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martedì 18 maggio 2021

Franco Battiato

CIAO
come sempre un passo avanti. Grande Anima... Ciao




sabato 15 maggio 2021

Dal gioco esplorativo nascono le grandi passioni per l'arte

L'umiltà dei grandi. E la passione dei neofiti.

Ezio Bosso è stato un musicista sensibile quanto umile. Ci ha lasciato all'età di 48 anni. Ammalato da tempo ha continuato a suonare e comporre perché, diceva: “la musica non è mia o tua e nemmeno di chi la compone. La musica è di tutti! Di chi la suona e chi l'ascolta. Perché nel momento dell'ascolto entra in comunione e si fa tua.”.

Il filo invisibile che connette le due fonti integra le sensibilità. L'una necessità dell'altra.

Pensieri semplici e sensati.

D'altronde la creatività e l'arte in generale è patrimonio di tutti. È una sorta di comunione che non prescinde né lede diritti accampati da chi compone musica, suona, produce perché senza la platea degli ascoltatori che fruiscono della bellezza e della sensibilità non avrebbe senso.

Le sensibilità naturali e le propensioni personali necessitano di cure costanti. E se coltivate fin dalla tenera età producono frutti magnifici.

Questa sera ho ricevuto due splendidi regali via whatsapp.

il primo è

Un giovane pianista, Sal Mistico, che conosco e apprezzo da anni mi omaggia di una sua esecuzione. Interpreta Summertime di Gershwin.


E, il secondo, non da meno, mi palesa una figura molto familiare: 

si tratta di una piccola scatenata che appena si intravede tra i pezzi che compongono la batteria che si diverte a menare con le bacchette sui tamburi e sui piatti in perfetta sintonia con la musica che inonda la stanza e rallegra il mio animo di nonno: Cecilia Iannino, la mia adorata nipotina per il momento gioca con uno strumento musicale. Si diverte! (così nascono le passioni e coltivano i talenti) ha ritmo. Sorride e segue il tempo...




Chissà cosa preserva loro il futuro.

domenica 9 maggio 2021

L'Eccellenza sotto casa

Il bello di vivere in periferia consiste nell'essere a diretto contatto con la natura.

Qui Si riscoprono i valori immutabili della parsimoniosa rinascita rurale e si possono raccogliere ancora i doni della terra, grazie ai quali sono cresciute intere generazioni quando non vigeva l'imperioso dogma consumistico che ha teso l'azione dell'uomo a mero profitto.




Gli asparagi che spuntano in primavera, sottili e dalle nutrienti qualità, così come le cicorie, il finocchio selvatico e altro ancora, non pompati dalle diavolerie chimiche, continuano a donarsi a noi. Gli alimenti spontanei si trovano nei terreni incolti e a volte protetti dai rovi che tra non molto tempo offriranno anche loro i frutti di stagione: le more.

Il ciclo creativo non si ferma! Nonostante l'uomo e il suo insaziabile moto.

Col tempo, giustificando le colture intensive e le derivanti ogm con la consequenziale crescita demografica, l'uomo, ha inteso produrre in serre tutto ciò che di spontaneo nasce in natura. 

Ogni prodotto deve dare il massimo profitto organolettico e economico nel più breve arco temporale possibile e occupando poco suolo. Quindi allevamenti intensivi di bestie e colture diventano le nuove frontiere industriali che non vanno a sfamare i popoli in difficoltà.

Iniziano così a fare ingrossare gli asparagi chimicamente. Magnificare i ciuffi di cicoria e trasformare i fiori in prodotti omeopatici ben noti alla cultura contadina ma suffragati dal nome del botanico che per primo studiò e documentò gli effetti benefici.

L'ingegno dell'uomo ha infinite potenzialità! Spesso accompagnate e tutelate dal diritto d'autore.

La tutela della proprietà intellettuale in alcuni ambienti equivale al riconoscimento del lavoro svolto e diviene fonte di guadagno.

Ma quando il diritto di proprietà ostacola la crescita e la salvaguardia collettiva, morale a parte, è lecito mantenerne i diritti così da guadagnare su quanti fanno uso del prodotto tutelato?


La scienza e l'arte sono due campi in cui l'uomo dà il massimo della sua innata creatività!

All'origine della ricerca scientifica e artistica c'è la passione!

La curiosità di penetrare i segreti della materia. Comprenderne la struttura di base per migliorarla, quando possibile, renderla più consona all'evoluzione del pensiero sociale.

Scienza e tecnica al servizio dell'umanità suffragate dagli studi appassionati di quanti intendono spendersi per il progresso altruistico ch'è alla base di ogni percorso intellettuale del fare.

domenica 25 aprile 2021

Scrivere sui muri

La creatività ha bisogno di essere alimentata quotidianamente.

I talenti devono implementare le sensibilità che possiedono con gli studi e la ricerca.

Le peculiarità elargite a ognuno diventano ricchezze per gli altri se donate con umiltà.

