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sabato 27 aprile 2013

Letta fa il Governo e Grillo s'incazza

Senz’altro, quanto sto per scrivere farà incazzare ancora di più Grillo e i grillini. Ma la mia intenzione non è questa. Bensì ripetere che quanto accaduto è la conseguenza dei ripetuti no alle proposte fatte da Bersani e Letta ai rappresentanti a cinque stelle.

Certo non fa una piega e non si può contestare chi dice di sentirsi tradito dal PD per aver fatto un governo con il PdL.
 All'interno del nuovo esecutivo ci sono giovani esponenti dei vecchi partiti politici con qualche vecchio nome tipo Alfano, Lupi, Cancellieri e altri nomi non tanto nuovi.
questo governo è quasi la riedizione dei 10 saggi di Napolitano che di saggio non hanno portato niente se non le solite prese di posizione degli schieramenti politici.



Che abbiano l'accortezza di guardare attentamente nelle basse sfere sociali e adottino un poco di buon senso nel distribuire il debito nazionale.

Adesso Grillo grida allo scandalo per essere stato messo alla porta. Ma perché ci voleva un veggente per capire che la sua linea lo avrebbe portato fuori dai giochi?

Caro Beppe, in democrazia il sistema si cambia dall'interno Ora è inutile che scrivi e urli che hanno trattato gli elettori e il M5S come dei coglioni.

sabato 20 aprile 2013

ITALIA ASSEDIATA

Inaudito: il pd non appoggia Rodotà perché ex comunista? 

(lo ha detto Leone, pdl)


Bersani, dopo il "tradimento" ha deciso di dimettersi immediate dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, è al Quirinale, a colloquio con Napolitano. E mentre scrivo, apprendo che anche Berlusconi, dopo Bersani è a colloquio col Presidente Giorgio Napolitano.

Gli incontri si prestano a più letture ma ognuna può essere smentita dall'altra. Quindi inutile addentrarci.
aula di Montecitorio


Stando ai fatti, nel cortile interno di Monte Citorio, i capannelli dei politici impegnati a cucire alleanze sembrano ghiaccio al sole.

Secondo Antonio Leone, pdl, la candidatura di Stefano Rodotà al Quirinale è sentita dal PD come una forzatura nei confronti di Berlusconi. Per questo motivo PD, PdL, Scelta Civica votano scheda bianca, differentemente da SEL e M5S che vedono nella figura del professore Rodotà il garante super partes.

E mentre i politici cercano di fottersi l'un l'altro il Paese muore. Si suicidano pensionati, disoccupati e imprenditori.

È di poche ore addietro che un uomo di 70 anni si è dato fuoco davanti a un supermercato di Corigliano Calabro in provincia di Cosenza, sembra, per motivi economici strettamente collegati alla sopravvivenza.

Anche Pordenone ha la sua vittima. È un imprenditore tormentato dal problema dei licenziamenti dei suoi compagni di lavoro e di vita che lo hanno accompagnato nella costruzione della sua azienda. Si tratta del mobiliere

Fermo Santarossa, 73 anni, fondatore e amministratore delegato dell'omonimo gruppo industriale che da lavoro a 500 addetti con un fatturato di circa 200 milioni annui, trovato annegato nello stagno della propria villa di Prata di Pordenone.

lunedì 26 novembre 2012

volevamo la fantasia al potere? eccola!

Riscrivere l'Italia con Bersani o Renzi?


È davvero stupefacente! Tra le tantissime manie degli italiani la sindrome dello scrittore è una forma ricorrente di mania collettiva curata amorevolmente in ogni dove persino in politica.
Comunque, visto che la politica non sa fare altro che parlare parlare e ancora parlare a vanvera, (e meno male! Almeno dà da mangiare ai giornalisti e sollecita i blogger a prestare il loro acume sarcastico per rendere meno pesante il campo incolto della politica) se proprio fossi chiamato a riscrivere qualcosa di veramente rivoluzionario da Bersani o Renzi, chissà perché, mi viene in mente di scrivere:
l'Italia è una Repubblica Democratica fondata sul Lavoro.
E ancora: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Ma papà questi sono i primi quattro articoli della costituzione italiana! La stiamo studiando adesso con la prof!
Già già mi sembrava una cosa già sentita... ma allora cosa vogliono riscrivere se non sono riusciti in tutti questi anni a rendere fattibili i primi 4 concetti fondanti della Repubblica Italia?

sabato 16 marzo 2013

Presidenza Camera al PD, scontro Pd PdL al Senato

laura boldrini, neo presidente della
camera dei deputati

Alla camera Laura Boldrini, al Senato in forse Grasso contrastato dal PdL che rivuole Schifani


Angelino ma che dici! Quando governavate voi chi avete eletto a presidenza di camera e sanato?

Gianfranco Fini e Schfano entrambi del vostro schieramento. Allora? Perché adesso sei scandalizzato? Forse c'è dell'altro?

Dal canto suo Bersani dice, per bocca di Franceschini, che il PD traduce nei fatti quanto chiesto dal popolo e cioè che la candidatura (confermata) della Bolfìdrini alla poltrona della camera e Grasso che avverrà più tardi in senato sono in sintonia con le scelte dei cittadini. Anche questa è un'affermazione condita abbondantemente con olio di ricino.

Il pdl non ci stà e schiera Schifani nella corsa per la presidenza al senato.

Giochi. Ancora giochi! E le stelle stanno a guardare.

Laura Boldrini è stata eletta con 327 voti.

