Visualizzazione post con etichetta ambiente. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ambiente. Mostra tutti i post

giovedì 7 ottobre 2021

Post muto, o quasi: è solo colpa dei cinghiali?

Quattro passi per le strade della città:

 non ci sono parole.

scene di normale quotidiana inciviltà

cari cittadini e cari amministratori le parole sono inutili! Osservate e meditate. Meditiamo... Interroghiamoci arrivando però ad una conclusione logica senza demandare agli altri la soluzione dei problemi ambientali. La convivenza include civismo e rispetto per l'ambiente. Rispetto per tutti gli esseri viventi che popolano la terra e l'aria. Rispetto per le elementari norme di convivenza.

Civiltà significa rispetto per se e per gli altri.  ovviamente chi non rispetta gli altri non rispetta se stesso.

venerdì 13 agosto 2021

Viaggio in Calabria

In questi giorni ho letto di un giovane londinese venuto in Calabria e della sua meraviglia appena entrato nei territori silani.

Il giovane in visita presso alcuni amici di Taverna è rimasto piacevolmente sorpreso dalla vegetazione e dal tempo sospeso tra i suoni dei boschi e le stradine strette per entrarvi. Si è meravigliato e non ha potuto fare a meno di rapportare la realtà calabrese alla sua vita londinese.

Mondi opposti.



Tra le montagne della Sila, Taverna, Catanzaro e Londra.

È un documentario che prende il via dalle differenze, tra vissuti opposti. Tra questi due modi di vivere emerge, tra stupore e rapimento, la considerazione imperiosa di una dicotomia voluta tra essere e volere. Vivere una rottura mentale meravigliosa scaturita dall'essere, passeggiare, respirare tra la riserva naturale della Sila e ossigenare mente e corpo differentemente rispetto a qualche ora prima quando ancora viveva nella caotica Londra.
Il rapporto tra ciò che l'individuo vuole, ossigeno, spazi vitali, quiete, escursioni e quello che vorrebbe accantonare: routine, stress, vita intensa e senza tempo della metropoli è a portata di mano. Basta poco! Basta volerlo!

Ross Earney, questo il nome del giovane londinese in visita agli amici di Taverna Angelo che, con l'ausilio di Davide, Simone, Carmelo, Eugenio, è stato l'ispiratore del documentario pubblicato qualche giorno addietro. Ross si stupisce per ogni minima curva della strada immersa nella caratteristica vegetazione della macchia mediterranea. La meraviglia del borgo che ha dato i natali ai fratelli Preti. Tra natura e storia. Ricchezze e miserie
Su tutto emerge l'importanza della tutela ambientale. Tra opere mirate e illuminate dal fare dell'uomo a tutela del patrimonio ambientale nonostante le avidità dettate dalle cementificazioni selvagge di certo pragmatismo.

Dopo tanto bel disquisire sulle bellezze ambientali della Calabria e sulle sue, nostre, potenziali ricchezze; dopo avere appreso della sublime catarsi avvenuta nello spirito del giovane londinese in visita, dimenticando che noi siamo i possessori del bene 24ore su 24 e che spesso, nell'immaginario collettivo suscita insofferenza per dovere percorrere angustie stradine tracciate lungo i costoni dei monti, noi, succubi di un malcelato provincialismo sogniamo Londra, New York, Brooklyn e il ponte sullo stretto per guadagnare qualche manciata di tempo e vivere nel caos delle grandi metropoli. Essere, insomma nell'inferno di un formicaio la cui ambizione strutturale verticistica porta alla visione edonistica della realtà. Una realtà distorta che impone il mantenimento nevrotico dei primati raggiunti in tutti i campi.

Arrivare prima. Viaggiare. Volare. Possedere. Bruciare il tempo e le bellezze. Fare incetta degli status simbolo non necessariamente appaganti ma che fanno rumore mediatico e interagiscono coi like.

Secondo gli antichi e saggi insegnamenti la Concezione della lentezza come filosofia di vita che porta alla scoperta della bellezza è alla base dell'essere e risiede in ognuno di noi:

Stati d'animo che si possono apprendere e apprezzare solo nella visione contemplativa della lentezza del tempo che predispone l'animo alla quiete e alla valorizzazione del bello. Il tempo vissuto e assaporato attraverso i sensi, guardando con occhi nuovi il mondo, inalando l'aria, essenza vitale quale  puro ossigeno rigenerante, in totale annullamento dei surrogati concettuali fuorvianti con l'immersione dei sensi si potrà camminare su sentieri illuminanti. Sorretti e illuminati dal fuoco della ragione (che sovrasta quello dei piromani ché diniego di vita) e dal bello che circonda la nostra esistenza guardiamo al futuro consapevolmente. Nulla è per sempre. sta a noi salvaguardarne le peculiarità e le opportunità dei nostri figli. preservando loro le bellezze naturali quali tutori temporali del bene comune 


mercoledì 11 agosto 2021

Storie di vita d'altri tempi

La campagna era tutta buona. Benevola con chi la curava! La terra dava soddisfazioni e non lasciava in sofferenza le famiglie dei contadini. I frutti copiosi dell'orto sfamavano anche i parenti e i vicini in affanno in quei tempi di magra immediatamente dopo la guerra.