Lo scontro verbale e giuridico avviene quando si cerca di ottenere il massimo risultato col minimo sforzo e, sfruttando, quando il caso lo consente, gli imprevisti, i cosiddetti colpi di fortuna insperata, si tenta il colpo gobbo. Ovvero si tenta di monetizzare l'interesse suscitato dal moto “rivoluzionario” popolare di esprimere concetti con la pittura iconica usata per dei murales.

Soggetti politici, religiosi, stati d'animo affrescano le strade cittadine. I graffitari lo fanno a mo' di contestazione. D'altronde è un “abuso” dipingere senza permesso gli spazi pubblici. E sono consapevoli delle complicazioni a cui vanno incontro nel “rivisitare” i siti pubblici. Metropolitane comprese.

È capitato casualmente di leggere velocemente una notizia sul presunto diritto d'autore preteso da una writer. Nello specifico una pittura come tante fatte per strada e, ricordiamolo, gli artisti di strada hanno una filosofia di vita e un modo di vedere l'arte totalmente diverso da come la vede il mercante e gli artisti che espongono le loro opere in gallerie e musei istituzionali.

Cristo Risorto con la corona di spine in mano
-bozzetto-
Se i writer's volessero i diritti d'autore non colorerebbero nei luoghi pubblici, per strada, sotto il cielo, sui muri grigi delle città imbruttite violentate da becere pubblicità effimere. Loro sono dei contestatori consapevoli che il loro lavoro sarà una meteora dalla durata di qualche giorno. Non si aspettano niente se non la gratificante reazione di chi la osserva e si compenetra nell'azione dell'autore.

Quindi, quale alto onore per un artista di strada essere da pungolo per un'azione sociale (di marketing?) o persino consumistica (anche se la loro filosofia l'abiura!) quale potrebbe essere intesa la stampa di un francobollo d'auguri?

Prendilo e basta! , c'era scritto sul graffito. Che avesse un altro significato? Nelle intenzioni della narrazione forse voleva intendere altro? una provocazione? un ossimoro---


Diverso è il contesto di chi lavora assiduamente in fucina e impegna l'ingegno in studi e ricerche atte a migliorare concetti e stilemi socializzanti secondo letture introspettive. (che non significa o giustifica  cavalcare l'onda fortuita e occasionale). 
Se è un dono alla collettività, anche il dipinto sul muro è una sorta di "Bene in sospeso" al pari del caffè sospeso o della spesa sospesa.


sabato 24 aprile 2021

Frida Bollani Magoni WOW

Quando il talento viene curato fin dalla tenera età il risultato è un dono per l'intera umanità. 

Un angelo! È un angelo di nome Frida. 

La figliola di Stefano Bollani. Sedici anni. Mani affusolate e voce angelica.

Ospite nel programma condotto da Stefano Bollani e Valentina Cenni. Frida Bollani ha stupito.

Mi ha stupito! 

Pochi minuti sono stati sufficienti per sbalordire gli spettatori e apprezzare il talento armonioso della giovanissima Frida. 

Lo stupore è salito immediatamente già dalle prime note “in via dei matti n°0”, Il programma dura una ventina di minuti. Peccato! Mi sarebbe piaciuto ascoltarla ancora.

Ho osservato la mimica di papà Bollani. Estasiato! mentre segue con tutto se stesso l'esibizione della giovanissima ospite seduto sul divanetto insieme a Valentina. 

Frida accarezza i tasti del pianoforte, inonda lo studio e allieta le case sintonizzate su rai3 col suono soave della sua voce celestiale.

Quando si dice il Talento! E in questo caso chapeau.

Non è il classico caso dell'uso improprio o personalistico del mezzo pubblico. No, decisamente No! Anche se qualcuno potrebbe parlare o tacciare di nepotismo il musicista non è così! È gratificare un talento. Un prezioso fiore sbocciato sotto le cure amorevoli di due artisti che hanno saputo sviluppare la passione per il canto e la musica. Doti che Frida, attraverso il gioco e l'emulazione per i genitori, ha dimostrato di possedere fin da quando le è stato possibile gattonare e fare rumori somiglianti ai suoni che ascoltava in casa.

Da parte mia un caloroso grazie per avere potuto condividere così tanta bellezza e armonia.

Grazie Bollani

Grazie a papà Stefano e Petra Magoni

Per aver condiviso una perla rara e fatto conoscere un giovane talento al grande pubblico. 

Ad maiora semper Frida

Non una promessa ma una certezza immediata nel campo dell'arte e della musica suffragata dallo studio e dalla passione per l'armonia dei suoni e del bel canto




lunedì 19 aprile 2021

Ascolto ascolta

Sensazioni.


L'aria fresca. Il silenzio del mattino sottolineato dal suono dei campanacci e dal canto degli uccelli.

Il risveglio del gallo imperioso.

Atmosfera bucolica. Quiete della mente.

Ascolto.

Silenzio relativo.

Lungo le vie deserte tra i ciuffi d'erba cresciuti spontanei sui marciapiedi.

Odore d'erba bagnata. 

Canti della cinciallegra. Qualche muggito. e poi:

Rumore. Frastuono. Improvviso.

