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lunedì 28 ottobre 2013

i mestoli della politica

Se dovessi seguire il mio istinto dovrei allungare la lista delle persone indegne della mia attenzione (che
tradotto in volgare si potrebbe dire: mi stanno sul ca@@0). Ma, per una volta, almeno una, mi sforzo di seguire quanto diceva mio nonno che, in quanto a saggezza, era davvero un grande!

Lui mi diceva sempre: ricorda che i guai della pentola li conosce solo il cucchiaio che li mescola.

Partendo da questo assunto devo dare una possibilità a quanti, dotati di faccia tosta, appaiono in televisione indignati contro la magistratura e contro quanto in altri Paesi è ritenuta prassi consolidata nei rapporti tra leader politici e cittadini; saggi, però, nel voler fare un ritocchino alla Carta Costituzionale della Repubblica italiana.

Se fossi mestolo delle pignatte politiche che in maniera indecorosa per noi si presentano a fare proseliti pubblicamente, probabilmente, riuscirei a vedere chiaro nelle loro teste. Comprenderei i retroscena tattici imbastiti in tresca ma non potrei giustificarli.

Non parlo di Berlusconi, no! Mi riferisco a chi gli sta vicino. A chi cavalca i suoi problemi per garantirsi il posticino affianco al sole.

sabato 16 marzo 2013

Berlusconi contestato sotto Palazzo Madama

Berlusconi arriva in Senato per appoggiare Schifani. Al suo arrivo una valanga di gente gli vomita addosso fischi e urla offensive. Le persone fuori il palazzo gridano “buffone buffone”. E lui, di rimando: Vergognatevi!

Silvio Berlusconi indossa occhiali scuri, è tirato in viso. La scorta fa cordone attorno alla sua persona e lo accompagna all'interno del palazzo da un'entrata secondaria.

giovedì 14 marzo 2013

nonno Libero è un fan di Berlusconi?

lino banfi, nonno libero

“voterò Berlusconi anche se ammazzasse 122 persone”.


Possibile che nonno Libero, il nonno d'Italia abbia detto così?

Sì! lo ha detto al telefono rispondendo ai simpatici conduttori di una trasmissione satirica di Radio 2, un giorno da pecora, e questo la dice lunga. Perchè, sempre nel corso della telefonata, che ho ascoltato in rete, Lino Banfi non fa mistero delle sue simpatie per Renzi, Napolitano e persino del Papa Emerito Ratzinger.

Che dire, a me è sembrata una gag da cabaret piena di doppi sensi, come si faceva nell'avanspettacolo del quale Banfi è maestro.
E poi, nel mondo dello spettacolo, l'importante è parlarne...

sabato 9 marzo 2013

Monti Bersani Grillo o sulle orme dell'Argentina?

manifesto propagandistico di Cristina Kirchner,
Presidente Argentina
Mentre da noi il mondo sembra andare in pezzi, nel web le notizie volano, le notizie s'inseguono pronte a smentire o sbugiardare le linee di questo o quel sistema sociale.

C'è chi lavora convintamente per rafforzare l'eurozona, dà fiducia al fondo monetario internazionale e chi invece lo demonizza. Ma fino ad ora i leader, da Monti a Bersani, Casini, Renzi, Tremonti, Berlusconi e persino Giannino non hanno spiegato ai cittadini comuni con parole semplici e comprensibili a tutti come uscire dalla crisi così da poter nuovamente apparecchiare la tavola e unire il pranzo alla cena senza tantissimi sacrifici.
Nel frattempo le notizie si tingono di giallo fino a diventare non notizie o semplice infima propaganda.

Chi poteva immaginare un mondo trascinato a terra dai mercati finanziari? Dove stava il FMI che non ha potuto accorgersi di nessuna crisi? Dove stava quando si formavano non bollicine bensì mongolfiere speculative? Dove stava uno dei suoi ex direttori (lo spagnolo Rodrigo Rato) quando Bankia, la banca che lui dirigeva, ha dovuto essere aiutata con miliardi di euro? Oggi la Spagna ha il 26% di disoccupati, in gran maggioranza giovani e sfrattati. In quali statistiche sono raffigurate queste tragedie? 

Quali sono i parametri o le “procedure” con cui il FMI analizza i paesi falliti che continuano ad indebitarsi, con popolazioni che hanno perso la speranza? Che succede con i paesi emergenti come noi che hanno sostenuto l’economia mondiale nell'ultimo decennio e a cui oggi vogliono mettere in conto i piatti rotti da altri? Conoscete qualche sanzione del FMI, qualche decisione contro questi altri che si sono arricchiti e che hanno fatto fallire il mondo? No, la prima misura che prende il FMI è contro l’Argentina.
A parlare è Cristina Kirchner, Presidente dell'Argentina.
L’Argentina alunna esemplare del Fondo Monetario Internazionale negli anni Novanta, che seguì tutte le ricette del FMI e che, quando esplose nel 2001, è stata lasciata sola.
Senza accesso al mercato finanziario internazionale l’Argentina ha visto crescere in 10 anni il suo PIL del 90%, la crescita maggiore di tutta la sua storia.