Questo il risultato della votazione: Presenti 618; Maggioranza richiesta: 310; Boldrini: 327; Fico:108; Schede bianche: 155; schede nulle: 10; Voti dispersi: 18.

"Sono molto molto soddisfatto, abbiamo eletto una candidato di grandissimo profilo culturale e moralmente indiscutibile e di cambiamento e l'abbiamo offerta all'elezione di tutti". Così Pier Luigi Bersani commenta l'elezione di Laura Boldrini alla presidenza di Montecitorio.

Tutti i deputati, tranne quelli del Pdl che sono rimasti seduti, in piedi hanno accolto l'ingresso nell'Aula di Montecitorio di Laura Boldrini, appena eletta presidente della Camera con una pioggia d'applausi.

mercoledì 30 gennaio 2013

Monti e Riccardi i nuovi lupi vestiti da agnellini

monti, l'uomo che non chiede, esige!
Sai perché non voto Monti? Perché è peggio di tutti gli altri politici che finora hanno governato il paese messi assieme! E sai perché non voto neanche Bersani? Perché gli ha concesso di mettere le mani in tasca ai disoccupati affamare i pensionati e ammazzare il futuro di tutti noi.
È inammissibile per chiunque e non ci sono motivazioni validi da spendere a chi soffre la fame e l'emarginazione sociale per via dei tagli e delle modifiche fatte da Monti e dai suoi inaffidabili ministri ad iniziare dalla Fornero e finendo a Riccardi. Dietro alla loro facciata ekklesiale, nascosti tra una preghiera prima delle convention e una mano falsamente tesa agli ultimi hanno emanato provvedimenti a senso unico. Hanno rubato ai poveri e dato ai ricchi!

Tra i tanti obbrobri partoriti dalle loro menti la cosa che più mi fa incazzare è l'innalzamento dell'età pensionabile e il deserto creato attorno al lavoro. È assurdo! Come possono pensare di rilanciare l'economia se non ci sono soldi nelle nostre tasche! E se pur avendo raggiunta la soglia pensionistica, dopo avere versato i contributi all'Inps, non si può avere l'agognata pensione perché, secondo alle loro malefiche pugnette mentali, non si sono raggiunti i 67 anni ma 60 e si è rimasti senza lavoro?

Sfido Monti, Riccardi, Bersani e compagni, senza dimenticare Berlusconi e Tremonti o Bossi e Maroni a campare con i risparmi messi da parte durante una vita di lavoro senza poter accedere all'istituto sociale della meritata pensione.
Decisamente è gente che non merita la fiducia.

venerdì 25 gennaio 2013

Monti in campagna, prima tappa Milano

mario monti proof dj
Monti, dalla cattedra in piazza! In tv e radio a caccia di voti.
Inizia il tour elettorale.
"Girerò per l'Italia con i limiti che derivano dal fatto che sto gestendo un governo ancora in carica. Domani sarò a Milano, anche nelle strade e nelle piazze". Dopo aver vestito i panni del più navigato dei politici nostrani ecco sfatato anche il pensiero di quanti lo paragonavano al rocker Mick Jagger per il suo impeccabile aplomb.
“Se penso che Monti ha la stessa età di Mick Jagger”... sempre compassato, mai trasgressivo. Attento nel misurare le parole. Vestiti, atteggiamenti e conferenze sempre dosate; diplomatico e dottorale nel suo loden un po' retrò.

Ecco, appunto! Ora inizia anche lui a girare per le strade, stringere mani (forse) e menare parole pesanti come pietre che, se pur rivestite di spugna, intontiscono quando arrivano in faccia agli avvversari, a destra e sinistra.
Adesso, con lo scandalo dei derivati in MPS è il turno di Bersani e del pd senese che, secondo Monti, dopo aver invitato a non mettere nelle discussioni elettorali il crollo in borsa dei titoli mps, ci ripensa e dice:
“la commistione tra banche e politica è una «brutta bestia» e «va sradicata». L'ha esternato questa mattina a «Radio Anch'io», Radio Rai 1. Nella vicenda Monte Paschi «c'entra quel grande partito che viene spesso citato, cioè il Pd che ha sempre avuto molta influenza attraverso la Fondazione su quella banca». «Io - ha aggiunto - non sono mica qui per attaccare Bersani ma per attaccare molto decisamente il fenomeno storico della commistione tra banche e politica che va ulteriormente sradicato. Poi lascio ai partiti puntare l'uno l'indice contro gli altri».
Però, che furbaccchione questo proof!

sabato 30 giugno 2012

D'Attorre ai circoli PD, in Calabria no, in Italia sì!

le false guerre della politica italiana


La politica, intesa così, come ci è stata presentata negli anni, è una brutta bestia!
Un tempo c'erano i “buoni e i cattivi” schierati in campi avversi, tipo don Camillo e Peppone in rappresentanza della chiesa, quindi la democrazia cristiana, e i lavoratori che mischiavano la fatica all'ideologia con la speranza di un futuro migliore. In mezzo c'erano e ci sono i politicanti di mestiere sempre attenti a mischiare le carte e a non farci capire niente di come stanno veramente le cose. E mentre nel governo nazionale una strana coalizione appoggia il governo tecnico Monti, in Calabria si litiga e si grida allo scandalo se uno dell'opposizione collabora col governo regionale.
È il caso scoppiato durante l'assemblea dei circoli a Lamezia, che vede Alfredo d'Attorre, il commissario pd calabrese con delega di mettere a posto lo sgangherato partito e i suoi dirigenti in loco, proteso a bacchettare chi collabora col presidente Scopelliti, dietro nomine o altro, per lo meno questo sembra di capire. Ma ripeto, noi del volgo non conosciamo mai i fatti per come si sono svolti o si svolgono veramente. Ma sentiamo cosa dice d'Attorre alla fine di una lunga e appassionata relazione all'assemblea dei circoli: «chi sta nel Pd non dà suggerimenti a Scopelliti, né prende incarichi da lui». E anche se non fa riferimenti specifici, tanto basta per innescare la reazione di Enza Bruno Bossio: «Fai i nomi, adesso».
E D'attorre replica: «Sei troppo intelligente per non capirlo. I giornali li leggi pure tu».
Che si riferisca al marito della Bruno Bossio, il consigliere regionale Nicola Adamo?, che in queste ultime settimane si è fatto notare per una serie di “aperture” e tra queste, su tutte la questione Sorical, a favore del centrodestra che governa la Regione?

