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giovedì 6 febbraio 2020

Catanzaro lavori di riqualificazione

Il vento dei giorni scorsi ha provocato danni: ha rotto qualche ramo degli alberi e strappato reti di protezione delle aree delimitate dalla pubblica amministrazione per lavori in corso con le consuete reti di plastica forate.

Normale. 
Non tanto normale è il lassismo con cui le aree pubbliche cantierate sono gestite; spesso abbandonate alle intemperie e senza nessuno che curi i cantieri  sotto l'aspetto della sicurezza come priorità per chi ci lavora e chi è costretto a usare l'area delimitata ma aperta comunque al pubblico.
Manca l'incaricato per la sicurezza?
Chi pensa alla tutela dei passanti in casi come questo?. 

I pendolari della ferrovia della calabria, ovvero la vecchia tratta della calabro-lucana che funge da metropolitana di superficie del capoluogo calabrese, tra corvo e cz centro, sono costretti a camminare in percorsi obbligati e fare molta attenzione alla rete che intralcia i loro passi da quando il vento l'ha strappata e svolazza imprevedibilmente lungo il percorso pedonale.

QUANDO SI DICE SICUREZZA E RISPETTO PER LE PERSONE!




queste sono le immagini di oggi, giovedì 6 febbraio 2020

giovedì 29 ottobre 2020

Catanzaro, prevenzione e tutela del territorio

Pioviggina. A dispetto delle previsioni meteo le nuvole si addensano all'orizzonte e qualche goccia cade. Osservando bene il cielo non dovrebbe durare molto. Ma si sa le tempeste a ciel sereno sono le peggiori. In un attimo le piogge devastano raccolti gonfiano torrenti e inondano le cementificazioni selvagge.


La continua ossessiva lista della spesa cui gli amministratori sono chiamati a osservare spesso provoca incurie per mancanza di fondi.


I pochi soldi in bilancio dei comuni non bastano mai anche se i contribuenti pagano salatissime bollette comunali che nel loro insieme dissanguano le famiglie.

In ogni bolletta, gas, luce, tari, acqua, imu ci sono accise e ammennicoli varie che gonfiano il dovuto reale che vanno a implementare le casse comunali e regionali, nonché statali. Persino nella tassa di proprietà delle automobili c'è una quota destinata al servizio sanitario nazionale ma la parte più cospicua va nelle casse regionali.


Nel valzer delle tasse i legislatori hanno pensato a ogni minimo problema sociale e i cittadini siamo tenuti a osservare se vogliamo concorrere secondo le nostre possibilità al bene comune.


Già il bene comune...


se usciamo dai centri urbani sembra che tutti i sindaci siano ossessionati dallo stesso problema: il bilancio delle casse comunali, e per questo lasciano alla provvidenza le urbanizzazioni primarie, quindi le manutenzioni del suolo e la regimentazione delle acque.

 

"torrente fiumarella, catanzaro, corvo"

Inondazioni, cataclismi improvvisi visto quanto accaduto e accade sotto questo cielo possono colpire in qualsiasi momento e a qualsiasi latitudine. Che facciamo aspettiamo ancora caro sindaco Abramo e cari assessore regionale al territorio e presidenti delle bonifiche tutte?

sabato 30 dicembre 2023

Bicicletta a pedalata assistita o meccanica? Questo il dilemma

 

E poi, ad una certa età si va in quiescenza.

Con l'aiuto della buona stella si riesce ad arrivare al meritato riposo pensionistico. Si diventa “vecchi” e nonni! Ecco che, i pensionati, secondo un comune senso sociale, avendo esaurito le forze sono messi ai margini del mondo produttivo industriale e pubblico. Sarà per questo che si vedono ai margini dei lavori pubblici intenti ad osservare e criticare la qualunque cosa?


giovedì 9 aprile 2020

Abitare un'idea

Abitare un'idea necessita forza di volontà, ragionamento e passione.

Jan Dubuffet ne ebbe e lo dimostrò nel perseguire le sue convinzioni in merito all'arte. E per continuare nella sua ricerca convintamente abbandonò di fare arte in prima persona e dedicò tempo agli emarginati, agli esclusi della società rinchiusi nei manicomi o posti ai margini per la loro cultura e censo.


Raccolse numerosissime opere tra disegni e pitture. Diede ascolto alle persone e alle loro intime emozioni. Gli artisti atipici, etichettati nell'ormai nota e consacrata “scuola dell'arte brutta” rozza e priva di canoni estetici derivanti dalla concezione accademica del “bello” assoluto, furono un altro punto di rottura nella storia dell'arte istituzionale e commerciale.

