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sabato 2 novembre 2019

Ambiente e politica, spazi occupati dai detriti

Aspettando l’inverno. Sperando che non accada l'irreparabile

Appuntiamo una serie di quesiti sui quali riflettere:
L’inverno calabrese si preannuncia, ad essere positivi, grigio e denso di catastrofe ambientali tra mezze novità politiche.
Sulla griglia c’è il problema dell’emarginazione sociale composto di vecchie e nuove povertà: zingari, disoccupati vecchi e giovani, gente che si arrangia come può per sbarcare la giornata. Chi spaccia, chi ruba, chi mendica e chi lavora in nero.
Mentre nei salotti bene della politica padrona ci si crogiola in presentazioni di libri biografici.
Biografi astuti, servi, oppure ingenui postulatori di un dio minore che avrebbe, dice lui, voluto cambiare il mondo ma che ha cambiato solo il punto d’osservazione senza mirare a niente di concreto?

Dice, il biografo, che il suo “idolo” è stato un riformatore. Ed in qualcosa dice il vero: ha riformato, in forza della carica che ha occupato, la materia degli incarichi regionali e nominato assessori “tecnici” e non consiglieri eletti dai calabresi. 

È stato in perenne conflitto con la questione della sanità senza raggiungere traguardi degni di nota per il servizio sanitario e per il servizio ai cittadini.
Aspirante Riformato. Potenziale Riformatorio. o Accentratore diligente e disciplinato scolaro di una vecchia scuola di partito attento solo a mantenere il potere carpito con l’astuzia?
Inutile dilungarci!
Se in cuor suo ha agito e lavorato bene noi calabresi non ce ne siamo accorti.
E poi c’è la spinosa ed eterna questione ambientale composta di sicurezza del territorio e la salvaguardia dell’incolumità fisica delle persone.
Ma è davvero tutto colpa degli zingari il degrado che regna nella zona sud della città capoluogo?

davvero vogliamo lasciare spazio ai demagoghi e ai ciarlatani che parlano alla pancia e quindi alle esigenze primarie dei bisognosi che vivono giorni d'angoscia?

Osserviamo e lavoriamo per migliorare le coscienze:




venerdì 22 marzo 2019

Gratteri o Oliverio chi ha ragione?

Gratteri ha toppato?

Se per Mario Oliverio dopo il responso della Cassazione è iniziata la primavera è logico pensare che le accuse mosse a suo discapito non erano fondate. O, perlomeno, non avevano quel carattere estremamente fuorilegge che l'inchiesta gli aveva incollato addosso.

«È finito un lungo e freddo inverno. È arrivata la primavera. Verità e onestà non si calpestano», ha scritto Oliverio sul suo profilo Facebook. «La forza della giustizia si unisce a quella della verità. Non ho mai tradito la fiducia dei calabresi. La mia azione di governo è stata sempre ispirata all'affermazione della legalità e ai valori dell’onestà e della lealtà, necessari per il riscatto di questa terra ingiustamente segnata e martoriata, ma per la quale vale la pena battersi anche a costo di sacrifici estremi. Ringrazio quanti mi sono stati vicino, a partire dalla mia famiglia e dai miei cari, e i tantissimi cittadini che non sono stati mai sfiorati dal dubbio».
Quindi, c'è qualcosa che non funzione nell'inchiesta e nella giustizia in generale.
Ricordiamo che:
La Direzione distrettuale antimafia aveva riscontrato illeciti e irregolarità per gli appalti relativi all'ammodernamento dell'avio superficie di Scalea e degli impianti sciistici di Lorica. E considerato il ritardo del completamento di piazza Bilotti a Cosenza un «tornaconto politico». Coinvolti tecnici, funzionari regionali e un imprenditore ritenuto vicino al clan di Cetraro, ma per il quale è decaduta l’aggravante del metodo mafioso contestata dai magistrati inquirenti.