L’Argentina ha costruito un mercato interno con l’inclusione sociale e le politiche anticicliche.
Ha pagato tutti i suoi debiti al FMI, ha ristrutturato due volte, nel 2005 e nel 2010, il suo debito andato in default con il 93% di accordi con i suoi creditori senza chiedere più nulla in prestito al mercato finanziario internazionale, per farla finita con la logica dell’indebitamento eterno.
Con il business perenne di banche, intermediari, commissioni, ecc, che avevano finito con il portarci al default del 2001. Questa sembra essere la vera causa della rabbia del FMI.
L’Argentina è una parolaccia per il sistema finanziario globale di rapina e per i suoi derivati. L’Argentina ha ristrutturato il suo debito e ha pagato tutto, senza più chiedere nulla in prestito.

Questo lo stato attuale in Argentina secondo la presidente Cristina Kirchner:
6.9% di disoccupati, il migliore salario nominale dell’America latina e il migliore potere d’acquisto misurato in Dollari statunitensi.
Nel 2003 avevamo il 166% di debito su un Pil rachitico, il 90% del quale in valuta straniera.

Oggi, dice la Kirchner, abbiamo il 14% di debito su un Pil robusto e solo il 10% è in valuta straniera. Perciò mai fu migliore il titolo del comunicato del ministero dell’Economia argentino di oggi:
Ancora una volta il FMI contro l’Argentina”. FMI + FBI contro l’Argentina. Non spaventatevi, il FBI sono i Fondi Buitres Internazionali.

Ma secondo altre fonti le cose non stanno proprio così:

mercoledì 6 marzo 2013

Italia, verso la terza Repubblica

aore12

E Monti ritorna a ordire trame al riparo da occhi e orecchi indiscreti.

Finito il tempo della campagna elettorale e presa la batosta, il prof nasconde i suoi pensieri alla stampa e ai cittadini italiani; tenta incontri con i maggiori leader delle forze politiche a lui consone ma nulla è dato sapere. Dopo Casini e Renzi dovrebbe toccare a Bersani, Berlusconi e infine a Grillo quale esponente della “pancia” degli italiani.
Dal canto suo, forse, il Presidente Napolitano, visti i risultati delle urne e le intenzioni nebulose dei partiti presenti, potrebbe pensare a un governo del Presidente. Ma Lui, come si sa, termina il settennato tra due mesi e non può imbarcarsi in una avventura simile. Quindi?
Si potrebbe ipotizzare una proroga nei suoi confronti fino alla soluzione politica del problema, anche perché sarebbe impensabile un altro governo tecnico che, come si è abbondantemente visto, quello di Monti non ha avuto niente di tecnico ma moltissimo di politico (basta pensare agli interventi fatti dalla Fornero contro le classi deboli e i dipendenti tesi a “migliorare mobilità e carichi di lavoro” da ciò l'abolizione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori). In merito è opportuno ricordare i tagli traumatici operati dal governo tecnico di Monti in maniera unilaterale, tagli che hanno abbattuto il potere d'acquisto di dipendenti e pensionati ma non hanno per niente intaccato gli stipendi d'oro di dirigenti e parlamentari. Restrizioni che, viste e documentate dai media e che bruciano sulla carne viva dei più poveri, hanno di fatto amplificato le paure collettive.

Il compito del prossimo governo è arduo. Senz'altro i sacrifici aumenteranno. E a questo punto, è improrogabile una presa di posizione netta per chiunque andrà a governare: equità e parsimonia! Queste le linee guida se si vuole dare un segnale politico e ripristinare la fiducia tra cittadini e istituzioni.

martedì 5 marzo 2013

cosa risponde il "signor" Grillo a Monti e all'UE?

aore12
tutela dei gruppi di potere ad oltranza
o tutela dei cittadini che li hanno fatti
crescere?
Monti è ancora per pochi giorni presidente del Governo italiano e in occasione del prossimo consiglio europeo invita con una lettera gli onorevoli Pierluigi Bersani, Silvio Berlusconi e il “signor” Grillo a palazzo Chigi per discutere e fare il punto
in modo di trovare “elementi di consenso, accanto a possibili divergenze, sulle tematiche all'ordine del giorno del vertice”.

