uno strappo coraggioso col vecchio sistema. Un cambio di passo determinato da onestà intellettuale che premi gli anni di studi di docenti e allievi e che condensa in una semplice gratificante azione il lavoro e lo sforzo sociale delle famiglie In sintesi. un premio per le competenze! Gratificate dal giusto compenso!


mercoledì 30 marzo 2016

Casa dei calabresi, bar, ristorazione e affari

Nella tundra nostrana, in Germaneto, a più di qualcuno il vento ha scombussolato la ragione. E sì, a leggere l'articolo apparso sul “corriere della calabria”, questa la prima impressione che suscitano i numeri del futuro “ristorante della cittadella regionale”.
calabria, catanzaro, cattedrali nel deserto: unicz e, in fondo a sinistra, la cittadella regionale

domenica 15 marzo 2015

Oliverio, dalle parole ai fatti

Dopo lo sfacelo targato Scopelliti che, con la geniale modifica apportata alla legge regionale, è riuscito persino a fare rimanere fuori dal consiglio regionale la candidata di FI alla presidenza Wanda Ferro surclassata di misura da Mario Oliverio, siamo in zona rossa, o, forse, è più opportuno dire rosata visto l'annacquamento dei valori che contraddistinguono la sinistra al governo.

Come ben si sa, Oliverio si è insediato da qualche mese. Ha voluto fermamente le dimissioni dei dirigenti regionali (che sono rimasti comunque a comandare e prendere decisioni sui destini dei calabresi) e ha nominato una sofferta quanto minuscola giunta.

martedì 4 marzo 2014

Calabria tra fiction, media e realtà

Energie, storie di uomini e cultura in Calabria

Dal caso Gentile alla storia romanzata di 'ndrangheta del "Giudice Meschino"
Come sempre siamo propensi a guardare il dito che indica e non l'obiettivo indicato.

Oggi voglio parlare di due fatti che occupano buona parte degli spazi mediatici. Il primo riguarda il caso “Gentile” e il secondo la fiction “il giudice meschino” in onda su rai uno.

Stiamo ai fatti:
  1. il giornale “l'ora della calabria” non esce a causa di una mancata “revisione” suggerita dallo stampatore cosentino De Rose, che, mirava, secondo la sua goffa intrusione, a tutelare il buon nome dei Gentile.
  2. Nella vicenda,ormai di dominio pubblico, i maggiori direttori dei mass media, gli utenti dei social net work, insomma, politici, addetti ai lavori e semplici cittadini si sono schierati dalla parte della libertà di cronaca. Ed è giusto!
  3. Il dato certo, secondo quanto trapelato e strombazzato dagli addetti specializzati in comunicazione, consiste nel ruolo che ha avuto lo stampatore nell'intera vicenda e non la famiglia Gentile, che, da attenti osservatori, dobbiamo dire ne è rimasta vittima sacrificale.
  4. In queste ore si è letto di tutto. Dalla transumanza del bronx cosentino alla villa con piscina. Senza, ovviamente, tralasciare i tanti incarichi di figli e fratelli targati Gentile.
  5. Mettendo da parte le simpatie politiche e lungi dal volere dare consigli o giudizi sull'intera vicenda o peggio sull'intero impegno dei Gentile in politica locale e nazionale, è opportuno meditare sui fatti concreti e non sulle illazioni o sui risvolti che i fatti assumono dopo essere urlati e che vanno a stuzzicare la pancia molle del popolino allorché toccano da vicino un potere che si nasconde dietro la libertà di cronaca,come se la “notizia” o le notizie sull'operato dei politici in questione non fossero già di dominio pubblico. Ma, guarda caso, le “malefatte” sbucano all'improvviso proprio quando servono come arma di difesa e offesa.

venerdì 24 aprile 2015

Calabria era meglio quando si stava peggio

Avrei potuto evitare e me lo sarei evitato volentieri scrivere quanto segue ma ritengo opportuno esporre in totale libertà il pensiero comune a quanti non hanno voce o possibilità di dialogare con le istituzioni regionali appena insediate. Il fare dei nuovi invasori è allucinante. Perennemente super impegnati a sbrigare problemi logistici, con fare cattedratico, guardano dall'alto in basso e forse anche con diffidenza chi rivolge loro quesiti dopo avere pazientemente fatto ore di anticamera davanti a porte sbarrate. 
la nuova classe dirigente sembra abbia dimenticato un piccolo particolare e cioè che la Regione Calabria è per definizione, che tra l'altro hanno coniato loro stessi, "la casa dei calabresi".
ma andiamo nel merito:

sabato 19 marzo 2011

4 i siti per il nucleare in Calabria dal governo Berlusconi



Quale genitore lascerebbe in eredità una probabile catastrofe ai figli?
È quello che sta succedendo in Italia ad opera del governo Berlusconi che nonostante quanto sta succedendo in Giappone continua nel suo programma sull'energia nucleare.

Gira voce che il Governo avrebbe definito dove collocare i 52 siti atomici in Italia.
Ben 4 dovrebbero essere costruiti in Calabria, territorio altamente sismico, secondo gli geologi soggetto a smottamenti e le testimonianze storiche, ad iniziare dalle cronache del terribile terremoto del 1783 e, quello più recente del 1905 in cui si unirono le forze più terribili della natura per devastare Reggio Calabria e Messina, e quanti cercarono scampo sulla spiaggia furono inghiottiti dal maremoto alle prime luci dell'alba l'8 settembre 1905.

non è per fare del facile allarmismo che si ricordano queste date e gli smottamenti ultimi nel vibonese e crotonese, ma anche nel catanzarese e nel cosentino dove vi furono delle vittime. Si vuole ricordare semplicemente, alla classe politica, che la Calabria è una terra difficile in tutti i sensi, che necessita di politiche di sviluppo territoriali mirate alla valorizzazione naturalistiche, unica vera fonte di guadano e futuro per le nuove generazioni.

