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mercoledì 8 febbraio 2023

Sanremo e gli ideali dell'Italia libera e democratica

 

Sanremo, la finestra socialpopolare spalanca le imposte e si affaccia Benigni per declamare la bellezza della Costituzione Italiana anche se ai tempi di Renzi ha perorato la causa dell'allora primo ministro per modificarla.

"contraddizioni, pop-go"
Simile a quei pupazzetti a molla costretti nelle scatole che sbucano all'improvviso, Roberto Benigni è stato un fiume in piena. Un novello maestro Manzi che elargisce sapienza e scolarizza gli italiani come negli anni '50-60. E se è lasciato al teatro della canzone popolare il compito di divulgare i diritti e doveri sanciti nella Costituzione e non agli organi preposti alla scolarizzazione e alla divulgazione dei saperi quali le scuole, bèh, significa che ancora c'è molto da lavorare.

Il tempo cambia molte cose, pure le menti. Meno male!

La 73ma edizione del festival della canzone popolare italiana ha aperto col botto!

Non c'è stato momento che nella tv di Stato non si vedesse uno spot che lo pubblicizzasse. 

Da Fiorello allo stesso conduttore pluridecorato e onnipresente sulle reti rai, Amadeus, le spinte non sono mancate, da quelle leggere e pruriginose alle incursioni nell'attualità dei tg hanno fatto sì che l'interesse montasse .

venerdì 30 settembre 2022

Letta, pura retorica nella lettera agli iscritti

 

Ma Enrico ci fa o lo è?

Ho dato una sbirciata alla lettera che Enrico Letta ha pubblicato per gli iscritti del pd. È semplicemente ridicola. Piena di retorica inutile e di infantile ripicca contro i fantasmi nemici di un mondo immaginario.

Un tempo quelli di sinistra s'impegnavano per fare migliorare le classi sociali deboli. Parlavano e si battevano per salari giusti; opportunità sociali per i proletari che non avevano origini blasonate e men che meno padri avvocato o dottore. Il diritto allo studio è stata una conquista sociale!

Col tempo però qualcosa è cambiato.

Il dna del partito dei lavoratori e degli emarginati ha indossato la cravatta. Si è imborghesito! E ha perso di vista la realtà.

Oggi, dopo l'ennesima sconfitta (ma forse l'avevano messa in conto visto che il rosatellum che prende il nome del suo relatore, Ettore Rosato, è la legge elettorale proposta e votata dal pd di Renzi per fare fuori i nemici del m5s e della destra che nel 2017 hanno fatto incetta di voti per lo più espressione di quel popolo di sinistra che si sentiva tradito), tentano di “rifondare un partito morente!”. Gli strateghi della premiata ditta si rifanno il look! Tentano manovre camaleontiche. Negano errori. Ostentano sicurezza. E la colpa è degli altri. Della base che non li ha capiti e neppure seguiti nella mattanza sociale che loro stessi hanno iniziato.

In Calabria il presidente Occhiuto cerca di riparare gli errori di Oliverio.

Mario Oliverio ha siglato un accordo con le ferrovie dello stato sfavorevole agli utenti. D'altronde, se ricordiamo lo zelo dell'allora ad di fs Mauro Moretti, Caronte in pectore delle fs con tessera pd in tasca, e come è riuscito a sanare le finanze dell'azienda, per chi ha poca memoria ricordiamo brevemente che ha tagliato treni, stazioni e fermate soprattutto con destinazione sud Italia e zone povere di merci e passeggeri facoltosi, si capisce qual era e quale è la caratura culturale direttiva politica dei dirigenti. Altro che tutela del servizio pubblico! E salvaguardia del territorio.

Ma torniamo al rosatellum che ha regalato alla lega e alla squadra di governo il seggio a Bossi che ha vinto a “flipper” la poltrona togliendola sotto il sedere a Enza Bruno Bossio del pd.


sabato 13 agosto 2022

Tv di Stato, pochi casi di buon giornalismo e intrattenimento culturale nei palinsesti rai

 

Insieme ai consumi elettrici c'è anche la quota coatta che impone, appunto, agli utenti che usufruiscono dell'elettricità, di pagare anche il canone della tv di Stato in bolletta ENEL e società affini.

Pagare il canone RAI è giusto!

Renzi s'inventò questo metodo di pagamento per evitare che ci fossero molti furbetti e evasori. Molti non pagavano il canone rai per svariati motivi.

Mettendo da parte le motivazioni “ideologiche” moltissimi utenti non pagavano l'obolo per protesta!

Protestavano contro gli sprechi e le lottizzazioni. Le notizie far locche delle parti politiche che governavano e, ahinoi, governano le tre reti della rai.

Per dirla in breve: il servizio che la rai offriva e offre tutt'ora non è un servizio in linea con le aspettative degli utenti. Il salto di qualità non c'è:

I notiziari enfatizzano fatti e notizie pruriginose. Accrescono timori e fantasie malsane. Lasciano spazio a supposizioni fantasiose e anche l'intervento degli esperti chiamati e pagati coi soldi pubblici risultano prive di dati scientificamente ineccepibili.

La notizia deve sconvolgere per attrarre le attenzioni dei videoti.

