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venerdì 18 ottobre 2024

Bella, ciao!

 Giorgia, ci sei?

Il prodotto interno lordo è migliore al sud! ma davvero?

Gli esponenti del governo meloni hanno la faccia tosta e non si vergognano di enfatizzare concetti simili. 

Beati i poveri (sob)

Dopo l'elogia alla povertà del cognato della Giorgia nazionale che asseriva la bontà dell'alimentazione naturale priva di sofisticazioni e che i poveri hanno la fortuna di poter fare perché si coltivano le verdure negli orti, arrivano a ruota libera gli altri dell'allegra banda a sciorinare stronzate. E a furia di dirle ci credono! E quel che è peggio in molti abboccano all'esca. 

sabato 17 agosto 2024

Scelte obbligate

 




Mare. Monti. Città?

Tra le varie opzioni c'è  chi sceglie la meno traumatica: il balcone di casa. Una scelta obbligata dalle esigue finanze familiari.

Eppure, stando alle notizie ufficiali, quelle che dovrebbero testare il polso al mercato delle ferie di agosto, pare che i luoghi turistici siano affollati.

giovedì 19 ottobre 2023

Veduta sul parco

 


L'accoglienza è stata ottima. Quasi familiare. Assistenti e operatori si sono dimostrati empatici però

ancora non so se hanno assunto atteggiamenti di facciata dettati dalla professionalità che richiede il sito d'accoglienza oppure sono connaturati al loro modo di essere.

martedì 10 ottobre 2023

Come pecore al pascolo

 


Economia solidale. E scelte personali.

Nell'economia solidale i parametri tra profitto economico e etica assumono valenze differenti rispetto all'idea liberista-capitalista; si conferisce risalto alla qualità dei prodotti, del lavoro, dello stile di vita, dell'impatto ambientale e equo compenso.

Il termine Solidale non deve trarre in inganno!

Perché non si riferisce ad un tipo di economia povera. Al contrario, è un'economia ricca!, in cui la ricchezza è distribuita in modo equo, non basata sullo sfruttamento umano, e men che meno, animale o ambientale.

Il “liberismo” percepito come un'economia ricca si è rivelato miserevolmente povero; secondo i principali teoremi di questa pseudo scienza economica che accentra le ricchezze nelle mani di pochi e non garantisce a miliardi di persone esistenze dignitose.

Convenienza e risparmio estremi sono incompatibili con un sistema sociale equo attento alle esigenze dell'altro.

Spesso quando l'attenzione di produttori e consumatori, quindi del mercato tende ad abbassare il prezzo dei prodotti di conseguenza si abbattono anche lo stipendio e le condizioni di sicurezza dei lavoratori, nonché la salvaguardia dell'ambiente e la qualità del prodotto stesso.

Anche se la reazione del consumatore all'innalzamento dei prezzi è consequenziale e sintomatica: per necessità più che per mera questione filosofica del mercato capitalista, cerca il prezzo più basso e non si pone problemi ad acquistare merci prodotte all'estero.

domenica 25 giugno 2023

Matteo il cazzaro e Giorgia la smemorata?

 

C’è una differenza abissale tra chi dice cazzate e chi bugie. Solitamente il Cazzaro ignora i fatti mentre il bugiardo li manipola a piacimento. Detto ciò,  sempre che Matteo salvini non conosca i fatti o non ricordi l’origine del Mes voluto e studiato dal governo a guida Berlusconi con la Meloni in squadra e lui dirigente della lega (2010) ratificato nel 2012 dal governo Monti, errori a parte che potrebbero essere corretti, il meccanismo europeo in questione doveva essere una sorta di banca comune finanziata dagli Stati aderenti con la finalità di soccorso per i Paesi dell’Unione europea in difficoltà economica. L’ITALIA ha contribuito con 18,1mliardo di € ed ora ha la possibilità di riceverne più di quanto versato! Soldini che farebbero comodo se saputi investire.

Perché, quindi, la cazzata di Salvini contro questa misura, da tempo rimbalza da ogni angolo e mortifica la già confusa fase politica?

sabato 17 giugno 2023

Lavoro. Quale politica, quale cultura?

 

Ed ora la sinistra scopre il precariato.

Viene da chiedere: dov'era fin ora la sinistra? Non è forse, il precariato, figlio delle scelte retroattive dei politici che hanno governato l'Italia e gli italiani?

E che dire sulla scelta democratica definita “garantista”?

Non era anche questa una prerogativa della sinistra?

sabato 18 marzo 2023

Elly e Maurizio alla riscossa

 


Per la sinistra e Landini non c'è futuro.

Bisognerebbe che facessero una disamina del tempo perduto. Anzi, come amavano dire un tempo dovrebbero fare una “autoanalisi” e andare davvero alla ricerca del tempo perduto. Dovrebbero fare un atto d'accusa alle politiche regresse, a quando andavano a braccetto con i “padroni” e gestivano insieme al “nemico capitalista” le sorti delle aziende e facevano in modo che aumentasse il divario sociale ed economico tra maestranze e quadri dirigenziali. È da lì che devono ripartire Maurizio Landini e la Elly Schlein.

mercoledì 19 ottobre 2022

Il nuovo sembra peggio del vecchio

 Davvero i nuovi arrivati lavorano per essere al servizio dei cittadini e del popolo tutto?