Cosa ne sarà della costiera di Sibari (Cosenza); della zona costiera tra il fiume Nicà e la città di Cosenza nella zona ionica vicino alla foce del Neto (Crotone), a nord di Crotone (Marina di Strongoli, Torre Melissa, contrada Tronca); della zona costiera Ionica in corrispondenza di Sellia Marina, tra il fiume Simeri e il fiume Alli (Catanzaro)” tutti interessati dal piano energetico nucleare del governo Berlusconi dopo che saranno edificati i quattro impianti delle centrali nucleari?

il dramma del Giappone, ove ce ne fosse bisogno, ha evidenziato non solo i rischi della contaminazione radioattiva ambientale ma, ha sottolineato in modo ineccepibile il dato antieconomico della tecnica energetica nucleare in caso di incidenti.

Allo stato attuale non esistono garanzie a tutela della salute pubblica anche in assenza di eventi tellurici. Lo smaltimento delle scorie rimane un problema insormontabile. Vale la pena rischiare?

venerdì 22 marzo 2013

Sgarbi, la cultura urlata in tv


Servizio Pubblico.

Puntata scoppiettante quella di ieri sera. Tra gli ospiti il signor “so tutto io e sono il più bravo e acculturato d'Italia”, Vittorio Sgarbi, che tra un epiteto e tante svolazzanti capre ignoranti ha fatto mostra della sua cultura parlando delle nuove conoscenze acquisite dislocate tra il centro e il nord Italia con qualche puntatina in Sicilia. E della Calabria, nella quale, tra i tanti impegni è anche presidente del comitato scientifico per i festeggiamenti del pittore MattiaPreti, come mai nemmeno un accenno?
Sgarbi è imprevedibile. Forse ha programmato qualche intervento più in là, nel corso della puntata di Santoro. Invece no. Non parla della Calabria neanche quando cita i luoghi deturpati dalle pale eoliche, delle rotatorie o dai ponti. Eppure, in Calabria, abbiamo a che fare con uno dei ponti più assurdi della storia. Come altro definirlo se non assurdo quanto ruota attorno al progetto ponte, considerando l'enorme dispendio di denaro pubblico sperperato:
Il ponte sullo stretto che avrebbe dovuto unificare la Calabria con la Sicilia tra Reggio Calabria e Messina.

No, per Sgarbi la Calabria non esiste! Se ne faccia una ragione il prof. Mario Caligiuri, assessore regionale alla cultura.

La cultura è importante! E questo nessuno lo mette in dubbio. Anzi, da calabrese rivendico il ruolo che la Calabria deve occupare nel sistema Italia. Un ruolo importante, di primo piano vista la storia. Ma la cultura è sensibilità cognitiva, per intenderci, è considerazione dell'atto creativo in ogni sua accezione.
Fare espressivo da contestualizzare, non nel momento storico testimone tra committente e artigiano-artista, né tanto meno dalla riuscita formale dell'atto espressivo scaturito da una commissione ma, nell'attimo temporale in cui il lavoro è citato. Ovviamente, i Maestri che hanno fatto la storia dell'arte e che troviamo nei musei rimangono pietre miliari, testimoni del loro tempo tramandato ma manipolato (come dice qualcuno: la storia la scrive chi vince).
E i titoli, le lauree, beh, quelle mettiamole da parte, perché, citando Sgarbi e chiedendo scusa a un animale che fa di necessità virtù, di capre, titolate, il mondo è pieno.

mercoledì 27 febbraio 2013

eletti, nel nome del popolo ma per volere di altri

"nel mondo di goldorado"

Politiche 2013, gli eletti in Calabria in nome del Popolo.


Non sappiamo quanto durerà in carica il prossimo governo (ma se Grillo deciderà di farne parte seriamente schierandosi con la sinistra, visti i suoi “ideali” sociali, può darsi che ne esca qualcosa di buono). Al momento ecco chi sono i rappresentanti della Calabria.
Senatori (10)
Tra questi, purtroppo, c’è anche il siciliano Domenico Scilipoti, ex parlamentare del partito di Di Pietro, Idv, passato al Pdl con la targhetta di “responsabile” perché il suo alto senso del dovere gl'imponeva di non far cadere anzitempo il governo di destra guidato da Berlusconi e lega nord.
Vediamo i seggi:
Pdl: sei seggi. Silvio Berlusconi (se opterà per un altro collegio al Senato, cosa certa, prenderà il suo posto Demetrio Arena, ex sindaco di Reggio Calabria), confermato il senatore uscente Antonio Gentile, l’avvocato penalista Nico D’Ascola, new entry gli assessori regionali Piero Aiello e Antonio Caridi, nonché il buon Scilipoti.
Pd: due seggi. Marco Minniti e Doris Lo Moro che smettono di andare alla camera in quanto deputati uscenti e vanno a fare i senatori.
Movimento 5 stelle: due seggi. L’avvocato Francesco Molinari e Nicola Morra, insegnante di filosofia e storia.

Alla Camera il centrosinistra riesce a spuntarla sul centrodestra: con circa 120.000 voti di vantaggio (il 29,54% contro il 29,18% del centrodestra determina il premio di maggioranza che consente di avere 340 deputati contro i 124 del centrodestra, i 108 del Movimento 5 Stelle e i 45 del Polo di Centro guidato da Mario Monti.