I talk show proliferano attorno ai fatti cruenti, ai drammi sociali, e, se poi gli eventi in esame sono conditi di tabù contro la comune morale s'innescano interminabili appuntamenti intervallati da costosissimi spot pubblicitari.

Insomma l'intrattenimento o la notizia sono come gli slogan dei politici: devono stupire lo spettatore, dargli una scossa, incuriosirlo e attrarlo, anche se, passato il momento, alla luce di nuove prove si sgonfiano e cadono senza fare rumore nel dimenticatoio.

Nelle redazioni territoriali, nei tg regionali, il servizio è ancora più deprimente!

La caccia alle negatività sembra essere l'unica e la più quotata azione in cui spendere le migliori energie intellettive locali.

Nessun approfondimento!, sui fatti di cronaca e sui problemi sociali.

Non un approfondimento minuzioso che faccia perdere molto tempo agli operatori del servizio pubblico. No! Non si pretende questo. Ma almeno che questi signori, lavoratori del servizio pubblico, approfondissero e incrociassero i dati, così da cercare motivazioni plausibili e offrire agli abbonati un servizio dignitoso e, fare i nomi, solo quando si ha la certezza assoluta del coinvolgimento di quanti siedono sulla sedia degli accusati per evitare di mettere alla gogna persone innocenti.


sabato 2 gennaio 2021

Costruttori!

Le nostre lamentele suonano peggio di una bestemmia negli orecchi di Dio. E se c'è davvero un Dio di tutti, visto che, secondo le sacre scritture, ci ha lasciato la totale libertà d'azione su questa terra, starà senz'altro piangendo insieme ai profughi che stanno a piedi nudi nella pioggia e al freddo di questi giorni.

Risuonano forte i versi di Primo Levi scritti durante la sua prigionia nel campo di sterminio nazista: voi che vivete felici nelle vostre tiepide case considerate se questo è un uomo che vive nel fango e muore per un sì o per un no...

Le immagini trasmesse dal tg sono impietose. Ma non sembra smuovino più di tanto i duri di cuore attenti solo al proprio benessere.

Intanto il presidente Mattarella invita ad essere costruttori affinché si possa uscire presto dallo stato pandemico che attanaglia il mondo. I numeri sono allarmanti! Ma Renzi, Salvini, Meloni, portatori d'acqua a chissà quale mulino, continuano imperterriti a seminare allarmismi. Il loro intento è chiaro! Non vogliono che vinca l'amore! La solidarietà è una pratica retorica perdente per il loro vocabolario salvo che non facciano qualche caritatevole azione con fotografi e giornalisti al seguito.

Nonostante tutto confido nella buona volontà dei retti e voglio credere che il futuro sia in controtendenza coi proseliti di personaggi abietti.

Voglio fermamente che il nuovo corso degli eventi targati 2021 siano intrisi d'attenzioni e amore per i deboli e per quanti fuggono dalle terre ostili.

Sereno 2021 a tutti!


venerdì 14 febbraio 2020

Politica è servizio

Renzi? Salvini? … Conte. E gli altri.


Ho sentito dalla chiara voce del procuratore Nicola Gratteri che Renzi, chiamato da Napolitano per formare il governo, inserì nella lista dei ministri il nome del dott. Gratteri alla giustizia.

All'epoca il presidente Giorgio Napolitano fece un aggiustino alla lista proposta da Renzi e sostituì alla giustizia il pm Gratteri con Orlando.

Ciononostante Renzi interpellò Gratteri e gli chiese un aiutino per cambiare il meccanismo farraginoso che regolamenta il settore della giustizia in Italia.

Renzi era d'accordo col sistema proposto e spiegato ampiamente dal dott. Gratteri. Era d'accordo sulla prescrizione! E su tante altre storture da modificare.
Senza addentrarci nelle sfumature che attengono la disciplina in questione. E tralasciando i ripensamenti, che sono leciti e opportuni a seconda dell'angolazione personale e dei momenti storici, risulta sconcertante la veemenza e i relativi atteggiamenti che adottano certi personaggi pubblici che si dichiarano pro o contro nel momento della rigenerazione e revisione di leggi ritenute strumentali o che si prestano a escamotage di finissimi azzeccagarbugli.

Noi, dal basso della nostra conoscenza, rimaniamo sconcertati da certe affermazioni. Tutti si danno del bugiardo. Negano sempre. Gettano fango a vicenda a seconda del momento e della posizione in cui si trovano nel preciso momento delle decisioni da prendere. Sembra che non ci sia quella sbandierata passione sociale svenduta nelle piazze ma solo ed esclusivamente la volontà di conservare il potere personale conquistato.

È una guerra! Il parlamento e il senato ma anche le piazze fisiche, le televisioni, le piattaforme dei sociali Facebook, Twitter, etc, parteggiano per questo o quello schieramento raramente con la razionalità che ci si aspetta viste le problematiche toccate ma con la pancia, condizionati dalla cultura e dalla posizione ricoperta al momento.

Ma de che stiamo parlando?


mercoledì 4 aprile 2018

Governo, 1° giorno di consultazioni

Altro che operai o dipendenti, tanto per dirla con Corona. Questi sono dei dirigenti esperti nell'azione politica e nel mantenere il potere.
Perlomeno questa è la conclusione che mi faccio dopo aver sentito i primi esponenti dei gruppi politici dopo l'incontro col presidente Mattarella.