Il dopoguerra lasciò rovine materiali, fisiche e mentali.

Chi viveva in campagna, delatori e traditori a parte, spie di regime che facevano la fronda miseramente, riusciva a cavarsela facendo crescere la famiglia. Col duro lavoro dei campi e le cure adeguate dovute agli animali per conservarli in buona salute anche quel duro capitolo fu chiuso.

L'appezzamento di terra attraversato dal torrente era il più fecondo. E lì crescevano le primizie di stagione.

All'alba si era già sul posto. D'altronde non era distante dalla casa. Bastavano pochi passi per arrivarci. Zappa sulle spalle e qualche sacco di stallatico sul dorso del mulo per concimare. Il meticcio trotterellava davanti a tutti, qualche canna nel campo dei fagiolini da risistemare e poi “stagliare” l'acqua.

Abbeverare i campi dava un senso di fresco anche al corpo. L'acqua s'infilava nei solchi poco alla volta; tracimava da un solco all'altro fino a completarne il percorso tracciato dalla sapienza contadina.

Sì quel quadrato di terra dava soddisfazioni! Le colture erano abbondanti e saporite. I bambini, ma anche i grandi, attendevano impazienti i frutti. I “zipangùli”, le angurie piantate e cresciute lì erano di un verde scuro intenso e la polpa era rossa fuoco densa e dal sapore indescrivibile. E poi, cetrioli, pomodori, zucchine tutti prodotti dalle qualità organolettiche alte degne dell'etichetta d'eccellenza cercata invano oggi sugli scaffali dei supermercati.

No. non è il racconto romantico tracciato sulla falsariga dei ricordi. È una realtà che vive nella memoria pulsante del tempo che fu.

E poi un maledetto giorno la vita prese una piega diversa. Amara!

Il campo devastato dall'irruenza della mandria priva di guida (il pastore si era assopito sotto un albero? O forse no... a quei tempi i dispetti erano dettati dall'invidia e dalle misere antipatie.) scatenò l'ira. Scoppiò la lite. E il cielo ebbe un altro Angelo.

Seguirono anni difficili. Qualcuno tentò matrimoni d'interesse ma non se ne fece niente. La donna, mamma di sette figli si rimboccò le maniche e prima che la famiglia si disperdesse tra matrimoni e partenze (la prima figlia, in età da marito e fidanzata, con la dote pronta da tempo: casa e corredo aspettavano solo che il padre l'accompagnasse all'altare) volle una foto.

Chiamò tutti e così come si trovavano si misero in posa.

Il fotografo arrivò al casolare di campagna. Piantò il treppiede e scomparve dietro il cappuccio nero. Fermi! Sorridete! Guardate davanti. Non muovetevi... fatto. La lampada del flash emanò fumo e s'increspò.

famiglia contadina, foto d'epoca, 1956-57


martedì 10 agosto 2021

"Le montagne della Sila" tra riserva naturale e città.





Le montagne della Sila
, a cura di Ross Earney, Angelo Pascuzzi Simone Puleo, con Eugenio Attanasio (Cineteca della Calabria) , Carmelo Sanzi (Cultore della Sila),e Davide Scordato nel supporto e aiuto alla realizzazione del progetto.


Nel documentario emerge in incipit il nesso, le differenze, la discrepanza e il rapporto tra la riserva naturale della Sila e la caoticità della città (Londra).
Il rapporto tra ciò che l'individuo vuole (ossigeno, spazi vitali, quiete, escursioni) e  quello che vorrebbe accantonare (routine, stress, vita intensa e senza tempo della metropoli).


Emerge quindi l'ambito sensoriale e quasi meditativo, la sintonia con sé stessi; la stretta connessione tra uomo e natura.


Si rincorrono interviste, una dopo l'altra (Gregorio Ferrari, Carmelo Sanzi, Eugenio Attanasio, Lina Rotundo) in cui si dialoga circa le tematiche del rapporto economico-ambientale, la storia sul patrimonio boschivo di Taverna, la costruzione di villaggi e alberghi, la costruzione del paese come cinema, piscine, appartamenti.


Si fa strada su tutto l'importanza della tutela ambientale, non solo in quanto patrimonio paesaggistico ma patrimonio-salute-umanità.


In video vengono ripresi in volo di un drone Parco Nazionale della Sila, parco avventura Orme nel parco, laghi Ampollino e del Passante, monte Cupone.
Si discute sull'impatto turistico evitando danni all'ambiente cercando di preservarlo  e ci si domanda se rappresenti un'utopia.