L'arte brut continuò a fare proseliti
In architettura, secondo la treccani, il termine è applicato a un particolare uso del cemento armato (béton brut) riscontrabile in opere quali l’Unità di abitazione di Marsiglia (1948-54) di Le Corbusier. Una ripresa del termine e della sua peculiarità si diffonde in Gran Bretagna (new brutalism) nel corso degli anni 1960 e 1970. Precursori e teorici di quest’ultima tendenza sono A. e P. Smithson (scuola superiore di Hunstanton 1951-54), orientati, oltre che a una rivalutazione delle istanze funzionali e strutturali, a conferire nuovi significati formali ai materiali, deliberatamente esibiti.




Negli anni Sessanta e Settanta il disegno minimalista, in architettura, si innesta con prepotenza nel cuore di tutte le città del pianeta, o quasi.
Catanzaro è una di queste. E la costruzione della cooperativa “cassa edile” è la struttura abitativa brutalista per eccellenza. La sua struttura è semplice. Quasi spartana e il colore iniziale del cemento a faccia vista sembra cozzare con i fabbricati contigui.

La filosofia costruttiva iniziale avrebbe voluto il manufatto trascurato negli aspetti esteriori.


Sporco e pioggia. Queste le prerogative ideali dei fautori del brutalismo architettonico.
Sferzato dalle intemperie, il cemento, di un grigio povero, quindi, segnato e vissuto dal tempo e privo di tutti quei piacevoli dettagli che rendono l’architettura antica a misura d’uomo e perciò accettabile visivamente, non ebbe estimatori a flotte.


Il calcestruzzo brutalista, oggi, e gli elementi modulari minimal in cemento e ferro, sono preferiti per adempiere alle funzioni strutturali pratiche come le infrastrutture stradali, centri commerciali e negozi oppure scuole e edifici universitari, famosi sono i cubi (minimalisti, essenziali nella loro forma geometrica, privi di cemento faccia vista visibili ma estremamente funzionali e connessi coi camminamenti aerei in ferro alveolare) dell'Università della Calabria in Rende, cs.


Nel 1980 i moduli prefabbricati dei pannelli in calcestruzzo sigillarono il palazzo, a completamento delle singole strutture abitative degli appartamenti della cooperativa cassa edile in Catanzaro, nel quartiere corvo.


L'ospedale; il cremlino; e tanti altri nomignoli furono appioppati al palazzo sempre con una nota di disapprovazione estetica.
La forma, secondo il concetto estetico comune, prevaleva e prevale ancora, sulla sostanza.

Io sono orgoglioso di abitare un'idea minimalista che guarda al sodo da quel lontano 1980 ma con una particolare attenzione alle contaminazioni cromatiche tese a sottolineare linee e volumi senza alterarne la filosofia iniziale.


lunedì 4 luglio 2011

detto fatto! dopo Giovino, Corvo


Stamattina di buon'ora, il silenzio corviano è interrotto da insoliti rumori. Vetri che si frantumano insieme a plastica e rovi, canne e erbacce ormai allo stato di arbusti. In alcuni tratti, laddove qualche mano improvvida appiccò il fuoco, un polverone nerastro inghiotte l'uomo e il suo trattore.
Ah! è davvero un sollievo vedere il verde comunale bonificato! Sembra che respiri anche la terra e gli alberi privi degli infestanti stagionali. Pure i topi sono stati costretti a traslochi d'urgenza.

Detto fatto! Il neo sindaco Michele Traversa ha mantenuto fede alle parole! Speriamo solo che non sia “sgrusciu e scupa nova” traduco per i forestieri: rumore di scopa nuova, ovvero l'enfasi del neofita!
Anche se c'è da chiedersi: come mai fino ad ora è stato così difficile programmare la bonifica del territorio catanzarese? Non è un evento imprevedibile la rasatura delle erbacce o la potatura degli alberi come non lo è la manutenzione delle strade e delle fogne o dell'acquedotto. Eppure nel quartiere periferico catanzarese risiedono numerosi esponenti politici appartenenti a tutti i colori istituzionali, ma visto lo stato di degrado degli anni precedenti, dobbiamo constatare con rammarico che fino ad ora sono stati poco attenti, comunque, di sicuro non sono stati in grado di risolvere le problematiche quotidiane dei cittadini.
Oggi dobbiamo dare atto a Traversa per essersi mosso quasi tempestivamente per ripristinare le condizioni fondamentali per l'igiene e il decoro del territorio, che tradotto in soldoni significa prevenzione e salvaguardia della salute pubblica!

martedì 25 ottobre 2022

Innamorati della propria terra

 

È ancora presto. Sono circa le 7 del mattino. Il sole spunta dal mare e inizia l'ascesa nel cielo. Sarà visibile pienamente fino a mezzogiorno, circa, fino a quando, cioè, la luna non gli si metterà davanti e darà origine all'eclissi.


L'aria è piacevolmente fresca, tonificante per chi si appresta a fare del sano jogging.

Tra i cespugli una figura cerca di catturare con l'android i primi bagliori del giorno nascosta dietro un giovane melo selvatico. Cerca di filtrare i riflessi eccessivi attraverso i rami e le foglie del melo per ottenere un'immagine suggestiva e poterla postare su qualche social-media.