Gli incontri al Quirinale si dimostrano rituali già visti. Tra propensioni al dialogo e veti, pur dichiarando apertura alle possibilità di un governo aperto alla soluzione dei problemi in campo, i leader sciorinano il loro sale politico.
La Lorenzin si dice preoccupata (adesso è nel gruppo misto, in seno alla sinistra) e come ministro della sanità uscente si dice preoccupata per le finanze dello Stato. È lei che ha tagliato i cordoni consolidati nelle aziende sanitarie nazionali ed è sempre lei che ha imposto il commissario Ed è sempre grazie alle misure sue e quelle di Scura che curarsi in Calabria è diventata un'impresa impossibile.
Scura in Calabria.

Il vecchio ora fa i conti col nuovo, anzi con le nuove intenzioni che i 5 stelle mettono al primo posto nelle loro azioni.

I tagli nella sanità hanno forse messo in pari i bilanci ma hanno decimato lo stato sociale di diritto alla salute dei cittadini poveri e annullato concorsi e assunzioni. Mentre sulle persone che devono per forza decidere se comprare l'aspirina o fare la spesa pende la famigerata spada di Damocle Ma questo non è problema della Lorenzin e neanche dei politici in generale che, con circa 5/6mila euro al mese possono comprare aspirine a quintali.

Difficile fare previsioni anche sui tagli ai costi della politica, tema caro a Di Maio e Salvini.

La lega “noi con salvini” inizia a perdere pezzi: in sicilia il suo rappresentante di spicco è agli arresti domiciliari per voto di scambio. E se ciò dovesse risultare verità come potranno i 5stelle formare un governo con loro?

Questa legge elettorale ha dimostrato in pieno l'inadeguatezza della stessa, difficile governare! Anche chi ha raggiunto consensi importanti non può governare senza alleanze. E Matteo Renzi coi suoi si arrocca e sta in difesa. “Noi stiamo all'opposizione; così hanno voluto gli elettori” , dice.
E Napolitano?

Corona, schiettamente con gli umili

Ho seguito per qualche minuto il programma di Bianca Berlinguer.

Mauro Corona, nel suo folklore casareccio ha detto delle ingenue verità. Ha parlato degli operai della politica messi lì dal popolo per governare e finalmente fare un po' di pulizia. Una sorta di “rottamazione” che anche Renzi aveva sbandierato ma che non ha fatto.

Sì, è vero! La Costituzione parla chiaro e in democrazia, almeno sulla carta, gli uomini che governano sono al servizio dei cittadini. Però, chissà perché, una volta entrati nelle sale di comando, uomini e donne eletti non riescono a mantenere le promesse fatte e le cose che avrebbero dovuto essere corrette rimangono invariate.

C'è grande attesa.
Riusciranno a modificare la legge sulla pensione?
Riusciranno a tagliare e rendere equi i costi della politica?
Riusciranno a governare le ricchezze e ridare dignità a quanti costretti in povertà?
Riusciranno a togliere dai palazzi le lobby che hanno inquinato decisioni importanti riguardanti il bene comune?
Riusciranno a fare un governo stabile?

Mauro Corona è schietto, ha la voce dei bambini. Spontaneo. Dice quello che pensa. E quello che pensa lo pensano la stragrande maggioranza degli spettatori. Applaudono quando si indigna per le leggi stupide che rendono fuorilegge le persone che risolvono i problemi causati dal terremoto costruendosi una casetta smontabile in legno per potere continuare a vivere e lavorare nei luoghi dove sono nati.
Si incazza quando Bianca gli chiede cosa pensa del prete che si è rifiutato di lavare i piedi ai migranti.

Mauro è sanguigno! Da buon montanaro dice pane al pane e vino al vino. Corona non è la solita faccia imbellettata che si affaccia alla tv di stato e ripete quello che i potenti vogliono sentire. È un uomo pratico, Mauro. Scrittore e scultore, ama intagliare il legno e bere un buon bicchiere in compagnia della gente del suo paese, sempre, non solo nelle feste comandate.

domenica 11 marzo 2018

PD capa tosta offesi nell'onore

il presidente del Pd, Matteo Orfini, “In mezz'ora in più”, su Raitre entra subito nel tema delle alleanze e della responsabilità che molti attribuiscono al suo partito per la formazione di un nuovo governo. "Qualora sostenessimo un governo del M5S, in varie forme, sarebbe la fine del Pd, afferma. Considero il tentativo di obbligare il Pd a fare la scelta contro natura, una sorta di stalking".

In sintonia con quanto aveva detto Renzi, anche per Orfini il Pd deve stare all'opposizione: "Il voto parla chiaro. Non si può immaginare che il Pd vada al governo. Noi abbiamo perso, non si aiuta la nascita di un governo in questi casi. Non esiste in natura un accordo tra Pd e M5S. La questione del governo sarà oggetto principale della direzione di domani".

Per me e tanti altri che sono andati via dal pd è l'esatto contrario!
Questo modo d'intendere la politica va contro ogni logica e gli interessi dell'Italia. Si vuole proteggere l'identità e le scelte di Renzi a qualunque costo.
Renzi, Orfini & c. per paura di “scomparire” dal centro della scena si tirano fuori ostentando rammarico per le offese ricevute dalle controparti.

