venerdì 23 novembre 2012

Cancellieri e l'arresto differito

L'arresto differito applicato per le manifestazioni studentesche o dei lavoratori e pensionati è un abuso, un errore e un crimine contro la democrazia.
Al cittadino vessato, trattato come un demente rimane solo questa ultima possibilità per far sentire la sua contrarietà a certe linee contrattuali o di governo e se deve scendere in piazza pacificamente col rischio di trovarsi implicato in una carica delle forze dell'ordine o tra infiltrati e passare per violento probabilmente non lo farà più. È questo che vuole la Cancellieri?

“Ci stiamo preparando a momenti difficili”, dice il ministro dell’Interno in un’informativa al Senato sugli scontri di mercoledì scorso. E siccome questo è uno di quei momenti (domani a Roma sono previste in contemporanea due manifestazioni contrapposte, una degli studenti e l’altra di Casa Pound) il ministro Annamaria Cancellieri rivela di pensare all’arresto differito, strumento che consente di arrestare un teppista dopo averlo individuato nel filmato fino a 48 ore dopo aver commesso il fatto (l’arresto differito faceva parte del Pacchetto Maroni, messo a punto dopo le violenze di Roma del 15 ottobre 2011, mai messo in pratica per gli scontri di piazza).
Paragonare il civilissimo dissenso studentesco o la protesta dei lavoratori agli atti vandalici dei teppisti è un ossimoro impensabile che trova riscontro solo nei governi totalitari. Anche perché, volendo potrebbero adottare strumenti democratici previsti nella Costituzione della Repubblica e lasciare da parte il terrorismo psicologico che da qualche tempo sembra essere il metodo preferito dai vari ministri.


meglio la bancarotta

Cosa ci nascondono i tecnici al Governo dell'Italia?

A differenza di quanto asseriscono i nostri beneamati tecnici al governo,
Serge Latouche, professore emerito d’economia all’Université d’Orsay e «obiettore di crescita»,indica nella decrescita la via per uscire dal vicolo cieco in cui si è immessa la civiltà occidentale e da diversi anni anche la civiltà orientale. 
Cosa intende per decrescita Latouche? L'esatto opposto di quanto c'è nella famigerata “agenda Monti”.

Il “sovversivo” Latouche reputa possibile una divisa europea chiamata euro e una nazionale chiamata lira; non si scandalizza davanti alla bancarotta, necessaria, per azzerare il debito pubblico. E, cosa interessantissima che pare fuori da ogni logica, mette l'umanità al centro del welfare e al di sopra dei profitti se si vuole uscire davvero dalla trappola valoriale in cui siamo caduti.
Basta quindi pensare allo spread o al pareggio di bilancio! Strumenti che servono solo a impoverire le popolazioni deboli ma arricchiscono gli speculatori e le banche.

Allo stato attuale si evidenzia da sé la consegna di Monti ai suoi ministri tecnici: il silenzio assoluto con la stampa!
Unico fuori dal coro che sembra disattendere la consegna: Andrea Riccardi, ministro dell'integrazione e della cooperazione internazionale dal 16 novembre 2011.
nelle note di Riccardi si legge; fondatore della comunità di Sant'Egidio; uomo impegnato nella chiesa del post Concilio che darà vita alla comunità; professore di storia contemporanea all'università Roma tre etc etc. Insomma, questo santo uomo al servizio dei poveri e degli ultimi sembra fuori luogo in un governo di ragionieri e sembra oltremodo fuori luogo il rimprovero che ha fatto al suo interlocutore, per averlo messo in difficoltà nel corso del programma “otto e mezzo”, a margine della trasmissione di Lilli Gruber su la7. Quando ormai pensava che la trasmissione fosse finita e l'audio disattivato, Riccardi ha detto al giornalista Marco Damilano: mi hai deluso!

giovedì 22 novembre 2012

Catanzaro, comunali 2012, per il tar anomalie in 8 sezioni

Nella sonnolenta Catanzaro in mattinata, il tar ha dato l'agognato verdetto inerente i brogli contestati dal centrosinistra nell'ultima tornata elettorale per le comunali del capoluogo.