In Calabria, quindi, possiamo dire che nonostante l’affermazione del centrodestra, vi è una rappresentanza numerica che veste i simboli del centrosinistra, (disfunzioni assurde del porcellum).
Il Pd elegge il numero più alto di deputati, ben 9:
la teen eger Rosy Bindi, il fine stratega e politologo Alfredo D’Attorre, la evergreen Enza Bruno Bossio, seguiti dai noti Nicola Stumpo, Demetrio Battaglia, Ernesto Magorno, Bruno Censore, Nicodemo Nazzareno Olverio e Stefania Covello.
E, cosa probabile, se Vendola rinuncia, anche Sel ha un esponente calabrese, tal Ferdinando Aiello. E uno di Centro Democratico: Franco Bruno.
Per il centro/destra, eletti: una vecchia gloria:Jole Santelli, e la rampante Rosanna Scopelliti, la crotonese Dorina Bianchi e il lametino Giuseppe Galati, tutti del Pdl. Per il M5S: Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni e Paolo Parentela.
Infine, per l’Udc: Roberto Occhiuto, dopo la rinuncia del capolista Lorenzo Cesa. Per le quote rosa, le donne elette in Calabria sono 8 su 20, 3 nel Pdl, 3 nel Pd e 2 nel Movimento 5 Stelle. 

giovedì 1 marzo 2012

A disposizione della politica del welfare

Nel leggere l'articolo di Ferrarella Luigi che sul Corriere della sera titola “-NDRANGHETA IL CONSIGLIERE REGIONALE PDL DA 14 MILA VOTI AL GIUDICE: CLIENTELISMO NECESSARIO- Politici in Calabria? «A disposizione»”
si rimane di sasso!, principalmente per due aspetti peculiari che lasciano intendere una pochezza di pensiero infinita associata ad una disarmante ignoranza dei legali che dovrebbero tutelare la difesa del consigliere in questione: Franco Morelli.
Cito testualmente: “mettersi a disposizione” è la condizione stessa del poter fare politica in Calabria”. Secondo il Ferrarella queste sono le parole che avrebbe detto al giudice Franco Morelli quando è stato tratto in arresto. Ma la stessa frase non potrebbe essere intesa come “spirito di sevizio cristiano di una politica al servizio, appunto, dei cittadini e in special modo dei deboli?” anche perché i 14.000 voti hanno una provenienza geografica diversa, cioè, sono stati ottenuti nella circoscrizione di Cosenza prima della “conoscenza coi Lampada” (o no?). E ancora, quanta ingenuità nell'istanza di libertà affidata ai difensori Lo Giudice e Sammarco che, indubbiamente lascerebbe basito chiunque uno stralcio simile, figuriamoci un giudice che deve decidere della libertà di un presunto malavitoso:
«La mentalità elettoralistica-clientelare è diventata cultura, costume e inevitabilmente anche modo di governare», è la premessa dell'istanza dei difensori di Morelli. E quindi, per chi come Morelli «vive ed opera in questo difficilissimo ambiente, mettersi a disposizione è quasi d'obbligo, senza grandi possibilità di crearsi una difesa che lo garantisca da immorali e infedeli strumentalizzazioni. Il mettersi a disposizione è condizione quasi fisiologica dell'attività politica svolta in Calabria, con la conseguenza di affidarsi supinamente alla lealtà dell'interlocutore».
L' argomento, sviluppato in questi termini, sembra lasciare basito il gip Giuseppe Gennari che scrive nelle motivazioni del no alla scarcerazione: «Il tenore della richiesta difensiva stupisce. Il mettersi a disposizione, in un contesto ambientale come quello reggino, vuol dire accettare lucidamente la possibilità di farsi asservire da interessi criminali mafiosi». Rischio che in Morelli è divenuto «scelta consapevole» perché, «quando le concessioni governative vengono magari sollecitate per imprese in cui lui stesso è socio dei Lampada, gli abusi diventano possibili corruzioni»
Anche se la difesa chiarisce che “Morelli sarebbe entrato in società con i Lampada solo per fini di beneficenza, mettendo per iscritto che i profitti di due delle tre società delle macchinette sarebbero dovuti essere destinati ad opere di bene, ovviamente non è sufficiente. Tant'è che il gip valuta in questi termini:
«di ciò l'unica prova è una bozza di un atto di destinazione del luglio 2010, e cioè di pochi giorni dopo l' esecuzione della misura cautelare a carico dei Valle» (alleati e parenti dei Lampada), «quando le partecipazioni scottano e Morelli deve disfarsene in fretta.”
Se è corretto quanto scritto dal giornalista del corriere, i dubbi si amplificano e i due avvocati difensori si arrampicano sugli specchi. Ma, ripeto, qualcosa non convince! Troppa ingenuità negli attori principali della vicenda e non ritengo che lo siano. Ritengo, invece che:
METTERSI A DISPOSIZIONE NON SEMPRE SIGNIFICA “ASSECONDARE IL MALAFFARE”! ne essere servili.

giovedì 14 maggio 2020

Guardando al passato progettiamo il futuro

 Un post per La presidente della Calabria Jole Santelli e Dario Franceschini Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo.

 Creatività e rinascite

Ci sono eventi che modificano attegiamenti e pensieri. Avvenimenti che rivoluzionano le quotidianità contro ogni logica e che a nulla valgono le ragioni umane.
Terremoti fisici. Pandemie. Eventi, apunto, scaturiti dalla forza della natura mettono a dura prova le convinzioni date dalla ragione agli ordinamenti sociali.

In certi casi l'azione dell'uomo ha influenzato e accentuato le catastrofi naturali altre volte no ma sempre l'uomo è chiamato a rispondere nella maniera più consona.

La dissennata cementificazione. Gli allevamenti intensivi. Le estrazioni minerarie. Le trivellazioni resi possibili dall'ingegno umano anche negli abissi degli oceani.
Tutte queste azioni hanno alterato l'ecosistema e innescato reazioni a catena.
Gli eventi drammatici si ripetono ciclicamente nei territori ad alto rischio sismico e decimano vittime.