Una mano nevrotica strattona la cinghia. avvolge le doghe e spalanca l'essere nella realtà.

Misera.

Urla di rimprovero invadono la quiete del mattino. E lo sbotto del pianto infantile 

autodifesa in un mondo di grandi.

I campanacci si attenuano e i muggiti cessano. Voli d'ali nel cielo terso. Qualche cirro biancastro dipingono lo sbadiglio di un nuovo giorno

sotto lo sguardo curioso della cornacchia appollaiata sul lampione.



©mario iannino

  

mercoledì 14 aprile 2021

596 anni e non li dimostra

Adesso sembra tutto possibile.

I mezzi di comunicazione di massa danno la possibilità di interagire con chiunque persino con i personaggi pubblici che fino a ieri erano inarrivabili e impossibile da conoscere figuriamoci poi poter fraternizzare.

La presunta amicizia che si ottiene sulle piattaforme sociali virtuali dà l'illusione di poter contare sugli stessi aspetti prodotti nella realtà. I legami reali sono ben diversi. Le relazioni interpersonali sono ben altro che un like, un cuoricino, uno smile.

Nella vita reale anche l'odore della pelle, il timbro della voce e le impercettibili movenze del corpo sono determinanti. Le affinità elettive iniziano dalle sensazioni “a pelle”. Se scatta il feeling tra le persone il legame si consolida attraverso gli interessi intellettivi che non significa amare la stessa musica o lettura. Anzi le divergenze fortificano il confronto e quindi la crescita delle parti. La sensibilità d'animo e la buona educazione, formazioni mentali confuse con la debolezza da alcuni nella vita reale, nelle piattaforme virtuali non sono doti apprezzate che fanno la differenza.


"ri-scritture. omaggio a Leonardo da Vinci. courtesy AssI"


“Mintati cu i megghjiu e pagacci i spisi ca nda guadagni” Mettiti, nel senso: frequenta chi è migliore, evoluto, colto e può trasmetterti qualcosa che valga la pena di apprendere per migliorare la tua formazione e la tua qualità di vita.


La saggezza antica non sbaglia mai!

Chi non ha mai sentito un'affermazione simile?

Lo dicono i nonni, i genitori e le persone cresciute coi valori concreti dettati dalla saggezza satura di atmosfere familiari. Dai contadini agli operai e studenti. Tra le famiglie del popolo, artigiani, borghesi, studiosi, personaggi della cultura! Da quanti, insomma, credono che la crescita sia conoscenza dei valori.

Valori umani votati al bene comune e alla conoscenza edificante portatrice di spiritualità che eleva.


15 aprile 1452: Sono trascorsi 569 anni dalla nascita di Leonardo da Vinci. E credo che la sua ricerca scientifica e artistica sia stata un dono per i posteri.

I miseri si soffermano sui “pruriti”, ricamano sulle attitudini maliziose e sul carattere dissimulatore degli eventi riportati dal cronista e dai detrattori, ma anche dalle merde possono nascere i fiori se modulati per arricchire l'humus 

martedì 6 aprile 2021

l'ultimo chiodo

L'ultimo chiodo.

Tornò alla carica a più riprese l'uccellino. Le tentò tutte. Saltellò dalla testa ai piedi. Poi ritornò sul palmo della mano è cercò di estrarre il grosso chiodo che la teneva fissata al legno. Il sangue, parzialmente coagulato, sporcò le sue bianche piume. Ma non diede peso. Gonfiò le ali e il petto, triplicò le forze. Puntò le zampette nel palmo facendo attenzione a non toccare la carne viva ma senza risultato; ogni sforzo risultò vano e non gli rimase che volare via per mettersi al riparo. Qualcuno con in mano una tenaglia agitò l'aria, si avvicinò cupo, s'inginocchiò e estrasse l'ultimo chiodo. L'uomo liberato fu adagiato nel lenzuolo e avvolto. L'uccellino volò via sporco di rosso sangue. Da quel giorno, per ricordare la misericordia dimostrata verso chi soffriva, l'uccellino prese il nome di pettirosso.




Sal Nisticò, talentuoso giovane pianista

Cos'altro può arginare il rumore del mondo oltre la musica?

L'armonia del cosmo è racchiusa nella scala che eleva lo spirito verso la creatività assoluta e lenisce i dolori, li sublima nella catarsi.

Ogni strumento ha una prerogativa che si confà alla personalità del musicista che lo adotta e lo fa suo e diventa propaggine del suo essere, cordone ombelicale che lo rende immune dalla materia pur servendola e servendosene.

C'è chi arriva alla musica sospinto da qualcuno,

Beethoven, per esempio, cominciò a suonare il pianoforte sotto gli ordini severi di suo padre e ancora bambino diede il suo primo concerto.

I biografi narrano di una educazione scolastica, la sua, affrontata con grandi difficoltà, perché, diceva: "La musica mi viene più facilmente delle parole".