Le uscite estemporanee di alcuni leader lasciano intendere l'opposto. Le formazioni politiche vincitrici dell'ultima schermaglia elettorale hanno fatto man bassa nello scacchiere delle due camere: La Russa, fratelli d'italia, alla presidenza del senato e Fontana, in quota lega, alla camera, rispettivamente seconda e terza carica dello Stato in ordine d'importanza.

lunedì 10 ottobre 2022

Acqua. L'oro blu del XXI secolo

 


Il consumo esponenziale dell'acqua minerale in bottiglia e l'insistente campagna commerciale delle case costruttrici di impianti di depurazione invogliano all'acquisto del prodotto sponsorizzato dai brand.

Ma prima di capitolare è opportuno fare una riflessione sul mercato che gira attorno all'oro blu del XXI secolo.

Continuare a usufruire dell'acqua "pubblica" così come erogata dall'acquedotto comunale che arriva al rubinetto di casa tale e quale o fare installare l'impianto per l'addolcitore dell'acqua? oppure comprare l'acqua minerale in bottiglia? 

A volte alcune leggende metropolitane condizionano le nostre scelte. Quindi meglio sfatarle o quantomeno cercare di fare chiarezza- Al primo punto c'è la durezza dell'acqua. Quindi il calcare, il sapore e anche l'odore che accompagna il getto dell'acqua quando fuoriesce dal rubinetto di casa.

Chi pensa che la durezza dell’acqua, e quindi un'elevata presenza di sali minerali, sia collegata alla formazione di calcoli renali è fuori strada. Si tratta di una bufala metropolitana. Non esiste alcuna correlazione, come ben spiegato anche nelle Linee guida per una sana alimentazione italiana dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran). Neppure il calcio favorisce la formazione di calcoli di ossalato di calcio, anzi la presenza di questo minerale , insieme a quella del magnesio, può rappresentare un fattore protettivo rispetto al rischio di sviluppare malattie cardio-vascolari”.

E' doveroso ricordare che l’acqua dei nostri acquedotti è rigorosamente controllata dalle Asl metodicamente.

Mentre le acque minerali sono regolate da normative differenti. Per questo motivo alcune acque in commercio, imbottigliate alla fonte, contengono elementi (come ad esempio arsenico, manganese o solfati) in quantità superiori rispetto ai parametri ammessi per l’acqua da bere dal rubinetto.

Secondo uno studio dell’IRSA (Istituto di Ricerca Sulle Acque, deputato al controllo della qualità dell’acqua), l’85% dell’acqua trasportata dagli acquedotti italiani e che sgorga dai nostri rubinetti domestici proviene da fonti sotterrane, cioè sorgive. La restante percentuale è composta da acqua di falde superficiali, ossia pozzi, fiumi, laghi.

La qualità dell’acqua del rubinetto, vale a dire, la sua composizione minerale in alcuni casi è superiore a quella in commercio. E, a seconda della zona in cui è collocata l'abitazione, l’acqua potabile domestica risulta più o meno dura, piacevole o sgradevole al palato.

L’acqua del rubinetto, com'è noto, contiene il cloro, obbligatorio per legge. 

Il cloro serve a sanificare gli acquedotti e a garantire la sicurezza dell’acqua. Il cloro non fa male alla salute, ma in certe quantità può determinare un gusto sgradevole. Per ovviare si possono applicare dei filtri di carbone attivo ai rubinetti così da migliorarne i fattori organolettici e renderli gradevoli.

La disinformazione di certa pubblicità che invita all'acquisto e al consumo dell'acqua in bottiglia ci induce a pensare che l’acqua povera di sodio favorisca la diuresi e faccia bene alla salute.

In presenza di alcune patologie è in effetti raccomandata un’assunzione ridotta di sodio. Ma la frazione di sodio assorbita attraverso l’acqua ha un impatto trascurabile rispetto a quella assunta attraverso gli alimenti, per esempio: 100 grammi di prosciutto contengono 2,578 grammi di Sodio, mentre per assumerne attraverso l’acqua un solo grammo, dovremmo bere in media circa 20 litri di acqua al giorno.

Si tende a pensare e a credere che l’acqua ad elevato contenuto di calcio fa venire i calcoli. L’Istituto Superiore di Sanità afferma che non vi è una diretta correlazione tra la concentrazione di Calcio nell’acqua e l’insorgere di calcoli. La raccomandazione medica è quella di bere tanto, perché quel che conta è la quantità totale di liquidi che si assumono nella giornata.

Bere acqua rubinetto o bottiglia? Concludendo: non è detto che l’acqua minerale sia migliore per la salute rispetto a quella del rubinetto. 

Ci sono alcuni falsi miti sull'acqua in bottiglia, addolcita o tale e quale come erogata dall'acquedotto regionale e comunale. Un falso mito è quello che indica ad oltranza la salubrità dell’acqua povera di sodio e che questa sia da preferire o che l’acqua calcarea faccia venire i calcoli. Ma abbiamo già visto che non è documentata da alcuna letteratura scientificamente certa.

Il consiglio che appare più sensato per un acquisto e un consumo consapevole e per contribuire a diminuire l'impatto della plastica sull’ambiente è quello di informarsi. Scegliere consapevolmente se bere acqua del rubinetto, minerale imbottigliata o addolcita da uno dei tantissimi impianti in commercio:

  • Informarsi sulla composizione chimica dell’acqua che raggiunge i nostri rubinetti.

  • Leggere con attenzione le etichette dell’acqua in commercio, senza fidarsi della propaganda.

  • Confrontare la composizione chimica delle acque minerali e di quella del nostro rubinetto.

  • Informarsi sulla presenza di amianto nelle tubature degli acquedotti che raggiungono le nostre case.

  • Valutare l’eventualità di applicare un filtro a carbone attivo se l’acqua potabile dal rubinetto ha un sapore sgradevole.