In verità bisogna sviluppare l'arte del rispetto della natura che si rivela possibile cercando e trovando un equilibrio e un compromesso economico-ambientale a favore delle future generazioni, allo scopo di sferrare la tragedia climatica.


Il tutto coronato dal singolo che diventa molti in una organizzazione che si occupi del modo in cui l'ambiente viene trattato, ricercandone la preservazione, la difesa, la  protezione, la salvaguardia, la tutela.

giovedì 5 agosto 2021

chi dorme non piglia pesci

Ore 3e30. Il rumore sordo del cassonetto rompe il silenzio della notte. Anche stanotte è venuto a fare la spesa. Lo osservo dalla finestra:

è enorme! Lentamente abbatte e fa rotolare sull'asfalto il bidone dell'immondizia. A nulla valgono le catene messe a protezione dei contenitori dei rifiuti urbani.

Anche un gatto si avvicina. Non sembra spaventato. Si siede a debita distanza e attende. Il cinghiale afferra con le zanne e estrae le buste della spazzatura dal bidone. Rovista e se ne ciba. Poi passa al secondo. Non ancora sazio girovaga tra la sporcizia che ha disseminato. Intanto il gatto consuma gli avanzi. Qualche altro tonfo seguito dal sordo rumore del bidone vuoto ancorato al muro probabilmente segnala alla bestia la fine del banchetto.

Non c'è che dire: il cinghiale è un animale intelligente! Metodico e impavido. Si guarda attorno. Si sofferma nel lembo di terra tra il parcheggio e la strada. E lentamente s'incammina verso la campagna.

Anche stanotte l cinghialessa ha fatto il suo dovere nello svolgere il ruolo di animale selvatico alla ricerca di cibo per il sostentamento suo e della futura prole. Sì, perché dalla mole sembra essere incinta ...  



domenica 11 aprile 2021

jogging🚶‍♂️

Rumoroso e ciarliero come una pica.

Cos'è la pica? Vediamo se riesci a capirlo o ad avvicinarti. Ti do un altro suggerimento un altro nome con cui è conosciuto questo uccello, associato anche al malaugurio, in gergo dalle nostre parti è chiamato: carcarazza. Hai capito di cosa parliamo? Forse ancora non riesci a visualizzarlo: parliamo della gazza ladra che ovviamente non è la sinfonia musicata da Rossini.

La gazza ladra è un uccello molto intelligente, stanziale e combattivo. Quando lottizza un terreno non lo lascia tanto facilmente. Nidifica anche in città. Da noi, per esempio, se non lo vedi lo senti.




Hai presente quei tipi ridanciani rumorosissimi che mentre ridono emettono suoni gutturali e qualche parola strozzata? Ecco, ridono come le carcarazze, diciamo dalle nostre parti. Capisci bene l'assonanza tra i due comportamenti, quello umano di certuni e la peculiare natura verbale delle gazze ladre quando comunicano tra di loro. Secondo gli esperti dialogano, lanciano allarmi rumorosi per autodifesa e allertare lo stormo quando avvertono pericoli e le cornacchie sembra rappresentino il peggiore dei nemici. Mentre non temono affatto l'uomo.

Stamane il silenzio rotto improvvisamente dal loro sgradevolissimo concerto ha destato la mia curiosità. Lungo l'abituale percorso un gruppetto stava appollaiato su dei pali di recinzione. Sembrava facessero salotto. Qualcuna si alzava in volo e immediatamente un'altra scendeva in picchiata a prendere il posto lasciato vacante. Immortalo il momento. Mi avvicino. E tra i cespugli, una di loro, immobile e scomposta, stava a pancia in su. Celebravano il funerale? Pare di sì. Secondo gli esperti, le gazze ladre, hanno un alto senso della comunità.

lunedì 15 febbraio 2021

Calabria, paradiso Tropicale e non solo

Giusto il tempo di accendere il computer che già non nevica più. Le falde di neve immacolate non hanno ricoperto alberi e manto stradale qui, a ridosso del mar jonio. L'ultima volta che è nevicato, a memoria, risale a circa una trentina d'anni addietro. Da noi è difficile potere osservare e godere della poesia che ammanta di bianco le cose. Ma basta spostarsi di pochi chilometri per beneficiare di paesaggi innevati e piste ben attrezzate, di strutture accoglienti e ben organizzate

La Sila dista 30/40 km dalla città.

Taverna, villaggio Palumbo, per gli appassionati della neve e degli sport connessi, rappresentano il top. E poi c'è Gambarie d'Aspromonte che serve agevolmente il reggino coi suoi impianti.

La Sila e l'Aspromonte sono luoghi d'attrazione per gli appassionati della neve ma anche per gli spazi culturali dedicati ai saperi antichi e contemporanei.

