La natura chiama. Cosa c'è di più
accattivante di un pomodoro maturo, rosso, tagliato a due, un pizzico
di sale, un filo d'olio extravergine d'oliva e qualche foglia di
basilico sopra da consumare quando torni dal mare?
Ora non dico che il pomodoro lo debba
coltivare in terrazzo, anche se in ciotole come queste potresti anche
farlo, ma, conoscendoti, so per certo che dimenticheresti i
trattamenti e le concimazioni. L'acqua non mancherebbe. È garantita
dall'impianto automatico. Però potresti piantarci gli aromi. Che so,
della menta o del basilico. Dell'erba cipollina...
Sì hai ragione! Dove mi suggerisci di
andare per comprare qualche piantina? -rispondo alla mia amica-
Al consorzio agrario! Là trovi tutto e
c'è un signore che ti dà tutte le informazioni. Ti dice persino
quando la luna è propizia per piantare e raccogliere i frutti per
conservare, che so, i peperoncini sottolio. A proposito non
dimenticare di prendere i peperoncini piccanti. Quelli piccoli
piccoli.
Mi ha convinto. Ci vado. Lascio la
macchina nel piazzale che circonda il capannone. E entro. Il signore
del consorzio è indaffaratissimo. I contadini hanno le idee chiare;
loro sanno cosa prendere e piantare.
Aspetto che si liberi ma qui, in questo
posto, non funziona così. Devi chiedere. Intrometterti anche se sta
parlando con altri. Nessuno si lamenta o dice di aspettare il turno.
E lui, il signore del consorzio, risponde a tutti.
Senta vorrei delle piantine di basilico
da mettere in delle ciotole, all'incirca, il tutto è una superficie
di un metro quadrato.
Sì, ci vogliono sedici, diciotto
piantine. Risponde mentre disegna sul pavimento uno spazio di un
metro quadrato.
Bene. Vorrei il tipo a foglia larga e …
- sto per digli ma le mie parole si perdono nell'area. Il signore del
consorzio è distratto dalla sagoma surreale in controluce. Gli va
incontro. Dietro di lei un uomo con le mani in tasca cammina
lentamente e chiede prima che arrivi vicino: t'arrivaru i citroli?
(ti sono arrivati i cetrioli?)-.
Ritengo che si conoscano da vecchia
data e che per questo motivo vada loro incontro affabilmente. Sì,
decisamente le buone maniere non stanno di casa in questo posto.
-penso tra me-
Adesso i due avventori sono vicini e
curiosano tra gli espositori. Lei si abbassa. Prende un contenitore
in polisterolo ed esclama: guarda anche le fragole grosse ci sono! Li
prendo! A qunto me li fai?
Il signore del consorzio ride mentre le
risponde: poi facciamo tutto un conto. No no – interviene il
compagno di lei- dimmi subito quanto vengono-. Te li regalo! Non i
vogghiu. (non li voglio).
Mi piacciono, -interviene decisa la
signora-.
È una tipa sui generis, avrà sui 50
anni la contadina o forse dovrei dire coltivatrice per hobby visto
l'abbigliamento: capelli nero corvino raccolti alla nuca con ciocche
libere sul viso. Faccia piena, rotonda. Labbra rosso fuoco. Corpetto
avvolgente su gonna, cioè, minigonna nera elasticizzata che lascia
intravedere il risvolto degli slip sul culo piatto moscio e dulcis in
fundo, delle calze nere con dei cuoricini bianchi che a mala pena
riescono a contenere dei prosciutti degni dei migliori allevamenti.
Mi avvicino all'uomo del consorzio e
gli faccio cenno che passerò in seguito.
Anche quest'anno comprerò il basilico.
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