I terremoti sono eventi che in un certo qual modo hanno segnato gli anni in Italia.
In Calabria si ricorda ancora il terribile terremoto che rase al suolo Reggio Calabria e Messina nel 1908.
E le risposte, in qualche caso strumentalizzate o suggerite da interessi emotivi legati ai luoghi, alla storia, alla geografia politica e culturale del territorio, sono divenuti interminabili lacci annodati dalle lungaggini burocratiche senza fine.

In qualche caso sembra che qualcuno vegli sulle azioni dell'uomo e che suggerisca soluzioni meno dolorose rispetto alla vanagloria tutta terrena che risiede nel pensiero accentratore e megalomane di certe cordate di potere. (piccola dissertazione)

C'è chi vuole ricostruire l'addove la natura ha detto no. Neppure con le dovute precauzioni dettate dalle regole antisismiche. Ingabbia case e palazzi. Negozi e chiese. Monumenti eretti dall'insipienza e dalla vanagloria effimera terrena! (e anche questa operazione potrebbe essere definita una “installazione”).
E chi razionalizzando gli eventi, spinto dalla passione creativa, per mantenere il ricordo delle storie di quanti sono passati di lì, quasi a monito, cerca altre strade. Altri luoghi per ricostruire percorsi di vita. Altri capitoli lasciati aperti per le generazioni future da riscrivere.

Luoghi in cui gli artisti sono chiamati a dare il meglio. Proporre, con la loro opera, possibili rivoli di pensieri che toccano e contaminano passato e presente, persino il futuro nell'attimo in cui riescono a realizzare l'intenzione creativa prefissata da offrire alla collettività.

Il grande cretto di Burri è una di queste.
"il grande cretto di Alberto Burri a Gibellina vecchia"

Idealmente Burri ha tombato. Protetto. Racchiusa in religioso silenzio la toponomastica moderna insieme alla cultura antica degli abitanti della valle del Belìce un luogo. A perenne memoria ha voluto racchiudere sotto un enorme loculo la morte. La furia distruttrice che ha sfarinato le costruzioni in calce e fango di un tempo passato ed ha messo a nudo tutti gli aspetti della morte! Per offrire immensi sguardi oltre il tramonto ai nuovi sopravvissuti. Anche quando l'azione dell'uomo non è tra le cause principali del disastro, rimane il monito suggerito dal binomio “tutela e rispetto” nell'accezione più ampia del termine.

Creatività e Ri-nascite. Non solo a Gibellina. Questo, da artista, mi sento di auspicare all'alba del nuovo regime dettato dall'emergenza "covid-19" denominato fase 2.
Dal 18 pv guarderemo il mondo con diffidenza oppure con pensieri propositivi? Riusciremo a mettere a disposizione creatività, passione per la cultura per fare decollare la Calabria, guardando oltre il confine delle nostre labili teorie? volare col pensiero laddove il sogno degli eterni bambini ha saputo ridare nuovi concetti e attrattive all'ambiente devastato dal terremoto del 1968?

La Calabria è terra antica! Accogliente. Ricca di storia. Implementiamo la ripartenza delle attività territoriali con la creatività e sommiamo alle bellezze delle spiagge, dei boschi e dei monti la storia e la ricerca del bello attraverso gli interventi degli artisti.


venerdì 9 luglio 2010

Calabria aore12 Costa Pagoda



©archivio M.Iannino
Il tempo corre veloce. Un’altra estate è iniziata, e noi, nuovamente alle prese con i dilemmi di sempre, cerchiamo di tracciare itinerari e fare quadrare i conti.
Ma non per tutti è così!, c’è chi, nonostante la crisi in atto, in Europa e nel mondo, non ha di questi problemi e, buon per loro, s’imbarcano su uno yacht o aereo personale e via! Verso mete da sogno. Però, se conoscessero i luoghi della Calabria, senza ombra di dubbio verrebbero a veleggiare da queste parti e, forse, rimanervi per sempre. Altro che Bahamas o Bermuda! Che, comunque, mantengono inalterato il fascino, ma una volta conosciuti gl’incantevoli posti calabresi, gli stessi calpestati da Ulisse e decantati da Omero, sapere dove sono le mete più belle e come raggiungerle, senza dubbio non si abbandoneranno più. Se poi, alle bellezze paesaggistiche, sommiamo il valore aggiunto dei calabresi, l’ospitalità, la cortesia che rispecchia tradizioni, storia, cultura e folklore, bèh, a questo punto, gli ingredienti sublimano un “pacchetto turistico” difficile da non accettare.

In Calabria, c’è l’imbarazzo della scelta, al mare come in montagna, sul litorale Jonico o Tirrenico, luoghi d’inaudita bellezza affascinano chiunque ha l’opportunità di visitarli perché la Calabria è fascino, cultura, terra d’approdo e di partenze.

Personalmente amo le vacanze libere. Non mi piace gettare l’ancora in un posto e piantare le radici. Preferisco visitare e conoscere posti nuovi, nuova gente, nuovi piatti, tradizioni e culture; ma dopo le escursioni, possibili grazie alla geografia del territorio calabrese, la meta ultima del mio girovagare è un luogo singolare, che frequento da oltre trent’anni.