Uno tra tutti: Taverna; sarebbe arduo tracciare percorsi culturali in poche righe e rischierei di lasciare fuori qualcuno o qualcosa di estremamente importante. Qui videro l'alba i fratelli Preti; Mattia e Gregorio: Pittori. Di loro e dei percorsi artistici e ambientali in Calabria abbiamo accennato nelle pagine di questo blog. Guarda qui, qui oppure qui o cerca nel blog

venerdì 12 febbraio 2021

Rifiuti solidi urbani e ecosostenibilità

E chi avrebbe mai potuto immaginare che i rifiuti domestici sarebbero diventati un problema collettivo!

Nei supermercati qualsiasi prodotto destinato alle quotidiane attività familiari ha una tara che crea fastidiosi problemi di smaltimenti individuali. Chiunque va a fare la spesa, una volta arrivato a casa e separato il prodotto commestibile dagli involucri, è tenuto a diversificare i rifiuti negli appositi contenitori: marroncino per l'umido; giallo per la plastica, la stagnola e le lattine metalliche, grigio per l'indifferenziabile, quindi barattoli con residui di pittura e materiali sporchi di vernici, scontrini, carte termiche etc; contenitore blu per la carta e verde per il vetro. Mentre i medicinali scaduti, le pile esauste le lampadine e i piccoli elettrodomestici, dovrebbero essere conferiti negli appositi contenitori posizionati nei pressi delle attività commerciali preposti alla vendita dei rispettivi prodotti: farmacie, parafarmacie e negozi di elettronica.


C'è da dire, che, per vari e disparati motivi, non sempre la differenziata è conferita in maniera corretta nei cassonetti. Vuoi per analfabetismo funzionale, demenza, ignoranza... anzianità e demenza senile. Ma queste sono scuse non accettate e contemplate dall'organizzazione raccolta e stoccaggio rsu.


E gli operatori ecologici lasciano sul posto la spazzatura con l'etichetta “non conferibile”. Perché? Perché gli addetti non la raccolgono ugualmente e poi la dividono in base agli stoccaggi indicati dal sistema? Senza contare le regole per il conferimento degli “ingombranti” e le chiamate al numero verde.

Eppure, si diceva che il metodo della raccolta “porta a porta” avrebbe migliorato la qualità della vita e avrebbe fatto guadagnare i contribuenti attraverso il ciclo produttivo e la rigenerazione dei materiali di scarto. Ma i cumuli stanno lì a testimonianza del malessere dei cittadini contribuenti.

Le società titolate alla raccolta dei rsu e le amministrazioni comunali che li incaricano del servizio dimenticano le norme sulla “tutela della salute pubblica”, l'igiene del territorio, la sanificazione dei siti adibiti alla raccolta, anzi, la demandano agli utenti, ai singoli cittadini e ai condomini. Atteggiamenti e ruoli che cozzano tra le metodiche manichei dei dipendenti delle società preposte alla raccolta dei rifiuti solidi urbani e la tutela della salute pubblica.

I disagi vissuti dai residenti si ripercuotono nella gestione amministrativa dei comuni.

Il conferimento dei rsu, continuando nel giro vizioso, producono falle e dispendi collettivi laddove non esiste il riciclo virtuoso e sostenibile che fa diventare, appunto, i rifiuti una risorsa e quindi nuova fonte di ricchezza.


Il disagio, associato agli atti vandalici e alle scorribande degli animali randagi, è tangibile specialmente nelle periferie.


sabato 6 febbraio 2021

Abitudini sociali, educazione civica, inciviltà

Cinghiali e altri animali randagi giustificano lo scempio?

Questa sembra l'azione indolente di alcuni, si spera pochi, soggetti privi di buon senso e scarsamente sensibili al rispetto altrui totalmente digiuni di quella materia che un tempo si studiava nelle scuole: l'educazione civica.

Si potrebbe pensare, se fosse solo mirato a adottare espedienti contro la ricerca di cibo degli animali randagi a delle barriere fisiche, cioè di proteggere i bidoni della differenziata con dei gabbioni in ferro, insomma dei contenitori robusti a tal punto da arginare la furia dei morsi della fame degli animali che si muovono di notte alla ricerca di cibo.

I cinghiali sembrano essere un alibi per gli strafottenti!

Demenza a parte, perché si deve mettere in conto qualche dubbio su chi non riesce a distinguere la tipologia di differenziata e chi invece se ne fotte.

I presupposti per propendere che spesso il degrado ambientale a cui assistiamo quotidianamente sia il frutto di qualche strafottente è visibile dal conferimento selvaggio dei rifiuti lasciati nei bidoni di diverso colore. Cartoni, polistirolo, carte, umido, non differenziabile e ingombranti gettati alla rinfusa allo scopo di pulire casa e disfarsi delle scorie in uno spazio altro. Come se l'inquinamento e la sporcizia non riguardassero e non toccassero sé stessi. I vicini? I passanti? “A nu parmu do culu meu duva tocca tocca!”. Questo sembra dire l'incivile che si disfa delle scorie da lui prodotte incurante delle esigenze altrui.

giovedì 3 dicembre 2020

Corvi a corvo

Di colpo sopra le nostre teste una nuvola nera oscura ancora di più il cielo. Il gracidare nevrotico accompagna i battiti d'ali dello stormo che si apre fino a coprire le minacciose nuvole.