  • Scegliere acqua imbottigliata con PET riciclato nel caso in cui preferiate bere acqua minerale. O ancora meglio scegliere acqua imbottigliata in bottiglie di vetro riciclato.

Ulteriori consigli:

Per eliminare il sapore o l'odore del cloro, frequente in alcune zone d'Italia, e Catanzaro, alcune zone periferiche del capoluogo, nonostante vi sia abbondanza ricchezza naturale che sgorga dai monti della Sila, è tra queste, per eliminare il saporo del cloro, dicevamo, è utile lasciare decantare l'acqua di rubinetto anche solo pochi minuti prima di consumarla, oppure conservarla in frigo in una bottiglia di vetro ben chiusa.

Attenzione! fare molta attenzione agli impianti domestici:

Se la manutenzione degli impianti di depurazione domestica non è più che egregia, i filtri possono tramutarsi in un ricettacolo di batteri, questi sì rischiosi per la salute. 

In conclusione, gli acquedotti in Italia sono più sicuri dal punto di vista microbiologico e garantiti degli impianti di filtrazione domestica. In caso di problemi, l'Azienda sanitaria locale o il gestore dell'acquedotto sono chiamati a intervenire: le soluzioni casalinghe sono poco utili.


venerdì 13 agosto 2021

Viaggio in Calabria

In questi giorni ho letto di un giovane londinese venuto in Calabria e della sua meraviglia appena entrato nei territori silani.

Il giovane in visita presso alcuni amici di Taverna è rimasto piacevolmente sorpreso dalla vegetazione e dal tempo sospeso tra i suoni dei boschi e le stradine strette per entrarvi. Si è meravigliato e non ha potuto fare a meno di rapportare la realtà calabrese alla sua vita londinese.

Mondi opposti.



Tra le montagne della Sila, Taverna, Catanzaro e Londra.

È un documentario che prende il via dalle differenze, tra vissuti opposti. Tra questi due modi di vivere emerge, tra stupore e rapimento, la considerazione imperiosa di una dicotomia voluta tra essere e volere. Vivere una rottura mentale meravigliosa scaturita dall'essere, passeggiare, respirare tra la riserva naturale della Sila e ossigenare mente e corpo differentemente rispetto a qualche ora prima quando ancora viveva nella caotica Londra.
Il rapporto tra ciò che l'individuo vuole, ossigeno, spazi vitali, quiete, escursioni e quello che vorrebbe accantonare: routine, stress, vita intensa e senza tempo della metropoli è a portata di mano. Basta poco! Basta volerlo!

Ross Earney, questo il nome del giovane londinese in visita agli amici di Taverna Angelo che, con l'ausilio di Davide, Simone, Carmelo, Eugenio, è stato l'ispiratore del documentario pubblicato qualche giorno addietro. Ross si stupisce per ogni minima curva della strada immersa nella caratteristica vegetazione della macchia mediterranea. La meraviglia del borgo che ha dato i natali ai fratelli Preti. Tra natura e storia. Ricchezze e miserie
Su tutto emerge l'importanza della tutela ambientale. Tra opere mirate e illuminate dal fare dell'uomo a tutela del patrimonio ambientale nonostante le avidità dettate dalle cementificazioni selvagge di certo pragmatismo.

Dopo tanto bel disquisire sulle bellezze ambientali della Calabria e sulle sue, nostre, potenziali ricchezze; dopo avere appreso della sublime catarsi avvenuta nello spirito del giovane londinese in visita, dimenticando che noi siamo i possessori del bene 24ore su 24 e che spesso, nell'immaginario collettivo suscita insofferenza per dovere percorrere angustie stradine tracciate lungo i costoni dei monti, noi, succubi di un malcelato provincialismo sogniamo Londra, New York, Brooklyn e il ponte sullo stretto per guadagnare qualche manciata di tempo e vivere nel caos delle grandi metropoli. Essere, insomma nell'inferno di un formicaio la cui ambizione strutturale verticistica porta alla visione edonistica della realtà. Una realtà distorta che impone il mantenimento nevrotico dei primati raggiunti in tutti i campi.

Arrivare prima. Viaggiare. Volare. Possedere. Bruciare il tempo e le bellezze. Fare incetta degli status simbolo non necessariamente appaganti ma che fanno rumore mediatico e interagiscono coi like.

Secondo gli antichi e saggi insegnamenti la Concezione della lentezza come filosofia di vita che porta alla scoperta della bellezza è alla base dell'essere e risiede in ognuno di noi:

Stati d'animo che si possono apprendere e apprezzare solo nella visione contemplativa della lentezza del tempo che predispone l'animo alla quiete e alla valorizzazione del bello. Il tempo vissuto e assaporato attraverso i sensi, guardando con occhi nuovi il mondo, inalando l'aria, essenza vitale quale  puro ossigeno rigenerante, in totale annullamento dei surrogati concettuali fuorvianti con l'immersione dei sensi si potrà camminare su sentieri illuminanti. Sorretti e illuminati dal fuoco della ragione (che sovrasta quello dei piromani ché diniego di vita) e dal bello che circonda la nostra esistenza guardiamo al futuro consapevolmente. Nulla è per sempre. sta a noi salvaguardarne le peculiarità e le opportunità dei nostri figli. preservando loro le bellezze naturali quali tutori temporali del bene comune 


domenica 7 marzo 2021

Draghi peggio di Monti?

Che sta succedendo?

A sbirciare tra le notizie si palesa uno tsunami politico sul governo Draghi. (se ancora rimane un briciolo di sobrietà e indignazione costruttiva).

Super Mario ha perso i super poteri? Non è in grado di formare una squadra di tecnici validi a cui affidare lo studio del piano strategico che l'Europa richiede all'Italia?

