Tanto per non fare la figura degli idioti creduloni:
È giusto e opportuno chiarire alcuni aspetti della vicenda
in questione che vede la città di Catanzaro esposta alla gogna mediatica per
quanto è accaduto in seno al consiglio comunale la cui pentola è stata
scoperchiata dalla magistratura ma, secondo una logica di civiltà e politica al
servizio dei cittadini deve prescindere dall’aspetto giuridico e riappropriarsi
della Politica Alta una classe dirigente veramente votata al bene comune.
Dopo le dimissioni
dei consiglieri di opposizione Bosco e Fiorita, anche quelli che stavano
seduti accanto ad Abramo e che lo
fiancheggiavano nelle decisioni gestionali della città, dietro la decisione di Tallini (così dice l’informazione
giornalistica) la maggioranza ha deciso di staccare la spina: è crisi al comune
di Catanzaro!
Qualcuno gongola! E lascia intendere, o forse è convinto,
che il tutto sia accaduto dopo le furiose esternazioni rese plateali dalla
trasmissione locale che mette in scena da diversi anni.
Sia chiaro: il suo modo di fare televisione non è di mio
gradimento. Ma questo non deve influire e non influisce sull’analisi.
Il suo è un lavoro! Denuncia
e propone la Calabria in tv. È un lavoro e come tale deve stimolare gli sponsor
per raggranellare fondi e calamitare gli spettatori, cosa che fa bene a sentire
i sondaggi.
Anche Salvini sa catalizzare gli umori popolari e sa come
trasformarli in voti.
A rafforzare la logica dei fatti c’è la cruda realtà dell’eterno
immobilismo. Tutti sapevano ma nessuno parlava. Perché?
Anche Marco Polimeni
sapeva.
Giletti glielo
dice senza mezze frasi; “se ci sono trenta persone in casa mia qualche domanda
me la pongo…”.
Ma potremmo dire che è un modo di fare politica. Uno strano
modo!
C’è voluta la magistratura per agitare le acque stagnanti e
fare riaffiorare il liquame depositato nel mare magnum della politica locale.
Perché gli stimati
Fiorita e Bosco non hanno scoperchiato loro le incoerenze strutturali che
si sono create e consolidate nel tempo attraverso la dialettica e la denuncia
politica? Senz’altro queste incongruenze non fanno il paio a chi sostiene di
volere cambiare il vento in città. Perché lasciare le acque stagnati? Perché lasciare
fare?
La tempistica non è stata il loro forte! Cosa che ha saputo
fare bene, vista la consumata esperienza,
Tallini nel dare indicazioni ai suoi di abbandonare la nave e lasciare
Abramo alla deriva in solitaria attesa subito dopo le dimissioni di Fiorita e Bosco. Ma amplificate dai giornali e dalla
televisione. Ecco che si vestono di rinata verginità proprio coloro i quali
hanno governato il territorio e lasciato nel degrado le periferie.