Il Tribunale amministrativo regionale della Calabria ha annullato le elezioni amministrative per l'elezione del sindaco di Catanzaro in otto sezioni: 3, 4, 18, 24, 28, 37, 60 e 85.
decade così il sindaco ed il Consiglio comunale e per sessanta giorni, fino a quando gli elettori delle sezioni interessate andranno a votare, il comune di Catanzaro sarà retto da un commissario.

Nei ricorsi erano state evidenziate presunte irregolarità, in particolare nei seggi numero 3, 4, 18, 24, 28, 37, 60 e 85, che dovranno tornare, appunto, alle urne tra sessanta giorni.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro dieci giorni.
Nel frattempo si consuma un'altra bruttissima pagina di politica locale che vede gli attori principali arrabattarsi in fumosi quanto insulsi proclami. C'è chi se la prende con i presidenti di seggio e tutto lo staff che avrebbe dovuto garantire la legalità e la trasparenza e nulla dice contro chi, militando nelle liste del centrodestra ha comprato voti o promesso lavoro.

Siamo al capolinea? vedremo la buona politica in campo sgombrare ogni dubbio tra sessanta giorni?, oppure, facendo leva sui bisogni della gente, qualche marpione riuscirà ancora a navigare nel mare putrido di una politica oscena fatta di favori, ricatti e affari?

mercoledì 21 novembre 2012

i nuovi schiavi

Europa, urge rivedere la cultura del mercato del lavoro

Un operaio fiat in Serbia guadagna 300 euro al mese!

Così a detto Tabacci (uno dei magnifici 5 contendenti delle primarie del centro sinistra) durante la trasmissione di Ballarò, in riferimento alla crisi del lavoro in Italia che, secondo lui, dovrebbe essere rapportata all'Europa e non circoscritta entro i confini nazionali.
Di contro, essere alla guida della Fiat ha fruttato a Marchionne circa 17 milioni di euro, per quanto riguarda l'anno scorso, cifra che richiama le retribuzioni dei top manager e che si può contabilizzare così: una quota fissa pari a 2,24 milioni di euro, 12 milioni per le stock grant e le stock option, vale a dire le azioni della società cedute gratuitamente e periodicamente ai dipendenti di alto livello.
A questi importi si aggiungono altri 2,55 milioni entrati nelle tasche di Marchionne perché presidente di Fiat Industial, società del Lingotto che opera nel settore dei camion e dei mezzi agricoli. Sommando le varie entrate si arriva a una cifra da capogiro nettamente superiore a quella percepita nel 2010, con un aumento del 42% sebbene non si tratti solamente di denaro liquido perché gran parte dei compensi sono azioni e bonus non spendibili nell'immediato.
Tornando agli operai fiat serbi, nello specifico, dello stabilimento Fiat di Kragujevac (Serbia centrale), dove si produce la nuova 500L, ove ce ne fosse bisogno è opportuno dire che non sono soddisfatti del nuovo orario di lavoro - quattro giorni per turni di dieci ore - e neanche dell'ammontare del salario.
I rappresentanti del sindacato interno, dopo un incontro con la direzione dell'impianto (Fas, Fiat Automobili Serbija), pare abbiano ottenuto la promesso di aumenti delle paghe che allo stato attuale oscillano tra i 32 mila e i 34 mila dinari (283-300 euro) al mese. La cifra, appunto, ricordata da Tabacci.
Come riferito dai media a Belgrado, per ora sarà aumentata del 25% la paga di novembre per tutti quegli operai che hanno fatto lavoro straordinario, - quattro ore il venerdì - necessari per mantenere fede alla richiesta del nuovo modello di 500L sul mercato europeo.
La settimana lavorativa di quattro giorni (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì) per dieci ore di attività e' stata introdotta dalla direzione di Fiat Srbija in via sperimentale nella fabbrica di Kragujevac.
Il tutto si commenta da sé. E fin quando si darà ragione al profitto e alla speculazione ad ogni costo, mortificando la cultura del lavoro, i poveri gli sfruttati e gli sfruttatori continueranno ad esserci checché ne dicano i magnifici cinque del centro sinistra accompagnati dai 10 colleghi del centro destra impegnati nelle primarie politiche di un'Italia flagellata da più fattori.

martedì 20 novembre 2012

redditometro retroattivo, indagini fiscali dal 2009

Arriva il redditest. 