Stando alle notizie e agli umori correnti non c'è da stare sereni. E la collaborazione chiesta alla società leader mondiale “mkkinsey” fa storcere il naso non solo per il costo che è di 250mila euro+iva ma principalmente per la sua storia che non brilla:

Di seguito qualche stralcio estrapolato dal fatto quotidiano.it:

“La reputazione di MkKinsey è così compromessa da aver spinto due dei più importanti quotidiani del mondo, il New York Times e il Financial Times a pubblicare editoriali n cui si invita la società ad agire per arginare la progressiva erosione di credibilità. Il mese scorso la società ha patteggiato una multa da quasi 600 milioni di dollari con 47 stati americani per il ruolo avuto nella crisi dei farmaci oppioidi. “Hanno messo il profitto davanti alla vita delle persone”, ha detto Phil Weiser, procuratore generale del Colorado, uno degli stati più colpiti. McKinsey è stata infatti per 15 anni consulente della casa farmaceutica Purdue che commercializzava il farmaco OxyContin. Si stima che la dipendenza da questo medicinale abbia causato sinora la morte di 232mila persone. McKinsey ha suggerito tra l’altro di aumentare il dosaggio delle singole pillole per incrementare i guadagni e ha fornito indicazioni di marketing su come neutralizzare gli appelli contro la commercializzazione del medicinale delle madri di ragazzi morti per overdose di OxyContin.

Risparmiare sul cibo per i migranti” –Tra i tanti carichi assunti dalla società c’è stato anche quello di consulente dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE), ente statunitense che si occupa della gestione dei flussi migratori. Incarico per cui la società ha incassato 20 milioni di dollari. Nelle sue raccomandazioni per gestire al meglio le strutture di accoglienza McKinsey ha proposto tra l’altro di risparmiare sul cibo per i migranti e di inviarli in zone rurali del paese per minimizzare la spesa. Un trattamento che ha messo a disagi molti funzionari della struttura. Il contratto si è interrotto nel 2018 dopo che il New York Times ha pubblicato un’inchiesta sulle disastrose condizioni dei centri di accoglienza.”



mercoledì 17 febbraio 2021

Pd, leu, M5s insieme con Draghi x l'Europa

Il “fratello maggiore” ha risposto all'invito che Bersani fece qualche giorno addietro:

L’annuncio della nascita della nuova formazione è arrivato con una nota congiunta firmata dai capigruppo in Senato: Ettore Licheri (M5s), Andrea Marcucci (Pd), Loredana De Petris (Leu). “Alla vigilia del voto di fiducia al nuovo governo Draghi”, si legge, “abbiamo deciso, sollecitati da senatrici e senatori dei tre gruppi parlamentari, di intraprendere un’iniziativa comune: la costituzione di un intergruppo parlamentare che, a partire dall’esperienza positiva del governo Conte II, promuova iniziative comuni sulle grandi sfide del Paese, dalla emergenza sanitaria, economica e sociale fino alla transizione ecologica e alla innovazione digitale. Con questo spirito, da domani, saremo insieme per rilanciare e ricostruire il nostro Paese”.


Noi”, ha commentato nella trasmissione di Bianca Berlinguer il segretario dem Nicola Zingaretti, “dobbiamo porci il problema serio che non si possono solo declamare contenuti e valori, il problema nella vita concreta è quello di realizzarli: per questo si fanno “le alleanze anche parlamentari”. Ma soprattutto, ha aggiunto, “l’intergruppo è importante perché questa ampia maggioranza offre al presidente Draghi un’area omogenea per raggiungere gli obiettivi europeisti che altrimenti sarebbe, lui e non solo il progetto, stato più debole”.

Che dire? La politica è alchimia! È un continuo divenire. Gli umori si sommano alle idee personali e ideali. Anche con Monti ci si aspettava il famoso salto nel cambiamento culturale e sociale della classe politica. Avremmo dovuto assistere all'emancipazione della democrazia e della solidarietà che nel frattempo si erano arenate nei personalismi e nelle leggi ad personam, alle bugie dei detentori del potere istituzionale. Tant'è che lo scotto l'abbiamo subito noi dal basso con le riforme alla “Fornero” ritenute dolorose ma necessarie da Mario Monti.

Lo stato sociale in quegli anni ha subito una frenata demolitrice dai contraccolpi nefasti per i comuni cittadini ma non per le classi agiate in cui facevano salotto imprenditori e politici. Una per tutte la serrata dei “pensionati d'oro”! L'alzata di scudi degli intoccabili dorati contro le decisioni sacrosante del prof. Mario Monti ideate per dividere, anzi, condividere i sacrifici tra tutti gli italiani, ha sortito effetti devastanti: quello che molti osservatori definiscono “populismo e populisti o, peggio, malpancisti ignoranti” è il risultato del distacco dalla cosa pubblica e dalla politica attiva degli italiani che si son visti vessati e oggetto di macelleria sociale.

Tanto per ricordare.

venerdì 23 ottobre 2020

Calabria terra mia tra tante anime e teste

Leggo reazioni spropositate, assurde. Comportamenti distruttivi di persone che si dicono essere “intellettuali” amanti del sud e della Calabria in particolare.

Commenti al veleno accompagnano l'uscita dello spot pubblicitario commissionato dalla Calabria al regista Gabriele Muccino.

Nelle intenzioni della presidente Santelli c'era la volontà di pilotare l'immagine della Calabria e quindi attrarre interesse nel variegato universo dei turisti e farli venire in quella che molti definiscono la California del sud per il clima e la varietà del territorio pregnante di storia.