Le motivazioni saranno rese note tra un mese. Intanto la cronaca si nutre di supposizioni e illazioni ed i cittadini qualunque non sapranno a chi assegnare, parafrasando Trilussa, il trofeo della "lumachella". Per il momento il vassoio dorato della vanagloria rimane in sospeso (non se ne abbia a male nessuno. vuole essere soltanto una ingenua e ilare battuta per concludere una opinione che, dati i risvolti, sembra avere del grottesco). Lalumachella sta in attesa, e noi sapremo, forse tra qualche tempo chi avrà lasciato una traccia indelebile nella storia effimera.



mercoledì 7 giugno 2017

Calabria, la rivolta degli agricoltori

La casa dei calabresi è sotto assedio!

 

 


È un ossimoro! I calabresi che lavorano contestano Oliverio, il presidente di sinistra della regione Calabria.
L'uomo cresciuto nella scuola politica ideologica del pci è sotto accusa dai coltivatori della Calabria. Cioè, di quella parte sociale che lui avrebbe dovuto tutelare: gli agricoltori!

L'accusa che muovono nei suoi riguardi è: troppa burocrazia e mancata erogazione dei premi previsti e programmati.

Questi alcuni temi anticipati dai manifestanti intenti a innalzare e fissare le bandiere gialle della per tutta l'area della cittadella regionale.

Domani si prevede l'invasione di 500lavoratori, 800 mezzi agricoli, trattori, camion e pullman. Qualche autocisterna del latte, alcuni prodotti agricoli e tanta delusione nei confronti di chi in questo momento rappresenta i calabresi.

Eppure, conoscendo la storia ideologica del partito in cui si è formato quest'uomo cresciuto a pane e politica e che ha detto, per far intendere che non è avvezzo a clientele: “gli amici al bar, qui gestiamo la cosa pubblica”, qualcosa non torna rispetto al passato fatto di lotte progressiste.

Era un'ideologia che guardava ai proletari, ai diseredati, ai lavoratori che si spaccavano la schiena nei campi e nelle officine che ha fatto la storia comunista nel sud. Un partito, il pci, che aveva nel logo e nel cuore la falce e il martello. E che ha avuto martiri tra dirigenti, tesserati e simpatizzanti. Convinti di lottare per la costruzione di un mondo sociale più giusto in cui sarebbero bandite le diseguaglianze sociali.

Le lotte proletarie di Melissa, nel crotonese, bruciano ancora sulla pelle di quanti hanno occupato le terre e sono riusciti ad ottenere l'esproprio delle terre incolte o date a mezzadria e assegnarle a chi le coltivava davvero, ai contadini!

giovedì 3 novembre 2016

Non vorrei dire una cazzata

Federica è d'accordo!

È d'accordo su tutto. Ma per evitare di dire “qualche cazzata” si fa chiamare Pietro il quale, però, ammette l'errore per non avere attivato il servizio scuolabus per disabili in funzione del trasferimento delle competenze dalle province alla regione in vigore da gennaio.

Ciononostante, lei, lotta contro chiunque la addita accusandola di negligenza.
L'assessore detta le linee politiche. È il suo staff a dovere stilare i processi in base alle normative vigenti. Così ha detto in un faccia a faccia con Pollichieni, direttore della testata giornalistica “corriere della calabria”.

Ho rivisto più volte il filmato ed ho avuto la netta sensazione di trovarmi davanti una donna tenace, convinta delle sue idee nonostante l'evidente flop.

È forgiata dalla politica e perciò non ci pensa minimamente a presentare le dimissioni. Lo farà solo quando qualcuno le si metterà di traverso e non le consentirà di portare a termine il suo programma politico per la sua regione che ama come e più di una mamma.

Dalla sua parte ha la scusante di essere giovane. Caparbia quanto basta per smuovere apatie e controindicazioni al cambiamento.
Aspettiamo fiduciosi che il cambiamento ci sia per davvero. Intanto sono trascorsi tre anni dall'insediamento di Mario Oliverio e della sua giunta tecnica.

martedì 1 novembre 2016

Roccisano, rea di "colpevole ignoranza"

Ancora una volta la Calabria rappresentata dalla politica fa la sua bella figuraccia.
La trasmissione “Report” della Gabanelli punta il dito sull'ignoranza colpevole di un assessore nominato da Oliverio nella sua giunta tecnica.
L'assessore in questione è Federica Roccisano, colpevole per non avere garantito e sostenuto il diritto allo studio dei ragazzi disabili della provincia di Catanzaro.