Da lassù lo sguardo abbraccia il mare e parte dei palazzi anonimi del quartiere Corvo, un agglomerato urbano sorto negli anni '80 nelle campagne di S. Maria, una frazione a sud di Catanzaro.

Spostandoci a nord di qualche centinaio di metri arriviamo a vedere Pistoia, non la città Toscana ma, il quartiere popolare dove si è consumato un dramma sociale impossibile da accettare: l'incendio al 5° piano di un edificio popolare in cui sono morti 3 fratelli giovanissimi e 4 sopravvissuti: i genitori, una ragazzina e un ragazzino ricoverati nei centri grandi ustionati.



mercoledì 2 maggio 2012

balli e canti per esorcizzare le paure del futuro

Feste Sinistre


Dal dito medio in marmo di Cattelan a quello sintetico di Caparezza cambia qualcosa, dal punto di vista allegorico?

Roma, piazza S.Giovanni,festa dei lavoratori. Caparezza e il dito medio di Galileo
A parte i luoghi dell'esposizione, quello di Cattelan, statico, in piazza affari a Milano e quello di Caparezza, ballerino, sul palco della festa del primo maggio nella piazza di San Giovanni a Roma, il significato rimane tutto intero!
La semplice metafora racchiusa nel gesto sembra rafforzarsi in questi giorni di grama per il lavoro e i lavoratori. Eppure, nonostante il lavoro non esista più e con esso i salari le pensioni e la dignità dei lavoratori che hanno perso, o mai trovato, un impiego remunerato ancora si fa festa.
Si balla e si canta. Forse per assecondare la saggezza antica di chi sosteneva che “core allegro Dio l'aiuta!”.

Anche Catanzaro ha la sua piccola festa il 3 maggio nel quartiere Corvo, precisamente nel piazzale del palazzetto dello sport: il candidato sindaco Salvatore Scalzo incontra i cittadini in vero stile “festa dell'unità” con cena sociale e tarantellate.

Il frastuono scialereccio, sinistramente coercitivo per la morte delle conquiste civili, ci sta spegnendo la scintilla dell'intelletto lentamente, mentre sorridiamo contenti, belando fiduciosi.

sabato 17 giugno 2023

Catanzaro, realtà liquida e inconsistente

 


Alcuni lembi del territorio cittadino catanzarese sembrano essere terra di nessuno. Vaste aree recintate indicano proprietà private (abusivamente?) che dovrebbero essere pulite per una semplice questione di decoro e igiene pubblica e rispetto nei confronti dei residenti dai detentori del bene.

Curiosamente le reti di recinzione delimitano e inglobano anche spazi che avrebbero dovuto essere adibiti per camminamenti pedonali o carreggiate ciclabili a servizio e per il benessere comune di quanti soggiornano nel quartiere corvo. Invece sono ricettacolo sicuro per bisce, topi etc. ma cosa vuoi che siano questi innocui animali che come unica colpa hanno quella di essere nati in un gradino inferiore?

domenica 18 luglio 2021

lettera aperta dalla periferia al sindaco Abramo e alla sieco

Il caldo opprime. Ma le lezioni gratuite degli “illuminati” dotati di pochissima lungimiranza opprimono, anzi annichiliscono di più delle congetture ambientali personalizzate da pochezza di pensiero e conoscenza.

“...lassalu accussì u vidanu tutti!”. Lascialo così lo vedono tutti! Grida l'addetto della SIECO al collega preposto alla raccolta dei rifiuti solidi urbani porta a porta.

Senz'altro si è perso un passaggio!

Meno male che non siamo sommersi dai rifiuti e che il problema dei cassonetti rovesciati a terra sono dovuti alla fame dei cinghiali e che il conferimento nei carrellati, anche se di diverso colore per indicarne lo smaltimento è minimo, imputabile per lo più all'incapacità di intendere di una piccola parte dei residenti affetti da demenza senile o altro, ma sentire lezioni di civiltà da chi è comandato alla raccolta dei rifiuti è davvero deprimente!

Sbaglierò. Ma secondo una semplice disamina dei fatti credo che gli addetti alla raccolta debbano astenersi dall'agire secondo una propria visione. Il loro compito consiste ne caricare la spazzatura con diligenza facendo attenzione a non scassare i fustoni durante l'operazione e comunicare all'ufficio preposto del comune le carenze evidenziandone le possibili soluzioni.

Noi, per quanto ci concerne, contribuiamo al decoro dell'area di pertinenza accollandoci le spese extra per mantenere quanto più possibile salubre il sito di raccolta. Ciò non è sufficiente! Se l'immondizia forma barriere e i cumuli di scarto rimangono a perenne testimonianza di una sparuta minoranza vuol dire che qualcosa si è persa tra chi deve conferire i rifiuti e chi li deve raccogliere.