La riunione del Consiglio Europeo è fissata per il prossimo 14 marzo e verterà sulle priorità per la politica economica europea per l'anno 2013.

considerando i malumori provocati dalla politica economica recessiva portata avanti dall'Europa e viste le manifestazioni di dissenso che assediano i paesi membri nonché i “populismi” sbandierati dai partiti di potere arroccati sulle loro posizioni disattendendo il volere dei cittadini, che valore darà a una lettera del genere il “signor” Grillo?

Il 14 marzo prossimo - si legge nella lettera - avrà luogo a Bruxelles la riunione del Consiglio Europeo di primavera, dedicata alla discussione delle priorità per la politica economica dell'Unione Europea e degli Stati membri nel 2013.
Il Consiglio farà inoltre il punto sui progressi compiuti nel percorso di completamento dell'Unione economica e monetaria e affronterà il tema delle relazioni strategiche tra l'Unione e la Russia. Compete al presidente del Consiglio in carica, ancorché limitatamente agli affari correnti, di rappresentare l'Italia a tale riunione. Poiché, data la particolare situazione attuale, non è possibile svolgere il preventivo scambio di opinioni con il Parlamento - prassi introdotta dal governo che ho l'onore di presiedere - riterrei opportuno supplirvi mediante incontri con ciascun leader delle coalizioni o forze politiche che sono rappresentate nel nuovo Parlamento.

SUPPLIRVI!” Supplire per mantenere fede alla sua famigerata agenda? O per farsi carico, finalmente, dei problemi reali dei cittadini messi nella più nera miseria economica e morale dallo spread dei banchieri asserviti al potere economico?

Nel frattempo, però, il professore e il "miglior perdente" Casini si sono incontrati a pranzo.

Mario Monti e Pier Ferdinando Casini si sono incontrati. Tema del pranzo di lavoro: la costituzione dei gruppi parlamentari. E ipotesi di strategie future. Che tradotto significa: nell'eventualità che si vada al voto a giugno o al massimo a ottobre prossimi è importante attrezzarsi e aprire una discussione preventiva sulle alleanze.


martedì 26 febbraio 2013

Italia, fine dei giochi

aore12
cadono le ideologie

QUALCOSA SI E' ROTTO.


Le prime reazioni agli esiti elettorali vedono un Vendola scuro in volto parlare di deriva populista e di vittoria del populismo più becero. E questo stupisce. Spiazza quanti vedevano in lui un attento osservatore dei bisogni umani tradotti in politica. Eppure, a ben pensarci, cos'è in definitiva l'uomo?, l'uomo è una macchina complessa fatta di corpo e cervello che sta in piedi grazie a una cosina piccola e semplice: il pane! E se non c'è il pane si può tradurre ogni cosa ai livelli più alti dello scibile ipoteticamente corretto secondo il pensiero politico espresso da Bersani, suo compagno di viaggio in questa tornata elettorale?
Le urne hanno detto di no! I cittadini hanno detto: ma che cazzo state facendo!, al centro sinistra che ipoteticamente dovrebbe tutelare gli ultimi e farli crescere in tutti i sensi.
Monti ha sbagliato. E le urne lo hanno bocciato. Un brutto colpo per un docente tecnico e politico.
Casini, non ne parliamo nemmeno. Ma lui da vecchia volpe se l'aspettava.
Fini, dopo le tante cazzate fatte da lui e dai parenti, l'epurazione di una donna pulita come Angela Napoli, ha avuto quello che si meritava.
Berlusconi ha saputo ancora una volta, aiutato dalla sinistra conservatrice che ha messo sottonaftalina la Bindi, Minniti & C. in Calabria ma anche altri vecchi fachiri della politica, sconvolgere gli schemi. Ha promesso e inveito contro il governo Monti che ha attuato il programma lasciato dalla sua coalizione di destra. E la lega si è dimezzata!

Gli osservatori attenti hanno capito benissimo che non si tratta di ideologie di destra e sinistra. In gioco c'è il presente e il futuro. E per uscire dallo stallo ci vogliono forze nuove. Nuovi progetti. Nuove idee. Idee per gli ultimi. E Grillo lo ha saputo dire meglio degli altri. Ha parlato nelle piazze e al cuore della gente.
Manterrà la promessa?

giovedì 21 febbraio 2013

Bugie e litigi al servizio dell'antipolitica


E' una campagna elettorale un po' pacchiana. Che allontana, con ogni probabilità, ulteriormente la gente dalla politica. Le gaffes dei politici impegnati a procacciare voti sono amplificate dai giornalisti e sul web la satira monta Monti, Berlusconi, Casini, Fini, Bersani, Maroni, Grillo, Ingroia, Giannino.

La Merkel smentisce Monti. Nessuna ingerenza da parte nostra. “Sono gli italiani a decidere da chi essere governati”.