Il servizio televisivo è stato impietoso. Ha testimoniato il pressapochismo che si vive in una regione di frontiera. E, dove, per insipienza, i cittadini pagano colpe non proprie.

venerdì 14 ottobre 2016

Al governo di una regione difficile

Calabria. Cronaca di una giornata qualunque:


E poi di colpo il decimo piano s'illumina, la missiva parte e da sotto si alza un grido liberatorio: “grazie Presidente!”.

Dopo ore di tensione Oliverio e i suoi collaboratori sono riusciti a far quadrare il cerchio.

La giornata è stata pesante per Oliverio. Ma alla fine è riuscito a far tornare a casa i manifestanti con qualche angoscia in meno.

La disoccupazione tutelata attraverso i lavori socialmente utili e progetti finanziati dalla regione non sono in grado di alleviare la fame di lavoro che c'è in Calabria.

Le retribuzioni sono un tasto dolente da onorare. I fondi non arrivano o devono essere stornati da altri capitoli. Questo mi sembra di capire dal racconto di un manifestante.
Oggi, costeggiando la cittadella in direzione Lamezia Terme, ho intravisto un gruppo di lavoratori giù nel piazzale. (Seppi in seguito che si erano incatenati al piano terra della cittadella regionale e chiedevano d'incontrare il presidente della regione Calabria.).

venerdì 7 ottobre 2016

Una speranza taggata Oliverio

 Oliverio, consigli non richiesti


… e poi voglio vedere chi sono i firmatari e chi ha avuto benefici negli ultimi cinque anni. Perché io non ho scheletri nell'armadio e nessuno dei destinatari dei fondi per il teatro è vicino a me, in nessun grado, come parenti o altro.
Nemmeno come consulenti? -chiede il giornalista al presidente della Calabria, Mario Oliverio.
Non ho consulenti nella mia giunta. Ho abolito questa prassi che sperpera i soldi pubblici per le clientele politiche.

Mario Oliverio parla con gli occhi abbassati sul foglio che ha sul tavolo. Scarabocchia, fa dei cerchi e li riempie con la penna.

Non credo stia passando un buon momento. Certo, governare una regione come la Calabria non deve essere cosa facile. Anche se, lui, Oliverio, ha apportato modifiche allo statuto regionale per poter governare il predicato e sospirato cambiamento, resta comunque un'impresa difficile da portare a termine se non c'è un afflato corale. un sostegno concreto da parte di quanti ancora credono nel futuro.

giovedì 6 ottobre 2016

La difesa di Mario Oliverio

Quando si dice il caso!

A due giorni dal sondaggio ancora non si sa nulla. Qualche notizia dai giornali, sì, ma niente di convincente, anche perché i giornalisti spesso sono propensi alla sintesi e a volte estrapolano la frase ad effetto per rendere accattivante il pezzo.

Però, il silenzio, l'oscuramento mediatico, almeno per me che non sono addentro ai meccanismi delle notizie ufficiali e neppure a quelle di corridoio, pesa.
Pesa, oddio non è che non dormo la notte o me ne faccia un problema esistenziale, però...

comunque penso: Battagliero com'è, possibile che Mario Oliverio non risponda prontamente alle lagnanze che da varie parti arrivano e gettano ombre sul suo operato? Quantomeno per tranquillizzare l'opinione pubblica sulle pesanti vicende che lo vedono coinvolto, credo suo malgrado!

martedì 4 ottobre 2016

Calabria, bocciato il lavoro di Oliverio

È di questi giorni il sondaggio telefonico fatto da una società editoriale  sul lavoro svolto da Oliverio a due anni dalla sua nomina a governatore della Calabria.