Il maltempo ha già mietuto vittime e i danni non si quantificano facilmente.

La natura è una valida alleata se tenuta nella giusta considerazione ma di questo ne parleremo in seguito. Al momento è impressionante lo stormo di corvi che vola sopra le nostre teste mi rammenta il celebre dipinto di Van Gogh. I presagi funesti. La tensione emotiva del forte contrasto cromatico dei corvi sul campo di grano dipinto da Vincet nei giorni che precedettero la sua morte.

I corvi sono ritenuti per antonomasia uccelli del malaugurio. Poverini! Sono ritenuti alla stregua del gatto nero forieri di cattive notizie e disastri. Dimentichiamo, però, che il fare dell'uomo è spesso il vero disastro. E chi è causa del suo mal pianga sé stesso!

I corvi, come gli altri uccelli e animali ci indicano che la tempesta sta per arrivare. La sentono nell'aria. Sono un campanello d'allarme. E se l'uomo non ha deturpato l'ambiente non ha di ché preoccuparsi. Deve solo prendere atto dell'imminente acquazzone e stare al riparo aspettando che cessi. Magari andando col pensiero a chi non ha un tetto adeguato sulla testa. Ai barboni che popolano le città e ai senzatetto, ai nuovi e vecchi poveri costretti nelle baraccopoli. Agli ultimi!

mercoledì 11 novembre 2020

cinghiali in città

Caccia al cinghiale. (non col fucile).


Selvaggina grossa in città. Ieri sera intorno alle 20 e trenta si è fatto rivedere. Nel cortile/parcheggio tra macchine e bidoni della differenziata il nostro amico si è sfamato. Non ha usato troppo le buone maniere, d'altronde è cugino del maiale.


ph Maria Riccelli 

Quel cugino dal quale traiamo saporite provviste e che in alcune zone della Calabria ne hanno fatto prodotti di eccellenza.

La 'Ndujia di Spilinga e dintorni, capicolli pepati e dolci, salumi essiccati, guanciale, pancetta e prosciutti affumicati oggi sono leccornie mentre un tempo garantivano la sopravvivenza delle famiglie povere che, nonostante gli affanni riuscivano ad allevare il maiale e coltivare la terra.


Oggi gli allevamenti intensivi stanno producendo effetti collaterali all'ambiente devastando clima, qualità dell'aria, delle colture e, consequenzialmente, la vita.


Non è più una esigenza primaria nella catena alimentare ma un enorme giro d'affari.


E se pensassimo di regimentare il fenomeno seriamente per trarne un sostentamento intelligente?

Le possibilità intellettive e tecniche non mancano.


giovedì 29 ottobre 2020

Catanzaro, prevenzione e tutela del territorio

Pioviggina. A dispetto delle previsioni meteo le nuvole si addensano all'orizzonte e qualche goccia cade. Osservando bene il cielo non dovrebbe durare molto. Ma si sa le tempeste a ciel sereno sono le peggiori. In un attimo le piogge devastano raccolti gonfiano torrenti e inondano le cementificazioni selvagge.


La continua ossessiva lista della spesa cui gli amministratori sono chiamati a osservare spesso provoca incurie per mancanza di fondi.


I pochi soldi in bilancio dei comuni non bastano mai anche se i contribuenti pagano salatissime bollette comunali che nel loro insieme dissanguano le famiglie.

In ogni bolletta, gas, luce, tari, acqua, imu ci sono accise e ammennicoli varie che gonfiano il dovuto reale che vanno a implementare le casse comunali e regionali, nonché statali. Persino nella tassa di proprietà delle automobili c'è una quota destinata al servizio sanitario nazionale ma la parte più cospicua va nelle casse regionali.


Nel valzer delle tasse i legislatori hanno pensato a ogni minimo problema sociale e i cittadini siamo tenuti a osservare se vogliamo concorrere secondo le nostre possibilità al bene comune.


Già il bene comune...


se usciamo dai centri urbani sembra che tutti i sindaci siano ossessionati dallo stesso problema: il bilancio delle casse comunali, e per questo lasciano alla provvidenza le urbanizzazioni primarie, quindi le manutenzioni del suolo e la regimentazione delle acque.

 

"torrente fiumarella, catanzaro, corvo"

Inondazioni, cataclismi improvvisi visto quanto accaduto e accade sotto questo cielo possono colpire in qualsiasi momento e a qualsiasi latitudine. Che facciamo aspettiamo ancora caro sindaco Abramo e cari assessore regionale al territorio e presidenti delle bonifiche tutte?

mercoledì 28 ottobre 2020

Cinghiali colombe e incuria nella periferia di Catanzaro

Dopo la visita del cinghiale, sui rifiuti planano piccioni e gazze ladre.