Eppure Grasso e Boldrini, rimanendo nel campo delle presidenze delle camere, hanno formato un nuovo soggetto politico, “Liberi e uguali”, che già nel nome si rifà ai valori della sinistra. Ci sarà un motivo?
Inutile nascondersi dietro al dito!
Se non ci sono i numeri, il pd è moralmente e politicamente tenuto ad aiutare la formazione del nuovo governo, semprechè vuole davvero dimostrare serietà e passione per la gente che vive in Italia e accompagnarla oltre la soglia dell'instabilità e degrado sociale.

giovedì 8 marzo 2018

Un governo per l'Italia nazione eu

C'è poco da dire.

Dopo lunghe dissertazioni e veti incrociati i parlamentari uscenti hanno confezionato una legge elettorale che, prevedibilmente, genera ingovernabilità se non si raggiunge quota 50+1 alla camera.

Lasciamo da parte l'analisi del voto, già si discute molto nei salotti meno che nei partiti interessati. Un dato, però, è da sottolineare: hanno vinto i soggetti che hanno dimostrato vicinanza ai problemi della gente.
E dopo le polemiche che hanno visto al centro di battute satiriche il segretario del pd arriva la conferma delle sue dimissioni accompagnata dal veto di fare alleanze con i 5 stelle ma l’anima dissidente del Pd renziano, che fa capo soprattutto ad alcune delle figure più istituzionali e agli ex ds, sta lavorando all’intesa per fare in modo che i 5 stelle possano formare il governo. La condizione imprescindibile per tutti era l’addio di Matteo Renzi, fatto che nella serata del 7 marzo è diventato ormai sicuro. E anzi, i movimenti sono cominciati proprio in chiave anti-renziana. Anche dalla provincia di cosenza un folto gruppo del pd ha reso noto il dissenso e la legittima volontà dell'allontanamento del segretario perdente dalle decisioni del partito. Cosa sensata! Anche perché non si può dare l'Italia in mano a una destra populista che gioca sui pruriti di pancia, anche se legittimi e umanamente comprensibili vista la nuova geografia dei bisogni.

Alcuni studiosi si augurano per la prima volta che vengano disattese le promesse fatte in campagna elettorale come il reddito di cittadinanza a causa dell'assenza dei soldi nelle casse dello Stato. E se invece fosse la strada giusta? Ovviamente non sotto forma di sussidi gratuiti ma quale forma di sostegno all'apprendistato e all'avviamento al lavoro per i giovani e disoccupati.

Pensare di ritornare alle urne col sistema elettorale attuale è solo un dispendio di soldi e tempo. È opportuno guardare avanti. Al futuro. E nel frattempo formulare una legge elettorale più consona alle esigenze culturali dell'Italia quale nazione europea.

mercoledì 7 marzo 2018

Avanti al nuovo governo a 5 stelle

Le ambiguità del pd.

Calenda, il ministro del governo uscente, si tessera nel pd ma aggiunge e specifica che “ se il pd fa un governo col movimento 5 stelle la sua iscrizione è la più corta della storia”.
Perché?
Qual è il motivo suo e di Renzi che sfida a uscire allo scoperto quanti all'interno del partito sarebbero d'accordo col programma dei 5 stelle?

È una questione di interessi politici o personali? Eppure anche Renzi interpellò a suo tempo i 5 stelle... ma forse sta proprio qui il punto? Sarà perché i 5 stelle gli dissero di no?

Polemiche a parte, l'Italia e i cittadini tutti hanno bisogno di un governo forte che lavori per il bene di tutti, italiani e immigrati.

Basta polemizzare e mettere veti. Un colpo di spugna e via! Onestà mentale, come ha detto Cuperlo a #cartabianca anche se lui ha tenuto fede alle strategie politiche che consentono di dire e lasciano intendere qualsiasi concetto. Un po' come Renzi: “mi dimetto ma dopo avere messo nei casini i 5 stelle”. Ma se dici (matteo) che il tuo compito adesso è stare all'opposizione fallo!, ma lascia liberi gli altri. Il pd ha perso perché lontano dai problemi della gente in generale e dei cittadini messi in povertà dalle scelte di una politica miope. Da tempo non fa più politica sociale e non sta ad ascoltare i bisogni degli ultimi, dei nuovi poveri emarginati dalle scelte fatte.

Pensate al bene collettivo. Almeno una volta. E non al vostro teorema politico che è fuori dalla realtà.
Provate a fare un Governo con chi dice di volere svecchiare i vecchi e stantii concetti della politica. e addio a Calenda, Renzi e quanti ostacolano il nuovo percorso di pensiero sociale.

martedì 6 marzo 2018

Matteo. Paguro o punteruolo rosso?

Matteo non molla!



Se è vero che gli elettori hanno bocciato la politica unilaterale del segretario del partito democratico al segretario non resta che dimettersi.

Ieri Renzi ha dato dimostrazione della sua oratoria. Ha ammesso di avere perso nonostante i cambiamenti da lui apportati nella politica e nella società italiana. Ha, in sostanza, detto: “ho perso ma per dimettermi c'è tempo. Prima contrasto e osteggio l'eventuale incarico a Di Maio e la formazione di un governo a guida 5stelle.”.

