Salario minimo serve a poco e non salva la dignità dei cittadini

Leggo che Giovannini, ministro del welfare, ha organizzato una squadra di tecnici per preparare una bozza, un piano, contro l'indigenza. In parole povere dovrebbero trovare un sistema per garantire un salario sociale ai più poveri compresi gli stranieri che stanno almeno da un paio di anni in Italia.

E fin qui niente da eccepire!

Lascia un po' pensare lo stato d'abbandono dei tantissimi esodati o senza pensione che si trovano fuori dal mercato del lavoro ma che, secondo i farraginosi conteggi degli esperti che basano la ricchezza o la povertà dei cittadini e delle famiglie sui certificati ISEE. rimangono senza soldi in tasca.

E, anche se per questo nuovo termometro sociale ci si basa sull'ISEE, il reddito reale dei singoli cittadini non è individuato davvero.

Ancora una volta si confonde la dignità, il diritto alla vita e si tenta di cancellare la macelleria sociale fatta fin qui dai governi con un assegno per gli indigenti. Quelli, per intenderci che non hanno neanche gli occhi per piangere. Quei disperati che rovistano nei rifiuti e nei cassonetti dei mercati. I senzatetto.

No, caro e stimato Ministro, premesso che gli assegni contro l'indigenza esistono da sempre nei comuni d'Italia, Lei dovrebbe interessarsi dei 50enni a salire occupati e disoccupati elargendo loro un equo compenso per vivere da nonni. Accompagnarli dignitosamente nell'età della quiescenza e fare largo ai giovani.

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Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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