Sia chiaro! Non si dà la caccia ai colpevoli o al colpevole!

Caro e attento Sindaco Abramo, cari e stimati dirigenti della SIECO qualcosa di deve pur fare per evitare di rivivere a Catanzaro, quartiere Corvo, le nauseabonde scene che si vivono in altre città. Ne va dell'immagine della città e del tanto pubblicizzato piano ecologico che vede Catanzaro tra il 60-70% nella raccolta della differenziata, e, non per ultimo ma in primissima battuta, della salute pubblica della ormai anziana vita dei cittadini residenti nei quartieri periferici della città capoluogo.

Chissà, forse ripristinare la storica figura dello spazzino di quartiere potrebbe essere una soluzione al problema.

Grazie Sindaco, Assessore all'igiene, all'urbanistica e ai rifiuti, all'ufficio di riscossione TARI e alla SIECO, ditta appaltatrice della raccolta dei rifiuti.

domenica 28 agosto 2022

Teste vuote

 


Da tempo immemore sta parcheggiata lì a bordo strada. La vecchia fiat ormai ha le ruote sgonfie. Hanno ceduto al tempo, le gomme. E quanto non è stato oggetto all'usura dovuta alle intemperie e agli sbalzi climatici è stato smontato alla bisogna.

Il quartiere corvo non lesina spazi.

Ogni volume edificato ha il suo.

Nel grande spiazzo in questione sono parcheggiate le auto dei residenti. E fin qui niente di anormale. Anzi vista la carenza di posti auto è un valore aggiunto!

Purtroppo, come recita il vecchio adagio, la mamma dei cretini è sempre incinta! Visto che

Persino gli sfalci raccolti in bustoni condominiali trovano posto oltre le macchine parcheggiate.


A voler essere buoni potremmo dire che sono stati “dimenticati” a bordo strada da distratti coglioni. Furbetti del lavoro in nero che invece di portare al macero e conferire nelle apposite discariche gli sfalci e essere riciclati com'è logico che sia lo abbandonano tra gli arbusti.

Stronzi ! Che vi costa svuotare le buste di plastica e spargerlo nella natura incolta? (chiedo)

Se lo aveste fatto a quest'ora il fogliame tagliato dalle siepi condominiali si sarebbe dissolto, integrato nell'ecosistema e divenuto concime. Invece, così come lo avete raccolto e buttato, le bustacce di plastica preservano il frutto del vostro lavoro in nero! Ma evidenziano la vostra cazzonaggine!!! il vostro modo di fare è intollerabile: fa incazzare chiunque!

E che dire della testata del letto, dell'avvolgi tubo e altri prodotti abbandonati lungo la strada del quartiere? Oggetti, nuovi, a volte, abbandonati strafottentemente tra cumuli di mattoni e calcestruzzo, mattonelle e bidoni di pittura per l'edilizia.

Chi sarà stato?


Residenti? Committenti collusi?

Se così fosse allora siamo difronte a gente incivile enormemente stupida! Persone che non hanno niente di umano e neppure di animale perché gli animali sanno bene come tenere e curare il proprio habitat.

COGLIONI! Coglioni sogghignanti. Facce di cazzo! (da non confondere col turpiloquio gratuito e sterile).

Con le dovute scuse alle ghiandole procreative e al suo capo che alla bisogna producono e iniettano in sintonia miliardi di cellule vitali. Ma nelle azioni denunciate non c'è niente di creativo.

Coglioni!

ps. invito agli amministratori di condominio (perché è un dato sicuro: i sacchi di plastica pieni sono frutto di sfalci di qualche area condominiale):
 Pretendete la ricevuta dell'avvenuto conferimento in discariche. Altrimenti siete complici del degrado urbano! 

domenica 28 maggio 2017

Benvenuti nel mondo di Bach

Durante la mia consueta passeggiata per le strade del Corvo, quartiere a sud di Catanzaro, uno degli insediamenti urbani sulla destra di viale Isonzo, direzione mare, ho scattato delle foto.
Belle immagini.
A mio avviso colgono il risveglio della natura e lo rappresentano nel suo aspetto migliore: arbusti e canne verdi cullate dal vento, eucaliptus vigorosi, bordure colorate. Peccato che non si possa immortalare e condividere l'odore dell'erba bagnata dalla brina e dei fiori, della polvere e del polline.
Tutto è un fiorire.
Anche le cicorie, (e questo è un terreno buono, la zona di Santa Maria è rinomata per le cicorie e le lumache), sfoggiano civettuole un bel fiore dai petali cangianti su uno stelo legnoso e forte difficile da sradicare.
fiori di bach, volgarmente: cicoria

L'anarchia armonisa della natura esprime volontà e forza. Si riappropria degli spazi. Invade strade e marciapiedi. Cresce tra gli anfranti dei muri dei palazzi e persino sui tetti delle case abbandonate.

La natura è risveglio vitale. È memoria!