La legnata è sonora! Non solo per il segretario che ha esternato arroganza e spregio della volontà degli elettori che lui dice a parole di rispettare.

Renzi ha deluso! Un leader che fino ad oggi ha guidato le politiche e le istituzioni deve aiutare a formare il governo e non tirarsene fuori. Fa la figura del bambino proprietario del pallone che se lo porta via o che dice: “il pallone è mio e tu non giochi”.

Matteo, paguro che trova casa e la difende fino all'estremo o punteruolo rosso che mina dall'interno l'idea del partito che storicamente ha portato avanti battaglie sociali importanti?

Una parte degli uomini e donne del partito ha lasciato il pd e una minoranza vorrebbe appoggiare un governo coi 5stelle ma lui blocca ogni mossa dei “dissidenti” per quale motivo?
Se non vi è un motivo valido, per il bene dell'Italia, Matteo Renzi deve mettersi da parte adesso e non dopo la formazione delle camere. L'ostruzionismo non fa bene a nessuno!

lunedì 5 marzo 2018

Di Maio, adesso governa

I commenti sui risultati elettorali del 4 marzo 2018 erano prevedibili anche a chi è lontano dalle strategie politiche dei partiti.


Volano due schieramenti erroneamente definiti populisti mentre quelli blasonati e stantii crollano.

Non si può parlare e mettere in un cantuccio l'esito minimizzandone la portata sociale quando i partiti storici, per i cittadini comuni che hanno contribuito al loro crollo, sono stati lontani dai problemi quotidiani di quanti campano alla giornata.

La mossa di Grasso & Boldrini non ha ottenuto gli effetti sperati.
Non sono riusciti a catturare l'attenzione e la fiducia della sinistra che non si sentiva rappresentata da Renzi e compagni pur superando lo scoglio del 3% resta un movimento amorfo privo di personalità e programma. Il solo taglio delle tasse universitarie non è stato sufficiente ne cataclisma sociale in cui annaspano le famiglie.

Renzi ha sbagliato. Ha insistito e nel suo fare ha portato alla disfatta il pd con operazioni ritenute lontane da pensiero dalla sinistra italiana.

Berlusconi ha rivinto con la coalizione dei partiti di destra. Salvini ha ottenuto un certo successo ma no so se la sua tracotanza potrà essere smaltita nel prossimo governo.
Al di là delle parole, la legge Fornero non può essere eliminata. Le finanze non lo consentono. I dati e le cifre fornite dall'INPS parlano chiaro.

Comunque, secondo i dati usciti dalle urne, Di Maio dovrebbe essere investito dal presidente Mattarella per formare il governo. Con chi? A questo punto, data l'apertura dei 5stelle, la patata bollente passa in mano della coalizione di sinistra se non si vuol tornare alle urne ma con una legge diversa. Il rosatellum è stato progettato per garantire l'ingovernabilità in caso di vittoria dei 5stelle.
Questo allo stato attuale dei fatti.

venerdì 2 febbraio 2018

Alla mensa dei poveri

Trovare lavoro è difficile. Intendo un lavoro serio e dignitoso. Un'occupazione che dia senso all'essere e al fare delle persone.

La logica attuale incentrata sul profitto delle aziende e anche sulle risorse economiche dello Stato condiziona le politiche occupazionali. Assistiamo a decisioni impensabili. Solo fino a qualche anno addietro i diritti acquisiti erano intoccabili. Le maestre e i maestri diplomati al “Magistrale” erano titolati all'insegnamento nelle scuole primarie e dell'infanzia. E una volta vinto il concorso, nessuno, salvo eventi straordinari che esulavano dai conti della pubblica amministrazione, si sognava di rimuoverli dall'incarico. C'erano da fare i corsi d'aggiornamento. Ma questi erano e sono tutt'ora inclusi nel percorso formativo.
La buona scuola di Renzi non ha funzionato! Eppure sarebbe bastato un po' di lungimiranza e comprensione. Sarebbe bastato mantenere e confermare lo stato acquisito dei docenti vincitori di concorso. Esaurire l'iter in vigore per ripartire in un secondo momento con le nuove regole.
Invece no!
Sembra che qualcuno goda ad emanare sadiche decisioni nascondendosi dietro la coperta della “legge Fornero” per quanto concerne pensioni e assistenza sociale erogata dall'inps ma anche in altri ambiti come la scuola e il lavoro in generale.

L'esistenza dei singoli è condizionata dalla ricchezza materiale. I datori di lavoro impongono le loro scelte. Per ultimo amazon che, con la scusa di “guidare” i lavoratori all'interno dei magazzini per trovare la merce e velocizzare il compito di ricerca” propone un braccialetto elettronico munito di memoria, di fatto potrebbe rivelarsi uno strumento di controllo dei lavoratori.

Intanto i “vecchi” sono messi all'angolo. Dai 50anni in poi non c'è posto per nessuno nel mondo del lavoro. Persino lo Stato coi vari provvedimenti definiti lpu e lsu, voucher o buoni lavoro, ha sfruttato il lavoro dei “vecchi” lavoratori congedati, loro malgrado, dalle fabbriche di vecchia concezione che per stare al passo coi tempi hanno chiuso e delocalizzato le produzioni.