Wolfgang Amadeus Mozart è considerato uno dei grandi maestri del pianoforte, virtuoso, riconosciuto per il suo talento musicale e per le sue capacità compositive. Dal temperamento anarchico, ribelle e imprevedibile, eccelleva nel classicismo ed è stato uno dei musicisti più influenti della storia.

Ha iniziato la sua carriera come interprete. Notato per il suo fine orecchio musicale è stato anche autore di successo. Sonate, sinfonie, musica da camera, concerti e opere, il tutto caratterizzato da vivide emozioni e trame sofisticate. Questo è il lavoro lasciato alle future generazioni da Wolfgang Amadeus Mozart.




E Sal Nisticò?, è forse azzardato l'accostamento con i più eccelsi musicisti della storia?

Non lo so! Può darsi! Ma chi lo conosce sa solo che è un ragazzo di talento e che fin da bambino, anche lui come i grandi del pianoforte, ha imparato prima ad arrampicarsi sullo sgabello e poi a correre sempre più spedito man mano che ampliava le sue mire corredate da esercitazioni estenuanti ma volute, necessarie al suo carattere, sotto la guida del maestro Claude Colasaz.



giovedì 25 marzo 2021

Ritratti, artigianalità creativa e pittura

La prima cosa che si chiede ad un pittore è: “mi fai un ritratto? Oppure: sarei felice se facessi un ritratto a mia madre... mia moglie, figlio o figlia, marito e persino amanti”.

Spesso si fraintende la funzione del pittore che, a differenza del fotografo, prima di mettersi a fare un “”ritratto” deve conoscere nell'intimo il soggetto da raffigurare- che il più delle volte lascia delusi quanti pensano ad una riproduzione “iperrealista”. Ovvero una copia sublimata del soggetto dalla maestria del pennello e del colore del pittore.








Fare il pittore è sì conoscenza delle tecniche!, che sono strumenti del mestiere al pari dei pennelli delle spatole dei colori e di tutta una serie di aggeggi auto-prodotti. Essere creativi significa pesare e pensare ciò che si intende proporre, possibilmente con piglio e carattere unico, con personalità!

Lo ripeto da sempre! Ma ogni volta che incontro qualcuno e mi fa la solita richiesta del “ritratto” mi tocca ripetere la tiritera. A prescindere dal fatto che non sono un ritrattista e non amo cimentarmi con la figurazione se non per mero passatempo che diventa esercizio per opportune citazioni allorché sono impossibilitato a eseguire lavori più consoni alla mia propensione creativa.

Fare un ritratto significa scavare nel profondo; cogliere la personalità; scoprire e mettere a nudo l'anima. Insomma prima di pensare alla superficie, l'artista, deve conoscere il soggetto, captarne sensazioni e umori.







domenica 21 marzo 2021

Donna a te che sei e hai donato Vita

Si rimane un po' bambini.



Possiamo raggiungere i 90, cento anni, possiamo essere colpiti dalla demenza senile ma alcune sensazioni non sono mai colpite e cancellate.

Il calore del grembo materno, l'odore della prima poppata al seno, i baci, le carezze, le coccole di una madre premurosa ci fanno sempre compagnia e illuminano i momenti grigi del percorso terreno.

Non è mammismo, come potrebbe obbiettare sogghignando qualcuno. Sono tracce indelebili dell'amore della donna e di chi ti ha messo al mondo. E non è neanche attaccamento morboso alla famiglia. Il legame dura per sempre. Forte. È una fiammella sotto cenere, custodita dentro microcosmi e perdura oltre le frontiere geografiche e fisiche volute da fati avversi. Avversità che nulla possono contro il ricordo atemporale tenuto vivo dall'amore sincero. In tutte le forme “dell'amore umano” c'è dell'opportunismo tranne che nell'Amore dei genitori che hanno soffiato la vita. Impossibile recidere il cordone ombelicale con un taglio netto. La levatrice, figura poetica del tempo passato quando la cerimonia del parto avveniva tra le pareti domestiche d'un tempo, e l'ostetrica o ginecologo di oggi necessariamente devono recidere il canale fisico che fino al momento del parto lega il nascituro alla fonte di vita primaria. Ma il taglio chirurgico non è la fine di un sodalizio, è un distacco necessario, è l'inizio.

giovedì 18 marzo 2021

Grafie accattivanti finzioni catartiche

Fastidioso come un granello di sabbia che s'infila nell'occhio. Che fa imprecare. Che incita all'azione e induce a intervenire.


Anche se per la gente comune pensare di eliminare il fastidioso problema sofferto dalla collettività è quasi sempre un'utopia, per gli intellettuali che scrivono pagine importanti di storia e diventano per questo pietre miliari nel campo della cultura è un dovere imperativo esporsi all'occorrenza!

E l'artista è uno degli attori principali della cultura. Non esporsi, quindi, per mettersi in vanagloriose vetrine sotto i riflettori mediatici. Ma per servire a qualcosa. Assumere un ruolo determinante nella società per il buon funzionamento delle parti.

Il metodo di lavoro di chi fa arte È esposizione e lettura dello stato in cui vive. Analisi delle incongruenze sociali. E quando l'artista butta giù un graffio seguito dalle pennellate; quando assembla, cancella e ricuce pezzature cromatiche non sempre ha ben chiara la strada che lo porta alla conclusione del lavoro; nel mio caso mi lascio guidare dalla sensazione emozionale per sviscerare qualcosa che si è impossessato di me e cova dentro da tempo.

Ma la sensazione da rendere visibile, cioè quello che si è sedimentato dentro di me e che lentamente ha modificato il mio essere non sempre emerge come vorrei. È così, e, strato su strato, intervengo sulla materia finché le evocazioni sedimentate riaffiorano secondo il mio intimo sentire. Non ne faccio una questione stilistica, tanto meno mi preoccupano le aspettative di una certa pseudo élite culturale. Il lavoro, per prima, deve soddisfare me!

E poi, a lavoro finito, lo osservo e dialogo; lo analizzo anche dal punto di vista tecnico e formale (può sembrare antitetico ma non lo è!) lo metto in luce nei miei spazi e a volte lo rendo di pubblico dominio sui social-media con l'intenzione di catalizzarne le criticità peculiari e coinvolgere quante più persone è possibile, aspettandomi qualche interazione costruttiva e svegliare dal torpore indotto dalla disinformazione manipolata di certa dis-informazione.

Il mio lavoro è impegno sociale. Tentativo dialettico di stimoli interscambiabili in quanto testimone del tempo.

Non un esteta o un mago della trasformazione visiva accattivante, uno che fa della pittura “una bugia che dice o narra la realtà” ma (per alcuni)  un rompicoglioni che tende ad annullare i preconcetti e le ovvietà celate attorno al mondo dell'arte!

sabato 27 febbraio 2021

Io sono Vita

Ogni cosa è illuminata. Luci e ombre svelano il carattere della superficie ma per sondarne le profondità serve una attenta analisi e la dovuta attenzione per ogni singola situazione esperienziale.

(ogni volta che scrivo “cosa” riemergono le sollecitazioni scolastiche e l'esortazione specifica dei docenti a definire in maniera appropriata e non generica i soggetti. Ma, per economia, specie in questa era che brucia e invita a bruciare tempi e tappe, capita spesso di doverla usare ricorrendo e sperando anche nella libertà poetica e deduttiva dei lettori).

La "cosa" che più turba e che ha caratterizzato questo ultimo periodo ha una definizione scientifica che è entrata nel lessico quotidiano di ognuno e si identifica con la terminologia “sars-covid-19” e successive varianti.

I nuovi infettati sembrano essere una enormità e i numeri trasbordando dai media contaminano e amplificano le paure di chiunque.

Cinese; inglese; brasiliana; scozzese... ad ogni nuova scoperta di varianti è associata la nazione in cui si sono manifestati e scoperti i nuovi ceppi. Sembra che non se ne esca più tanta è l'enfasi statistica dei casi.

Intanto i soliti predatori ingrassano sulla salute pubblica. (faccendieri compresi)

Le case farmaceutiche e i laboratori che hanno studiato e trattato gli antidoti /che pare non abbiano nessuna certezza di garanzia, tant'è che pretendono la sottoscrizione di una liberatoria/, dettano leggi e priorità in quanto a prezzi, somministrazione e distribuzione delle dosi. 

Lontani dal pensiero di Albert Sabin il medico che scoprì e  donò il vaccino per combattere la poliomielite all'umanità senza imprimere nessun marchio per esclusivi arricchimenti.

Lasciamo per il momento alla enorme squadra di tecnici la gestione di questa “cosa” che riguarda tutti.

Ragioniamo un attimo sulla sorte e sulle modifiche che questa situazione è riuscita ad imporre e determinare i comportamenti individuali e sociali e che, volenti o no, siamo costretti a subirla.

Subiamo la possibilità dell'esposizione al virus. E subiamo le determinazioni che i politici e i tecnici chiamati al capezzale della pandemia per gestirne effetti e salute pubblica.  e noi, nel nostro piccolo privato dobbiamo proteggerci dall'eventuale contagio.

Già si era impossessato di noi un altro virus, subdolo, misto di apatia ed egoismo che non abbiamo saputo riconoscere e arginare. Persino gli abbracci erano mirati alla soddisfazione del proprio ego. E i baci alla soddisfazione della libido che non è mai in difficoltà.

In sintesi le esperienze e i rapporti interpersonali erano già in bilico da un pezzo e questo momento così drammatico li ha amplificati. Si ha paura di abbracciare gli affetti in carne e ossa e non si possono celebrare come consuetudine i sacramenti.

Tanto altro ancora potremmo elencare ma risulterebbe una inutile quanto effimera esercitazione di scrittura creativa.

Da pittore affido il mio sentire poetico alla simbologia conosciuta e scarabocchiata anche sui muri e alle cromie che illuminano i miei pensieri trasformandoli in lavoro creativo.

"io sono vita" abbraccio essenziale-


lunedì 15 febbraio 2021

Calabria, paradiso Tropicale e non solo

Giusto il tempo di accendere il computer che già non nevica più. Le falde di neve immacolate non hanno ricoperto alberi e manto stradale qui, a ridosso del mar jonio. L'ultima volta che è nevicato, a memoria, risale a circa una trentina d'anni addietro. Da noi è difficile potere osservare e godere della poesia che ammanta di bianco le cose. Ma basta spostarsi di pochi chilometri per beneficiare di paesaggi innevati e piste ben attrezzate, di strutture accoglienti e ben organizzate

La Sila dista 30/40 km dalla città.

Taverna, villaggio Palumbo, per gli appassionati della neve e degli sport connessi, rappresentano il top. E poi c'è Gambarie d'Aspromonte che serve agevolmente il reggino coi suoi impianti.

La Sila e l'Aspromonte sono luoghi d'attrazione per gli appassionati della neve ma anche per gli spazi culturali dedicati ai saperi antichi e contemporanei.

Uno tra tutti: Taverna; sarebbe arduo tracciare percorsi culturali in poche righe e rischierei di lasciare fuori qualcuno o qualcosa di estremamente importante. Qui videro l'alba i fratelli Preti; Mattia e Gregorio: Pittori. Di loro e dei percorsi artistici e ambientali in Calabria abbiamo accennato nelle pagine di questo blog. Guarda qui, qui oppure qui o cerca nel blog

domenica 25 ottobre 2020

L'arte a servizio

Nuove sfide ci attendono.

Il lavoro, la dignità connaturata ad esso e quindi il relativo compenso più o meno equo, ha vecchi e nuovi ostacoli con cui confrontarsi e superare. Il lavoro, ovviamente, sottinteso come attività umana che serve all'uomo e non viceversa.

Tra le nuove forme di lavoro i rituali si rinnovano ma alcune rimangono immutate nel tempo.

Prendere un caffè in casa o al bar con gli amici è uno di questi rituali. granitici che non temono le mode

A casa per iniziare la giornata mentre si dialoga con gli affetti più + cari mentre il gorgoglio della caffettiera anticipa la fuoriuscita del caffè che spande nell'area l'inconfondibile aroma.

Al bar per stemperare umori messi a dura prova dalle ormai tamburellanti notizie, quelle notizie nefaste che creano tensioni e terrorismi psicologici che spingono a guardare in cagnesco ogni persona.


Non c'è trasmissione televisiva e radiofonica che non trasmetta i numeri degli ammalati e dei morti, dei contagiati dal flagello del 2020 intubati in rianimazione.

Sembra che le altre malattie non esistano più!

Le strutture sanitarie messe alla prova e tartassati dall'assurda regola economica imposta negli anni esplodono. I sanitari sono allo stremo. Hanno paura; abbiamo paura! E in funzione dei tagli alla sanità pubblica non c'è altro rimedio se non dichiarare e imporre i coprifuoco- orari che lasciano molti interrogativi, come se dopo le 18, orario imposto per certe attività commerciali, il virus andasse anche lui in lockdown, o la consumazione al banco o fuori fossero prerogative imprescindibili.

Intanto molte attività sono in sofferenza. Gli imprenditori non sanno più che fare. E in una società consumistica che dipende, appunto, dal consumo quotidiano di certa merce, anche di quella ritenuta voluttuaria o indispensabile, molti lavoratori e lavoratrici sfamano le famiglie e vivono dignitosamente.

Ho riflettuto molto e ritengo, nel mio piccolo, di dovere offrire qualcosa che attiene alla mia passione per la creatività: l'arte nei suoi molteplici linguaggi espressivi. Attività che svolgo da sempre.

Il lavoro dal titolo :“ecommerce” è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta e lo mette in vendita a favore dell'imprenditoria che soffre per l'attuale situazione causata dalla pandemia.

 


 


giovedì 22 ottobre 2020

Calabria, terra mia

Emozionante!


Ho guardato il corto di Muccino forse un po' prevenuto per le critiche negative che mi sono giunte e invece mi sono commosso.


È commovente “spiare” una storia d'amore:

vedere in primo piano l'attualità del presente rappresentata dai giovani innamorati Raoul e Rocio che tornano nei luoghi del vissuto antico. Luoghi saturi di arcaicità ricca di gesti, colture e culture contadine. Vite passate dignitosamente con la coppola e a dorso di mulo a significare quello che fu.

Mi ha suggerito spaccati del vissuto di

Gente che ha sofferto le carestie. Donne e uomini che non possedevano altro che le braccia per lavorare la terra e che a sera si concedevano qualche bicchiere di vino in compagnia.


Contadini, agricoltori che nel piantare un albero proiettavano amore per la progenie. E nel preparare i solchi pregavano affinché il raccolto fosse abbondante. Gente di cuore che seminava tre chicchi di legumi recitando mentalmente: uno per me, uno per il prossimo raccolto e uno per gli uccelli.