Un posticino da favola! Che per arrivarci si doveva percorrere una stradina di campagna, sterrata, fino a quando non hanno inserito alcuni stabilimenti balneari.
Uno spicchio di mare limpido, meglio dei caraibi in quanto a fondali, colori, spiaggia e tantissima tranquillità nel bel mezzo del golfo di Squillace tra Catanzaro e Soverato, a Montepaone Lido, in contrada Casinello.
Ovvio che alla fine qualcuno, in maniera intelligente, facesse fruttare un dono così bello che la natura ha fatto alla Calabria e ai calabresi. A essere sincero, io e i miei amici non abbiamo accolto di buon grado gl’insediamenti ma ci siamo dovuti ricredere grazie all’ospitalità tutta calabrese dei gestori e in particolar modo della coppia che gestisce il lido balneare, “Costa Pagoda”. Entrambi cordiali, lui, Costantino, supervisiona e lavora in spiaggia, cura i rapporti coi fornitori ed è sempre presente per mettere a proprio agio gli avventori del lido; lei, Rina, una donna calabrese verace, instancabile, serena e col sorriso sulle labbra anche, quando la fatica, a sera, si fa sentire tutta, cura la cucina. Una cucina casareccia, tipicamente calabrese, dai sapori e odori inconfondibili per quanti la conoscono, e tra le tante specialità, su preavviso, la signora Rina prepara uno squisitissimo “morzello” alla catanzarese. … e che dire della rosticceria o dei piatti a base di pesce, degli spaghetti allo scoglio con ingredienti freschi e locali procacciati da Costantino.



domenica 2 gennaio 2011

spazio Artisti in Calabria, Cosimo Allera


 Lo scultore Cosimo Allera ha aderito alla nostra iniziativa "artisti in calabria". Riceviamo e pubblichiamo.



L’eleganza sottile della forma (di Paolo Levi,Torino 4 febbraio 2008,)

Senza forzature critiche, la ricerca espressiva di Cosimo Allera rientra assai bene nel filone della ricerca plastica che ha fatto grande il secolo scorso. Egli affronta le problematiche dell’esistenza in una ricerca figurativa, dove forma e contenuto non vanno disgiunti. Manipolatore sapiente del ferro e dell’ottone, crea figure umane che trasmettono un senso drammatico e solitario della vita. L’universo portato alla ribalta da questo scultore è sempre giocato in chiave verticale: le sue alte sagome sottilmente ritagliate esprimono un’incomparabile eleganza, pari a quella di un Giacometti o di un Ceroli. Si tratta di un mondo arcano dove ogni evento si svolge con tutta naturalezza, malgrado la difficoltà di svelarne il mistero, attraverso un processo di rielaborazione della forma - L’urlo del guerriero quanto La leggerezza dell’essere ne sono preziosa testimonianza - che ha caratteristiche, a mio avviso, notturne e misteriche. La sua maturità di artista si esprime attraverso altri lavori assai significativi, come le composizioni di taglio totemico, come La sofferenza, due profili  in bronzo di forte espressività, o come i tre eseguiti Per Angela, in bronzo in ferro e in legno, dove la straordinaria autorevolezza della visione si moltiplica e si esalta nella diversificazione della materia e nelle sottili varianti che le distinguono. Pizzingolo e Anelito fanno pensare a una citazione letteraria, o alla rivisitazione di un mito, ma certamente non a un freddo gioco intellettualistico. Sotto l’apparente disgregazione della forma, i significati di queste narrazioni si svolgono, e vanno letti, nella ricercatezza  dei tagli e degli assemblaggi che conferiscono valori cromatici alle superfici e alle masse.
La scultura di Cosimo Allera ha una sua coerenza etica e stilistica, animando in chiave surreale gli elementi che potrebbero anche essere ricondotti agli stilemi della ricerca informale. Ben discosto quindi, dalle velleità di certa arte contemporanea, che nasconde sotto l’astruseria il vuoto dei contenuti.