La natura è salute.
Il dottor Bach ha proposto, nel suo sistema, il fiore della cicoria (Chicory) secondo Bach il fiore descrive un carattere, un tipo umano. Ed è proprio in queste persone che il fiore può rivelarsi più utile.
Così ne parlava Edward Bach nel libro 'I dodici guaritori e altri rimedi':
Questo fiore è utile alle persone che “si prendono cura dei bisogni altrui. Tendono a prendersi cura in modo eccessivo di bambini, parenti, amici e devono sempre mettere le cose a posto. Correggono tutto quello che, secondo loro, non funziona e amano farlo. Vogliono avere sempre vicino le persone che amano”.
Questa sensibilità, peraltro ricca di positività, può avere i suoi risvolti ossessivi: possessività, eccesso di zelo, necessità di essere sempre al centro dell'attenzione.
Sarà questo il motivo? Questo è un quartiere altruista e morbosamente attaccato alle persone amate? E per non far vedere l'eccessivo zelo e mitigare l'ossessiva attenzione nei nostri confronti e in quelli che amiamo che lasciano crescere il fiore di Bach ai bordi delle strade? In attesa, lì, a portata di mano di quanti ne hanno bisogno?

martedì 19 novembre 2013

Maltempo su Catanzaro, emergenza viabilità

Anche su Catanzaro è arrivato il maltempo.
È stata una notte di pioggia torrenziale e come di consueto le periferie sono state sferzate dal vento e inondate di acqua e detriti.

Viale Isonzo è bloccato. I pochi temerari a bordo di suv sono costretti a miti consigli dal fango e dai detriti trasportati dall'acqua sulla strada che unisce i quartieri Corvo e Pistoia ai centri di Santa Maria e Lido. Impossibile entrare a Catanzaro città.

Dal suono delle sirene che si sentono nell'aria si desume che i vigili del fuoco stiano attuando diversi interventi.

Da qualche ora le nuvole si sono diradate e il sole torna a splendere rilucendo sui detriti che l'acqua ha trasportato a valle. e sui nuovi varchi aperti a dispetto dell'insipienza di chi ha costruito ostacoli senza prevedere i pericoli per l'uomo derivanti dalla sovrumana forza degli elementi naturali.



mercoledì 23 novembre 2011

maltempo, scuole chiuse a Catanzaro

Quiete dopo la tempesta. Non piove più. Il cielo è sgombro. Le strade, a tratti, sono impraticabili a
Catanzaro, Corvo,
sacchetti della spazzatura navigano a vista
causa dell'acqua che ha trasportato fango, sterpi, buste della spazzatura, rami e da qualche buca perché l'asfalto è saltato. Questa notte è scoppiato il finimondo. Un finimondo moderato rispetto a Genova ma sempre un finimondo che ha preoccupato e allertato tutti. L'acqua piovana si è infiltrata nelle condotte fognarie della città capoluogo e forse questo fenomeno ha influito sul disagio attuale che lascia senza acqua potabile le case.
Per fare un po' la conta dei danni ricordiamo il deragliamento del treno tra Feroleto e Marcellinara che ha prodotto un grande spavento ma con pochi feriti; l'allagamento di alcuni locali dell'università Magna Graecia in località Germaneto e alcuni bassi del quartiere marinaro.
A parte la mancanza dell'acqua nelle utenze domestiche, ringraziando il buon Dio, sembra non ci siano altri disagi per la popolazione.
Ieri sera, in prefettura, Wanda Ferro, presidente della provincia di Catanzaro, Michele Traversa, sindaco del capoluogo e il prefetto Rapucci , visti i disagi hanno deciso di chiudere le scuole di ogni ordine e grado delle zone interessate al nubifragio.

domenica 16 aprile 2023

I sogni, la bellezza non si spengono mai

 

Ciao Luigi.

Amavi la fotografia, l'arte, la pittura e il teatro. Linguaggi che testimoniano sensibilità d'animo, propensione alla creatività e alla bellezza:

La fotografia cattura l'attimo, lo ferma in un eterno presente, diventa messaggio, arriva agli occhi e da lì al cervello, sedimenta attimi che si fanno pensieri. E oggi, in un attimo, mentre leggo il msg, l'associazione è immediata. e il passato ritorna di colpo. Un tempo passato piacevolmente perché corredato da attimi costruttivi. Non è tristezza, la mia, e neanche, credo, per quanti ti hanno conosciuto. Sappiamo per certo di non essere eterni e alla fine del nostro viaggio, lungo o breve che sia, lasciamo tracce nelle persone con cui abbiamo condiviso tempo e speranze, idealità e sogni.



domenica 23 aprile 2017

Catanzaro, la gaffe di Fiorita

Corvo come Scampia?