È venuto fuori uno spot di pochi minuti. Un assaggino breve. Un antipasto goloso per chi ama i colori mediterranei.

La Santelli avrebbe potuto e dovuto coinvolgere le intelligenze locali? Certo che sì!

Come mai non si è urlato prima allo scandalo? E perché gli intellettuali calabresi non hanno alzato scudi, non sono intervenuti in tempo utile per imporre il pensiero libertario della conoscenza divulgativa che alligna nella verve creativa dei locali?

Si poteva fare di più e meglio?

Qualsiasi progetto è migliorabile. Ma le reazioni dei cosiddetti intellettuali sembrano puntare alla dissacrazione del “nemico” fino all'annullamento e al disprezzo del lavoro svolto. Lo straniero che si è aggiudicato il piatto dorato non sembra godere dei privilegi degli dei illuminati conoscitori dei più reconditi meandri archeologici disseminati nel territorio calabrese.

Non c'è, dicono i detrattori, la parte squisitamente culturale, i ruderi degli insediamenti magnogreci romani etc e neanche i monti della sila, e il centro e il nord della Calabria. Sembra che Il tutto si sia svolto in Sicilia e invece è nella piana del reggino (che per non metterseli contro parlano di paesaggi tipicamente siciliani dimenticando o sottacendo le peculiarità climatiche del meridione d'Italia)

Le ricchezze attrattive non sono i prodotti della terra, le clementine o il bergamotto; le coste e il mare; l'alba e i tramonti. Le colture e le tradizioni trasmessi amorevolmente alle nuove e future generazioni? 

 Tutto è relativo. E poi si deve tenere conto della platea a cui si rivolge lo spot di pochi minuti commissionato dalla Calabria e realizzato da Muccino.

È vero vi sono filmati di registi come De Seta che tracciano percorsi paesaggistici e culturali da mozzafiato, ma sono film, documenti granitici per la storia calabrese e non spot o corti attrattori per il grande pubblico. D'altronde chi ama la cultura e la coltiva con passione conosce già di suo la storia.

giovedì 14 maggio 2020

Guardando al passato progettiamo il futuro

 Un post per La presidente della Calabria Jole Santelli e Dario Franceschini Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo.

 Creatività e rinascite

Ci sono eventi che modificano attegiamenti e pensieri. Avvenimenti che rivoluzionano le quotidianità contro ogni logica e che a nulla valgono le ragioni umane.
Terremoti fisici. Pandemie. Eventi, apunto, scaturiti dalla forza della natura mettono a dura prova le convinzioni date dalla ragione agli ordinamenti sociali.

In certi casi l'azione dell'uomo ha influenzato e accentuato le catastrofi naturali altre volte no ma sempre l'uomo è chiamato a rispondere nella maniera più consona.

La dissennata cementificazione. Gli allevamenti intensivi. Le estrazioni minerarie. Le trivellazioni resi possibili dall'ingegno umano anche negli abissi degli oceani.
Tutte queste azioni hanno alterato l'ecosistema e innescato reazioni a catena.
Gli eventi drammatici si ripetono ciclicamente nei territori ad alto rischio sismico e decimano vittime.

I terremoti sono eventi che in un certo qual modo hanno segnato gli anni in Italia.
In Calabria si ricorda ancora il terribile terremoto che rase al suolo Reggio Calabria e Messina nel 1908.
E le risposte, in qualche caso strumentalizzate o suggerite da interessi emotivi legati ai luoghi, alla storia, alla geografia politica e culturale del territorio, sono divenuti interminabili lacci annodati dalle lungaggini burocratiche senza fine.

In qualche caso sembra che qualcuno vegli sulle azioni dell'uomo e che suggerisca soluzioni meno dolorose rispetto alla vanagloria tutta terrena che risiede nel pensiero accentratore e megalomane di certe cordate di potere. (piccola dissertazione)

C'è chi vuole ricostruire l'addove la natura ha detto no. Neppure con le dovute precauzioni dettate dalle regole antisismiche. Ingabbia case e palazzi. Negozi e chiese. Monumenti eretti dall'insipienza e dalla vanagloria effimera terrena! (e anche questa operazione potrebbe essere definita una “installazione”).
E chi razionalizzando gli eventi, spinto dalla passione creativa, per mantenere il ricordo delle storie di quanti sono passati di lì, quasi a monito, cerca altre strade. Altri luoghi per ricostruire percorsi di vita. Altri capitoli lasciati aperti per le generazioni future da riscrivere.

Luoghi in cui gli artisti sono chiamati a dare il meglio. Proporre, con la loro opera, possibili rivoli di pensieri che toccano e contaminano passato e presente, persino il futuro nell'attimo in cui riescono a realizzare l'intenzione creativa prefissata da offrire alla collettività.

Il grande cretto di Burri è una di queste.
"il grande cretto di Alberto Burri a Gibellina vecchia"

Idealmente Burri ha tombato. Protetto. Racchiusa in religioso silenzio la toponomastica moderna insieme alla cultura antica degli abitanti della valle del Belìce un luogo. A perenne memoria ha voluto racchiudere sotto un enorme loculo la morte. La furia distruttrice che ha sfarinato le costruzioni in calce e fango di un tempo passato ed ha messo a nudo tutti gli aspetti della morte! Per offrire immensi sguardi oltre il tramonto ai nuovi sopravvissuti. Anche quando l'azione dell'uomo non è tra le cause principali del disastro, rimane il monito suggerito dal binomio “tutela e rispetto” nell'accezione più ampia del termine.