Giannino non millanta titoli accademici, è dadaista! s'inventa persino la partecipazione allo Zecchino d'oro. Smentito da Mago Zurlì (Cino Tortorella, storico conduttore della festa della canzone dei bambini all'Antoniano di Bologna)

Berlusconi restituisce IMU e regala fantasie proibite.

I fratelli d'italia scivolano sulla banana e si rompono il fattore Q con lo sketch omofobo. Sketch bocciato dalla Meloni.

E poi ci sono i paracadutati, i cosiddetti pesci fuor d'acqua gettati nei territori altrui. Ci sono i trombati e gli scudati. Nel senso di dentro o fuori nelle pole position dei partiti.
Col porcellum in vigore ancora si riesce a ricattare, promettere e esigere fedeltà a circa 20mila€ al mese.
Non c'è che dire, è proprio una bella cartolina illustrata di vizi e poche virtù. E siccome solo un movimento sembra essere esente (nauseato?) anche perché ha dimostrato nei fatti che si può fare politica senza depredare i contribuenti ma lavorando per loro, cosa succede? Succede che tutti i collusi, che fin'ora hanno assediato i posti di potere menano botte da orbi su Grillo e i simpatizzanti del movimento a cinque stelle.

I rumori mediatici si amplificano e danno rilievo alle beghe più che alle notizie. I papabili leader in corsa per il premierato litigano ma non si incontrano come dovrebbe avvenire in un paese civile per dire agli elettori cosa serve e come intendono riportare la normalità nel Paese.

Insomma, è davvero l'Italia di Piero?, quella cantata dal bravo e simpatico Cristicchi?

martedì 15 gennaio 2013

Monti, Berlusconi chi è il vero pifferaio magico?

Monti o Berlusconi, chi dei due è il vero pifferaio?, visto che nessuno dei due ha liberato il Paese dai topi? Topi dai nomi disparati come spread, speculazione, crisi dei valori, crisi del lavoro, disoccupazione, malaffare.
Non è per dare credito a Berlusconi e ai suoi seguaci, specie a quelli che gli stanno vicino e lo consigliano male, ma per onestà dobbiamo ricordare anche il lavoro del prof che ha saputo fare cose gradite a chi sta già bene e non sta certo a elemosinare i centesimi e perciò non è costretto a scegliere se impiegare i soldi per pagare un banale imprevisto o la consuetudine, riparare la vecchia macchina o pagare il condominio, il prof salvifico che ha tagliato drasticamente dove più gli è stato facile, mietuto vittime tra i poveri e elogiato Marchionne, a Melfi, tra gli operai fiat festanti, in cassa integrazione per due anni dal prossimo 11 febbraio per volontà dei dirigenti aziendali che conoscono solo la strategia dell'assistenzialismo di Stato piuttosto che scommettere in sviluppo e ricerca.
Chi è, quindi, tra i tanti il vero Pifferaio Magico al negativo? Berlusconi o Monti, Casini, Bersani, Fini ecc ecc.?

Il pifferaio magico, semmai, quello dei fratelli Grimm ha mantenuto l'impegno preso (cosa che non ha fatto nessuno dei politici italiani) ed ha liberato la città di Hamelin dai topi che la infestavano.

Ma questa è una fiaba che non appartiene alla mente scientifica dei prof cresciuti a pane e spread e neanche alla diabolica mente politichese italian style.

domenica 23 dicembre 2012

Monti ne ha per tutti, specie per Berlusconi

aore12
Mario Monti alla conferenza di fine anno

È tempo di bilanci.

Il presidente tecnico Mario Monti li fa nella sala polifunzionale del consiglio dei ministri. Lui sul palco insieme al presidente dell'ordine dei giornalisti che fa da apripista e, nel ringraziarlo per la legge sull'equo compenso messa in atto da qualche mese ma ancora non pubblicata nella gazzetta ufficiale, punta l'accento sulla libertà d'espressione con chiari riferimenti al caso Sallusti.
Il rituale è simile a quello che si fa dopo ogni impresa, come potrebbe essere un viaggio organizzato, un piano di studi o, nello specifico, l'impegno per transitare strategie politiche oltre gli ostacoli eretti dal qualunquismo personalistico di comitati d'affari.