I cassonetti della raccolta dei rifiuti domestici sono diventati il supermarket degli animali selvatici.


La periferia di Catanzaro, per la marginalità che gli amministratori locali dimostrano, rischia di cadere in uno stato d'irreversibilità sanitaria.

 



L'incuria è sotto gli occhi di chiunque è costretto a viverci e di quanti transitano per le vie del corvo e viale isonzo.

Il dato più inquietante non sono i cinghiali che si avvicinano di notte in cerca di cibo e distruggono i cassonetti e neanche i colombi che cagano bombe.

Il dato più allarmante, visto che si avvicina il tempo delle grandi e inaspettate piogge, è il letto della fiumarella.


La fiumarella che affianca viale isonzo è un torrente dai margini abbastanza larghi proprio per il suo carattere torrentizio. E come ogni torrente in un attimo si gonfia d'acqua e detriti.


Attualmente, anzi da diverso tempo ormai, enormi alberi e maestosi canneti svettano incontrollati verso il cielo, invadono il letto del torrente e, come se non bastasse, per alcuni è diventata una discarica dove gettano di tutto: gomme usate, climatizzatori, ombrelloni e quant'altro. 

 

" immagine della fiumarella, post del 2019"

L'incuria è evidente! Se non si programma con urgenza e si avvia una seria manutenzione alle prossime piogge viale isonzo sarà l'appendice navigabile della fiumarella quale naturale sbocco.

venerdì 10 luglio 2020

tra aerei e porti

Finalmente si torna a casa.
Non so come faccia certa gente a dire di preferire i viaggi; muoversi in giro per il mondo piuttosto che stare a casa.

Casa s'intende le proprie radici il proprio territorio che spesso non conosciamo.
"milano3"

Ecco, personalmente preferisco restare per conoscere a fondo la mia terra e la Calabria ha molto da mostrare; donare!

Nel post precedente ho descritto per sommi capi la realtà che ho vissuto all'interno dell'aereo. Ho tralasciato la fila all'imbarco e la presa di posizione dell'accoglienza in merito al bagaglio a mano nonostante avesse misure consone alle linee guida diramate da alitalia.

E cioè un peso massimo di 8 kg a bagaglio e un ingombro non superiore a cm 55x35x25 compreso maniglie e rotelle.

In sostanza un bagaglio con misure ridotte da potere essere riposto sotto la poltrona perché, sempre a causa del covid-19 non si può sostare in corridoio e di conseguenza è sconsigliato l'uso delle cappelliere.

È d'obbligo, prima dell'imbarco compilare e presentare l'auto dichiarazione d'immunità al virus.

Sull'aeromobile si è presentata tutta un'altra realtà: posti pieni. Il distanziamento è un optional! Corridoio intasato sia in partenza che in arrivo e cappelliere aperte a volo di gabbiani. Unico dato intransigente: la mascherina!

Chiedo lumi all'assistente di volo e lui risponde che non dipende dalla compagnia di volo ma che queste sono le direttive di ENAC.

mercoledì 27 maggio 2020

Lettera al sindaco Abramo dal quartiere corvo

Non si era mai vista tanta gente per le strade di corvo.

Il fermo forzato delle attività sociali, la chiusura delle porte di accesso delle case, che qualcuno ha definito “domiciliari” a causa dell'emergenza della pandemia, hanno lasciato però qualche piccolissimo spiraglio e imposto, con le dovute precauzioni, di camminare a piedi entro il circondario di casa per portare i cani a fare i bisogni e comprare qualcosa di necessario, il che ha giovato fortemente all'ambiente e alle tasche di tutti noi. E nel contempo notare alcune piccole ma importanti sfumature che nel breve termine fanno la differenza.

Per esempio, da qualche giorno siamo entrati nella fase 2 del piano nazionale anti-covid. Il comune di Catanzaro ha fatto pulire le erbacce infestanti che invadevano i percorsi pedonabili e, finalmente, i marciapiedi del quartiere sono fruibili. Cioè si possono calpestare senza incontrare ostacoli. Ci si può camminare sopra com'è naturale che sia, però, facendo sempre attenzione ai mattoni saltati e a quelli messi di traverso ormai fuori sede completamente. Si può deambulare! Ma sempre guardando bene dove si mettono i piedi...
I cordoli esterni sono inghiottiti dai detriti, a tratti ingrossati e livellati dalla terra e dai cespi inspessiti delle erbacce cresciute negli anni. Mentre all'interno dell'area delimitata dai marciapiedi la vegetazione continua a crescere.