Il nuovo (inutile) redditometro messo a punto dall’Agenzia delle Entrate per scovare gli evasori entrerà in vigore nel prossimo anno ma avrà valenza retroattiva, al 2009. 
Era davvero necessaria questa applicazione? O questa app amplifica una leggenda circoscritta a poche persone rintracciabili, se davvero si volesse, con i metodi tradizionali?
Sia ben chiaro, questo marchingegno recherà fibrillazioni agli onesti perché sono dell’avviso che ogni buon cittadino munito di coscienza civica paga le tasse dovute! E gli evasori certamente non andranno  a compilare il test on line sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Eppure, eccoci costretti a subire l’ennesimo strumento vessatorio tecnologico messo a punto dall’agenzia delle entrate.
Le ultimissime notizie ci portano a conoscere che dopo una simulazione fatta col nuovo redditomentro delle agenzie dell’entrate, secondo Befera, direttore di lusso dellAgenzia in questione, il 20% delle dichiarazioni sono incoerenti: “Da una simulazione sull'intera platea delle famiglie, oltre 4,3 milioni (circa il 20%)» delle dichiarazioni dei redditi risultano non coerenti: tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità é maggiore nel reddito di impresa e nel reddito di lavoro autonomo”. Nel dire questo e nel garantire collaborazione con i contribuenti, il direttore dell'agenzia delle entrate, Attilio Befera, assicura che le famiglie non sono tenute a tenere una contabilità di tutte le spese e comunque la mancata coerenza può avere mille giustificazioni, come eredità o donazioni. (donazioni? Come quelle date ai politici a loro insaputa?) Il problema sorge solo quando ci sono grandi differenze e spese significative. La non coerenza, infatti, ha ripetuto Befera più volte anche durante la conferenza stampa, «non é automaticamente rappresentativa di un'evasione. Il contraddittorio potrebbe portare la non coerenza a coerenza, oppure ridimensionare l'incoerenza”.
Ma chi deciderà i parametri necessari per valutare le incoerenze? E quando sarà appurato scientificamente che molte famiglie vivono senza sussidi o stipendi e campano alla giornata, il buon Befera e tutta la classe politica cosa faranno?

fermare la strage in Palestina è possibile

BASTA GUERRE DI RELIGIONE!

Dio è distratto oppure talmente buono e fiducioso da aspettarsi un cambiamento di rotta dall'umanità?
Non ci sono altre scuse per chi crede in un Essere Superiore che, stando alle Sacre Scritture, pare abbia promesso la Palestina agli Ebrei. E la promessa è da mantenere; costi quel che costi! Cosicché di guerra in guerra gli Ebrei conquistano terreni ai danni del popolo palestinese che lì ci abita dalla notte dei tempi.

La Palestina è luogo e punto d'incontro di più religioni e Gerusalemme è il fulcro. Inutile fare storia antica del territorio e dei popoli, basti pensare che nell'antichità non esistevano confini geografici nazionali ma esistevano degli insediamenti urbani definiti “città stato” autosufficienti. Detto ciò, ad ogni cervello pensante, risulta difficile comprendere o peggio giustificare le guerre che si sono succedute nel corso dei secoli. E totalmente assurde e fuori da ogni logica le distruzioni di massa di questi ultimi giorni.

A nulla sembra sortire l'appello del presidente americano, Barack Obama, nei confronti del presidente egiziano Mohamed Morsi e del premier israeliano, Benyamin Netanyahu.
Tant'è che nel frattempo ha fatto dirottare sul Mediterraneo tre navi da guerra in modo da, nel caso la situazione dovesse precipitare e si rendesse necessario, organizzare l'evacuazione dei cittadini statunitensi. Si tratta di unità anfibie d'assalto (portaelicotteri e trasporti armati che trasportano un contingente di Marine e diversi unità da sbarco più piccole).