Creatività e Ri-nascite. Non solo a Gibellina. Questo, da artista, mi sento di auspicare all'alba del nuovo regime dettato dall'emergenza "covid-19" denominato fase 2.
Dal 18 pv guarderemo il mondo con diffidenza oppure con pensieri propositivi? Riusciremo a mettere a disposizione creatività, passione per la cultura per fare decollare la Calabria, guardando oltre il confine delle nostre labili teorie? volare col pensiero laddove il sogno degli eterni bambini ha saputo ridare nuovi concetti e attrattive all'ambiente devastato dal terremoto del 1968?

La Calabria è terra antica! Accogliente. Ricca di storia. Implementiamo la ripartenza delle attività territoriali con la creatività e sommiamo alle bellezze delle spiagge, dei boschi e dei monti la storia e la ricerca del bello attraverso gli interventi degli artisti.


mercoledì 13 maggio 2020

Pandemia, quanto ci ha cambiato?

Eccomi di ritorno dalla spesa. La solita fila ordinata. Il solito vigilantes all'ingresso del supermercato che gentilmente fornisce due buste che fungono da guanti. Coppie di coniugi che chiedono di poter entrare insieme. Gente di tutte le età fanno il paragone tra prodotti e prezzi. Carrelli semivuoti. L'emergenza iniziale non si ravvisa più. E la normalità sembra essere alle porte. Quantomeno da noi in Calabria che viviamo, apparentemente, di sole e ambiente pulito e che ci portiamo dietro secoli di sopraffazioni, piagnisdei e conflitti a parte, osserviamo le leggi dello Stato e, perciò, vorremmo essere coinvolti nelle gestioni emergenziali specie quando queste risultano essere impopolari e drastiche da attuarsi.

Per chi come me abituato a stare in sede, sono, come si suol dire, un pantofolaio, uno che preferisce stare a casa, riflettere e lavorare in fucina, l'effetto “domiciliari” imposto dalle misure governative per contenere la diffusione del virus non è pesato più di tanto e non ha sortito l'effetto “capanna” postulato dalla psicologia moderna. Anzi potrei affermare che la situazione di messa a dimora di alcune pratiche socializzanti si è dimostrata persino terapeutica per l'ambiente.

Quantomeno si è risolto il problema del buco nel'ozono. L'aria che respiriamo è più ossigenata e persino gli animali timidi come i cerbiatti si avventurano verso le periferie cittadine. È stato avvistato un esemplare sotto il ponte Morandi, lungo la fiumarella di Catanzaro. E, Per la prima volta si è parlato dell'avvistamento di un grosso cinghiale. Una bestia enorme quanto una cinquecento! Così lo ha definito una ranner che se l'è visto davanti durante la sua consueta corsa lungo il perimetro del quartiere corvo, periferia alquanto dimenticata del capoluogo calabrese.

Però adesso anche basta! Può bastare la chiusura e l'isolamento da appestati.

Lo stato di allarme ha imposto l'adozione di soluzioni estreme. E non tutti hanno reagito nello stesso modo. Vuoi per cultura. Per abitudini. E per necessità.

Dopo la lunga detenzione gli effetti dell'isolamento si presentano esasperanti per alcune categorie.

I soggetti deboli e quanti traggono sostentamento dal commercio soffrono maggiormente il lockdown, ovvero la chiusura totale o parziale delle attività lavorative rispetto ad altre categorie produttive. E Le serrande abbassate dei negozi, delle sale cinematografiche, dei musei, dei parchi giochi, ristoranti, bar, e quant'altro evidenziano nuovi problemi che sfociano in nuove necessità sociali se non addiruttura in nuove povertà visto l'indotto che ruota attorno alle attività imprenditoriali.

Dalla patologia sanitaria alla necessità sociale ed economica del paese il passo è breve.

Senza fare le pulci al mercato e senza difendere a spada tratta nessuno ancora una volta siamo difronte alla nascita di nuovi mostri mediatici. Personaggi che presenziano tutti i salotti televisivi e che hanno una risposta certa, categoricamente e scientificamente inoppugnabile, bontà loro, ai problemi della gente comune.

Rispondono, i tuttologi, ai quesiti esistenziali di persone portatori di handicap mentali e fisici comuni e non. Blindano spiagge e monti. Irrigidiscono la mobilità tra i confini geografici regionali, provinciali e comunali.

Sembra che ci sia una gara in atto per chi la spadella più grossa e la rende originale. Avendo, dato il tempo a disposzionine, la possibilità di ragionare e meditare sui mali e le storture creatasi dovremmo ricordare anche a noi stessi che siamo dotati di raziocinio cos'è bene e cos'è male!, che l'autoconservazione non è un optional e sa quando fare scattare il campanello d'allarme.

Non è un caso se le zone più colpite e che rimangono a rischio siano quelle col più alto tasso d'inquinamento atmosferico.
Come non è un caso se in Calabria la pandemia abbia portato paure e psicosi invece dell'ondata devastante del virus. E qui l'analisi si fa seria. Antropologica. Ambientale. Logistica.