In sintesi, la swg, ha chiesto telefonicamente ad un campione composto da 800 calabresi cosa pensassero dell'operato del governatore Oliverio. E quasi l'80% degli ntervistati ha risposto picche.

Qua due sono le cose. La prima: i sondagisti hanno incocciato persone scontente a prescindere o del centrodestra, oppure, perché, questa è l'amara realtà!

Oliverio dal canto suo ritiene il sondaggio una delle tante pietre messe per ostacolare la sua voglia di cambiamento. La sua politica del rinnovamento, però ancora stenta a farsi vedere ed essere compresa dai calabresi.

I problemi atavici persistono. La burocrazia resiste. E lui che fa?
Secondo la saggia scuola di partito si crea la rete di base negli uffici della regione così da avere sempre sottomano il controllo di quanto succede.
La casa dei calabresi è !spiata?”; controllata dalla gente fedele a Oliverio?.
Lui, nel frattempo ha mescolato tutto. Ma ha mantenuto alcuni dirigenti al loro posto. Posti strateggici per la politica economica e culturale della Calabria. purtroppo il cambiamento ancora non si vede.
Ergo?
Il turismo non decolla. L'agricoltura men che meno. Il lavoro langue. La sfiducia monta!

venerdì 15 luglio 2016

Dirigenti pa infedeli, e lo spoil system?

Parlare dei problemi locali senza soffermarsi su quanto accade nel mondo in generale e nel particolare sulla strage di Nizza potrebbe sembrare un piangersi addosso di qualcuno che guarda solo ed esclusivamente al proprio ombelico. Potrebbe ma non è così!

Ritengo che le rivoluzioni debbano partire principalmente dal proprio ombelico, dalle necessità. Anzi, prima ancora dalla propria testa. Dai bisogni primari quale la cultura che amplia la conoscenza e i saperi.
Qualcuno ha detto che per cambiare in meglio la società e renderla attenta ai bisogni comuni non c'è bisogno di andare in guerra, uccidere chi la pensa diversamente dai “buoni”. Per cambiare il modello di vita sociale attuale che si è dimostrato inadatto si deve fare un'azione purificatrice ed eliminare le scorie tossiche ancorate all'ego, all'accumulo forsennato di beni che ci portiamo dentro forse perché posseduti da fame atavica.

Calabria immobile tra piaggerie e migrazioni mentali

Mi è capitata tra le mani l'ennesima pubblicazione fatta con fondi pubblici destinati alla valorizzazione della cultura. Stampata in una delle case editrici calabresi e curata dai soliti noti che hanno conquistato l'egemonia nel campo della cultura locale, del turismo e quant'altro ruota attorno al carrozzone mediatico che avrebbe il compito di divulgare e fare decollare le eccellenze della Calabria compreso donne e uomini che si impegnano nei vari campi della cultura, dello spettacolo e del turismo.

courtesy M° Mario Iannino "emergenze"

mercoledì 13 luglio 2016

Calabria immobile

Quel San Giovanni in fiore tanto caro a Mario Oliverio, presidente cazzuto della Calabria per avere alzato la voce contro i cattivi dirigenti della pubblica amministrazione che fanno il bello e il cattivo tempo in regione a discapito della legalità, avrà in dote uno strumento legale che darà lavoro a circa 250 persone.

Tra le tante proposte che la giunta ha deliberato e che noi calabresi dovremmo valutare pacatamente per capirne i criteri e valutare se in discontinuità alla teoria enunciata dallo stesso Oliverio nei giorni scorsi circa la nefandezza, appunto, che  il puttanesimo politico genera allorché cede ai favori e alle clientele, e le consequenziali diseducazioni sociali che le clientele politiche attuano, la proposta "Roccisano", per ovvi motivi geografici e anagrafici dell'attuale dirigenza politica, ha il sapore dello sberleffo. Sia ben chiaro: ogni azione che ha come finalità il lavoro è cosa assai gradita in ogni angolo della regione! chiarito ciò andiamo avanti.

lunedì 11 luglio 2016

Politica e depistaggi mentali

“dicci ca sì e futtatinda, tantu non cangia nenta...”. Dì di sì e non ti preoccupare, tanto non cambia niente. (dice un adagio catanzarese).

ma come fai a non dire qualcosina in merito a quello che i media definiscono "l'asse"

“Gratteri-Oliverio-Magorno”.