La politica ha illuso. E dopo infinite parole ha partorito anzi ha abortito le modifiche alle pensioni: APE, APE SOCIAL coi relativi gradini e le colonne montanti.
Se lavorare è quasi vincere alla roulette andare in pensione è utopia. Sarà per questo motivo che le mense dei poveri sono sempre piene?

venerdì 12 gennaio 2018

Commercianti brava gente

Al danno la beffa! Non c'è altro da dire.
Sembra una presa per il culo l'avviso messo in cima al contenitore delle buste di plastica dei supermercati.

“Gentile cliente … Siamo costretti, nostro malgrado ad applicare obbligatoriamente il costo di 3 centesimi ad ogni sacchetto per alimenti sfusi …”.
Nel decreto si indica una cifra da 1 a 5. e qualcuno obietterà che ci va di lusso. Solo 3 centesimi! E loro, poverini, costretti a non eludere le leggi ed evitare anche sanzioni amministrative si adeguano.

Tre centesimi non sono niente in confronto alle grandi cifre ma se li sommi per 5 varietà e per almeno 4 volte la settimana... .

Ora, non voglio malignare, ma da quando Renzi, e dopo di lui Gentiloni, un ex presidente della legacoop è chiamato a fare il ministro delle politiche sociali e del lavoro non è che le cose in questi campi siano migliarate. Anzi! Le gaffes e le determinazioni prese dimostrano le inefficienze e la cattiva visione dei problemi sociali.
Vogliamo ricordare qualcosa?
Abolizione dell'art.18 dello statuto dei lavoratori.
Tutele crescenti. Jobs act. Insomma una serie di decisioni che hanno annientato anni di conquiste democratiche per i lavoratori e maggiore tutela per i predatori che dopo avere fagocitato con ingordigia gli aiuti di Stato hanno pensato bene di chiudere le fabbriche e quanto offriva la minima dignità connaturata al lavoro per delocalizzare altrove i posti di lavoro.
Persino l'impiego nei call center contribuiscono a fare la storia contemporanea della fame di lavoro in Italia. E chi ha una cuffia cerca di tenersela ben stretta e incollata all'orecchio.
Che dire? La classe politica è ben lontana dalla realtà e dai bisogni degli italiani.

Il 4 marzo si avvicina. Meditiamo...

mercoledì 6 dicembre 2017

Soldi pubblici ai partiti e peculato

Che pensare quando una inquisita che tra l'altro è accusata di avere speso soldi pubblici per scopi privati dice con piglio di sfida: “questa è una partita che ha tre tempi. Per adesso anno vinto il primo!”.

L'ex sottosegretaria alla cultura è condannata a 4 anni per peculato! E non si tratta di noccioline! La cifra che pare avrebbe speso non per scopi istituzionali destinati ai gruppi del consiglio regionale della Sardegna si aggira, secondo gli inquirenti, attorno a 81 mila euro.

Qualcuno le ha definite spese pazze! Ma più pazzi siamo noi elettori che concediamo a gente simile di gestire la cosa pubblica secondo visioni personalissime. Gente che si arroga il diritto di pensare secondo schemi che lasciano fuori dal contesto sociale i “nemici”.

Chi è questa signora? Ecco una breve biografia politica:
negli anni '80 milita nel PCI, poi continua la militanza nel PDS; DS e infine PD.

Nel 2005 è eletta sindaco di Sorgono. Dal 2004 al 2013 è anche consigliere regionale della Sardegna. Nel 2009 subentra a Crocetta nel parlamento europeo. E nel 2013 vince le primarie coi colori del PD in Sardegna quale candidata alla presidenza della regione. Ma è costretta a ritirarsi perché scoppia il caso rimborsopoli. Tra il 2006 e il 2009 effettua spese pari a 30mila euro ma non presenta le pezze giustificative dei rimborsi chilometrici. Il PD fa pressioni affinchè ritiri la sua candidatura.

Però nel febbraio del 2014 è nominata sottosegretario alla cultura, ministero guidato da Dario Franceschini. Governo Renzi.
Renzi e la Boschi la difendono contro chi la voleva fuori, ribadendo che l'avviso di garanzia non deve essere considerato una condanna definitiva.
È costretta a dimettersi nel 2015 promettendo, però, che sarebbe uscita a testa alta dalle accuse di peculato.

martedì 14 novembre 2017

Mondiali 2018, l'Italia è fuori

La nazionale di calcio italiana non va ai mondiali. Delusione e scandalo per il mancato appuntamento degli azzurri nel 2018.

Più che di delusione a parer mio si dovrebbe parlare di scandalo. Scandalo per i contratti milionari per l'allenatore e gli ingaggi da favola dei calciatori.

Considerando che Oggi la parola d'ordine per i comuni lavoratori è: "se vuoi lavorare, tu, mi firmi che percepisci una busta paga di 1300€ e io te ne do 700. e, per le donne, c'è l'aggiunta delle dimissioni volontarie anticipate: queste me le firmi caso mai rimani incinta..."