(curriculum artistico)
Nato a Gioia tauro il 22/05/1962, svolge l’attività di imprenditore nonché di artista scultore e fondatore di associazioni no profit.
Soggetti: Composizioni astratte.
Tecniche: Tecnica mista bronzo – ferro.
Esposizioni
1984  4° Mostra in Gioia Tauro (RC);
1° Expo Natale – Gioia Tauro (RC);
Mostra Nazionale delle Regioni, Expo Tevere – Roma.
1985  Mostra Mercato Arte e Cultura Strenna  ’85 – Reggio Calabria;
1986  Fortezza da basso, 50° Mostra Internazionale dell’artigianato – Firenze;
1° Arte Estate – Gioia tauro;
Mostra Nazionale delle regioni d’Italia – Roma;
2° Rassegna dell’artigianato – Ventimiglia;
Esposizione all’Eremo – Reggio Clabria;
8° Trofeo Acciarello – Villa San Giovanni (RC).
1988  Esposizioni collettive – Gioia tauro (RC);
Esposizioni collettive – Taurianova (RC);
Esposizioni collettive – Varapodio (RC).
1990  Gjoia da Vivere – Gioia Turo (RC);
1992  Personale – Gioia Tauro (RC).
1996  Etruria Arte – Veturina (LI).
1997  Mostra di scultura contemporanea – Romentino ( TO);
Mostra di Scultura Contemporanea – Strambino ( TO);
Ivrea Scultura – Ivrea.
1998  Ivrea Scultura – Ivrea.
1999  Zaragoza Escultura – Saragozza (Spagna);
Esposizione di scultura internazionale – Gioia Tauro (RC).
2000 Pittura e scultura – Bellinzago (NO);
Personale – Taurianova (RC);
Museo Santa Barbara – Mammola ( RC);
2004  Calitri por amor al art – Fraga (Spagna).
2005  Museo storico della fanteria  “ le vie dell’astrazione ” - Roma;
Galleria gard –  “ Astrazione ” Roma;
Vivi Agrigento arte – Agrigento;
Via della rocca “ Mastio circolare ” – Marcia della pace 2005  Perugia – Assissi;
XI Feria del libro Aragones. Recinto Ferial de Monzòn (Spagna);
2006  Borsa Internazionale del Turismo   Milano;
The International  Propeller Club Uliveto Principessa Park Hotel – Cittanova-
Concorso Regionale di scultura Città di Taurianova  - Taurianova
Bon tajer Azienda Agrituristica Bon Tajer - Lentiai (BL)
Mostra di scultura Palazzo Baldarri Gioia Tauro
2007
Esposizione Associazione Arte Pozzo Montaldeo  (AL).
Esposizione strada delle cave Carrara.
Arte in the city Jesolo.
Sculture & sculture Jesolo.
Nuovi  scenari creativi Genova.
Paesaggi  Metropolitani Firenze.
Immagininecolore San Remo (IM).
Cart 2007 Carmagnola (TO).
2008
Altrove Omaggio a Joan Mirò (Ferrara).
Galleria Immaginecolore.com  San Remo (IM).
La Galleria Arte G - Rua Miguel Bombarda – Viseu  (Portogallo).
La Galleria Atlântica - Vilamoura - Algarve (Portogallo).
La Galleria del Lugar do Vinho - Rua di Belomonte – Porto (Portogallo).
Ferie Medievali - Museo D’Andrade -Pavone Canadese (TO).
Festina Lente – Bassiano (LT).
Esposizione Pellegrini Gallery- Civitanova (Marche).
Ventiperventi LineaDarte dal 20/6 al 10/7(Napoli)
Museu de Lamego Largo de Camões Lamego dal 4/7 al 4/8 (Portogallo)
Galeria Atlântica  Morgadinhos  Vilamoura dal 28/8 al8/10 (Portogallo)
L'Agenzia di Arte in the 14ª International Exhibition of Vendas Novas  dal 25/10 al 23/11 (Portogallo).
Salon Art Shopping - Carrousel Du Louvre  24-26 Ottobre 2008 Parigi (Francia).
Plasmiamo insieme un mondo diverso Galleria Hesperia dal 14/12 al30/12 (Pomezia)
Gradinate d’Autore dal 6/12 al 8/12 (Cosenza)
Angeli Castello Ducale Bovino dal 14/12 al 30/12 (Foggia).
2009 Galeria do Auditório Vila do Conde dal 9 al 25/2 (Portogallo)
         Grão Vasco Museum. Viseu  dal 4/4 al 3/5 (Portogallo)
         Kekasa  (Roma)
         Chroma Gallery. Vigo dal 5/6 al 2/7 (Spagna)
         Taormina Gallery dal 20/6 al 8/7 (Messina)
         Galleria Modiglioni dal 27/6 al 9/7 (Milano)
         Galleria Hesperia dal 1/8 al 10/8 (Castello Ruffo di Calabria a Scilla)
         Galleria Celentano dal 16/8 al 23/8 (Sorrento)
         Proponendo dal 20/8 al 24/8 (Forte dei Marmi)
        Galleria Gaudi Madrid  dal 1/9 al 1/11
2010 Esposizione Gioia nell’arte Gioia Tauro dal 18 al 24 luglio  Gioia Tauro.
         Villa comunale Gioia Tauro dal12 al 22 agosto 2010 Gioia Tauro.
         Museo Magma Roccamonfina Caserta.
Performaces
1990  Esibizione personale - Centro storico Gioia Tauro (RC);
1999 Esibizione gruppo Pertica – Saragozza ( Spagna).
2003 Simposio Calitri  (AV)
2010 Performance sculptur  art Scina di Palmi (RC)
Opera a premi
1987  Premio Miglior Vetrina Associazioni Commercianti – Sculture in lamiera trattata Gioia Tauro (RC);
1988  Premio Poesia Dott. Vincenzo Gentile – Bassorlievo in ferro Gioia Tauro (RC);
1993 Premio Danza Classica Associazione commercianti – Ballerine stilizzate in ferro Gioia Tauro (RC);
2001 Open house – Premio in ferro scarnito Napoli.
2008 Riconoscimento a Mimmo Mercuri in occasione della pubblicazione “Tutti figli di don Mimmo”
2008 Trofeo I° class. Torneo FIT di 4 cat. Citta di Gioia Tauro
2008 Omaggio in ricordo dei caduti nella missione di pace nel mondo (TO)
2009 Omaggio Memorial “Paolo Musolino” Roccella Jonica (RC)
2009 Trofeo I° class. Torneo FIT di 4 cat. Citta di Gioia Tauro
2009 Premio logo dell’ ADIC  Citta di Gioia Tauro
2010 Trofeo I° class. Torneo FIT di 4 cat. Citta di Gioia Tauro
2010 Omaggio (Opera ricostruiamo insieme) al Procuratore Nicola Gratteri  Gioia Tauro.
Opere monumentali
1988  L’ Umanità e la croce  h 4,00 x 1,50 x 1,50 mt. – Largo Colombo Gioia tauro (Rc);
1989  Ala ai caduti di Vittori Veneto  h 13,00 x 2,50 x 0,80 mt. – Piazza Valarioti Rosarno (RC);
1991  Rosa dei venti  h 1,50 x 1,20x 0,50 mt. – Centro sportivo Gioia Tauro (RC);
1992  Cinghiali  h 2,50 x 3,00x 0,40 mt. – Museo Santa Barbara – Mammola (RC);
1994  Elica  h 2,00 x 2,00 mt. – Piazzale Medcenter Container Terminal Gioia Tauro (RC);
1999  Braciere ai caduti  h 1,80 x 1,20 x 1,20 mt. – Piazza Municipio Gioia tauro (RC);
2000  Pace 2000  h 3,50 x 1,50 x 0,80 mt. – Monte Trepitò Molochio (RC);
2001 50° Polizia di Stato  h 0,80 x 0,50 x 0,10 mt. – Gioia Tauro (RC);
2003  Ascensione  h 4,00 x 1,50 x 0.50 mt. – Calitri (AV);
2003  Resurrezione  h 3,80 x 2,50 x 3,00 mt. – S. Ferdinando (RC);
2005  Atena  h 4,00 x 2,00 x 1,00 mt. – Villaggio Mosè (Agrigento);
2006 L’ombra della sera h15,00x0,70x3,00 mt. “Nik Spatari , Cosimo Allera ”MUSABA   Mammola (RC);
2007  Procreazione  h 3,20 x 0,50 mt.- Brno (Repubblica Ceca);
2007  Procreazione 2  h 2,00 x 0,15 mt.- Gioia Tauro (RC);
2008  Il grande Campione  h 3,00 x 1,30 mt.- Gioia Tauro (RC);
2009 La Famiglia  h 4.50 x 2.40 mt. – Gioia Tauro (RC);
Il 24 febbraio 2007 premiato come scultore alla Bit di Milano con il Premio Turismo in Calabria Magazine “Personaggi, testimonianze, e protagonisti della Calabria”.
Luglio-2007
Selezionato al 5° Premio internazionale SEETAL 2007 - sezione scultura - ed inserito in catalogo.
Organizzazione a cura del Kunst Forum International con il patrocinio del Comune di Meisterschwanden (CH), della rivista d'arte internazionale FUTURO e della SERET.
Nel mese di Novembre 2007 finalista del premio Harley Davidson  del concorso “883 modi di dire Harley” Milano.
Il 7 Giugno 2008 dopo essere stato selezionato su 1400 scultori entra insieme ad altri sei scultori
a far parte della Pellegrini Gallery. L’ufficializzazione della galleria viene fatta sulla rivista AD di  Giugno.
8/11/2009 A.D.I.C. Associazione Donne Insegnanti Calabresi  Riconoscimento sala Fallara Incontro con l’arte (parola della poesia e della materia).
23/08/2010 Cristo  h 6.00 x 2.00 mt. – Presentato per essere messo sulla cupola centrale.  Paravati (VV);
Critici: Antonio Orso, Luigi Mammone, Angela Ibez, Vincenzo Toscano, Gioacchino saccà, Caterina Provenzano,Vittoria Piria, Andrea Diprè, Carlo Sala, Sabrina Falzone, Riccardo Forfori, Paolo Levi, Pasquale Fameli. Piero Roberto.
Bibliografia: Da Cimabue al ’900 ( Ist. d’Arte Contemporanea – Milano), Enciclopedia dei pittori e scultori italiani del ’900 (Casa Ed. II Quadrato – Milano), Dizionario Enciclopedico internazionale d’Arte contemporanea (Casa Ed. Alba – Ferrara), Cosimo Allera artista del ferro (Antonio Orso), Zaragoza Escultura (Spazio Libertà), Gioia Arte (The International Propeller club Port of Gioia tauro), Costa viola (Turismo, arte e cultura), Calitri por amor al arte (Comune di Fraga – Spagna ), Vivi Agrigento arte (Centro studi Erato) LIBERO feria del libro Aragones (Monzòn- Spagna). Costa Viola (edizione speciale BIT Milano 2006). Turismo in Sicilia (agosto settembre 2007). Albo d’oro F.I.A.F.T. edizione 2007-2008 . Art in the city 2007. Seetal 2007 Kunst Forum International (Svizzera). Catalogo 883 modi di dire Harley . Catalogo Paesaggi Metropolitani.
Catalogo Altrove omaggio a Joan Mirò. Catalogo degli Scultori Italiani Giorgio Mondadori 2009-2010. AD Architectural Digest. Arte Mondatori Ottobre 2008. Arte Mondatori Novembre 2008. Pocketvignaclara maggio 2009. Catalogo dell’arte moderna N° 45 Giorgio Mondatori 2010. Catalogo internazionale di arte moderna n° 11 (Editrice Cida). Fashion Vip giugno luglio agosto 2010. Catalogo internazionale di arte moderna n° 12 (Editrice Cida).  Fashion Vip Novembre 2010.