Buon senso, quindi. Per la sicurezza e il bene comune. Osserviamo le regole ma senza esagerare con la caccia agli untori.

sabato 28 settembre 2019

Fari della Calabria, magia di un luogo

La complessa e affascinante origine orografica fa della Calabria un posto magico: monti, valli, colline e prati ubertosi baciati dal sole si prestano a innumerevoli letture di storie vere o presunte. La fantasia percorre e sorvola gli ostacoli con serena lentezza aiutata dalla bellezza dei luoghi.
 La sua conformazione è da sempre la peculiare bellezza di questa lingua di terra che diede origine a storie di miti e leggende. Favole che sconfinano spesso con la realtà e fanno grande il nome “Calabria”.
Briganti, uomini d’onore, contadini, latifondisti, sfruttatori e sfruttati, artisti, letterati, gente comune, intellettuali, filosofi, patrioti, cerchiobottisti … gente che puoi trovare ovunque ma che qui, marchiati a fuoco da nomee ataviche e folcloristiche incutono terrore o, bene che vada, sono osservati con sospetto dai forestieri, cioè, da chi non conosce davvero l’anima dei calabresi. D'altronde la cronaca ama diffondere notizie dal sapore aspro che toccano lo stomaco, infastidiscono e inducono alla reazione rabbiosa, tant’è che uno “scrittore” scrisse: “… apri i cassetti della cucina dei calabresi e trovi solo coltelli…”. Per certa letteratura la Calabria e i calabresi sono sporchi brutti e cattivi…
 ma:
C’era un tempo in cui i calabresi, più corretto dire i bretti, erano costretti ad osservare il mare per proteggersi e preservare i raccolti ottenuti col duro lavoro nei campi da tutta la famiglia, donne e bambini compresi. Sì, dalle continue scorribande piratesche dei popoli africani che s’affacciavano sul mediterraneo i bretti dovevano pur proteggersi!
I greci non furono da meno, e anche se qui fondarono la “Magna Graecia” e riuscirono a creare nell’Italia meridionale, tra Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata e Puglia una colonia in cui trasferirono culture artigianali e saperi sconosciuti prima, furono pur sempre degli invasori.
Da contadini e pescatori, il popolo bruzio, contaminato, divenne artigiano, mercante, guerriero. E servì, volente o nolente la “magna graecia”, i bizantini, i romani, gli spagnoli etc.
I promontori lungo le coste divennero luoghi privilegiati d’osservazione. Sorsero torri di guardia, dette “cavallare” perché presidiate da uomini a cavallo, pronti a correre e dare l’allarme in tempo debito per consentire ai paesani di nascondersi, correre nei boschi e sfuggire a tristi destini di schiavitù di saraceni e pirati provenienti dal mare.
Passata la paura degli invasori iniziò l’era dei mercanti. Le navi solcavano il mare jonio e il mare tirreno per approdare sulle coste calabre cariche di mercanzie che scambiavano con olio, vino, formaggi e altri derivati. Nonché ortaggi e grano prodotti sui declivi e nei pascoli calabresi dalle donne e dagli uomini forgiati dal sole e dal tempo trascorso a lavorare sui campi.
A quel punto, in tempo di pace e scambi tra i popoli, fu necessario rendere l’approdo agevole ai viandanti, creare un punto visivo luminoso per evitare, come narrò Omero nella sua Odissea, che le navi dei mercanti facessero la fine dell’impavido Ulisse costretto a fare i conti oltre che con i personaggi mitologici anche con la furia del mare, gli scogli sommersi e le scogliere non segnate nelle mappe nautiche o invisibili di notte. Costruirono i fari. Dapprima i faristi appiccavano dei grandi fuochi nella notte per segnalare la terra ferma che si presentava improvvisa ai naviganti. E col tempo, a passo con le scoperte scientifiche, i fari cambiarono aspetto e tecnologie. La legna fu soppiantata da altri combustibili e le fiamme prodotte, cioè la luce fu irradiata lontana da lenti e cristalli.
Il fascio di luce che taglia il nero della notte, simile ad una mano tesa, accompagna e riceve i viandanti. Li accoglie sulla terra ferma. Terra di storia e cultura: la Calabria!, è luogo di migrazioni forzate e volute. Gente che conosce il sapore della fame. Fame di conoscenza. Gente caparbia che quando crede in un sogno lo porta a compimento costi quel che costi!
Tutto questo e altro si trova nel lavoro di Ivan Comi; filmati, foto, narrazione
Ecco, Ivan Comi ha presentato alla libreria ubik in Catanzaro Lido un documentario sui fari della Calabria, frutto di un lavoro durato tre anni tra terra, fondali incontaminati e cielo terso. Il percorso storico si fa didattico e traccia un itinerario accattivante sul ruolo del faro posto a indicare l’approdo sicuro ai marinai che si trovano al largo dello jonio o del tirreno.
I ragazzi delle scuole elementari e sua figlia Nicole, testimoni e attori del docu-film, hanno potuto sognare seguendo la rotta ideale tracciata da Ivan che inanella di nuova luce il territorio impervio a picco sui mari del mediterraneo.
Ripercorrere i siti dei fari della Calabria e magnificare in uno spazio atemporale le intenzioni dei contemporanei visitatori senza dimenticare le storie di chi ancora li cura con passione: i faristi e la capitaneria di porto preposta, è un’idea creativa accattivante degna di essere condivisa

ivan comi, presentazione documentarioc/o la libreria ubik di cz lido: i fari della calabria

venerdì 29 marzo 2019

Notizie dal passato

Amo conservare i giornali ed è così che mettendo ordine tra gli scaffali ho potuto rileggere una copia de “la Repubblica” del 2012. in quel tempo governava Monti. Non nego che nutrivo una certa fiducia in lui. Forse poteva esserci il giro di boa che tantissimi italiani aspettavamo dopo i ripetuti scandali e le promesse d'intenti dei politici di cambiare aria e fare pulizia nei luoghi preposti al governo della nazione. Anche i vescovi avevano dato il loro beneplacito.



Il prof. nel suo programma prometteva cambiamenti epocali rivoluzionari che ancora stiamo aspettando. Tra queste: la tassazione ai grandi patrimoni, la riforma elettorale, il taglio dei fondi ai partiti e il reddito minimo ai cittadini italiani.

Il resto è cronaca contemporanea. Storia di tutti i giorni che si ripete ininterrottamente nonostante la sfiducia e lo sconforto comune dei cittadini contro i personaggi che occupano indegnamente i posti di comando.

La fiducia è una cosa seria; una condizione da raggiungere malgrado l'inciviltà dei costumi correnti, un legame indissolubile tra i diversi gradi dello Stato e i cittadini. Ed è per questo che si auspica la rinascita culturale senza la quale nulla cambia. Non quindi attenzione ai numeri, allo spread, ai conti delle banche e delle aziende attente ai capitali economici. ma aperture mentali verso i deboli bisognosi di cure e accoglienza.

lunedì 24 settembre 2018

La casta e gli altri

Vitalizi. Sì o No?

È davvero commovente il daffare che si stanno prendendo i 700 ex deputati che si sentono toccati nelle tasche dalla nuova determinazione voluta dal governo corrente. C'era da aspettarselo?
Se si pensa alla condizione di solidarietà che dovrebbero avere gli ex che hanno governato negli anni trascorsi, dalla prima legislatura fino all'altro ieri, la risposta dovrebbe essere la naturale conseguenza politica di un bel grosso e convinto Sì.

Secondo quanto si legge e si sente in tv e nelle strade pare che a mettere le mani dentro le tasche faccia sempre male a qualcuno.

Intanto c'è da dire che tutto questo allarmismo non è stato seminato quando si è trattato di maciullare i cittadini comuni e neppure c'è stata una opposizione seriamente determinata dalla conquista sociale dei deboli.
Le prese di posizione dure sembrano essere prerogative dei poteri forti. Di quella che qualcuno definì “casta”. Di quel gruppo di gente che non ha vergogna e si nasconde dietro il fantomatico e debole “diritto acquisito” come si gli altri cittadini non avessero perso diritti acquisiti. E la legge che porta il nome della prof.ssa Fornero voluta dal governo Monti ne è la prova. Snza parlare dei diritti dei lavoratori e dell'abolizione dell'art. 18 dello statuto che ne tutelava la dignità dei lavoratori.

Indubbiamente ci sono stati errori e abusi. Non è, però, eliminando il concetto di uguaglianza e tutela sanciti dai legislatori che si ottengono risultati consoni.
Buon senso e solidarietà dovrebbero guidare le azioni di chi governa e guida le nazioni.

lunedì 26 marzo 2018

Fico e Casellati: buone le premesse

C'è molta attesa e poche aspettative nell'imminente formazione governativa nonostante la solerzia nelle nomine dei presidenti delle camere che si sono divise equamente. Una ai 5 stelle e una a forza italia.

Fico in parlamento nel suo discorso d'insediamento ha ribadito l'intenzione del suo movimento e cioè “reddito di cittadinanza; taglio ai costi della politica; revisione della legge che prende il nome della ex ministra Fornero durante il governo tecnico Monti”.

Anche la Casellati ha detto parole toccanti che guardano al sociale e al welfare cancellato dalle misure che fin ora sono state varate e imperniate a mantenere il mercato e le aziende piuttosto che il decoro a la salvaguardia delle persone. Lei ha affermato che darà peso al benessere delle persone e dei deboli.
Ma questo sono solo intenzioni. Aspettiamo la formazione dell'imminente governo!, per valutare se i giochetti ai danni dei cittadini italiani continuano oppure se siamo davvero arrivati, finalmente, all'età dell'oro, cioè all'abolizione dei privilegi e al buon governo degli eletti che fanno della politica servizio pubblico.

lunedì 6 novembre 2017

Anche in Italia la destra avanza

Tentiamo di fare il punto della situazione.

La politica di Matteo Renzi non trova riscontri favorevoli tra la gente. I dati della Sicilia e di ostia lo confermano e Di Maio annulla l'incontro perché non lo reputa degno di confronto visto lo scivolone con relativo capitombolo del pd a guida Renzi.

Nelle 183 sezioni in cui si è votato per l'elezione del presidente del X Municipio di Ostia, Roma, al voto dopo due anni di commissariamento per mafia la candidata del M5s, Giuliana Di Pillo, è in testa con il 30,21% delle preferenze, davanti a quella del centrodestra, Monica Picca (26,68%). Segue il Pd. Boom per Casapound (9,08%).

Insomma la destra è in vantaggio. Il finto populismo renziano carico di promesse e bonus fasulli non incanta gli elettori siciliani e capitolini.

Ultima goccia che ha fatto traboccare il fatidico vaso per quanti speravano di porre fine a qualche preoccupazione attraverso l'ape social e cioè rimpinguare le vuote casse familiari con l'anticipazione di qualche anno sul dovuto della pensione per quanti disoccupati e privi di ammortizzatori sociali dovuti dall'inps, si è dimostrata una beffa!

C'è malcontento in Italia e la sfiducia monta ogni giorno che passa senza vedere soluzioni politiche serie.

Si. Ma chi paga? Ottima domanda! Potrebbero rimborsare qualcosa i pensionati d'oro insieme a tutto quell'esercito di miracolati che sono andati in pensione anzitempo e senza avere versato il dovuto all'INPS! O ad altra cassa previdenziale!

Monti aveva provato a tagliare le pensioni d'oro ma non l'ha spuntata contro la lobby ed ora Renzi e Gentiloni si lamentano se la destra ottiene suffragi.
Puntano il dito contro Grasso per avere perso la Sicilia. E l'errore sta proprio qui, nel personalizzare la politica. Dimenticando che la politica è SERVIZIO!

Intanto le ultimissime notizie danno Musumeci vincente in Sicilia-

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