Però, continuo a non capire, perché la relazione di D'Attorre mescola temi nazionali e locali. E mentre dice che il governo Monti «va sostenuto senza far mancare i nostri contributi», per le primarie che dovranno designare il nuovo candidato premier per il centrosinistra, si dovrà tener conto dell'atto di coraggio di bersani per la prospettiva di costruire un asse con l'Udc. L'UDC?
Ecco, in questo caso non è un accordo di potere ma un patto costituente per cambiare l'assetto istituzionale del nostro Paese! Sempre secondo le motivazioni del commissario pd che ribadisce al Pd calabrese di “Aprirsi alle forze migliori della società”. Allora questo significa che … o no?
Ma il bello deve ancora dirlo e cioè che:

La fase due del partito passa attraverso alcune priorità: «Unità che non vuol dire unanimismo; unità come condizione per il rinnovamento generazionale; autonomia come capacità di autogovernarsi».

Mah non c'ho capito un cazzo!

giovedì 12 aprile 2012

Amministrative, il nuovo che avanza

Largo ai giovani!

Ho sempre creduto nei giovani, nella loro voglia di cambiare il mondo e nella visione, forse romantica, di abbattere vecchi schemi mentali. Ma vedo che i giovani di oggi sono disincantati. Non amano i sogni! Né vestono panni rivoluzionari. Sono ragazzi concreti! Cresciuti razionalmente dalle scuole di partito. Gli stessi ,i partiti, che hanno dimostrato sprezzo della Politica e sottomesso i militanti a logiche ben consolidate nelle strutture in cui militano.

Per quanto concerne la realtà catanzarese già qualche legislatura addietro una nuova formazione civica composta completamente da giovani entrava nella disputa per la scalata municipale: Catanzaro nel cuore. Ma col tempo, anche i giovani, sono cresciuti e le cose che prima contestavano sono diventate norma anche per loro. Demagogia e populismo per tappare gli occhi ai concittadini che li hanno votati e sotterfugi politici nelle commissioni e nelle sedute del consiglio comunale per portare a termine progetti discutibili per la tutela del bene comune.

Oggi esplode il caso dei finanziamentipubblici ai partiti e l'unico che si schiera apertamente a favore dei contribuenti e del welfare, suggerendo di non pagare la rata residua dellle politiche 2008 e versarla nelle politiche sociali a disposizione della Fornero, è Di Pietro.

Ovviamente IdV non è il solo partito a contestare il modo anomalo del rimborso ai partiti, anche SeL, i grillini 5 stelle, Crozza e una larghissima parte di italiani. E i dirigenti chiamati a risolvere l'anomalia che fanno? Si trincerano dietro l'antipolitica e lo spauracchi dei partiti asserviti ai ricchi o alle lobby che hanno i soldi per finanziarli.

In questa farsa il nostro giovane Scalzo che fa? Va a Roma, incontra Bersani e gli dice che vuole rompere con la vecchia politica...

Salvatore!, consentimi: ti voglio bene e voglio bene a tutti i giovani, perciò auspico davvero la fantasia dei giovani al potere ma credo che questa tua scelta non sia la più appropriata.
È ora di rompere i vecchi schemi, metterli da parte definitivamente e suddividere equamente i sacrifici. Per troppo tempo i partiti hanno pianto miseria e ora vengono fuori imperi inimmaginabili, immobili, conti correnti nei paradisi fiscali, assicurazioni, finte onlus.... incarichi nelle commissioni, nelle imprese pubbliche, Rai, ospedali etc.


martedì 18 ottobre 2011

politica, dopo i danni la beffa

Visto da fuori il potere è brutto e sporco. Per questo molti uomini e donne si sono messi in politica con l’intenzione di scardinare alcuni ordini di potere precostituiti, ma raggiunta la meta anche loro sono stati risucchiati in quella che molti chiamano l’orgia del potere. Che sarà mai? Un’epidemia? Un virus che contamina chiunque sieda in parlamento o nel senato? Sarà La famigerata ragion di Stato? Gli alti interessi sociali da tutelare, ignorati dal popolino ma noti ai dirigenti di tutte le forze di partito che siedono in parlamento?
Non lo so! So solo che a questo punto non è colpa di Bossi, Pannella, Bonino, Capizzone, Di pietro, Dalema, Bersani, Berlusconi e tutti i volti noti che urlano parole di fuoco agli avversari (per finta?) se le cose non cambiano mai per il popolo sovrano.
Lì, deve esserci un karma che non si lascia spodestare, anzi acchiappa tutte le buone intenzioni e le trasforma, li assomma in un unico grande mare di egoismo. Gl’incazzati dopo un po’ si calmano e si allineano, stemperando persino i fuochi dei compagni di cammino che, non avendo ottenuto nessun incarico, continuano ad invocare diritti e uguaglianze.
Ma questo è niente in confronto alla beffa che arriva subito dopo i danni; perché uno pensa: va bèh mò cade il governo oppure finisce la legislatura e con la nuova legge elettorale (che nessuno dei politici vuole perché altrimenti l’avrebbero cambiata) non li vedremo più! Invece eccoli seduti nelle infrastrutture del sottobosco a intascare altri gettoni mensili insieme ai vitalizi d’oro per poche ore di non lavoro ai vari Cicciolina e Scillipoti…
E se qualcuno denuncia i privilegi della casta, che sia nazionale o locale, è bollato come uno che fa dell'antipolitica. Perché, loro, sapientoni & associati fanno politica?

lunedì 3 dicembre 2012

da Monicelli a Nannarella: rivoluzione!