e-mail:alleraarte@cosimoallera.it                            

mercoledì 18 luglio 2012

Calabria e Sicilia, stesso destino?

Tra i temi caldi del Paese non può esserci attenzione verso una corretta collocazione di assemblaggi e installazioni coreografici anche se le operazioni in questione interessano un terreno definito “archeologico” perché esistono leggi precise a tutela dei reperti storici e archeologici nazionali che i dirigenti politici e i tecnici preposti al mantenimento e alla conservazione del vasto campo della “cultura tramandata” dovrebbero conoscere e attuare.

Purtroppo, in Calabria, per alcuni, la parola cultura è un fonema astratto da riempire, contaminare e surrogare linguisticamente con citazioni trofei e medaglie naif.

Le contaminazioni pacchiane, “caldamente appoggiate da qualcuno”, stando a quanto divulgato dai media, anche quest'anno andranno ad invadere l'area del Parco Archeologico di Roccelletta di Borgia, col benestare della compiaciuta Wanda Ferro, presidente della provincia di Catanzaro e dei tecnici che gestiscono il MARCA.

E poiché il Bel Paese è un luogo di amici, (cosa che Vittorio Sgarbi ha capito benissimo tant'è che la sua biennale veneziana del 2011, dal titolo chiarificatore “l'arte non è cosa nostra”, che sommava alla artigianalità più o meno eccelsa e qualche sprazzo di creatività alla vanagloria dei raccomandati e dei loro padrini, è stata una mossa da ascrivere ad un grande artista DADA).

La raccomandazione in Italia è come l'ossigeno, chi non ce l'ha se la cerca! E non fa niente se ad emergere è una rapa, tanto meglio, si presterà senza remore a operazioni rampanti! Purché ci siano fama e denari!