In una società evoluta questa testimonianza è intesa come un atto comune di civile e democratica interazione tra cittadino e istituzioni. Un documento da tenere in considerazione per migliorare gli interventi,. Pulire bene il terriccio per evitare che diventi la base sicura di germogli e animaletti infestanti. Togliere la terra influirà di certo nella spesa per l'intervento del taglio dell'erba ma di sicuro, oltre che igienizzare le strade, la manutenzione non sarà necessaria nell'immediato perché adesso già si vedono i primi germogli spuntare. Eppure sono trascorsi pochissimi giorni!

Sindaco, prenda questa mia esternazione come un suggerimento spassionato e incondizionato, un atto civico privo di ogni polemica: un atto d'amore per la nostra città, nonostante i numerosi disagi a cui andiamo incontro specialmente noi che viviamo nelle periferie. Buon lavoro!


mercoledì 13 maggio 2020

Pandemia, quanto ci ha cambiato?

Eccomi di ritorno dalla spesa. La solita fila ordinata. Il solito vigilantes all'ingresso del supermercato che gentilmente fornisce due buste che fungono da guanti. Coppie di coniugi che chiedono di poter entrare insieme. Gente di tutte le età fanno il paragone tra prodotti e prezzi. Carrelli semivuoti. L'emergenza iniziale non si ravvisa più. E la normalità sembra essere alle porte. Quantomeno da noi in Calabria che viviamo, apparentemente, di sole e ambiente pulito e che ci portiamo dietro secoli di sopraffazioni, piagnisdei e conflitti a parte, osserviamo le leggi dello Stato e, perciò, vorremmo essere coinvolti nelle gestioni emergenziali specie quando queste risultano essere impopolari e drastiche da attuarsi.

Per chi come me abituato a stare in sede, sono, come si suol dire, un pantofolaio, uno che preferisce stare a casa, riflettere e lavorare in fucina, l'effetto “domiciliari” imposto dalle misure governative per contenere la diffusione del virus non è pesato più di tanto e non ha sortito l'effetto “capanna” postulato dalla psicologia moderna. Anzi potrei affermare che la situazione di messa a dimora di alcune pratiche socializzanti si è dimostrata persino terapeutica per l'ambiente.

Quantomeno si è risolto il problema del buco nel'ozono. L'aria che respiriamo è più ossigenata e persino gli animali timidi come i cerbiatti si avventurano verso le periferie cittadine. È stato avvistato un esemplare sotto il ponte Morandi, lungo la fiumarella di Catanzaro. E, Per la prima volta si è parlato dell'avvistamento di un grosso cinghiale. Una bestia enorme quanto una cinquecento! Così lo ha definito una ranner che se l'è visto davanti durante la sua consueta corsa lungo il perimetro del quartiere corvo, periferia alquanto dimenticata del capoluogo calabrese.

Però adesso anche basta! Può bastare la chiusura e l'isolamento da appestati.

Lo stato di allarme ha imposto l'adozione di soluzioni estreme. E non tutti hanno reagito nello stesso modo. Vuoi per cultura. Per abitudini. E per necessità.

Dopo la lunga detenzione gli effetti dell'isolamento si presentano esasperanti per alcune categorie.

I soggetti deboli e quanti traggono sostentamento dal commercio soffrono maggiormente il lockdown, ovvero la chiusura totale o parziale delle attività lavorative rispetto ad altre categorie produttive. E Le serrande abbassate dei negozi, delle sale cinematografiche, dei musei, dei parchi giochi, ristoranti, bar, e quant'altro evidenziano nuovi problemi che sfociano in nuove necessità sociali se non addiruttura in nuove povertà visto l'indotto che ruota attorno alle attività imprenditoriali.

Dalla patologia sanitaria alla necessità sociale ed economica del paese il passo è breve.

Senza fare le pulci al mercato e senza difendere a spada tratta nessuno ancora una volta siamo difronte alla nascita di nuovi mostri mediatici. Personaggi che presenziano tutti i salotti televisivi e che hanno una risposta certa, categoricamente e scientificamente inoppugnabile, bontà loro, ai problemi della gente comune.

Rispondono, i tuttologi, ai quesiti esistenziali di persone portatori di handicap mentali e fisici comuni e non. Blindano spiagge e monti. Irrigidiscono la mobilità tra i confini geografici regionali, provinciali e comunali.

Sembra che ci sia una gara in atto per chi la spadella più grossa e la rende originale. Avendo, dato il tempo a disposzionine, la possibilità di ragionare e meditare sui mali e le storture creatasi dovremmo ricordare anche a noi stessi che siamo dotati di raziocinio cos'è bene e cos'è male!, che l'autoconservazione non è un optional e sa quando fare scattare il campanello d'allarme.

Non è un caso se le zone più colpite e che rimangono a rischio siano quelle col più alto tasso d'inquinamento atmosferico.
Come non è un caso se in Calabria la pandemia abbia portato paure e psicosi invece dell'ondata devastante del virus. E qui l'analisi si fa seria. Antropologica. Ambientale. Logistica.