Primarie? No grazie! meglio passione e cultura per una rivoluzione che risvegli le coscienze.


La voglia di cambiamento si vede solo nelle facce sofferenti dei pensionati, dei cassintegrati e dei nuovi poveri che pur lavorando non riescono a tenere a posto le spese di casa.

I partiti hanno deluso. I sindacati hanno deluso. Il Vaticano ha deluso! Gli altri organismi che assediano lo Stato non li nomino perché è inutile. Chiamo in causa questi tre soggetti perché, secondo quanto hanno sempre cianciato, la loro vocazione li avrebbe dovuti spronare per far migliorare la condizione sociale degli ultimi, i poveri, i deboli senza bandiere. Invece l'evidenza è sotto gli occhi di tutti e mostra povertà materiali e spirituali che mai avremmo pensato di toccare.

E chi altri avrebbe dovuto vigilare per evitare la caduta catastrofica se non i guardiani dei deboli?
Non è successo! Pare che anche i guardiani si siano visti e curati gli affari propri. E la puntata di Report di ieri ha scoperchiato un altro bel pentolone colmo di privilegi per la casta dei politici e i suoi amici im/prenditori.

C'è una sola manovra da fare e certamente non riguarda l'alta finanza, il lavoro, o peggio l'intrusione di nuove tasse che servirebbero solo a gonfiare le tasche già piene dei soliti lestofanti di professione ben inseriti nei posti di comando. L'unica manovra da fare nell'immediatezza è quella sulla cultura! La cultura visionaria predicata da Gesù Cristo con la parola e l'esempio. La cultura dei filosofi laici che mettono al centro l'uomo e non la materia.

Ecco perché la colpa maggiore la do ai partiti di sinistra che accettano mazzette chiamate finanziamento privato ai partiti dalle grandi aziende. Do colpa ai sindacati perché anche loro si sono assoggettati alle logiche del potere economico e commerciale produttivo e ceduto su punti qualificanti dell'organizzazione del lavoro peggiorando così la qualità della vita in fabbrica e fuori come successo all'ILVA di Taranto, Porto Marghera, Bagnoli.

Bersani fa finta di non capire e insieme ai dirigenti del PD gongola con la farsa delle primarie. Anche il PdL pare che debba farle non appena si saranno chiariti i ruoli e chi comanda.
Oggi è il turno del movimento cinque stelle. Nel blog di Grillo ci sono date orari e modalità per votare i candidati.
Pare che anche Nannarella, la nonnetta combattiva nota per come tratta i politici davanti a Monte Citorio.
Destra e sinistra, secondo le opportunità o le scempiaggini che fanno, sono apostrofati energicamente da questa nonnina combattiva che, dopo avere strappato la tessera del PCI nel 1991, adesso, con i suoi venerabili 98 anni, pare voglia dare fiducia al movimento di Grillo.
Nannarella, col suo piglio simpatico, come riporta una nota sul blog di Beppe Grillo afferma seccamente:
"Nun me faccio grandi illusioni eh, ma speramo de mannà via tutti sti delinguenti e de vedé quarche cambiamento pe' la povera ggente! Stavorta ce vojo ariprovà a cambià le cose cor voto, altrimenti ce resta solo a rivoluzzione!".

In un'Italia senza dignità ci vuole solo la rivoluzione (cit. Mario Monicelli)

mercoledì 6 marzo 2013

Italia, verso la terza Repubblica

aore12

E Monti ritorna a ordire trame al riparo da occhi e orecchi indiscreti.

Finito il tempo della campagna elettorale e presa la batosta, il prof nasconde i suoi pensieri alla stampa e ai cittadini italiani; tenta incontri con i maggiori leader delle forze politiche a lui consone ma nulla è dato sapere. Dopo Casini e Renzi dovrebbe toccare a Bersani, Berlusconi e infine a Grillo quale esponente della “pancia” degli italiani.
Dal canto suo, forse, il Presidente Napolitano, visti i risultati delle urne e le intenzioni nebulose dei partiti presenti, potrebbe pensare a un governo del Presidente. Ma Lui, come si sa, termina il settennato tra due mesi e non può imbarcarsi in una avventura simile. Quindi?
Si potrebbe ipotizzare una proroga nei suoi confronti fino alla soluzione politica del problema, anche perché sarebbe impensabile un altro governo tecnico che, come si è abbondantemente visto, quello di Monti non ha avuto niente di tecnico ma moltissimo di politico (basta pensare agli interventi fatti dalla Fornero contro le classi deboli e i dipendenti tesi a “migliorare mobilità e carichi di lavoro” da ciò l'abolizione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori). In merito è opportuno ricordare i tagli traumatici operati dal governo tecnico di Monti in maniera unilaterale, tagli che hanno abbattuto il potere d'acquisto di dipendenti e pensionati ma non hanno per niente intaccato gli stipendi d'oro di dirigenti e parlamentari. Restrizioni che, viste e documentate dai media e che bruciano sulla carne viva dei più poveri, hanno di fatto amplificato le paure collettive.