Questi tre uomini delle istituzioni a vario titolo e sentimento parlano delle “nefandezze” che alcuni dirigenti regionali attuano da tempi immemorabili a danno dei calabresi onesti e, sempre secondo Gratteri, Oliverio e Magorno, pare che tutti i mali della Calabria li abbiano provocati loro. Può darsi che sia così. D'altronde Gratteri è credibile! È un uomo dello Stato che conosce benissimo l'animo e la cultura di una certa frangia umana che risiede in Calabria e anche fuori regione che ha le mani in pasta nei diversi settori economici e finanziari. Gente che fa favori e pretende favori dentro e fuori le istituzioni. La cosiddetta mafia dei colletti bianchi.
Questo fa paura! Ma andiamo per ordine.

sabato 30 aprile 2016

Il lavoro c'è mancano i soldi per pagare i lavoratori

Italia, Calabria, quartieri e disoccupati dimenticati


Nel profondo sud dei sud la natura è magnanima. Domani è la festa dei lavoratori (che festa! e quali lavoratori?). Abbiamo abdicato al potere dei soldi. La disoccupazione è un dato comune in tutte le case. E quella giovanile è sopra il 65%, senza contare gli sfiduciati che non cercano più e gli over 50 messi in panchina dalle leggi truffaldine, in Calabria la fame di lavoro è forte. Il degrado ambientale è inarrestabile come lo sconforto nei cuori della gente.
Eppure domani si festeggerà! indosseremo gli stivaloni per non graffiarci le gambe tra gli arbusti che infestano i marciapiedi dei quartieri della periferia degradata. Aspetteremo il pullman avvolti nel pollinoso profumo per qualche ora e poi... in piazza a urlare viva il primo maggio, lavoro, lavoro per tutti!
Intanto Renzi è sceso a Reggio Calabria. è entrato dalla porta di servizio nel museo per evitare d'incontrare i disoccupati che l'aspettavano per chiedergli qualche operazione seria in merito al lavoro. Anche Oliverio c'era! Purtroppo, è convinzione comune che oltre alle spaparanzate pubbliche e alle inaugurazioni non c'è altro di serio per quanto concerne il lavoro e le necessità che ci angosciano.

...e pensare che per mantenere puliti i quartieri e salvaguardare nello stesso tempo la salute e il decoro pubblico in una società civile la cosa più semplice sarebbe occupare delle persone per la manutenzione degli spazi pubblici, se così facessero i nostri amministratori, da Renzi al sindaco Abramo, il lavoro non mancherebbe di certo.


servono altri indizi?

giovedì 7 aprile 2016

La Calabria, Selvaggia e ... le opinioni

 A distanza di tempo devo dare ragione a Roberto Saviano quando diceva che, cito a memoria, "adesso col web, tutti, anche gli stupidi (o i partigiani furbi?) che affollano i social, hanno diritto di sparare cazzate. Non so se ho riportato in maniera corretta le sue parole ma il concetto è questo.

Assistiamo a una diffusione di concetti personali e a una logorroica pubblicazione di post inutili se non addirittura dannosi.
Quotidianamente nascono e muoiono eroi ed eroine che pur di vivere l'ebbrezza della notorietà mediatica s'inventano e criticano tutto e tutti. A nessuno di questi opinion leader webisti interessa, non so per limiti intellettivi o per semplice paraculaggine, davvero il buon andamento della società. Molti di loro cavalcano l'emotività. La notizia di pancia. E più i "detrattori" sono noti e maggiori sono i seguaci pronti a pendere dalle loro labbra.