Venghino siori e siore venghino:

“Dopo il successo ottenuto al Grand Palais di Parigi in occasione di Monumenta 2012 (oltre 300 mila spettatori), Daniel Buren approda al Parco Archeologico di Scolacium come protagonista di Intersezioni 2012. L'attesa rassegna, giunta alla settima edizione, tra gli appuntamenti culturali più importanti della stagione estiva, si caratterizza quest'anno per l'inedito progetto del maestro francese che ha voluto intervenire all'interno del Parco di Scolacium con cinque grandiose installazioni concepite specificatamente per il luogo consentendone una rinnovata lettura.”
E non finisce qui!
“Come nelle precedenti edizioni, il progetto continua al museo MARCA di Catanzaro sotto la cura di Alberto Fiz, Direttore Artistico del MARCA.”

sabato 28 settembre 2019

Fari della Calabria, magia di un luogo

La complessa e affascinante origine orografica fa della Calabria un posto magico: monti, valli, colline e prati ubertosi baciati dal sole si prestano a innumerevoli letture di storie vere o presunte. La fantasia percorre e sorvola gli ostacoli con serena lentezza aiutata dalla bellezza dei luoghi.
 La sua conformazione è da sempre la peculiare bellezza di questa lingua di terra che diede origine a storie di miti e leggende. Favole che sconfinano spesso con la realtà e fanno grande il nome “Calabria”.
Briganti, uomini d’onore, contadini, latifondisti, sfruttatori e sfruttati, artisti, letterati, gente comune, intellettuali, filosofi, patrioti, cerchiobottisti … gente che puoi trovare ovunque ma che qui, marchiati a fuoco da nomee ataviche e folcloristiche incutono terrore o, bene che vada, sono osservati con sospetto dai forestieri, cioè, da chi non conosce davvero l’anima dei calabresi. D'altronde la cronaca ama diffondere notizie dal sapore aspro che toccano lo stomaco, infastidiscono e inducono alla reazione rabbiosa, tant’è che uno “scrittore” scrisse: “… apri i cassetti della cucina dei calabresi e trovi solo coltelli…”. Per certa letteratura la Calabria e i calabresi sono sporchi brutti e cattivi…
 ma:
C’era un tempo in cui i calabresi, più corretto dire i bretti, erano costretti ad osservare il mare per proteggersi e preservare i raccolti ottenuti col duro lavoro nei campi da tutta la famiglia, donne e bambini compresi. Sì, dalle continue scorribande piratesche dei popoli africani che s’affacciavano sul mediterraneo i bretti dovevano pur proteggersi!
I greci non furono da meno, e anche se qui fondarono la “Magna Graecia” e riuscirono a creare nell’Italia meridionale, tra Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata e Puglia una colonia in cui trasferirono culture artigianali e saperi sconosciuti prima, furono pur sempre degli invasori.
Da contadini e pescatori, il popolo bruzio, contaminato, divenne artigiano, mercante, guerriero. E servì, volente o nolente la “magna graecia”, i bizantini, i romani, gli spagnoli etc.
I promontori lungo le coste divennero luoghi privilegiati d’osservazione. Sorsero torri di guardia, dette “cavallare” perché presidiate da uomini a cavallo, pronti a correre e dare l’allarme in tempo debito per consentire ai paesani di nascondersi, correre nei boschi e sfuggire a tristi destini di schiavitù di saraceni e pirati provenienti dal mare.
Passata la paura degli invasori iniziò l’era dei mercanti. Le navi solcavano il mare jonio e il mare tirreno per approdare sulle coste calabre cariche di mercanzie che scambiavano con olio, vino, formaggi e altri derivati. Nonché ortaggi e grano prodotti sui declivi e nei pascoli calabresi dalle donne e dagli uomini forgiati dal sole e dal tempo trascorso a lavorare sui campi.
A quel punto, in tempo di pace e scambi tra i popoli, fu necessario rendere l’approdo agevole ai viandanti, creare un punto visivo luminoso per evitare, come narrò Omero nella sua Odissea, che le navi dei mercanti facessero la fine dell’impavido Ulisse costretto a fare i conti oltre che con i personaggi mitologici anche con la furia del mare, gli scogli sommersi e le scogliere non segnate nelle mappe nautiche o invisibili di notte. Costruirono i fari. Dapprima i faristi appiccavano dei grandi fuochi nella notte per segnalare la terra ferma che si presentava improvvisa ai naviganti. E col tempo, a passo con le scoperte scientifiche, i fari cambiarono aspetto e tecnologie. La legna fu soppiantata da altri combustibili e le fiamme prodotte, cioè la luce fu irradiata lontana da lenti e cristalli.
Il fascio di luce che taglia il nero della notte, simile ad una mano tesa, accompagna e riceve i viandanti. Li accoglie sulla terra ferma. Terra di storia e cultura: la Calabria!, è luogo di migrazioni forzate e volute. Gente che conosce il sapore della fame. Fame di conoscenza. Gente caparbia che quando crede in un sogno lo porta a compimento costi quel che costi!
Tutto questo e altro si trova nel lavoro di Ivan Comi; filmati, foto, narrazione
Ecco, Ivan Comi ha presentato alla libreria ubik in Catanzaro Lido un documentario sui fari della Calabria, frutto di un lavoro durato tre anni tra terra, fondali incontaminati e cielo terso. Il percorso storico si fa didattico e traccia un itinerario accattivante sul ruolo del faro posto a indicare l’approdo sicuro ai marinai che si trovano al largo dello jonio o del tirreno.
I ragazzi delle scuole elementari e sua figlia Nicole, testimoni e attori del docu-film, hanno potuto sognare seguendo la rotta ideale tracciata da Ivan che inanella di nuova luce il territorio impervio a picco sui mari del mediterraneo.
Ripercorrere i siti dei fari della Calabria e magnificare in uno spazio atemporale le intenzioni dei contemporanei visitatori senza dimenticare le storie di chi ancora li cura con passione: i faristi e la capitaneria di porto preposta, è un’idea creativa accattivante degna di essere condivisa

ivan comi, presentazione documentarioc/o la libreria ubik di cz lido: i fari della calabria

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