Monti si dice soddisfatto del suo lavoro e quello dei suoi ministri. Fa il punto sulla maggioranza anomala che ha appoggiato il suo governo e cita Bersani, Casini e Alfano evidenziandone pregi e difetti condizionati dalle ideologie di destra e sinistra ma tira fuori Casini in quanto moderato di centro (anche se Monti disdegna l'appellativo di moderato se rivolto a lui).
Meno tenero è con Berlusconi che, pur ringraziandolo per averlo indicato nel 94 commissario europeo per il mercato interno, oggi non riesce a seguirlo nel suo filo illogico (causata da demenza senile o strategia politica?).
È spedito e convinto nella sua analisi il Professor Monti. Un po' meno convinto nelle risposte circa una sua probabile candidatura a premier nelle imminenti elezioni. Tituba parecchio e pesa a lungo le risposte fino a quando non è messo alle strette e dice chiaramente che lui si metterebbe alla testa di una coalizione forte e convinta della sua agenda. Ma chissà se dopo tutti i tagli e le tasse imposte e pagate dai soliti noti una coalizione che porta il nome o l'agenda Monti riuscirebbe a piazzarsi bene nella competizione elettorale. Comunque gli italiani non sono sciocchi e non si faranno incantare dal suono delle sirene che cantano in falsetto e annunciano l'abolizione dell'imu o l'assunzione di un milione di giovani e che sarà festa tutto l'anno... o forse sì?

domenica 16 dicembre 2012

Monti, il silenzio del Saggio

courtesy Mario Iannino©
courtesy M. Iannino, "linguaggi metropolitani"
Che i media abbiano un potere enorme è risaputo.
I miti creati dai critici e magnificati dai giornali che traggono i maggiori benefici dalla bramosia dei voyeur si imboccano l'un l'altro le notizie. Progettano scoop. Tessono trame più o meno torbide per catturare l'attenzione dei lettori e di quanti seguono morbosamente gli idoli così creati, forse, pur sapendo che la vita reale è differente da quella narrata.
Sarà il tormentone contemporaneo che reca instabilità nelle menti della maggior parte di noi che induce a cercare rifugio nelle visioni patinate e tra le righe delle parole non dette?

Le persone accorte pare lo sappiano da tempo. E Mario Monti, che è una persona accortissima, non fa eccezione. Evita il contatto con i giornalai di strada e quando programma una conferenza stampa misura tempi e luoghi.

«Buon Natale, tanti, tanti auguri». Con queste parole Mario Monti ha liquidato i cronisti all'uscita dal Senato, dove ha assistito al tradizionale concerto di Natale insieme alle più alte cariche istituzionali.
Il professore non ha volutamente rispondere ai giornalisti che esplicitamente chiedevano se il colloquio con il Presidente Napolitano fosse servito per fare chiarezza sulla sua possibile candidatura alle prossime elezioni politiche. Interrogativo diventato un tormentone da dare in pasto a ogni ora dopo che Berlusconi, con la sua ridiscesa in campo e le plateali esternazioni, ha tolto la fiducia e fatto cadere il Governo dei tecnici.

... comunque, meglio tacere che vomitare cazzate! l'esperienza insegna e abbiamo già dato.

giovedì 13 dicembre 2012

l'ira di Grillo fa bene al movimento?

aore12

Cos'è che attira l'attenzione dopo la bellezza e il sesso?

Il pettegolezzo che sfocia in lite. Ovviamente!
E in questi giorni di surriscaldamenti preelettorali le pagine dei giornali e il web sono pieni di notizie inutili, definite comunemente pettegolezzi o gossip.

Diventa una manfrina lunghissima l'esternazione di Berlusconi. Populista Grillo se enfatizza o da voce alle lagnanze dei cittadini comuni. Pragmatico di destra Bersani perché adotta relazioni incrociate con Casini e i moderati non disdegnando di corteggiare Vendola e la sinistra.

Insomma è un girandola di false notizie che non si quieta mai, a danno della vera informazione che è il sale della democrazia. Ed ha proposito di democrazia, la sparata di Beppe Grillo, contro i due dissidenti del movimento 5 stelle, ha messo altra carne sul fuoco. Con l'espulsione epurativa di Salsi e Favia, Beppe Grillo mostra lo stesso atteggiamento dei padri padroni che dice di voler combattere e eliminare dalla scena politica italiana riconoscibili dal loro nome sui simboli perché non confacenti alle idee di un movimento privo di statuto che lasciava intendere ( appunto, proprio perché privo dei fronzoli del politichese, e cioè statuto e organigrammi) democrazia e partecipazione dal basso.
Però, Grillo, aggiunge: “siamo in guerra!” Vero! Ma la guerra la vinci solo se dimostri di essere all'altezza di quello che è la cultura contemporanea; giusta o sbagliata che sia è il cibo ingerito dal dopoguerra ad oggi. E se il corpo cresciuto in questi decenni non è di tuo gradimento, da leader, devi comprendere che certi atteggiamenti non sortiscono gli effetti desiderati.
O forse l'hai capito e non ti interessa?

mercoledì 12 dicembre 2012

Brunetta l'IMU e lo spread

Brunetta "medita" aiuto!
Qualcuno ci ha riso su, altri hanno fatto satira ma nessuno ha saputo cogliere e spiegare il vero dramma che sta attraversando Brunetta.