Buon senso, quindi. Per la sicurezza e il bene comune. Osserviamo le regole ma senza esagerare con la caccia agli untori.

giovedì 6 febbraio 2020

Catanzaro lavori di riqualificazione

Il vento dei giorni scorsi ha provocato danni: ha rotto qualche ramo degli alberi e strappato reti di protezione delle aree delimitate dalla pubblica amministrazione per lavori in corso con le consuete reti di plastica forate.

Normale. 
Non tanto normale è il lassismo con cui le aree pubbliche cantierate sono gestite; spesso abbandonate alle intemperie e senza nessuno che curi i cantieri  sotto l'aspetto della sicurezza come priorità per chi ci lavora e chi è costretto a usare l'area delimitata ma aperta comunque al pubblico.
Manca l'incaricato per la sicurezza?
Chi pensa alla tutela dei passanti in casi come questo?. 

I pendolari della ferrovia della calabria, ovvero la vecchia tratta della calabro-lucana che funge da metropolitana di superficie del capoluogo calabrese, tra corvo e cz centro, sono costretti a camminare in percorsi obbligati e fare molta attenzione alla rete che intralcia i loro passi da quando il vento l'ha strappata e svolazza imprevedibilmente lungo il percorso pedonale.

QUANDO SI DICE SICUREZZA E RISPETTO PER LE PERSONE!




queste sono le immagini di oggi, giovedì 6 febbraio 2020

mercoledì 18 dicembre 2019

Provocazioni culturali clima banane e ambiente

Le provocazioni mentali non sempre sortiscono le reazioni desiderate da chi “provoca”.


Le reazioni sono correlate alla cultura e alla sensibilità di chi osserva e recepisce l’azione, l’atto provocatorio inibisce annichilisce o esalta e invoglia al dialogo.

Sarcasmo, derisione, superficialità oppure profonda considerazione per il gesto ostentato con sagacia?

Le reazioni più comuni che si sono succedute sui media alla satirica quanto astuta azione di mercato che ha “valutato” e imposto il prezzo altissimo di 12milaeuro alla banana di Cattelan scocciata sulla parete di una galleria hanno dimostrato per lo più pochezza di pensiero riflessivo.
Cosa inversa, suffragata da ammiccamenti e sorrisini, invece, alla “patatina” di Rocco. Anche se entrambi sono simboli del machismo, la prima, la banana, ha infranto il muro della superficialità ed è andata a sbattere contro le comune e elementari ottusità per il valore dato ad un prodotto della natura facilmente reperibile tra i banchi dei mercati ortofrutticoli.
… E se tra non molto tempo sarebbe un’impresa ardua trovare il frutto esotico ma anche il comunissimo tubero a buon mercato?

giovedì 5 dicembre 2019

Allerta meteo, Catanzaro scuole chiuse

“Atru ca emergenza aranciona o russa a li tempi mei n’accumpagnavanu a la scola a caci ‘nto culu e mò basta na pisciata e gaddhina ca chjiudanu menzu mundu”. “SSì Abbramu si purga ‘nzaluta. Iddhu si tira fhora. E ccu c’ha fa fhara ma rischia! Chjiuda tuttu e s’inda fhutta!”
Scuole chiuse in città. Catanzaro è in allarme meteo. Gli esperti hanno diramato l’allarme: previsti probabili acquazzoni e tempeste sulla fascia jonica catanzarese… Insomma ci sono o non ci sono? Sono previsti i temporali oppure è incerto l’infuriare del mal tempo?
Per adesso le scuole sono chiuse e le famiglie si arrangiano! Specie i genitori che lavorano. Per loro la gatta da pelare è diventata una grana quotidiana! non è un episodio sporadico. Non un fatto da restare chiusi in casa perché "cadunu petri e mulinu". No è solo un po' di pioggerella e chi non ha dove parcheggiare i figli durante l’inverno, visto che ormai è 'na consuetudine, deve restare a casa e perdere giornate di lavoro.

Cz, ponte morandi, visto da sotto
Ma perché i sindaci non mettono in atto un piano serio per fronteggiare il maltempo? È così difficile mettere le scuole in sicurezza? E le strade? Gli edifici di pubblica utilità sembrano essere diventati terra di nessuno. Nessuno che sappia cosa fare se non affidare alla Provvidenza la propria incolumità.
“’on ncì su sordi! Non ci sono i fondi per mettere in sicurezza le scuole, le strade e quanto ricade sotto la voce del bene comune…”. Anche per il ponte “Morandi” c’è voluto l’intervento mediatico delle jene che hanno resa pubblica su scala nazionale la pericolosa incuria cui versava la struttura. Solo dopo lo “sputtanamento nazionale” si mosse qualcosa e chi di competenza trovò i soldi per fare avviare i lavori pubblici per risanare le crepe, coprire i ferri arrugginiti delle travi e dell’arcata del viadotto, simbolo e vanto architettonico di Catanzaro.

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate