L'ambigua, mercenaria visibilità dei sottoboschi mediatici.
In cultura, spettacolo, politica e politica degli spettacoli.
Rapito dalla bellezza e fottuto da chi si è cucito addosso vestiti di enfatiche parole.
Vestiti leggeri, trasparenti, eleganti simili alle ali delle mosche (che pur essendo insetti schifosamente fastidiose posseggono un loro perché).
Ne ho incontrati tanti e credo di non
essere il solo ad avere inciampato in personaggi ambigui che hanno
fatto della bellezza il regno delle bugie.
Dottorini e infermieri della politica.
Professorini della cultura. Televenditori di sogni per ogni stagione.
Esserini fastidiosi che svolazzano
disinvoltamente dalla merda al miele ogni qualvolta, la merda o il
miele, anche se opposti tra loro in quanto a finezza, gusto, qualità
organolettiche e nobiltà d'estrazione, donano loro ricchezze e
visibilità.