Fa rabbrividire il sondaggio diffuso dal quotidiano Haaretz : l'84% degli israeliani appoggia l'operazione «Colonna di nuvola», contro un misero 12% .
mentre è solamente il 30% del campione di israeliani consultato dal giornale a dirsi favorevole ad un attacco via terra su Gaza , mentre il 39% intende continuare solo con gli attacchi aerei.
Estremista, invece, la posizione del figlio di Sharon, Gilad, secondo lui bisognerebbe radere al suolo tutta Gaza.
Da mercoledì scorso, quando è iniziato il clima di follia, sono 100 le vittime palestinesi da ascrivere all'offensiva aerea israeliana (fonte, ministero della Salute dell'enclave costiera, gestito da Hamas, pubblicata su una pagina Facebook. In cinque giorni di attacchi i feriti sarebbero oltre 700. Lunedì mattina l'offensiva israeliana contro i gruppi palestinesi avrebbe mietuto oltre dieci vittime. In mattinata quattro persone sono state uccise in un quartiere di Zeitun, nella città di Gaza: fra le vittime 2 ragazze di 20 e 23 anni e un bambino di 5 anni).
Possono queste morti giustificare motivazioni storiche e o religiose e quant'altro la fantasia umana imbastisce?

domenica 18 novembre 2012

convivenza cittadinanza immigrazione

dal tg 3 delle 19 di oggi 18 novembre 2012
In una scuola del nord:
Oltre l'italiano che lingua parli? -chiede la giornalista a una scolaresca multietnica.
Il tema è il diritto alla cittadinanza per i bambini, figli di immigrati, nati in Italia- Inglese! E tu? Cinese! E tu? Calabrese! risponde candida e sorridente una bella bambina dai tratti mediterranei.

Italia Futura a chi conviene?

Le cose si complicano per l'Italia che sta male.


Se è vero quanto evidenziato dagli osservatori politici, Montezemolo scende in campo per far continuare la linea di Monti e sappiamo bene a cosa si riferisce il programma messo in atto dal governo dei tecnici. Un programma che, se fino ad ora è stato l'antidoto e la cura necessaria per riacquistare credito e fiducia in Europa e nel mondo, adesso inizia ad essere una catena costrittiva per la democrazia la libertà e la cultura della solidarietà verso gli ultimi e i deboli.

Montezemolo è l'espressione di una fetta di italiani che sta benone, che arriva tranquillamente a fine mese e non ha l'esigenza del posto fisso o la paura del contratto a termine e delle bollette che scadono a prescindere del conto in banca.

Hanno pensato a ciò i seimila iscritti al nuovo movimento centrista di Montezemolo?
Giovani e anziani, borghesia e imprenditori, una decina di politici di Udc, Fli, Pd e Api ma non del Pdl, questa la platea della convention di Luca Cordero. E tra la cosiddetta “classe dirigente”, oltre a Luca di Montezemolo, tengono a battesimo il “nuovo fenomeno attivista” Andrea Riccardi, Andrea Olivero delle Acli e Raffaele Bonanni della Cisl, leader sindacale che ha firmato e fatto firmare ai suoi iscritti della FIAT il “ricatto di Marchionne”.
Il nome del soggetto politico èncora da definire, forse “Italia civica” data l'inflazione di sigle presenti.
Nei discorsi, la figura carismatica di Mario Monti è una costante; richiamato più volte dagli interventi e nei contenuti dall’economista Irene Tinaglie dalla metafora di Lorenzo Dellai, presidente del Trentino: “zaino in spalla significa seguire un capocordata che non stupisce con effetti speciali, ma è di poche parole, che sa esser severo ma non cinico, che sa che quello è il suo posto al servizio di tutti. Oggi si è costruito un pezzo importante della cordata e il capocordata, quando sarà il tempo giusto, saprà cosa fare”.
E Andrea Riccardi, nel chiudere la kermesse, la mette così: “Dopo il 2013 sarebbe un errore interrompere il dialogo di fiducia tra Monti e l’Europa, tra Monti e la comunità internazionale, anche perché la crisi continua”.
Non c'è che dire! È davvero un quadro preoccupante!
La strategia di Montezemolo è presto detta, anzi è detta da lui stesso: “Ogni cosa al suo tempo. Non chiediamo al premier di prendere oggi la leadership del nostro movimento. Ciò pregiudicherebbe il suo lavoro. Ci proponiamo di dare fondamento democratico ed elettorale al discorso iniziato dal suo governo perché possa proseguire”.
Casini , dal canto suo, rimarca la paternità del “Monti dopo Monti”. Perché secondo lui “non c’è alternativa alla sua affidabilità e credibilità” e perciò deve essere riconfermata dal “suffragio degli elettori”.
Allora, chiedo a Casini: a che serve la corte di politici che occupa il parlamento, le istituzioni e il Paese?

sabato 17 novembre 2012

Luca, un altro che scende a coltivare il campo

L'Italia che rema.