Oh ragassi non si schersa. Stiamo mica contando caramelle? Questi son soldoni! Non si schersa mica!
Il poverino nell'anno passato ha sborsato una cifra...
279.129,00 euro dichiarati lo scorso anno da Brunetta sono stati usati tutti per pagare i mutui delle numerose case che ha in giro per l'Italia: una a Venezia, dove possiede anche un magazzino ereditato al 50%, e poi altre a Roma, in provincia di Perugia e a Ravello, sulla Costiera Amalfitana.
Un tesoretto in immobili che al consigliere di Berlusconi, Brunetta, è costato di Imu "per la prima rata quattromilanovecento euro e settemila per la seconda". Insomma, le stesse identiche preoccupazioni della "stragrande maggioranza delle famiglie italiane"!

Brunetta è indignato per le battute apparse sul web e risponde così: "Sono una persona perbene, dico la verità e non rubo. Sto pagando la seconda rata dell'Imu e i soldi non li ho, li ho dovuti chiedere in banca, in prestito. E come me, che sono un medio reddito, un medio-alto reddito, penso si trovi la stragrande maggioranza delle famiglie italiane".

Glielo diciamo ch'è fuori dalla realtà? O lo lasciamo dormire? Per il nostro bene e quello di Berlusconi è meglio che glielo diciamo và, altrimenti continua a liberare stronzate a ruota libera come quella apparsa su un'ansa di oggi che titola così:

''Spread grande imbroglio anche per due premi nobel'' .

''In 13 mesi ho preparato 238 slide di Power Point, facendo le pulci a tutto quello che faceva il governo: non ho mai ricevuto una sola smentita. Berlusconi ha seguito il mio lavoro, l'ha studiato, metabolizzato. E poi si e' convinto che non si poteva continuare con Monti''. Lo spiega Renato Brunetta, ex ministro della Pubblica Amministrazione, in un'intervista al ''Corriere della Sera''.

Berlusconi ha definito lo spread ''un grande imbroglio, proprio il titolo del mio libro. Ci parliamo quasi tutti i giorni e l'ho convinto. Del resto due premi Nobel gli hanno detto lo stesso. Tutto comincia per causa della Duetsche Bank che, oppressa da titoli tossici, ha venduto otto miliardi di debito pubblico italiano''.

Quanto alle elezioni, conclude, ''dall'altra parte ci sono Bersani e Vendola: ho parlato con un ambasciatore europeo ed era molto piu' preoccupato di loro che di Berlusconi e Maroni''.

Ora tirate voi le conseguenze. ammia mi para ca sa tira! Anche se sullo spread potremmo essere d'accordo; vista l' influenza che ha sul welfare, sulle reali esigenze delle persone in difficoltà e degli stati membri asserviti alla politica imposta dall'Europa e dalla Germania che, di fatto, è un cappio al collo di tutti.

martedì 11 dicembre 2012

tutti in fila a supplicare Mario Monti

Tutti in fila davanti al Santo. Eppure, secondo le notizie più accreditate pare che questo prof. Sia l'emanazione tangibile dei poteri forti. Quei poteri che manipolano soldi, ricchezze e uomini della terra. Anche Silvio Berlusconi è uno di questi! Un uomo che si è fatto da sé con l'aiuto del vecchio psi, sempre secondo le fonti ben aggiornate.

Quindi, cosa cambierebbe tra Monti e Berlusconi? (se consideriamo che Monti è stato appoggiato anche da Silvio?).
Insomma, cosa cambierebbe per i poveri afflitti che non hanno un cazzo da perdere più di quanto hanno già perso?

Senza tirarla troppo per le lunghe: questo modello di società crea pochi ma grandi imperi economici e moltissime sacche di povertà. Allora, dobbiamo chiederci tutti!; è giusto continuare su questa strada? Non è forse meglio mandare tutti a casa e tentare la strada del “castigamatti populista Grillo”? Almeno lui lascia intravedere uno spiraglio... e poi, se non và neanche lui, tra cinque anni, se non prima, si vedrà!

sabato 8 dicembre 2012

sfiducia a Monti? non ce la beviamo!

Togliendo la fiducia al governo Monti pensano di riacquistare la verginità perduta?
Brutta mossa!

Dopo aver fatto fare il gioco sporco ai tecnici i politici si riappropriano del campo per evitare che passi il dl sull'ineleggibilità dei condannati e, peggio, prima che si approvi una legge elettorale che rispetti la democrazia rappresentativa del popolo (parola eccessivamente e impropriamente adoperata dai saltimbanchi della cattiva politica) della Repubblica Italiana.