Adesso è il turno della Selvaggia che ha visto una foto mentre volava sulla ryanair e si è scandalizzata per la semplicità mediatica del messaggio pubblicitario, studiato da, non conosco gli autori e quindi non mi si può imputare nessun interesse personale, qualcuno che lo ha ritenuto buono e quindi lo ha pubblicato (ma se ci fosse uno staff in sede regionale preposto alla supervisione delle brochure non sarebbe male e qualcosa si potrebbe ovviare).

Vista la rilevanza che ha dato al post, scritto, tra l'altro,in maniera offensiva dalla zelante e sarcastica autrice che fa degli apprezzamenti e analizza i segni d'interpunzione, anche dal presidente della Calabria Mario Oliverio, mi sento di dovere spezzare una lancia a favore dell'intelligenza e della creatività nel suo complesso e incoraggiare quanti si affacciano nel mondo del lavoro.

giovedì 31 marzo 2016

Le certezze di Oliverio

Se picchi per primo picchi due volte! L'attacco è la miglior difesa... e via discorrendo. Le metafore popolari sono lo specchio della vita e noi ragazzi che abbiamo trascorso l'infanzia e la fanciullezza giocando all'aria aperta sotto casa, per strada, siamo cresciuti con questi assunti ben stampati nella testa. E se capitava di prenderle, appena dentro casa, si doveva far finta di niente e se qualcuno si accorgeva dei lividi la risposta doveva essere immediata: sono caduto, ho sbattuto mentre giocavo a pallone.
"loc. germaneto, veduta della cittadella regionale"

Pare che Olivio sia uno di noi. Uno che è cresciuto per strada. Lui picchia per primo. Accusa i dipendenti regionali di scarsa “onestà intellettuale perché collusi coi politici precedenti, quindi servili nei loro confronti ed a volte inclini a favorire pratiche poco chiare”. Non c'è trasparenza!

Per questo motivo ha dato le deleghe di assessori a gente “esterna alla politica”. Tecnici di comprovata bravura (che però hanno fatto carriere, quasi sempre, con spintarelle politiche, questo dicono le malelingue). E i dipendenti pubblici? Chi li ha messi lì dall'oggi al domani? Sempre la politica clientelare di destra e sinistra, dc, pc, pd, ulivo, margherita, psi etc etc.

giovedì 10 marzo 2016

Renzi e Oliverio: la volpe e il gatto

A3 galleria di Mormanno, Oliverio, Renzi, inaugurazione offensiva


chef stellati e buffet a Mormanno nella galleria inaugurata da Renzi per il rilancio del sud.

È un'offesa alla dignità delle persone che stanno male il pranzo per oltre mille persone organizzato e consumato nella galleria di Mormanno alla presenza di Renzi e, suppongo, anche del governatore di tutte le calabrie Oliverio, il compagno Mario Oliverio, il lupo della sila.
Delusione e rabbia. Sconcerto davanti alla notizia data dal tgr calabria: la galleria trasformata in ristorante con tanto di fiori, tavolini, stoviglie e chef stellati.

venerdì 12 febbraio 2016

Oliverio, Scopelliti e la Calabria

C'è una sorta di calma apparente in Calabria. Non si parla più delle anomalie politiche del governo regionale composto da gattopardi pescati nelle università e dai tecnici messi alla guida di importanti settori che dovrebbero dare vigore e slancio alla regione.
Non si sa più niente della vertenza aperta da Wanda Ferro. e non si capisce quanto è successo a Cosenza.
Va bene, Mario Occhiuto è andato diritto per la sua strada. Ha tagliato teste. Ha imposto la vicenda "Alarico" con una serie di iniziative molto discutibili. L'apice sta tutto nel titolo "Alarico il re di tutti". Non per essere campanilisti ma come può pensare di creare un movimento economico attorno ad una figura così controversa e ad un suo ipotetico tesoro sepolto nell'area del Busento? Persino Sgarbi ha glissato sulla questione Alarico nonostante gli agganci locali che lo sostengono e invitano continuamente sostenendo che è meglio il sogno della realtà.
A parte tutto, polemiche o teorie basate sui fatti, la Calabria e i calabresi sono fermi al palo.
Si era partiti col botto e tutti davamo Oliverio per vincente dopo le disavventure di Scopelliti ma Oliverio stesso è riuscito a far rimpiangere il vecchio sistema. almeno prima esisteva il diritto alla salute e anche ad un po' di lavoro.
Il Lavoro! anche in questo settore si fece un gran parlare: lavoro giovanile, agenzie, incentivi, sviluppo. ma gli unici soggetti ad avere trovato lavoro e incassano i soldi della comunità e quindi guadagno sono le agenzie ch raccolgono i dati per le iscrizioni all'impiego che non c'è.
insomma, tutto tace. tutti tacciono, chissa perché.

venerdì 29 gennaio 2016

Calabria, Mattarella Inaugura la Cittadella regionale

Un'altra giornata volge al termine e niente è cambiato nelle nostre vite.

Sergio Rizzo scrive sul Corriere della sera la nota dolente sulla “casa dei calabresi” inaugurata oggi dal Presidente Mattarella e la paragona alla reggia di Versailles per costi e sprechi.
Il giornalista mette in fila numeri, metri quadrati, dipendenti, costi e fatti della politica che ha governato fino ad oggi la Calabria.
Catanzaro, cerimonia inaugurale della Cittadella regionale calabrese
alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella

Il mostro, mi perdoni l'architetto Portoghesi che lo ha progettato, pomposamente definito la “casa dei calabresi” altro non è che l'ennesima cattedrale semi deserta costruita sull'argilla della campagna di Germaneto a circa dieci chilometri dal centro cittadino.
La sede della giunta regionale rimane un contenitore semivuoto di contenuti e dipendenti giacché la sede del Consiglio regionale coi suoi dipendenti rimane ubicata saldamente a Reggio Calabria, e sempre legata alla sede regina, sempre Rizzo, ricorda lo spreco per le spese rimborsate ai dipendenti ed ai politici che usavano la loro macchina privata per usi istituzionali.

Interventi di rito, parole e temi legati con le ragnatele dell'ormai irritante politichese come “lotta alla 'ndrangheta”, legalità, lavoro per i giovani e bla bla bla sono scesi a fiumi dai fogli scritti e hanno accarezzato le teste presenzialiste ma non quelle dei cittadini comuni (si dirà che il pubblico è stato tenuto lontano per questioni di sicurezza).
Peccato, avrebbe potuto essere una grande festa popolare dei calabresi onesti che vogliono sentire vicino lo Stato attraverso la figura del presidente Sergio Mattarella come avvenne con la visita di Sandro Pertini, Giulio Andreotti, Scalfaro e altri leader della politica sana.

E Oliverio? Beh, lui si è commosso!

sabato 23 gennaio 2016

Oliverio e la Calabria promessa

L'avevano atteso tanto, l'uomo del cambiamento.
In campagna elettorale aveva promesso che si sarebbe impegnato fortemente per combattere il malaffare, il clientelismo e avrebbe messo in atto la tanto discussa “questione morale”, della quale parlò ampiamente per primo Enrico Berlinguer, per dare un volto nuovo alla politica calabrese e ridare fiducia ai cittadini, ai giovani e alle donne, ai vecchi, ai pensionati, ai senza lavoro, agli esodati e a quelli che hanno perso il lavoro ed a quelli che il lavoro ce l'hanno e per mantenerlo devono adattarsi al mestruo giornaliero di chi comanda.

Le elezioni le ha vinte. Adesso comanda lui! E forte della sua posizione ha cambiato alcune leggi che, secondo lui, erano dei freni al suo programma. Ma queste sono questioni che non tutti mastichiamo e comprendiamo bene.
Quello che però sappiamo, dopo un anno e mezzo di governo niente è cambiato. no. Anzi qualcosa è cambiato.
È cambiata la sede (ma solo per alcuni). Adesso la casa dei calabresi è abitata da oltre 1300 dipendenti che per parcheggiare, bere un caffè, mangiare un boccone si affidano alla divina provvidenza, pregano in aramaico da quando varcano la porta di casa fino a quando devono timbrare l'entrata e le uscite (ma non tutti).

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