Il compito del prossimo governo è arduo. Senz'altro i sacrifici aumenteranno. E a questo punto, è improrogabile una presa di posizione netta per chiunque andrà a governare: equità e parsimonia! Queste le linee guida se si vuole dare un segnale politico e ripristinare la fiducia tra cittadini e istituzioni.

mercoledì 12 dicembre 2012

Brunetta l'IMU e lo spread

Brunetta "medita" aiuto!
Qualcuno ci ha riso su, altri hanno fatto satira ma nessuno ha saputo cogliere e spiegare il vero dramma che sta attraversando Brunetta.

Oh ragassi non si schersa. Stiamo mica contando caramelle? Questi son soldoni! Non si schersa mica!
Il poverino nell'anno passato ha sborsato una cifra...
279.129,00 euro dichiarati lo scorso anno da Brunetta sono stati usati tutti per pagare i mutui delle numerose case che ha in giro per l'Italia: una a Venezia, dove possiede anche un magazzino ereditato al 50%, e poi altre a Roma, in provincia di Perugia e a Ravello, sulla Costiera Amalfitana.
Un tesoretto in immobili che al consigliere di Berlusconi, Brunetta, è costato di Imu "per la prima rata quattromilanovecento euro e settemila per la seconda". Insomma, le stesse identiche preoccupazioni della "stragrande maggioranza delle famiglie italiane"!

Brunetta è indignato per le battute apparse sul web e risponde così: "Sono una persona perbene, dico la verità e non rubo. Sto pagando la seconda rata dell'Imu e i soldi non li ho, li ho dovuti chiedere in banca, in prestito. E come me, che sono un medio reddito, un medio-alto reddito, penso si trovi la stragrande maggioranza delle famiglie italiane".

Glielo diciamo ch'è fuori dalla realtà? O lo lasciamo dormire? Per il nostro bene e quello di Berlusconi è meglio che glielo diciamo và, altrimenti continua a liberare stronzate a ruota libera come quella apparsa su un'ansa di oggi che titola così:

''Spread grande imbroglio anche per due premi nobel'' .

''In 13 mesi ho preparato 238 slide di Power Point, facendo le pulci a tutto quello che faceva il governo: non ho mai ricevuto una sola smentita. Berlusconi ha seguito il mio lavoro, l'ha studiato, metabolizzato. E poi si e' convinto che non si poteva continuare con Monti''. Lo spiega Renato Brunetta, ex ministro della Pubblica Amministrazione, in un'intervista al ''Corriere della Sera''.

Berlusconi ha definito lo spread ''un grande imbroglio, proprio il titolo del mio libro. Ci parliamo quasi tutti i giorni e l'ho convinto. Del resto due premi Nobel gli hanno detto lo stesso. Tutto comincia per causa della Duetsche Bank che, oppressa da titoli tossici, ha venduto otto miliardi di debito pubblico italiano''.

Quanto alle elezioni, conclude, ''dall'altra parte ci sono Bersani e Vendola: ho parlato con un ambasciatore europeo ed era molto piu' preoccupato di loro che di Berlusconi e Maroni''.

Ora tirate voi le conseguenze. ammia mi para ca sa tira! Anche se sullo spread potremmo essere d'accordo; vista l' influenza che ha sul welfare, sulle reali esigenze delle persone in difficoltà e degli stati membri asserviti alla politica imposta dall'Europa e dalla Germania che, di fatto, è un cappio al collo di tutti.

martedì 5 febbraio 2013

non odio la politica ma gli idioti

bersani, monti, fornero, cos'è cambiato?
facce della stessa medaglia?

Italia, campagna politica deludente!

A leggere i giornali si ha la netta sensazione che noi italiani non godiamo di una buona reputazione. E in buona sostanza siamo dei gonzi che ci beviamo tutte le cazzate che stanno ingrassando i titoloni dei giornali e fanno sbavare i commentatori politici dei talk show.

Se è vero che sulla scia dell'incertezza politica legata al voto, oltre che per le vendite che in tutta Europa prendono di mira i titoli delle banche sotto assedio a Milano dal caso Mps e che nei commenti di Wall Street Journal e Financial Times la nuova sfiducia degli investitori in Italia è legata anche alle preoccupazioni dei mercati per il recupero nei sondaggi elettorali di Silvio Berlusconi, possiamo considerare la politica italiana non sull'orlo del baratro ma sotterrata a tremila leghe sotto.

Ma dico com'è possibile che l'attenzione di tutti i media, (web compreso, considerato fin ora uno strumento evoluto e libero che non si lascia condizionare dalle stronzate della vecchia politica,) adesso non trovano di meglio che schierarsi e tifare per chi la spara più grossa dimenticando i problemi reali o al massimo reagire con la satira?

Io non ce l'ho con i ricchi o la ricchezza e tanto meno con chi possiede grandi patrimoni (beati loro!). Certo, farebbe piacere vedere qualcuno di questi ricconi correre in aiuto di quel 90% che rasenta la povertà e non gode delle agiatezze derivanti da lavori leciti e illeciti che ci hanno portato alla fame e all'imbruttimento. Ma questo non succede! Anzi c'è chi teorizza evasioni fiscali o condoni tombali fino a farli diventare leggi dello Stato... no, decisamente non meritiamo simili rappresentati!
Fermi tutti. Riprendendoci dignità e cultura della libertà.