Questa è la sintesi degli ultimi avvenimenti in casa Italia.

Le accuse si sprecano tra i banchi del transatlantico. E Alfano, fine oratore, lancia affondi chiari e ben strutturati a Bersani e Casini. Rivendica leggi del governo Monti come sue e afferma che i tecnici non hanno fatto altro che mandare avanti il programma di Berlusconi.
Brunetta si riprende gli spazi televisivi e smentisce tutti e tutto, anche l'indifendibile del passato governo Berlusconi.

Grillo, da parte sua ha floppato con le parlamentarie; il sistema da lui scelto per selezionare i rappresentanti per il parlamento e il senato ha dimostrato di avere molte falle che cozzano con il non programma del M5S.

Unico fuori dal coro che ancora mantiene un certo decoro istituzionalmente corretto è Di Pietro.

Ai cittadini che stanno affondando nei debiti, vessati da un sistema balordo di fare cassa e nell'incertezza di vedere rappresentanti degni di nota alla guida del Paese tutte queste sfumature non credo siano sfuggite.  

giovedì 10 novembre 2011

da Berlusconi a Monti, ma chi paga?

È un bollettino di guerra quello diramato dall'ANSA in merito a quanto scrive la banca centrale europea che verte completamente sulla salvaguardia economica delle banche per garantire stabilità all'€ e ai mercati.
Capitale economico contro valore umano, si legge esplicitamente nel messaggio che l'UE manda all'Italia e al nascente governo Monti.
I primi no si fanno sentire con toni forti e annunciano battaglie contro il cambio strategico ma inefficace del governo. La domanda corrente è: chi dovrà pagare la crisi? I grandi capitali, quindi i ricchi o quelli che hanno pagato fin ora, vale a dire la classe media che sta scivolando verso una nuova povertà?
Le metafore in politica si accavallano: cambia il macellaio (Berlusconi/Monti) ma la macelleria sociale rimane la stessa!
In effetti la manovra rimane sconosciuta ai cittadini e persino ai parlamentari. Unico dato certo e allarmante, ribadito da tutti in Europa e in Italia: l'Italia non è la Grecia!
Questo dato tranquillizza quanti in Italia guardano con apprensione i sacrifici imposti al popolo greco da una economia mondiale ladrona fatta da imbroglioni e lestofanti?


sabato 22 ottobre 2011

Pannella e la politica delle tre carte


La politica delle tre carte dei radicali italiani.

Avevo accantonato l'intenzione di pronunciarmi sulla questione spinosa di Pannella e i suoi. Intenzionalmente volevo evitare di parlare della cena a palazzo Grazioli con Berlusconi Alfano e
Letta, per non dare importanza a questioni che ritengo politicamente scorrette, anche se, nelle trame dei rapporti strategici, le cene di lavoro sono usanze consolidate tra vertici di partito, impresari e dirigenti. In una situazione politica rabberciata e con i cittadini sull'orlo di una crisi di nervi, ben documentata, non si può pensare di portare avanti i propri piani, anche se giusti per certi versi, davanti a un piatto di pastasciutta o caviale. Per presentare proposte politiche c'è un luogo preposto: il Parlameto!

Il parlamento, la camera dei deputati è il luogo consacrato dal Popolo della Repubblica Italia, dove si dibatte e si espongono i concetti per il bene nazionale, presentare proposte e leggiferare in funzione del bene comune.
Se i cittadini hanno esaurito la pazienza e non delegano più è proprio a giochetti simili. Giochetti strategici di gente che della politica ha fatto cattivo mestiere e lascia intendere che non ci sono diritti ma concessioni fatte da chi detiene il potere temporale.



venerdì 14 ottobre 2011

bombolo l'omino sempre in piedi


Berlusconi ha rivinto! 

316 parlamentari hanno votato la fiducia al governo. Però, c'è da chiedersi:
Come mai, contestualmente alla fiducia Berlusconi nomina due nuovi viceministri: Katia Polidori allo Sviluppo Economico e Aurelio Misiti alle Infrastrutture e due nuovi sottosegretari, Giuseppe Galati (all'Istruzione) e Guido Viceconte (all'Interno)? E in che misura questi hanno contribuito a mantenere lo status quo ante?