Gente ospitale! Con un cuore enorme. che vive una terra magica quanto generosa





Se fossi stato io il regista del corto avrei preferito anziani con la coppola consunta, sporca di terra e sudore. Magari con le toppe ai pantaloni e le camicie sporche di fatica consumate dalle troppe eccessive calzate. Alla maniera neorealista per intenderci. Ma non sono stato invitato io a progettarlo. Perciò va bene così. L'artista, in questo caso è lui, Muccino! E lui ha visto la Calabria così.

E di Calabria e calabresità ce n'è a iosa.

sabato 26 settembre 2020

Tra Spoon River e Tirripitirri

 Affinità

Cosa c'è in comune tra due personaggi nati, uno in America e l'altro in Italia, nel 1860 anno più anno meno?

 



Nella seconda metà dell'ottocento accaddero avvenimenti che segnarono e modificarono i destini del mondo. Tra guerre devastanti e guerre silenti nascevano grandi talenti che hanno reso catartica l'azione violenta dell'uomo.


In Europa il fermento creativo rivoluzionò i modelli creativi accademici ossequiosi col potere costituito e autoreferenziali fortificati delle categorie d'appartenenza. Molti artisti furono costretti a fuggire perché perseguitati dai sistemi totalitari ancorati alle dottrine ideologiche che non lasciavano spazi alle forme del libero pensiero espresso in pittura, musica e teatro.


Il sogno americano divenne realtà. E molti trovarono accoglienza. Altri, nativi d'America, furono messi al bando dai concittadini per avere osato descriverne le debolezze se pur in chiave poetica.

Edgar Lee Masters è uno degli esuli in patria, auto-condannatosi per avere scritto degli epitaffi sui concittadini rompendo quella cortina di perbenismo imposta per l'ultima dimora.


Masters, avvocato e poeta, (1869-1948), condannato dalla società per avere osato denunciare le incongruenze dei defunti nel suo Spoon River tradotto da Fernanda Pivano, musicato da Ermanno Olmi, cantato da De Andrè e apprezzato dai lettori di mezzo mondo si riscatta nel nuovo secolo con l'edizione originale del 1915 e si fortifica tra i lettori italiani nel 1943. così molti apprendono del microcosmo di Lewistown e Pittsburg nell'Illinois.


In Italia, nel sud d'Italia, precisamente in Catanzaro, guerre intestine a parte, un giovane, G. Patari (1866-1948), scriveva in vernacolo catanzarese e descriveva poeticamente i vizi e le virtù del microcosmo racchiuso sui tre colli protetto dalle mura di Carlo V che si estendevano dal castello omonimo fino a bellavista fuori le porta (fhora e porthu).


Non c'è stato l'incontro con poeti maledetti e o cantautori dotati di sensibilità estreme ma fu apprezzato dai contemporanei che lo proposero come insegnante nel locale liceo Galluppi. Questo percorso lo tenne fuori dall'attività forense (anche lui come Masters era avvocato) e gli diede l'opportunità di esprimere versi a volte caustici, satirici, impietosi nei confronti di una società appariscente e voltafaccia. Giornalista satirico seppe osservare ben i costumi e trascriverli senza farsi nemici come si evince ne: “I trafacceri” (i voltafaccia):


I (davanti)


Ca comu hjiu ppe ma veniti a st'ura?...

Mamma, cchi onori, prestu, favuriti...

permettiti ma furnu sta custura...

E a gnura Grazza comu sta? Diciti...

(…)


Gesù, v'azati? E chi fu, ndo Mbicè?

Assettativi... (Ro' porta 'na tazza),

ma vi pigghjati nu pocu e cafè...

(…)


II (darretu)


Duv'esta cchi bottija menzijornu... E fannu a st'ura visit a li genti... Certi persuni, Rò, perdiru u scornu... tantu da fama mi sbattunu i denti... Guarda tu, nci volia s'atru talornu...(...) mi dissa ca a mugghiera esta malata ccha chi nci manca a chiddha sgaddoffata? (…)


Atteggiamenti e costumi in cui ci ritroviamo tutti, chi più chi meno, ma imputiamo sempre agli altri. Forse per questo motivo ridiamo... o forse no?


lunedì 21 settembre 2020

Catanzaro, pensieri vaganti

Vorrei, lo vorrei davvero con tutto me stesso. Vorrei essere convinto di trovarmi difronte a un'operazione culturale degna di nota. Pienamente convinto di osservare installazioni propositive ma rimane qualche dubbio nonostante l'impatto emotivo che alcuni pupazzi di plastica disseminati per la città di Catanzaro possano essere considerati elementi principali e indispensabili dell'arte contemporanea.


La cronaca della storia dell'arte ci ha insegnato a guardare ogni forma espressiva scaturita dal fare umano con estrema sensibilità e approcciare probabili risvolti intellettuali contestualizzando il tutto con le problematiche contingenti.