Un po' forte come assioma! Anche se i problemi comuni dei quartieri periferici degradati dall'incuria politica e dalla indolenza di chi ci abita rendono invivibili i luoghi citati, nel sentire il candidato a sindaco di Catanzaro, Fiorita, affermare di volere fare saltare i palazzi sfitti per evitare il degrado, mi s'izau u pilorciu.
Affanculo le teorie dell'inclusione care alla vecchia scuola della sinistra. Faffanculo anche la cultura della difesa dei reietti e della loro gestione ideologica che fondava le basi sulla conoscenza del diverso, del diritto alla casa, allo studio e al lavoro!

Come può affermare, il prof., di abbattere le case popolari libere? Adesso, la casa, è diventata il problema principale del degrado di una periferia dimenticata dalla politica e tenuta fuori dagli interessi degli imprenditori che hanno governato fin ora dietro le quinte la città?

È una misera costatazione! Altro che populismo spicciolo!
Nel mio piccolo, penso che, invece, si dovrebbero costruire le infrastrutture che mancano ma che sono state promesse negli anni passati, a partire da quando il quartiere è nato.

Prendiamo ad esempio il quartiere tufolo di Crotone. È sorto all'incirca nello stesso periodo storico. Ma non è affatto un dormitorio! Con i problemi che ha, Crotone, nel quartiere ci sono le infrastrutture che rendono viva la comunità; l'ufficio postale, le farmacie, bar, pasticcerie, piccoli e grandi centri commerciali; c'è, per questi insediamenti, quello che si definisce vitalità, movimento di merci e gente!

Mi s'izau u pilorciu! E sì, i brividi hanno reso la mia pelle ruvida mentre il cervello andava in fumo.
Che Dio ce la mandi buona...

è tardi, meglio dormire. Domani è un altro giorno... prepariamoci a sentire altre corbellerie

mercoledì 5 luglio 2017

Tutele negate

 Appropriazioni o espropriazioni dei diritti?

C'è chi innalza muri e tende reti per salvaguardare i confini nazionali e chi pianta pali nel terreno pubblico per tutelare intetessi privati.

In generale,
La proprietà privata toglie a molti, mortifica il principio sociale delle pari opportunità dell'ordine costituito in base ai principi dettati dalla democrazia e della libera circolazione dei popoli costretti a migrare in ambienti meno ostili e mossi dal principio fondamentale basato sull'autoconservazione individuale e dei congiunti in ossequio al diritto di potere  vivere una esistenza degna di chiamarsi VITA! Senza confini, gabbie materiali e schiavitù degeneranti. Questo per quanto concerne i grandi flussi migratori del momento. a prescindere dai mercanti di vite umane e da quanti nascondendosi dietro facciate pulite come le ONG lucrano sul male del secolo fomentando guerre e carestie.

 E nel piccolo dei campanili? L'avidità è in agguato se approfittando della totale indolenza, o, peggio omertà dei singoli, qualcuno si appropria di piccole aree pubbliche a ridosso delle strade cittadine.
Possibile che siamo diventati miopi fino a questo punto? Che non capiamo più cosa è la socialità e il vivere in comunione?

E' così vitale accaparrarsi pochi metri di terra che potrebbero servire per migliorare la viabilità e la vivibilità nei quartieri degradati spogliati delle più elementari architetture sociali utili ai bisogni urbani?

La vita e le azioni sono solo questioni d'interesei privato? No! non voglio credere che sia così!

Catanzaro, Corvo, via Magenta



domenica 17 giugno 2018

La regione crede nel capoluogo

Catanzaro e la metropolitana di superficie.

Siamo riusciti ad abbassare il livello culturale della politica e dell'impegno sociale ancora una volta. Evviva!


La pubblicità è l'anima del commercio.
Gli spot pubblicitari e gli slogan sono pieni di retorica e assurdi rimandi a qualcosa di più alto. Qualcosa che la Politica non sa “servire” nei fatti ma che tenta di fare vedere e passare per buone le azioni e i pensieri di leader e partiti appena si avvicinano le scadenze elettorali.


L'impatto è singolare:
i due cartelloni piantati a bordo strada coi cespugli che proliferano indisturbati enfatizzano gli accordi tra la regione Calabria e la città capoluogo. Azioni che in condizioni normali non dovrebbero essere enfatizzate perché sarebbero la conseguenza logica di uno dei tanti risultati della saggezza amministrativa e della buona politica.
E invece no! Tutto lascia pensare che siamo, probabilmente, alle solite azioni propagandistiche preelettorali.

Proposte di intenti che forse non vedremo realizzate nell'immediato futuro visto che di 'sta benedetta metropolitana di superficie se ne parla da parecchio tempo.
È simile alla strombazzata attenzione verso i quartieri popolari e alla loro riqualificazione.
Alla urbanizzazione dell'area di Germaneto dove c'è un'Università tagliata fuori dalle poche realtà commerciali vicine e persino dall'unica libreria universitaria nei paraggi. Ma c'è “Pecco” all'interno della casa dei calabresi. Un punto ristoro che se non hai una macchina non puoi frequentare. Non si può "peccare" a piedi: i marciapiedi e i percorsi pedonali non esistono!