Tra le novità, la legge di stabilità, che con la riforma del bilancio ha preso il posto della Finanziaria, prevede un consistente pacchetto di tagli:
Sforbiciata di 60 milioni alle risorse delle forze dell’ordine (50% polizia e 50% carabinieri) nel biennio 2012/2013, di cui 10 nel primo anno e 50 nel secondo.
Taglio di 60 milioni alla cultura e di 1 miliardo all’edilizia sanitaria.
Sforbiciata anche sui buoni pasto della pubblica amministrazione, su permessi, distacchi e aspettative nella scuola e sulle spese degli enti previdenziali (Inps, Inpdap, Inail).
E per concludere in bellezza:
Nuove tasse sui concorsi pubblici.
Insomma, niente è cambiato per i cittadini, anzi le condizioni sono peggiorate se si considerano le tasse locali che condizionano sanità, assicurazioni, trasporti, rsu, tassa di circolazione... come se non bastasse si torna a parlare nuovamente di ici per la prima casa ma non dei grandi capitali o delle false onlus. Ma una bella sforbiciata agli stipendi dei politici nazionali, regionali, provinciali e comunali ci sarà mai? E pensare che riducendo le spese di questi signori si risolverebbero tutti i problemi della finanziaria e degli italiani!

giovedì 13 ottobre 2011

Silvio e il metodo Montessori

Non è un bambino capriccioso che vuole essere rassicurato dalla mamma Silvio!


Berlusconi è un bambino che crede di stare ancora alla scuola materna dove vige il metodo Montessori. (Maria Montessori, come è risaputo, amava i bambini ed era talmente certa delle loro potenzialità, represse dall'ingerenza degli adulti, da far costruire attorno a loro spazi a misura di bambino: interruttori, maniglie, servizi igienici, mobili, finestre; tutto deve essere immediatamente fruibile dal piccolo esploratore in modo tale da fortificare intraprendenza e autostima.)

Crede ancora di poter soggiogare i compagni, comprarli con le caramelle o altre leccornie, essere il capoclasse che eccelle in tutto ma non è così. Il suo carisma si è spento miseramente.

Non è più credibile perché ha disatteso la fiducia della gente, persino della sua mamma (Napolitano) della zia (Letta) e tutto il parentado.
E mentre lui tenta di rinsaldare i legami e corre al tempio, convinto che la sua oratoria lo salverà ancora una volta, fuori, nel mondo reale le angosce aumentano.

Ancora non ha voluto convincersi che il suo mestiere è un altro! E che le regole della Politica sono differenti dalla gestione aziendale di una qualsiasi impresa e che non sempre l'imposizione di servi sciocchi nei punti chiave di governo fa ottenere buoni risultati.

Auguri Silvio! E guardati attorno... mia madre diceva: chi ti loda t'imbrodola e chi ti ama ti fa piangere.

ps: l'ultima parte analizzala bene, non si tratta di sadomaso ma di una metafora.




sabato 13 agosto 2011

il cuore degli italiani gronda sangue

Ci risiamo! Che dire dell’infinita telenovelas insipiente della politica italiana? Davanti all’ennesima manovra economica per aggiustare i conti dello Stato, le “guide” litigano, fanno becera demagogia, cercano di mettere pezze a colore con l’intenzione di rabbonire chi già paga molto perché costretto dal sistema retributivo nazionale e nulla fanno per snidare i grandi evasori fiscali o far contribuire chi più ha, vista l’emergenza economica e sociale non certamente apparsa per magia ma accresciuta nel tempo grazie all’immobilismo di chi avrebbe dovuto decidere e non lo ha fatto.
D’altro canto cosa ci si poteva aspettare da una classe politica arraffona attentissima a tutelare i propri diritti acquisiti ma distratta dal far rispettare quelli dei cittadini e dei lavoratori dipendenti, si pensi allo statuto dei lavoratori, al diritto alla malattia e allo sciopero quale momento pacifico di contestazione nella tensione contrattuale dei subalterni e alla libertà dell’imprenditore privato di licenziare dopo avere ottenuto tutte le agevolazioni da parte dello Stato e quindi di tutti i cittadini, lavoratori compresi visto che dalle loro buste paga, quando sono davvero reali e il dare corrisponde a quanto scritto, esce fuori il bilancio nazionale.

Lo scoramento dei cittadini nasce dalla sfiducia verso tutta la classe dirigente. La destra difende i capitali e la sinistra non sa o forse non vuole opporsi se non a parole mentre quelli che si pongono al centro danno un colpo alla botte e uno al cerchio, non che gli altri non lo facciano ma i centristi sono legittimati dalla posizione ambigua dettata dalla dissolvenza della memoria collettiva. E intanto IL CUORE DEGLI ITALIANI specie dei meno abbienti che non sanno come arrivare a sera GRONDA SANGUE! Perché, balletti a parte tra destra centro e sinistra, finita la chermesse, saremo sempre i soliti noti al sistema finanziario a pagare le colpe nostre e degli altri intese come costi della politica o finanziamenti illeciti al sottobosco della corruttela.

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