Ci hanno detto e insegnato che il territorio della cultura è situato in luoghi sublimi dell'intelletto e che la fantasia sovverte il potere precostituito, annulla il peso della materia, la dipendenza dalla quotidianità, in sintesi squinterna il lessico logico conosciuto, l'ovvio, come dice il saggio, per aprire a nuove visioni temporali, ampliare lo scibile, spingere la mente oltre gli schemi tecnicisti. Essere, insomma, in perenne ricerca non dei mercanti ma di anime mai sazie di conoscenza. Non affinità elettive perché sarebbe semplice infondere amore per l'arte nei terreni fertili ma andare alla ricerca di quella enorme moltitudine imprigionata nel quotidiano alle prese coi problemi spiccioli. Gente senza lavoro. Genitori alle prese coi problemi della scuola o del nido. Braccianti sfruttati. Studenti e laureati stretti nella morsa delle nuove forme di lavoro che devono accontentarsi del precariato sfruttato.


Gente in ansia che ha dimenticato il piacere dell'attimo fuggente racchiuso in un sorriso, in un abbraccio, non dico cosmico che sarebbe eccessivo, normale come tra amici donato senza secondi fini.


Eppure, a proposito di amicizia, in Catanzaro e nella Calabria di artisti e creativi in generale ce ne sono in abbondanza. Perché ricorrere sempre ai cliché costruiti fuori regione?

Abbiamo terreni fertili! In tutti i campi. Basta cercare con onestà intellettuale e purezza d'intenti.


Personalmente opero e quindi conosco molti creativi, grafici, pittori, scultori, scrittori, curatori e critici. Intellettuali seri. Persone che non chiedono vetrine o luci sfavillanti. Creativi che lavorano convintamente per proporre ricerche e offrire nuovi mondi anche a chi è ai margini culturali imposti dal sistema commerciale e o museale che a volte scade in perniciose retoriche di maniera o segue le mode del momento.



venerdì 18 settembre 2020

Giocattoli di plastica, arte o bluff?

È una craccata pazzesca! Direbbe un vecchio amico amante dell'Arte, quella seria che fa riflettere!



Invece sembra essere difronte ad una misera operazione di marketing ammantata da buoni propositi edulcorati coi temi cari agli ambientalisti. Gli animali rigorosamente riprodotti in materiale plastico sono la brutta copia degli splendidi esemplari che popolano ambiente e natura.


Ambiente e natura messi a dura prova dall'ingordigia umana, mai sazia.

Animali a cui noi diamo meriti e demeriti. Animali, esseri viventi che si accontentano di poco. Prede e predatori a seconda dei casi per vivere o sopravvivere senza conti in banca.


Poi è facile condire con metafore e retoriche l'origine e la fine cui siamo costretti a subire perché schiavi della monetizzazione imperante. Eppure sidicono lontani dal sistema economico del mercato dell'arte questi giovani manipolatori e scissionisti della materia prima dei loro prodotti: l'oro nero!


Il petrolio.

Cracking deriva dall'inglese e sta a significare la scissione, ovvero il procedimento con cui si ricava la plastica che diviene materia prima degli stampi.


Qualcuno azzarda e accosta il movimento a correnti artistiche come “dada” e “pop art” per la esteriorità dissacrante delle installazioni disseminate in città.

Ma non è così.


È un gioco. Un gioco che costa caro. Non so ancora a chi. Ma qualcuno, stando ai prezzi su ebay, deve pur pagare, salvo che non abbia ottenuto un comodato d'uso da ricambiare sempre nei canali giusti.

mercoledì 2 settembre 2020

Emersioni

 Catanzaro, sala concerti, Max & friends

 Potremmo titolare così l'avventura artistica di un gruppo di amici appassionati di musica che calcano la scena da diverso tempo. Ognuno con le proprie specificità dà il meglio di sé nella vita e sul palco.

L'ultimo concerto è stato annullato a causa del blocco delle attività imposto a tutela della salute pubblica.

Lockdown o confinamento fisico ma non mentale, citando un altro grande artista, il pensiero non lo puoi incatenare non lo puoi ingabbiare il pensiero è libero libero come i pesci...

E come pesci nel mare della vita durante il “confinamento fisico” causato dalla pandemia da coronavirus un gruppo di amici appassionati musicisti hanno creato una sublime ballata rock: SEI TU!

Una “storia” d'amore contemporaneo tra mare e cielo nata sulla terra di Calabria.

Il video narra per immagini girate in Catanzaro una favola. Una bella e struggente favola da vedere e ascoltare in ogni momento.


Parole e musica narranti che si insinuano e rimangono ancorati nella testa. Atmosfere magnetiche rese ancor più accattivanti dalla voce di Max che insieme ai suoi compagni d'avventura hanno lavorato sodo in questi giorni di chiusura forzata. E ora il video! Il primo inedito di una ben augurante serie, perché i presupposti ci sono tutti.

https://youtu.be/ZB25tSJYMc4


"un momento della presentazione con Rossella Galati e Alessandra Lobello"

E' un percorso parallelo quello di Max che dopo un proficuo decennio come fronteman e voce della nota cover band che si ispira al mitico Vasco: la Vasco Rock Show, si presenta in veste di paroliere e convince!

In bocca al lupo ragazzi!



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