Chi è vessato, e pare che siano in parecchi ad esserlo in Italia, passata l'ubriacatura sportiva, guarda al proprio ombelico e s'accorge che non vale la pena di arrabbiarsi per la squadra e l'intera organizzazione per la mancata opportunità di portare l'italianità dorata in giro per il mondo.
Tra sponsor e prodotti che sarebbero andati in giro per ill mondo insieme agli azzurri si è perso parecchio denaro. Questo brucia veramente alle organizzazioni sportive. E alle imprese.
Peccato! Sarebbe stata una opportunità per tutti, bagarini e venditori di sciarpe davanti e dentro gli stadi.In compenso non abbiamo perso i salotti sportivi coi suoi tecnici. come non abbiamo perso la pulciosa attenzione mediatica riservata alle abusate e agli abusati dello spettacolo. Teorie vecchie quanto il mondo e note a chiunque. Insomma niente di nuovo.
Ciò non toglie l'amarezza provocata dal fallimento di un sogno nazionale. L'orgoglio di quanti amano lo sport e il calcio in particolare è ferito dall'insuccesso di questi professionisti che non sono riusciti a qualificarsi e fare sognare gli italiani e magari fare anche dimenticare gli affanni e i problemi quotidiani causati dall'economia globalizzata.

Sì. la qualificazione avrebbe fatto dimenticare, almeno per un breve periodo, i dolorosi rompicapo che affligono gli italiani.
Avremmo sospeso l'attenzione sulle eterne questioni politiche che decidono e governano il welfare, il lavoro, la sanità, il diritto alla salute e alla dignità, le pensioni, il clima e l'eco-sostenibilità ciclica dei prodotti della natura.
Partecipare ai mondiali sarebbe stata una botta di sana adrenalina. Un'euforica ubriacatura collettiva che avrebbe messo col naso alla tv un'orda affamata di gol e pronta a imprecare contro l'arbitro, l'allenatore e i tecnici. dimenticando Renzi, Gentiloni, Berlusconi, Salvini Meloni etc etc etc

lunedì 6 novembre 2017

Anche in Italia la destra avanza

Tentiamo di fare il punto della situazione.

La politica di Matteo Renzi non trova riscontri favorevoli tra la gente. I dati della Sicilia e di ostia lo confermano e Di Maio annulla l'incontro perché non lo reputa degno di confronto visto lo scivolone con relativo capitombolo del pd a guida Renzi.

Nelle 183 sezioni in cui si è votato per l'elezione del presidente del X Municipio di Ostia, Roma, al voto dopo due anni di commissariamento per mafia la candidata del M5s, Giuliana Di Pillo, è in testa con il 30,21% delle preferenze, davanti a quella del centrodestra, Monica Picca (26,68%). Segue il Pd. Boom per Casapound (9,08%).

Insomma la destra è in vantaggio. Il finto populismo renziano carico di promesse e bonus fasulli non incanta gli elettori siciliani e capitolini.

Ultima goccia che ha fatto traboccare il fatidico vaso per quanti speravano di porre fine a qualche preoccupazione attraverso l'ape social e cioè rimpinguare le vuote casse familiari con l'anticipazione di qualche anno sul dovuto della pensione per quanti disoccupati e privi di ammortizzatori sociali dovuti dall'inps, si è dimostrata una beffa!

C'è malcontento in Italia e la sfiducia monta ogni giorno che passa senza vedere soluzioni politiche serie.

Si. Ma chi paga? Ottima domanda! Potrebbero rimborsare qualcosa i pensionati d'oro insieme a tutto quell'esercito di miracolati che sono andati in pensione anzitempo e senza avere versato il dovuto all'INPS! O ad altra cassa previdenziale!

Monti aveva provato a tagliare le pensioni d'oro ma non l'ha spuntata contro la lobby ed ora Renzi e Gentiloni si lamentano se la destra ottiene suffragi.
Puntano il dito contro Grasso per avere perso la Sicilia. E l'errore sta proprio qui, nel personalizzare la politica. Dimenticando che la politica è SERVIZIO!

Intanto le ultimissime notizie danno Musumeci vincente in Sicilia-

venerdì 27 ottobre 2017

Rosatellum o inciucellum?

Se anche Grasso lascia il PD 

qualche interrogativo se lo dovrebbero porre quelli che si dicono essere classe dirigente dell'ex partito di sinistra. Non dico operaio perché sarebbe ridicolo definirlo tale. Ormai è da moltissimo tempo che ha cessato di tutelare le classi deboli.
La classe operaia non esiste più ma i problemi che ad essa erano collegati continuano ad esistere e fare soffrire i nuovi poveri.
Le tutele? Inutile nominarle. Non esistono perché sono state cancellate dalle decisioni della classe politica inciuciona. Poi, per evitare lo sfascio totale si sono inventati “le tutele crescenti” ma solo per i dipendenti di basso rango. L'arroganza di queste persone al potere li fa sragionare. Accusano. Puntano il dito e alzano la voce contro chi sta male.
Hanno imbrogliato quanti stavano aspettando la pensione come se fosse manna dal cielo. I delusi, tantissimi, sono oltre il 75% di quelli che hanno fatto domanda, si sono visti respinti dal sistema sociale le istanze inviate.
Eppure Renzi e compagni si sono ampiamente riempite la bocca del loro impegno nei confronti di chi naviga in acque agitate dopo la sciagura della perdita del lavoro.
Sempre Renzi & C. si son dati da fare per tutelare imprenditori e imprese catturati dallo spauracchio della perdita dei posti di lavoro.
Hanno accontentato i datori di lavoro. Hanno abolito le tutele dei lavoratori insieme all'articolo 18 che salvaguardava i licenziamenti ingiusti o discriminanti politicamente.