E che dire dell'ex area polifunzionale di Catanzaro Lido?
Fino a qualche anno addietro si poteva assistere a qualche evento musicale e persino a qualche fiera. A dire il vero, nell'intenzione del sindaco c'era un progetto ambizioso: migliorare gli spazi per ottimizzare il luogo e ospitare eventi importanti numericamente più ricchi.
Oggi gli scavi sono fermi e la ristrutturazione pure. Le erbacce crescono attorno e dentro le reti di protezione che delimitano il cantiere sospeso difronte alla stazione fs di lido.

Gli spazi periferici della città sono in degrado perché la manutenzione è al minimo. I marciapiedi sono un continuum con l'asfalto delle strade a causa dei detriti portati dalla pioggia e dal vento e lasciati lì a sedimentare.
Intanto la regione Calabria nella persona del presidente Oliverio crede nelle potenzialità del capoluogo:

686 milioni di € saranno sufficienti per realizzare la metropolitana di superficie con annessi e connessi nelle stazioni interessate dal progetto in tempi brevi?
Catanzaro lido, Corvo, Aranceto, Germaneto sono alcune delle stazioni contemplate nel progetto.

sabato 2 luglio 2022

Catanzaro, buon lavoro Fiorita

 


Tutto cambia affinché nulla cambi.

Cosa significa? Significa che le rivoluzioni enfatizzate dai venditori di fumo si dissolvono in niente. Le parole servono spesso a agitare le tensioni sociali anche quando non ce ne sarebbe bisogno.

Ecco, prendiamo ad esempio le dispute cruente che si aprono come fuochi di paglia negli scontri tra le fazioni avverse politiche.

Il popolino parteggia per l'uno o l'altro a seconda del proprio stato culturale e sociale prescindendo dalla realtà oggettiva in cui versa l'ambiente, il territorio e dalle esigenze sane della collettività.

Spesso si assiste a litigi e scontri gratuiti e la gratuità è legittimata dalla faziosità delle squadre contendenti.

Siamo appena usciti dal ballottaggio amministrativo che ha visto “trionfare” Nicola Fiorita su Donato Veraldi. Ebbene le fiamme sono scemate. E tutti si sono complimentati. Persino Fiorita che riteneva Sergio Abramo “un Nemico da combattere e spodestare” si è complimentato con lui e gli ha chiesto lumi e suggerimenti circa il buon funzionamento della macchina amministrativa comunale.

“Con una buona squadra farai bene! Lavorerai bene anche tu con i vecchi e nuovi impiegati”. Questa in sintesi la risposta di Sergio Abramo al neo sindaco.

Ma è del tutto ovvio! Logico che il nuovo si confronti col vecchio! Ci deve essere continuità d'intenti per portare a termine i progetti amministrativi iniziati.

E poi ci sono le aspettative dei singoli cittadini che interrogati sulle aspettative non è che abbiano dimostrato tanta fantasia: “ sì la pulizia; mmi aspetto un piano di viabilità più adeguato; … il lavoro...; il buon funzionamento degli uffici; il verde...”. Insomma tutte questioni minimali che non dovrebbero esistere!

E sì! Perché non ci si può trincerare dietro il muro della contabilità e sulle risorse finanziarie dei comuni! No! Se osserviamo bene lo Stato mette a disposizione dei comuni alcuni istituti essenziali come la “riserva” che ha una dicitura osteggiata da alcuni ma che dà dignità a quanti non possono fare affidamento a un lavoro e cioè al reddito di cittadinanza.

In buona sostanza

Il reddito di cittadinanza rappresenta per molte famiglie un supporto economico importante. Nato per incrementare e incentivare l’occupazione, è diventato col corso del tempo e a causa del malfunzionamento dell’intero sistema una fonte si sostegno per milioni di persone. L’intento sarebbe stato quello di aiutare i disoccupati ad entrare nel mondo del lavoro.

Infatti i percettori di reddito possono essere chiamati per svolgere mansioni congrue al proprio inquadramento anche dalle amministrazioni locali che ne fanno richiesta per un monte ore settimanali di 16 ore.


Eppure non si vedono molti addetti al verde pubblico per le strade della città. Men che meno nelle periferie! Corvo. Aranceto. Pistoia. … queste alcune zone che necessitano cure immediate, caro Nicola. A te la soluzione. Valutare e ampliare quanto fatto dalla precedente gestione Abramo:

“Reddito di cittadinanza a Catanzaro, percettori chiamati a lavorare il19 Agosto 2021. La Giunta comunale di Catanzaro, nella riunione presieduta dal sindaco Sergio Abramo ha dato il via libera all’integrazione dell’elenco dei PUC-Progetti di utilità collettiva rivolti ai percettori di Reddito di cittadinanza.

mercoledì 13 maggio 2020

Pandemia, quanto ci ha cambiato?