Un altro capitano d'impresa decide di “scendere in campo”.
Dopo averci pensato su, fatto il pari e dispari, Luca Cordero di Montezemolo annuncia il suo ingresso in politica e motiva così la sua decisione:
"Mai più accetteremo di vedere l'Italia derisa e disonorata, per questo scendiamo in campo".

Il presidente di Italia futura, questo il nome dello schieramento scelto da Luca, primogenito di Massimo Cordero dei marchesi di Montezemolo apre la convention 'Verso la terza Repubblica' con parole forti:
"Basta stare in tribuna: i cittadini e le eccellenze che costituiscono il nerbo della nostra azione abbandonino le tribune e riportino l'Italia a giocare in attacco e a vincere".
Gioco in attacco? Vincere?
E contro chi? Le banche? L'alta finanza? La borsa? Gli evasori? gli imprenditori che delocalizzano le imprese e lasciano col culo per terra i lavoratori italiani?

Mi sa tanto che questo è un altro che vende fumo! Uno che: o non ha capito niente del sistema Italia oppure cerca di gettare altro fumo negli occhi dei cittadini che sono ancora in buona fede e aspettano l'eroe nuovo.

Però, in merito ad alleanze, candidature e altri aspetti pratici del suo impegno non fornisce dettagli. Unica precisazione: lui personalmente non si candiderà: "Non mi candido e non chiedo nulla per me". Perché, che dovrebbe chiedere uno che dice di voler scendere in campo per portare l'Italia a giocare in attacco?

"Siamo qui – prosegue il marchese - perché vogliamo che inizi finalmente un capitolo nuovo della nostra vita civile e democratica, che metta al centro questa Italia, l'Italia che rema. Dobbiamo aprire la strada verso la terza Repubblica".
Beh, se proprio vuole remare in toscana ha tantissimo spazio.

Nel suo empirico parlare fa l'occhiolino al professor Monti e lui risponde, anche se da una platea diversa visto che tanti lo tirano per la giacchetta:
«Nessuno mi domanda un impegno oggi e oggi non do nessun impegno».

Siamo alle solite! Se questo signor marchese volesse davvero lavorare per un domani migliore non parlerebbe come un coach o un boss ma come un uomo di cultura intenzionato a promuoverla per migliorare e far evolvere le menti.

venerdì 16 novembre 2012

la7, non è una gag di Crozza lo sclero del Celeste

Pane per Crozza. Glielo offre su un piatto d'argento il performer più amato d'italia. Quello che fa le ferie in comitiva e che alla fine divide le spese. Si, quello, come si chiama... quello che ha fatto voto di castità povertà e carità. A sì, il Celeste. Quello buono che ama il suo prossimo perché questo predica il vangelo.
Sì peerchhhèè tu adesso stai qua e vai a spaccare la faccia alla Parodi e alla sua banda. Altrimenti ti licenzio!
Roberto Formigoni, terminata l'intervista con Cristina Parodi e i giornalisti della sua squadra, fuori dallo studio televisivo si è rivolto alla sua addetta stampa, Gaia Carretta e le ha gridato: «Tu adesso stai qui e spacchi la faccia a Cristina Parodi e a questa banda e a questi giornalisti!»
Rivolto poi ad un'autrice del programma le ha detto piccato: «Avete fatto solo cagate!».
E, rivolgendosi nuovamente alla sua addetta stampa: «E se non lo fai, sei licenziata!».
Formigoni si è adirato perché, secondo lui, buona parte dell'intervista è stata dedicata alle vicende giudiziarie della Regione, mentre - secondo presunti accordi – l'intervista avrebbe dovuto vertere sulle vicende del Pdl e sulle elezioni in Lombardia.



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