Non concediamo scampo a chi aggira il volere referendario, facciamo in modo che sia finita definitivamente con lo sperpero dei fondi pubblici a partiti e giornali, alle spese per le guerre e agli armamenti, alle frode fiscali, al saccheggio dell'ambiente e alla mortificazione dei deboli e quanti vivono ai margini della vanagloria della cattiva politica.

venerdì 19 aprile 2013

SIGNORI, L'INCIUCIO E' SERVITO!

Prodi acerrimo nemico di Berlusconi?

Ma è una corbelleria bella e buona! Possibile che i giornalai nazionali non sanno cos'altro inventare per fare notizia?

Se non ricordo male, quando Prodi vinse e fece il governo, non si scostò di una virgola dal programma avviato dal suo predecessore Berlusconi, e lo testimonino le politiche europee sull'alta velocità, sugli accordi aziendali e sulle grandi opere. Nonché tutte le aspettative che ci si aspettava da un governo di sinistra ma che non hanno visto luce. Anzi, la tassazione e il lavoro sono le scottature che ancora bruciano sulla pelle dei sudditi.
Ed è per questi semplici motivi che allora cadde.

Insomma Prodi proseguiva nelle azioni imposte dal governo di destra infischiandosene delle aspettative degli elettori di sinistra.

Ma quest'aspetto è secondario se si considera l'interesse nazionale che a volte sovrasta l'unità degli intenti politici di destra o sinistra. Tant'è che anche oggi Fassina chiarisce che “essere classe dirigente significa dirigere e non lasciarsi guidare dalla base”.

aore12
Stefano Rodotà
Giusto! Ma Fassina o chi per lui dovrebbe anche spiegare agli elettori, al popolo della sinistra e a quanti hanno dato loro fiducia col voto e che avrebbero voluto Rodotà al Colle, figura limpida caldeggiata anche dal M5S, perché non è piaciuta a Bersani e alla classe dirigente del PD.

Forse la classe dirigente conosce qualcosa che noi sudditi privi di raziocinio non possiamo immaginare?

Se davvero Prodi avrà la meglio su Rodotà, non so se noi, cittadini non rappresentati da questa classe dirigente, avremo ancora il “diritto di avere diritti”.

Comunque, basta dire stronzate!
È ininfluente fare l'analisi dei voti, dei dissidenti e dei franchi tiratori o tentare voli pindarici per carpire i segreti di Monti che intima la Cancellieri al Colle quale sua espressione per Scelta Civica pena il suo ritiro dal partito.

Se il Pd fosse davvero un partito di sinistra che guarda ai deboli e ne tutela i diritti avrebbe accettato e sostenuto la candidatura del professore Stefano Rodotà.

Domani alle 10 sapremo cosa i dirigenti avranno partorito in nottata e chi sarà il Presidente della Repubblica per i prossimi sette anni, capiremo così il futuro dell'Italia e cosa ci aspetta subito dopo il passaggio di consegne del Presidente uscente Napolitano.

mercoledì 17 febbraio 2021

Pd, leu, M5s insieme con Draghi x l'Europa

Il “fratello maggiore” ha risposto all'invito che Bersani fece qualche giorno addietro:

L’annuncio della nascita della nuova formazione è arrivato con una nota congiunta firmata dai capigruppo in Senato: Ettore Licheri (M5s), Andrea Marcucci (Pd), Loredana De Petris (Leu). “Alla vigilia del voto di fiducia al nuovo governo Draghi”, si legge, “abbiamo deciso, sollecitati da senatrici e senatori dei tre gruppi parlamentari, di intraprendere un’iniziativa comune: la costituzione di un intergruppo parlamentare che, a partire dall’esperienza positiva del governo Conte II, promuova iniziative comuni sulle grandi sfide del Paese, dalla emergenza sanitaria, economica e sociale fino alla transizione ecologica e alla innovazione digitale. Con questo spirito, da domani, saremo insieme per rilanciare e ricostruire il nostro Paese”.


Noi”, ha commentato nella trasmissione di Bianca Berlinguer il segretario dem Nicola Zingaretti, “dobbiamo porci il problema serio che non si possono solo declamare contenuti e valori, il problema nella vita concreta è quello di realizzarli: per questo si fanno “le alleanze anche parlamentari”. Ma soprattutto, ha aggiunto, “l’intergruppo è importante perché questa ampia maggioranza offre al presidente Draghi un’area omogenea per raggiungere gli obiettivi europeisti che altrimenti sarebbe, lui e non solo il progetto, stato più debole”.

Che dire? La politica è alchimia! È un continuo divenire. Gli umori si sommano alle idee personali e ideali. Anche con Monti ci si aspettava il famoso salto nel cambiamento culturale e sociale della classe politica. Avremmo dovuto assistere all'emancipazione della democrazia e della solidarietà che nel frattempo si erano arenate nei personalismi e nelle leggi ad personam, alle bugie dei detentori del potere istituzionale. Tant'è che lo scotto l'abbiamo subito noi dal basso con le riforme alla “Fornero” ritenute dolorose ma necessarie da Mario Monti.

Lo stato sociale in quegli anni ha subito una frenata demolitrice dai contraccolpi nefasti per i comuni cittadini ma non per le classi agiate in cui facevano salotto imprenditori e politici. Una per tutte la serrata dei “pensionati d'oro”! L'alzata di scudi degli intoccabili dorati contro le decisioni sacrosante del prof. Mario Monti ideate per dividere, anzi, condividere i sacrifici tra tutti gli italiani, ha sortito effetti devastanti: quello che molti osservatori definiscono “populismo e populisti o, peggio, malpancisti ignoranti” è il risultato del distacco dalla cosa pubblica e dalla politica attiva degli italiani che si son visti vessati e oggetto di macelleria sociale.