Eccomi di ritorno dalla spesa. La solita fila ordinata. Il solito vigilantes all'ingresso del supermercato che gentilmente fornisce due buste che fungono da guanti. Coppie di coniugi che chiedono di poter entrare insieme. Gente di tutte le età fanno il paragone tra prodotti e prezzi. Carrelli semivuoti. L'emergenza iniziale non si ravvisa più. E la normalità sembra essere alle porte. Quantomeno da noi in Calabria che viviamo, apparentemente, di sole e ambiente pulito e che ci portiamo dietro secoli di sopraffazioni, piagnisdei e conflitti a parte, osserviamo le leggi dello Stato e, perciò, vorremmo essere coinvolti nelle gestioni emergenziali specie quando queste risultano essere impopolari e drastiche da attuarsi.

Per chi come me abituato a stare in sede, sono, come si suol dire, un pantofolaio, uno che preferisce stare a casa, riflettere e lavorare in fucina, l'effetto “domiciliari” imposto dalle misure governative per contenere la diffusione del virus non è pesato più di tanto e non ha sortito l'effetto “capanna” postulato dalla psicologia moderna. Anzi potrei affermare che la situazione di messa a dimora di alcune pratiche socializzanti si è dimostrata persino terapeutica per l'ambiente.

Quantomeno si è risolto il problema del buco nel'ozono. L'aria che respiriamo è più ossigenata e persino gli animali timidi come i cerbiatti si avventurano verso le periferie cittadine. È stato avvistato un esemplare sotto il ponte Morandi, lungo la fiumarella di Catanzaro. E, Per la prima volta si è parlato dell'avvistamento di un grosso cinghiale. Una bestia enorme quanto una cinquecento! Così lo ha definito una ranner che se l'è visto davanti durante la sua consueta corsa lungo il perimetro del quartiere corvo, periferia alquanto dimenticata del capoluogo calabrese.

Però adesso anche basta! Può bastare la chiusura e l'isolamento da appestati.

Lo stato di allarme ha imposto l'adozione di soluzioni estreme. E non tutti hanno reagito nello stesso modo. Vuoi per cultura. Per abitudini. E per necessità.

Dopo la lunga detenzione gli effetti dell'isolamento si presentano esasperanti per alcune categorie.

I soggetti deboli e quanti traggono sostentamento dal commercio soffrono maggiormente il lockdown, ovvero la chiusura totale o parziale delle attività lavorative rispetto ad altre categorie produttive. E Le serrande abbassate dei negozi, delle sale cinematografiche, dei musei, dei parchi giochi, ristoranti, bar, e quant'altro evidenziano nuovi problemi che sfociano in nuove necessità sociali se non addiruttura in nuove povertà visto l'indotto che ruota attorno alle attività imprenditoriali.

Dalla patologia sanitaria alla necessità sociale ed economica del paese il passo è breve.

Senza fare le pulci al mercato e senza difendere a spada tratta nessuno ancora una volta siamo difronte alla nascita di nuovi mostri mediatici. Personaggi che presenziano tutti i salotti televisivi e che hanno una risposta certa, categoricamente e scientificamente inoppugnabile, bontà loro, ai problemi della gente comune.

Rispondono, i tuttologi, ai quesiti esistenziali di persone portatori di handicap mentali e fisici comuni e non. Blindano spiagge e monti. Irrigidiscono la mobilità tra i confini geografici regionali, provinciali e comunali.

Sembra che ci sia una gara in atto per chi la spadella più grossa e la rende originale. Avendo, dato il tempo a disposzionine, la possibilità di ragionare e meditare sui mali e le storture creatasi dovremmo ricordare anche a noi stessi che siamo dotati di raziocinio cos'è bene e cos'è male!, che l'autoconservazione non è un optional e sa quando fare scattare il campanello d'allarme.

Non è un caso se le zone più colpite e che rimangono a rischio siano quelle col più alto tasso d'inquinamento atmosferico.
Come non è un caso se in Calabria la pandemia abbia portato paure e psicosi invece dell'ondata devastante del virus. E qui l'analisi si fa seria. Antropologica. Ambientale. Logistica.

Buon senso, quindi. Per la sicurezza e il bene comune. Osserviamo le regole ma senza esagerare con la caccia agli untori.

lunedì 29 gennaio 2024

Vivere la periferia

 


Vivere in periferia, anzi, vivere LA periferia urbana a volte non è una scelta ma una necessità.

Tra le tante discrasie che qui si toccano con mano ve n'é una di natura squisitamente urbanistica quasi inspiegabile che fa il paio con le dolenti note di chi rimane per necessità e non per scelta: la sensazione d'abbandono e di lontananza dal centro storico in quanto a manutenzione di strade e scarichi pluviali rammenta amaramente di essere figli di un dio minore.

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