Renzi è il risultato scientifico di una classe dirigente che non niente a che fare col popolo bisognoso ma che al popolo si rivolge per restare al potere e il rosatellum è la risposta.
Inutile che parlino di deriva populista!

I presidenti Grasso e Boldrini sono persone degne di stima e fiducia! Ma credo che alle prossime consultazioni elettorali molti non andranno a votare perché sfiduciati dal resto della platea che affolla le istituzioni e ne fa mercimonio politico perché questa è la visione che si ha dall'esterno.

Oppure se andrà ai seggi, se non ha qualche pegno da pagare, annullerà la scheda.

Checché ne dicano i signori della politica.

giovedì 28 settembre 2017

Enel, consumi e costi finali assurdi in bolletta

A me le torte piacciono quasi tutte.
Ma questa proprio non la sopporto! È indigesta. E credo che non risulti insopportabilmente indigesta solo a me. Sta sullo stomaco alla quasi totalità degli italiani che, come me costretti dalla civiltà sono intenti a fare i conti con le bollette accorciate dalle aziende che conteggiano in settimane e non più mensilmente tasse e prodotti erogati.

Telefoni, luce, gas sono diventati nemici degli utenti e a poco valgono le denunce dei consumatori.
Le aziende riescono a mettere le mani in tasca degli abbonati con estrema facilità. Tariffe e voci in bolletta sono la sintesi concreta della “finanza creativa” made in Italy messa sotto gli occhi degli utenti.
Non è una beffa ma trasparenza, secondo alcuni.

Trasparenza? Certamente! I loro comunicati grafici sono trasparenti. Evidenziano che rispetto ad un reale consumo della materia prima trattata, cioè, nel caso della corrente elettrica, quella che in casa fa partire la lavatrice, accendere la tv e anche le lampadine, la cifra finale da corrispondere alla società che gestisce il servizio è un autentico salasso per le famiglie.

Inutile approfittare delle offerte sulle lampadine a risparmio energetico. Ininfluente accendere la lavastoviglie di notte. Irrilevante lavare i piatti a mano. E persino l'ora legale non fa risparmiare il gregge.

E tra non molto, quando il mercato non sarà più vincolato dalle tutele sociali imposte dalle leggi del governo, quei governi che ancora pensavano al ruolo sociale delle imprese pubbliche cresciute con gli aiuti di Stato in conformità e come recita la Carta della Repubblica Italiana fondata sul lavoro?

A conti fatti le liberalizzazioni e le privatizzazioni hanno amplificato la fame di guadagni delle aziende e delle lobby che marciano e macinano profitti sulla fame degli altri.

Renzi. Gentiloni. Boschi. Alfano. Etc etc etc ne sono a conoscenza?

sabato 9 settembre 2017

Ape social, un bluff?

Ape social. Arrivano i primi responsi.

Molti rimarranno delusi.


Sembra la solita presa in giro all'italiana la motivazione con cui l'INPS rigetta la richiesta di accesso all'ape social ad una persona di 64 anni che da circa venti anni è disoccupata e priva di ammortizzatori sociali quali la disoccupazione o altro ma che però ha versato nelle casse dell'inps 30 anni di contributi da dipendente, co.co.co e altre diavolerie escogitate di volta in volta dai governi che si sono succeduti.

La motivazione del rigetto ha dell'assurdo.
Sembra una beffa alla sana condotta di chi ha deciso di darsi da fare e lavorare in proprio senza pretendere o pietire alcunché dagli organismi delegati dallo Stato per salvaguardare i cittadini che rimangono privi del lavoro.

La lettera dell'INPS ha del ridicolo.
Forse è colpa del burocratese locale che si limita a eseguire alla lettera le direttive nazionali: “gentile signore, siamo spiacenti nel comunicarle che non è stato possibile accogliere la domanda in oggetto per il seguente motivo:
non si trova nella seguente condizione:
disoccupato a seguito di cessazione del rapporto di lavoro  da almeno tre mesi etc etc.,.. e da almeno tre mesi godere della prestazione per la disoccupazione spettante...”.

Cioè, essere disoccupati da oltre dieci anni non vale. non godere, nel frattempo, della disoccupazione è stato un errore. e un ulteriore errore è essere a carico del coniuge! Avere comunque versato i contributi come dipendente e in gestione separata da collaboratore non è stato sufficiente.
Lo Stato è lontanissimo dalle esigenze delle persone.
Sembra suggerisca:
Arrangiati come hai fatto finora oppure muori. Ma se proprio hai la pelle dura resisti fino ai 65 o oltre che se nel frattempo non cambia niente avrai la pensione sociale per raggiunti limiti di età.

Cari Renzi e Gentiloni, l'avete studiata bene questa legge che ha dato speranza a moltissimi cittadini rimasti senza lavoro non per loro espressa volontà ma per quello strano concetto di mercato del lavoro imposto dalle imprenditorie discutibili e dai governi farlocchi che favoriscono lo sfruttamento e il licenziamento “per giusta causa”.

C'era stata speranza in Monti ma ha saputo tagliare risorse anche lui solo ai deboli perché i potenti si son saputi tutelare. Le pensioni d'oro erano e sono tutele acquisite...

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