Tanto per ricordare.

domenica 31 marzo 2013

che ci riservano i dieci saggi di Napolitano?

In molti ci siamo chiesti chi sono i dieci saggi che formano i due gruppi di lavoro voluti dal Presidente Giorgio Napolitano dopo l'impasse di Bersani quale Presidente designato per formare il Governo. E come al solito siamo andati dietro l'onda emotiva creata ad arte dai mass media e dai vari personaggi che affollano la politica dentro e fuori le istituzioni, distogliendo l'attenzione dal problema reale che assilla ognuno di noi e che può essere riassunto nella cultura della legalità portatrice di istruzione, ricerca, lavoro e stabilità sociale.

Punti, questi appena accennati, stravolti e poi dimenticati dagli stessi che occupano gli spazi della democrazia repubblicana. Per estrema sintesi basta ricordare la legge elettorale, il porcellum, da tutti odiato e da tutti lasciato a legiferare sul porcilaio attuale.

Ma torniamo ai fatti in questione:

I due gruppi di lavoro voluti dal Presidente della Repubblica, che si riuniranno nel corso della prossima settimana per stabilire contatti con i presidenti di tutti i gruppi parlamentari in modo da raccogliere proposte programmatiche in materia istituzionale e in materia economico-sociale ed europea, sono composti da:
Valerio Onida, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante;
il secondo gruppo è formato da:
Enrico Giovannini, presidente dell'Istat, Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato; Salvatore Rossi, membro del Direttorio della Banca d'Italia, Giancarlo Giorgietti e Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato, nonché dal ministro Enzo Moavero Milanesi.

Quindi, nella prossima settimana i dottori della politica economica e sociale dovranno trovare la medicina più appropriata e imporla agli italiani. Noi, sperando che non optino per la via più facile e si risolvano a prescrivere enormi clisteri per i cittadini come avvenuto fin ora, rimaniamo in trepidante attesa.

domenica 10 febbraio 2013

ancora suicidi, vittime della disoccupazione

Parole, strategie politiche e suicidi a iosa per servire lo spread, grazie a tutti, tecnici e politici.

Il tam tam è assordante. Sui social net, tra le innumerevoli inutili frasi fatte dei tanti che cliccano mi piace sulle cose di pancia, la notizia del suicidio del muratore siciliano diventa un pugno allo stomaco. Si apprende, così, tra l'indolenza della campagna politica che nei fatti dimostra attenzione solo alle alleanze e alle tattiche per vincere, che ai suicidi degli imprenditori seguono o fanno il paio i poveri cristi.
Operai e lavoratori più o meno sindacalizzati, forse poco istruiti secondo i parametri dei prof e della classe dirigenziale degli ultimi vent'anni che non ha saputo evitare i drammi dei senza lavoro.

Davanti alla morte qualsiasi parole è inutile! come qualsiasi teorizzazione che non porta alla soluzione dei problemi esistenziali legati alla dignità, all'autostima fortificata dal lavoro dei singoli.

Come non essere solidali con i preti schierati sul fronte dei deboli; che maledicono lo spread e quanto ruota attorno alla fredda dinamica dell'alta finanza che, alla fine, se mai riuscirà a salvare i conti delle nazioni, falcidia i deboli.

Casini appoggia l'agenda Monti. Monti non transige sui conti. Bersani dice di essere in sintonia con Monti. Fini pure. Berlusconi ridà i soldi dell'imu indietro. Ma nessuno parla delle reali possibilità di creare nuova occupazione. Anzi, tutti, nessuno escluso, dicono convintamente che si devono operare tagli di personale nella pubblica amministrazione mentre i privati lo fanno da sempre e usano il licenziamento come forma di ricatto per sfruttare al massimo le energie dei dipendenti.

Questo è lo stato dell'arte in Italia. e mentre la campagna elettorale continua, in provincia di Trapani un altro disoccupato, un muratore sindacalizzato, si impicca.

venerdì 15 aprile 2011

parlamentare a 18 anni e senatore a 25



Largo ai giovani!


“Abbassare da 25 a 18 anni la soglia di età richiesta per potere essere eletti deputati e da 40 a 25 quella per diventare senatori. Questo il contenuto di un disegno di legge costituzionale approvato dal governo su proposta dei ministri Giorgia Meloni e Roberto Calderoli che recepisce i contenuti di una proposta bipartisan avanzata lo scorso gennaio dai deputati Gozi e Graziano del Pd e Formichella e Centemero del Pdl.”

Ecco un modo concreto per creare nuove possibilità di lavoro ai vari “trota” che hanno sponsorizzazioni influenti; verrebbe da dire! Sì, perché un tempo si parlava di esperienza e di saggezza mentre oggi, vista la composizione dei due rami del parlamento, basta avere un bel corpo, bella presenza e cieco servilismo per accedere a importanti e delicati incarichi istituzionali. Poco importa se il paese va a rotoli e la cultura della solidarietà non attecchisce. Ooh: siamo pazzi? Direbbe, da buon romagnolo, Bersani. Siamo qui a pettinare le bambole?

È ora di fare Politica seria che dia risposte ai problemi nuovi derivanti dalla globalizzazione mondiale, che sappia accogliere e promuovere fonti di sostentamento laddove servono. Una politica al servizio della gente e non l’esatto contrario come avviene ora.
Mettiamo da parte le frasi ad effetto. Non sono questi i problemi della gente. E poi, mi piacerebbe sapere chi e quanti sarebbero i giovani che dovrebbero “guidare” il Bel Paese. Ma forse si riferiscono al paese di Bengodi, i parlamentari bipartisan che hanno partorito la genialata dei parlamentari bebè. E non hanno tutti i torti! visto che dopo 5 anni di cazzeggio totale e presa per i fondelli del popolo sovrano se ne vanno in pensione con un bel gruzzolo alla faccia del popolo sofferente e deriso che li aveva votati speranzoso.

lunedì 11 giugno 2012

Risposta col loden di Monti a Scalfari

Lezione magistralis del prof. Mario Monti su meritocrazia e riconoscimento delle professionalità acquisite.

Non poteva essere altro che questa! La risposta del prof. Mario a Eugenio Scalfaro circa le emanazioni dei poteri forti nei confronti di Catricalà, Fortunato e Canzio.

"Non ho avuto finora alcun motivo -risponde oggi su Repubblica il premier- per rammaricarmi delle scelte che ho fatto nel novembre scorso. Ho anzi apprezzato le loro qualità e il loro spirito di servizio. Naturalmente, nel caso riscontrassi in loro, come in qualsiasi altro collaboratore, anche un solo caso di mancata correttezza o lealta', non esiterei a privarmi della loro collaborazione".

"Quando ho nominato sottosegretario Catricalà e confermato nelle loro posizioni Fortunato e Canzio non ero certo all'oscuro dei loro rispettivi percorsi di carriera, ne' di chi avesse avuto un ruolo decisivo nel valorizzarli in passato", sottolinea Monti replicando a Scalfari che aveva scritto come Catricalà fosse una 'creatura' di Gianni Letta e Fortunato e Canzio di Giulio Tremonti. Si tratta di qualificati funzionari dello Stato e nel decidere di avvalermi della loro collaborazione li ho valutati alla luce di quelle che, dopo attento esame, mi sono parse le loro caratteristiche di competenza, integrità, autorevolezza nell'esercitare le funzioni ad essi attribuite, lealtà. Lealtà allo Stato e alle linee programmatiche del governo, non ad una 'mia' parte politica, che come e' noto non esiste".

"Certo, le due posizioni al ministero dell'Economia e delle finanze, oltre, beninteso, a quella di sottosegretario, rientrano nello 'spoil system'. Avrei perciò potuto modificarne a mia discrezione i titolari, magari per il fatto -sottolinea il premier- che il ministro che li aveva nominati non sempre aveva mostrato particolare rispetto per le mie tesi di politica economica (o per la mia persona) nel corso degli anni"."Ma non credo sia questo il modo corretto di intendere lo 'spoil system'.
Soprattutto se si e' a capo di un governo sostenuto da una maggioranza che e' composta da forze politiche antagoniste tra loro, con anime culturali e ambienti di riferimento spesso antitetici. Devo cercare, e' stata la mia convinzione fin dall'inizio, di estrarre il meglio da ogni forza e di rendere compatibile ciò che 'in natura' (cioè nei molti anni di bipolarismo che ci hanno portato alla crisi del novembre 2011) ha mostrato di non esserlo. In altre parole, non avrei potuto, ma neppure voluto -conclude Monti- evitare di prendere in considerazione professionalità di valore solo perché erano 'creature' di Gianni Letta o di Tremonti. O di Bersani, Casini o Alfano''.


Magari si diffondesse un simile pensiero nell'Italia delle spartizioni e dei dirigenti fantocci.
Sia ben chiaro: stimo il giornalista Eugenio Scalfari e lo ritengo uno degli ultimi uomini appartenenti al “vecchio modello di fare giornalismo”; forse un tantino manicheo, ma comunque intellettualmente onesto!


domenica 21 ottobre 2012

al capezzale della seconda Repubblica

Bersani, Renzi, Alfano, Casini, Fini e compagnia cantando, mi sa tanto che ci stanno prendendo in giro come hanno fatto sempre. A nulla sono serviti gli scandali e le collusioni col malaffare. Né, il cambio di simboli, sigle e colori. … a sentirli uno per uno, hanno tutti ragione! Ognuno sa convincere. Vogliono rottamare, ripartire con una nuova squadra, demonizzano, a volte, Monti e il suo governo tecnico, salvo poi appoggiarlo ed elogiarlo per aver ridato credibilità all'Italia. Demonizzano le banche e la finanza che, ricordiamolo, sono state le cause dell'attuale povertà dei ceti sociali più deboli.
Insomma assistiamo stancamente al solito copione che mette tutti contro tutti, consente di tirarsi fuori dai problemi politici e lascia che siano altri a sporcarsi le mani con misure impopolari per tamponare la crisi. ma di lavoro e sostegno alle famiglie e ai giovani non c'è traccia!

Non so proprio se questa sia la strada più idonea per uscire dalle paure del momento; so solo che fino ad ora il Governo e il Parlamento ci hanno chiesto e imposto solo sacrifici per risanare errori fatti dai dirigenti che avrebbero dovuto controllare le politiche economiche e sociali dei Paesi dell'Unione Europea e, principalmente, dell'America, perché non possiamo dimenticare che la crisi l'hanno provocata in USA e poi si è propagata come un virus nel resto dell'Europa e nei Paesi che in qualche modo sono economicamente nel mercato a stelle e strisce.

un dato è certo: anche la seconda Repubblica è deceduta per troppi scandali. Con l'avvento della nuova era:

Riusciranno i nostri pinocchietti a diventare umani?

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